Il mio ragazzo mi esclude dalle sue esperienze
Buonasera, sono una ragazza di 20 anni, fidanzata da 4 con un ragazzo mio coetaneo. Devo premettere che siamo molto diversi caratterialmente, eppure in questi anni abbiamo trovato il modo di amarci e completarci, nonostante gli alti e i bassi.
Nonostante ciò la situazione è diventata per me insostenibile ultimamente. Da un sei mesi a questa parte il mio ragazzo ha iniziato un percorso meditativo (una sorta di seminario) parallelo alla sua attività di yoga e kung-fu che lo porta spesso fuori città per intere giornate e lo ha molto appassionato. La cosa che mi turba in un certo qual modo è non potervi prendere parte perché estranea all'ambiente (non per decisione del mio ragazzo), addirittura tutto ciò che viene approfondito durante queste lezioni rimane entro quelle mura, e i frequentanti non possono parlarne se non con gli altri compagni di corso, tutti circoscritti all'ambiente di questa palestra.
Inutile dire che ne sono conseguite liti e discussioni, mi sento esclusa da una attività (che preciso: non ha scadenza) che il mio ragazzo ama, che rispecchia il suo pensiero e in cui investe tempo ed energie. So che fa bene avere i propri spazi e che il mio probabilmente è un atteggiamento egoistico, ma quando il proprio ragazzo parte entusiasta per queste extra lezioni nel weekend senza poterti neppure raccontare in seguito cosa ha appreso diventa alquanto frustrante. Gliene ho parlato e mi ha fatto intendere che questo è ormai quasi uno stile di vita che egli pensa di approfondire sempre più da qui al futuro e che se davvero lo amo devo portare pazienza pur di saperlo felice. Mi chiedo se è un mio limite quello di soffrire così tanto per questo senso di esclusione e mancata condivisione o se "non c'è storia" e probabilmente portare pazienza non sia la soluzione per la mia felicità...
Grazie
Nonostante ciò la situazione è diventata per me insostenibile ultimamente. Da un sei mesi a questa parte il mio ragazzo ha iniziato un percorso meditativo (una sorta di seminario) parallelo alla sua attività di yoga e kung-fu che lo porta spesso fuori città per intere giornate e lo ha molto appassionato. La cosa che mi turba in un certo qual modo è non potervi prendere parte perché estranea all'ambiente (non per decisione del mio ragazzo), addirittura tutto ciò che viene approfondito durante queste lezioni rimane entro quelle mura, e i frequentanti non possono parlarne se non con gli altri compagni di corso, tutti circoscritti all'ambiente di questa palestra.
Inutile dire che ne sono conseguite liti e discussioni, mi sento esclusa da una attività (che preciso: non ha scadenza) che il mio ragazzo ama, che rispecchia il suo pensiero e in cui investe tempo ed energie. So che fa bene avere i propri spazi e che il mio probabilmente è un atteggiamento egoistico, ma quando il proprio ragazzo parte entusiasta per queste extra lezioni nel weekend senza poterti neppure raccontare in seguito cosa ha appreso diventa alquanto frustrante. Gliene ho parlato e mi ha fatto intendere che questo è ormai quasi uno stile di vita che egli pensa di approfondire sempre più da qui al futuro e che se davvero lo amo devo portare pazienza pur di saperlo felice. Mi chiedo se è un mio limite quello di soffrire così tanto per questo senso di esclusione e mancata condivisione o se "non c'è storia" e probabilmente portare pazienza non sia la soluzione per la mia felicità...
Grazie
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Gentile ragazza,
ha chiesto al Suo ragazzo come mai non può parlare di questo percorso meditativo? E' una regola del gruppo?
Secondo Lei a che cosa serve?
Litigate spesso per questa ragione?
ha chiesto al Suo ragazzo come mai non può parlare di questo percorso meditativo? E' una regola del gruppo?
Secondo Lei a che cosa serve?
Litigate spesso per questa ragione?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Cara Utente,
penso che il suo fastidio di fronte a una situazione di questo tipo sia comprensibile, dal momento che non si tratta solo e tanto del fatto che il suo ragazzo fa qualcosa senza di lei, ma che questo qualcosa ha un carattere di segretezza, come se si trattasse di una sorta di percorso iniziatico o dell'appartenenza a un contesto settario, al punto tale che non ne può nemmeno fare parola con lei.
Ha capito come mai si sono dati questa regola?
Cosa la turba in particolare di tutto ciò?
Immagina qualche preciso scenario o è genericamente il fatto di non sapere cosa fa quando è via a disturbarla?
Anche lei svolge qualche attività per conto suo?
penso che il suo fastidio di fronte a una situazione di questo tipo sia comprensibile, dal momento che non si tratta solo e tanto del fatto che il suo ragazzo fa qualcosa senza di lei, ma che questo qualcosa ha un carattere di segretezza, come se si trattasse di una sorta di percorso iniziatico o dell'appartenenza a un contesto settario, al punto tale che non ne può nemmeno fare parola con lei.
Ha capito come mai si sono dati questa regola?
Cosa la turba in particolare di tutto ciò?
Immagina qualche preciso scenario o è genericamente il fatto di non sapere cosa fa quando è via a disturbarla?
Anche lei svolge qualche attività per conto suo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Sì, questa è una regola, solo dopo una adeguata preparazione fisica che può durare anni si può essere ritenuti idonei ad "ampliare" le proprie conoscenze frequentando queste lezioni extra rispetto ai comuni allenamenti.
Il mio ragazzo fa cose diverse da me, dal punto di vista del suo lavoro, delle sue letture, dei suoi passatempi, ma fin quando ero salda nel credere di condividere con lui gli stessi valori e di stimarlo come persona tutto ciò sembrava accessorio. Ora queste differenze mi appaiono quasi come una aggravante. La nostra non è una storia appena nata, avevo iniziato a immaginare la possibilità di passare il mio futuro con lui e ne avevamo anche parlato. Adesso invece non riesco più a sentirmi serena, l'idea di avere accanto un ragazzo e poi un uomo che non può condividere con me quello che fa, che per lui è più di un hobby, che andrà via ogni volta che questi incontri saranno realizzati (mai vi ha rinunciato, nonostante appuntamenti e programmi già stabiliti) mi turba. Si trattasse di lavoro certo che porterei pazienza, ma così...
Lui mi fa sentire in colpa, "io per te lo farei!", "perché vuoi avere sempre il controllo su tutto? Questa cosa è per il mio bene, per arricchirmi, non cambia mica quello che provo per te!", ma io continuo a soffirne.
Il mio ragazzo fa cose diverse da me, dal punto di vista del suo lavoro, delle sue letture, dei suoi passatempi, ma fin quando ero salda nel credere di condividere con lui gli stessi valori e di stimarlo come persona tutto ciò sembrava accessorio. Ora queste differenze mi appaiono quasi come una aggravante. La nostra non è una storia appena nata, avevo iniziato a immaginare la possibilità di passare il mio futuro con lui e ne avevamo anche parlato. Adesso invece non riesco più a sentirmi serena, l'idea di avere accanto un ragazzo e poi un uomo che non può condividere con me quello che fa, che per lui è più di un hobby, che andrà via ogni volta che questi incontri saranno realizzati (mai vi ha rinunciato, nonostante appuntamenti e programmi già stabiliti) mi turba. Si trattasse di lavoro certo che porterei pazienza, ma così...
Lui mi fa sentire in colpa, "io per te lo farei!", "perché vuoi avere sempre il controllo su tutto? Questa cosa è per il mio bene, per arricchirmi, non cambia mica quello che provo per te!", ma io continuo a soffirne.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.6k visite dal 01/07/2014.
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