Uomo sfuggente, come affrontare la situazione al meglio per me e per lui
Buongiorno,
sono una ragazza di 25 anni. l'estate scorsa ho intrapreso una relazione a distanza con un ragazzo di 23 anni. dopo i primi mesi, sono nati i primi conflitti. dapprima la mia gelosia dovuta alle sue numerose amicizie femminili, per cui io avevo manifestato della preoccupazione (soprattutto per il fatto che fossimo lontani 200 km e non avessimo una frequentazione assidua e continuativa), poi le richieste della madre di lui di interrompere la relazione (la madre ha avuto lui a 16 anni e lui è stato cresciuto principalmente dai nonni, per difficoltà economiche dei genitori; inoltre lui si confidò e mi disse che il suo trasferimento a 200 km era proprio dovuto alla conflittualità con la madre e alle continue liti fra sua madre e suo padre). infine la morte del mio cane (arrivato nella mia famiglia in un momento molto difficile caratterizzato da stati d'animo ansiosi, attacchi di panico e pensieri suicidi; e questo cane è stato per me "un'ancora di salvezza", dunque dopo la sua perdita, mi sono sentita persa ed ho ricominciato ad avere episodi di attacchi di panico). in quel momento avrei voluto sentire il mio compagno più presente (anche se in realtà la sensazione era che niente e nessuno potesse calmare il mio stato d'animo). lui è una persona molto sensibile, ma molto insicura (ricordo di una volta in cui pianse perché gli dissi cosa di positivo trovavo sempre in lui). lui mi osservava sempre molto e coglieva tante piccole cose nei miei atteggiamenti. nei momenti di intimità era molto passionale e istintivo, ma anche attento e premuroso (come nessuno prima). spesso espresse la volontà che io mi trasferissi da lui (cosa che io ho rimandato al prossimo anno, fino a quando non avrò terminato gli studi universitari; ed inoltre ero molto scettica perché stavamo insieme solo da pochi mesi). dopo il susseguirsi di tutti questi eventi, dopo diversi giorni in cui era molto presente, molto attento e dolce, dopo una litigata per un motivo banale decise di lasciarmi per via telefonica. da allora sono passati cinque mesi. per i primi due mesi ci siamo sentiti spesso e lui alternava momenti di distacco e nervosismo a parole che mi hanno davvero colpita: alcune volte abbiamo deciso di incontrarci ed è stato come se non ci fossimo mai allontanati. quando ci sentiamo e ci vediamo sono per me momenti molto intensi, lo sento sincero, lo sento vicino, però poi nulla cambia. dice di ricordare il mio profumo, dice che ogni sera riguarda le mie fotografie, che ha provato ad uscire con altre ragazze ma inevitabilmente faceva il confronto e si sentiva in colpa, dice che sente la mia mancanza e che credeva che con il tempo sarebbe stato meglio, invece non è così. si ricorda minimi particolari di ogni situazione e quando li racconta mi riempie di gioia. mi sento frustrata, perché nonostante tutto questo non vuole riprendere la relazione. i suoi amici hanno chiesto perché se si sente così non vuole stare con me, ma lui risponde che non riesce a capirlo nemmenolui
sono una ragazza di 25 anni. l'estate scorsa ho intrapreso una relazione a distanza con un ragazzo di 23 anni. dopo i primi mesi, sono nati i primi conflitti. dapprima la mia gelosia dovuta alle sue numerose amicizie femminili, per cui io avevo manifestato della preoccupazione (soprattutto per il fatto che fossimo lontani 200 km e non avessimo una frequentazione assidua e continuativa), poi le richieste della madre di lui di interrompere la relazione (la madre ha avuto lui a 16 anni e lui è stato cresciuto principalmente dai nonni, per difficoltà economiche dei genitori; inoltre lui si confidò e mi disse che il suo trasferimento a 200 km era proprio dovuto alla conflittualità con la madre e alle continue liti fra sua madre e suo padre). infine la morte del mio cane (arrivato nella mia famiglia in un momento molto difficile caratterizzato da stati d'animo ansiosi, attacchi di panico e pensieri suicidi; e questo cane è stato per me "un'ancora di salvezza", dunque dopo la sua perdita, mi sono sentita persa ed ho ricominciato ad avere episodi di attacchi di panico). in quel momento avrei voluto sentire il mio compagno più presente (anche se in realtà la sensazione era che niente e nessuno potesse calmare il mio stato d'animo). lui è una persona molto sensibile, ma molto insicura (ricordo di una volta in cui pianse perché gli dissi cosa di positivo trovavo sempre in lui). lui mi osservava sempre molto e coglieva tante piccole cose nei miei atteggiamenti. nei momenti di intimità era molto passionale e istintivo, ma anche attento e premuroso (come nessuno prima). spesso espresse la volontà che io mi trasferissi da lui (cosa che io ho rimandato al prossimo anno, fino a quando non avrò terminato gli studi universitari; ed inoltre ero molto scettica perché stavamo insieme solo da pochi mesi). dopo il susseguirsi di tutti questi eventi, dopo diversi giorni in cui era molto presente, molto attento e dolce, dopo una litigata per un motivo banale decise di lasciarmi per via telefonica. da allora sono passati cinque mesi. per i primi due mesi ci siamo sentiti spesso e lui alternava momenti di distacco e nervosismo a parole che mi hanno davvero colpita: alcune volte abbiamo deciso di incontrarci ed è stato come se non ci fossimo mai allontanati. quando ci sentiamo e ci vediamo sono per me momenti molto intensi, lo sento sincero, lo sento vicino, però poi nulla cambia. dice di ricordare il mio profumo, dice che ogni sera riguarda le mie fotografie, che ha provato ad uscire con altre ragazze ma inevitabilmente faceva il confronto e si sentiva in colpa, dice che sente la mia mancanza e che credeva che con il tempo sarebbe stato meglio, invece non è così. si ricorda minimi particolari di ogni situazione e quando li racconta mi riempie di gioia. mi sento frustrata, perché nonostante tutto questo non vuole riprendere la relazione. i suoi amici hanno chiesto perché se si sente così non vuole stare con me, ma lui risponde che non riesce a capirlo nemmenolui
[#1]
Cara ragazza,
vorrei prima di tutto parlare di lei se me lo permette.
" mi sono sentita persa ed ho ricominciato ad avere episodi di attacchi di panico. in quel momento avrei voluto sentire il mio compagno più presente (anche se in realtà la sensazione era che niente e nessuno potesse calmare il mio stato d'animo)"
Credo che la sua situazione , così come lei la racconta, avrebbe bisogno di un poco di attenzione da parte sua. Certo tutti noi abbiamo difficoltà a tollerare i momenti tristi, di perdita, di fatica. Fronteggiare gli insulti della vita con adeguate strategie ,insomma, non è mai facile. Ma quando tale fronteggiamento porta ad inficiare grandemente e per lungo tempo il benessere dell'individuo allora l'aiuto di un collega psicoterapeuta vis a vis ritengo sia necessario. Ci rifletta.
Per quanto riguarda il suo partner i motivi per cui abbia deciso di chiudere la vostra relazione possono essere tante e svariate: troppa pressione da parte della madre, la difficoltà a gestire una storia a distanza, la mancanza di risorse per gestire una partner che, come lei è, mostra di avere bisogno di molta attenzione.
Io le direi di accettare la sua volontà magari facendosi aiutare da un collega e poi, chissà, tutto può cambiare. Sembra che sotto ci sia un affetto notevole. Non disperi e cerchi di evitare di pressarlo.
Le faccio tanti auguri
vorrei prima di tutto parlare di lei se me lo permette.
" mi sono sentita persa ed ho ricominciato ad avere episodi di attacchi di panico. in quel momento avrei voluto sentire il mio compagno più presente (anche se in realtà la sensazione era che niente e nessuno potesse calmare il mio stato d'animo)"
Credo che la sua situazione , così come lei la racconta, avrebbe bisogno di un poco di attenzione da parte sua. Certo tutti noi abbiamo difficoltà a tollerare i momenti tristi, di perdita, di fatica. Fronteggiare gli insulti della vita con adeguate strategie ,insomma, non è mai facile. Ma quando tale fronteggiamento porta ad inficiare grandemente e per lungo tempo il benessere dell'individuo allora l'aiuto di un collega psicoterapeuta vis a vis ritengo sia necessario. Ci rifletta.
Per quanto riguarda il suo partner i motivi per cui abbia deciso di chiudere la vostra relazione possono essere tante e svariate: troppa pressione da parte della madre, la difficoltà a gestire una storia a distanza, la mancanza di risorse per gestire una partner che, come lei è, mostra di avere bisogno di molta attenzione.
Io le direi di accettare la sua volontà magari facendosi aiutare da un collega e poi, chissà, tutto può cambiare. Sembra che sotto ci sia un affetto notevole. Non disperi e cerchi di evitare di pressarlo.
Le faccio tanti auguri
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#2]
Utente
la ringrazio per gli spunti di riflessione e per l'augurio. già a suo tempo avevo intrapreso un percorso di psicoterapia e mi aveva permesso di acquisire consapevolezza e di affrontare eventi difficili. sicuramente potrebbe rivelarsi nuovamente utile. il mio ex fidanzato ha chiesto di incontrarci fra pochi giorni, ma ho preso tempo per riflettere poichè non voglio trovarmi in uno stato emotivo negativo per me e non voglio in alcun modo fare pressione su di lui. spero di riuscire pian piano ad affrontare la situazione al meglio.
[#3]
Lieta di averla aiutata.
Un aiuto per gestire questa situazione ancora in forse credo che le farà molto bene. Anzi, se ben tesaurizzata, non è detto che non possa far pendere l'ago della bilancia a favore di una riappacificazione.
Le faccio tanti auguri e se vuole ci riscriva pure.
Un aiuto per gestire questa situazione ancora in forse credo che le farà molto bene. Anzi, se ben tesaurizzata, non è detto che non possa far pendere l'ago della bilancia a favore di una riappacificazione.
Le faccio tanti auguri e se vuole ci riscriva pure.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.9k visite dal 01/07/2014.
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