Ho un'amica anoressica e non so più come aiutarla
La mia amica e compagna di classe soffre di anoressia, anche se non lo ammette.
Già quattro anni prima avevo intravisto delle fissazioni riguardo il suo fisico, causate anche da alcuni episodi di bullismo vissute sulla sua pelle che ho visto in prima persona a scuola. A partire da tre anni fa ha incominciato a perdere peso, inizialmente pareva fosse solo una dieta fino a che a partire da quest'anno arrivò ad essere sottopeso. Inoltre ha iniziato ad essere scontrosa, distaccata e ha iniziato e a respingere me e le persone attorno a lei a scuola. Mi sono messa a disposizione nel caso volesse parlare dei suoi problemi, sono stata sempre con lei gentile e cortese anche quando iniziava a rispondermi in malomodo e a evitarmi. Credevo che oltre al suo problema ce l'avesse con me per qualcosa e che a causa di questo voleva interrompere il rapporto di amicizia, perciò ho voluto lasciare i suoi spazi, ne ho prese le distanze nella speranza che si tranquillizzasse e volesse poi parlarne e confrontare con me. Ho già preso l'iniziativa più volte ma continua a dire che non ha niente e quando cerco di affrontare l'argomento anoressia, o almeno dire quanto sia preoccupata, non si pronuncia o evita l'argomento. Ne sembra infastidita. Dopo questi tentativi, ho cercato di non affrontare l'argomento cercando di distrarla e farla stare meglio. Ma continua ad essere fredda, distaccata, scocciata dalla mia presenza. A causa di questo il nostro rapporto si è fatto più precario fino a che l'ultimo giorno in cui siamo viste mi ha mandato un messaggio sul cellulare sul perché era arrabbiata con me: diceva che l'avevo esclusa. Io non l'ho mai respinta, anzi quando cercavo di starle vicina pareva che lei non mi volesse attorno, osservando i suoi atteggiamenti. Da quanto ho capito vuole rompere la nostra amicizia. Le ho spiegato le motivazioni del mio "distacco" appunto causato da questo atteggiamento, ma non mi ha mai risposto. Ci conosciamo da più dieci anni, siamo praticamente cresciute assieme. Non so cosa fare per aiutarla, non voglio abbandonarla, ma al tempo stesso sembra così ostile con me, non mi vuole. Non so più come agire. Se non faccio nulla sono la menefreghista di turno, se agisco non riesco ad avere un dialogo con lei, si rifiuta. Le ho consigliato di andare da uno psicologo tempo fa, ma visto il nostro rapporto "difficile" non riesco a sapere se sta seguendo una terapia o meno. Mi sento impotente in questa situazione.
Già quattro anni prima avevo intravisto delle fissazioni riguardo il suo fisico, causate anche da alcuni episodi di bullismo vissute sulla sua pelle che ho visto in prima persona a scuola. A partire da tre anni fa ha incominciato a perdere peso, inizialmente pareva fosse solo una dieta fino a che a partire da quest'anno arrivò ad essere sottopeso. Inoltre ha iniziato ad essere scontrosa, distaccata e ha iniziato e a respingere me e le persone attorno a lei a scuola. Mi sono messa a disposizione nel caso volesse parlare dei suoi problemi, sono stata sempre con lei gentile e cortese anche quando iniziava a rispondermi in malomodo e a evitarmi. Credevo che oltre al suo problema ce l'avesse con me per qualcosa e che a causa di questo voleva interrompere il rapporto di amicizia, perciò ho voluto lasciare i suoi spazi, ne ho prese le distanze nella speranza che si tranquillizzasse e volesse poi parlarne e confrontare con me. Ho già preso l'iniziativa più volte ma continua a dire che non ha niente e quando cerco di affrontare l'argomento anoressia, o almeno dire quanto sia preoccupata, non si pronuncia o evita l'argomento. Ne sembra infastidita. Dopo questi tentativi, ho cercato di non affrontare l'argomento cercando di distrarla e farla stare meglio. Ma continua ad essere fredda, distaccata, scocciata dalla mia presenza. A causa di questo il nostro rapporto si è fatto più precario fino a che l'ultimo giorno in cui siamo viste mi ha mandato un messaggio sul cellulare sul perché era arrabbiata con me: diceva che l'avevo esclusa. Io non l'ho mai respinta, anzi quando cercavo di starle vicina pareva che lei non mi volesse attorno, osservando i suoi atteggiamenti. Da quanto ho capito vuole rompere la nostra amicizia. Le ho spiegato le motivazioni del mio "distacco" appunto causato da questo atteggiamento, ma non mi ha mai risposto. Ci conosciamo da più dieci anni, siamo praticamente cresciute assieme. Non so cosa fare per aiutarla, non voglio abbandonarla, ma al tempo stesso sembra così ostile con me, non mi vuole. Non so più come agire. Se non faccio nulla sono la menefreghista di turno, se agisco non riesco ad avere un dialogo con lei, si rifiuta. Le ho consigliato di andare da uno psicologo tempo fa, ma visto il nostro rapporto "difficile" non riesco a sapere se sta seguendo una terapia o meno. Mi sento impotente in questa situazione.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
la Sua iniziativa è meritevole ma è essenziale che l'amica sia d'accordo nel farsi aiutare, altrimenti diventa una costrizione e Lei sa cosa significa.
Probabilmente sta cercando di fare qualcosa per l'amica così come vorrebbe fare qualcosa per se stessa.
In entrambi i casi credo che sia importante innanzitutto riuscire a stabilire un'intesa con i propri genitori, non solo per parlare _costruttivamente_ di certe cose ma anche per stabilire insieme a loro quali siano le azioni più opportune da intraprendere.
I genitori, da parte loro, devono tenere in conto che oltre allo studio e alla famiglia esiste una vita sociale, che se sottovalutata può presentare anche aspetti spiacevoli come le faccende che descrive qui.
la Sua iniziativa è meritevole ma è essenziale che l'amica sia d'accordo nel farsi aiutare, altrimenti diventa una costrizione e Lei sa cosa significa.
Probabilmente sta cercando di fare qualcosa per l'amica così come vorrebbe fare qualcosa per se stessa.
In entrambi i casi credo che sia importante innanzitutto riuscire a stabilire un'intesa con i propri genitori, non solo per parlare _costruttivamente_ di certe cose ma anche per stabilire insieme a loro quali siano le azioni più opportune da intraprendere.
I genitori, da parte loro, devono tenere in conto che oltre allo studio e alla famiglia esiste una vita sociale, che se sottovalutata può presentare anche aspetti spiacevoli come le faccende che descrive qui.
[#2]
Utente
Purtroppo con i genitori non ho cercato di parlarne per timore di apparire troppo invadente. L'ultima volta che li ho visti anche loro apparivano distaccati, non so se perché la loro figlia abbia detto qualcosa contro la sottoscritta. È come se trovassi davanti a tutto questo un muro invalicabile.
[#3]
Gentile ragazza,
i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono molto complessi e la famiglia di chi ne soffre ha caratteristiche particolari, quindi c'è davvero poco che tu possa fare.
Qui trovi altre informazioni sui DCA:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordiali saluti,
i disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono molto complessi e la famiglia di chi ne soffre ha caratteristiche particolari, quindi c'è davvero poco che tu possa fare.
Qui trovi altre informazioni sui DCA:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4k visite dal 02/07/2014.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.