Complesso di edipo in una coppia divorziata?
è il mio caso: genitori separati fin da quando sono nato, motivo per cui non sono mai riuscito a vederli assieme.
Soffro di depressione per aver preso coscienza molto tardi (a 22 anni) della presunta "gravità" della mia devianza sessuale (al di fuori della quale mi sento quasi esclusivamente "asessuale") ; ho attacchi di panico, pensieri suicidari e forti complessi di inferiorità nei confronti dell'altro sesso e nutro una forte paura nel futuro, poichè mi sento impotente dinanzi ad esso e non riesco a prendere misure efficienti né per emanciparmi né per fare scelte adeguate. Oltre a questi problemi, ho un rapporto conflittuale con mia mamma da sempre: Lei ha cercato di crescermi in maniera fredda e anaffettiva credendo di indirizzarmi verso l'indipendenza il prima possibile; mio padre, al contrario, essendo rimasto traumatizzato dal fatto che mia madre lo privava della mia presenza quand'ero molto piccolo, è sempre stato eccessivamente morboso, pervasivo e affettuoso fino allo sfinimento; arrivando quasi sempre a fraintendere le mie emozioni e giustificando tutto con "ho sofferto molto quando tua madre non mi ti lasciava vedere".
Due educazioni opposte, due famiglie diverse, due mentalità diverse.
Frequento una terapia particolare solo da quest'anno, una terapia innovativa che fa lavorare molto con le parti dell'inconscio e integro il tutto con Depakin e Fevarin. Il lavoro che stiamo cercando di fare, oltre all'interagire con le parti di me che causano sofferenza, è quello di capire, vista la mia situazione, quale possa essere stato il mio reale punto di riferimento durante la fase edipica o post edipica. Dunque, avendovi dato spunto con la mia vita, come dovrebbe avvenire per un figlio maschio il complesso edipico, partendo dal fatto che non può vedere i due genitori amarsi e stare vicini? In fondo la scena del bimbo che si infila nel lettone per impedire al papà di avvicinarsi alla mamma non l'ho mai potuta effettuare.
Partendo dal fatto che ovunque si legge che il complesso di edipo è un passaggio cruciale per la formazione psico-sessuale del bambino, potrebbe anche darsi che le origini della mia parafilia e delle mie insicurezze risiedano nello squilibrio avvenuto durante tale fase.
Soffro di depressione per aver preso coscienza molto tardi (a 22 anni) della presunta "gravità" della mia devianza sessuale (al di fuori della quale mi sento quasi esclusivamente "asessuale") ; ho attacchi di panico, pensieri suicidari e forti complessi di inferiorità nei confronti dell'altro sesso e nutro una forte paura nel futuro, poichè mi sento impotente dinanzi ad esso e non riesco a prendere misure efficienti né per emanciparmi né per fare scelte adeguate. Oltre a questi problemi, ho un rapporto conflittuale con mia mamma da sempre: Lei ha cercato di crescermi in maniera fredda e anaffettiva credendo di indirizzarmi verso l'indipendenza il prima possibile; mio padre, al contrario, essendo rimasto traumatizzato dal fatto che mia madre lo privava della mia presenza quand'ero molto piccolo, è sempre stato eccessivamente morboso, pervasivo e affettuoso fino allo sfinimento; arrivando quasi sempre a fraintendere le mie emozioni e giustificando tutto con "ho sofferto molto quando tua madre non mi ti lasciava vedere".
Due educazioni opposte, due famiglie diverse, due mentalità diverse.
Frequento una terapia particolare solo da quest'anno, una terapia innovativa che fa lavorare molto con le parti dell'inconscio e integro il tutto con Depakin e Fevarin. Il lavoro che stiamo cercando di fare, oltre all'interagire con le parti di me che causano sofferenza, è quello di capire, vista la mia situazione, quale possa essere stato il mio reale punto di riferimento durante la fase edipica o post edipica. Dunque, avendovi dato spunto con la mia vita, come dovrebbe avvenire per un figlio maschio il complesso edipico, partendo dal fatto che non può vedere i due genitori amarsi e stare vicini? In fondo la scena del bimbo che si infila nel lettone per impedire al papà di avvicinarsi alla mamma non l'ho mai potuta effettuare.
Partendo dal fatto che ovunque si legge che il complesso di edipo è un passaggio cruciale per la formazione psico-sessuale del bambino, potrebbe anche darsi che le origini della mia parafilia e delle mie insicurezze risiedano nello squilibrio avvenuto durante tale fase.
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
credo che dovrebbe approfondire le Sue perplessità con il Collega che La segue e che conosce in modo approfondito il Suo caso.
Noi non siamo in possesso di tutte le informazioni che La riguardano e di conseguenza le nostre risposte difficilmente potrebbero essere specifiche.
Inoltre, Le consiglierei di non farsi confondere dalle nozioni frammentarie che possiede ma di lasciare a chi è professionalmente preparato il compito di trarre qualsiasi conclusione.
credo che dovrebbe approfondire le Sue perplessità con il Collega che La segue e che conosce in modo approfondito il Suo caso.
Noi non siamo in possesso di tutte le informazioni che La riguardano e di conseguenza le nostre risposte difficilmente potrebbero essere specifiche.
Inoltre, Le consiglierei di non farsi confondere dalle nozioni frammentarie che possiede ma di lasciare a chi è professionalmente preparato il compito di trarre qualsiasi conclusione.
[#2]
Gentile Utente,
anche io credo che non dovrebbe lasciarsi influenzare da argomenti della psicologia e della psicoterapia che non conosce. Posso chiederLe dove ha sentito dire che "...ovunque si legge che il complesso di edipo è un passaggio cruciale per la formazione psico-sessuale del bambino..."?
Comunque partiamo con ordine.
Innanzitutto non ho mica capito che cosa intende Lei per "devianza sessuale".
Inoltre la Sua depressione potrebbe essere dovuta a ben altro. Come mai collega tali stati con il fatto la scelta sessuale?
Lei scrive: "non riesco a prendere misure efficienti né per emanciparmi né per fare scelte adeguate." Ok, ma Lei ha 22 anni ed è verosimile una crisi, perchè sta diventando una persona adulta. Vive ancora con Sua mamma, giusto?
Di quali tipi di scelte parla, lavorative, personali, altro?
Dal mio punto di vista avere due modelli genitoriali diversi è una ricchezza: forse la mamma Le è sembrata fredda e distaccata perchè non deve essere stato facile per lei, separata dal marito, fare la mamma da sola, senza il supporto del coniuge. Ci ha mai pensato?
Per quanto riguarda la Sua terapia, sinceramente ho delle perplessità...
Non sarebbe il caso di mettere a fuoco le Sue reali difficoltà (es non riesco a svincolarmi dalla mamma e comprendere cosa non va nella relazione...), anzichè seguire il complesso di edipo, la cui formulazione non ha basi scientifiche?
"Dunque, avendovi dato spunto con la mia vita, come dovrebbe avvenire per un figlio maschio il complesso edipico, partendo dal fatto che non può vedere i due genitori amarsi e stare vicini?"
Sinceramente qualunque figlio maschio (o femmina!) è talmente pieno di risorse da superare la separazione dei propri genitori e crescere bene ugualmente.
Ha mai pensato che forse non è nell'edipo il Suo problema?
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1640-edipo-complesso-da-superare-o-mito-da-sfatare.html
Cordiali saluti,
anche io credo che non dovrebbe lasciarsi influenzare da argomenti della psicologia e della psicoterapia che non conosce. Posso chiederLe dove ha sentito dire che "...ovunque si legge che il complesso di edipo è un passaggio cruciale per la formazione psico-sessuale del bambino..."?
Comunque partiamo con ordine.
Innanzitutto non ho mica capito che cosa intende Lei per "devianza sessuale".
Inoltre la Sua depressione potrebbe essere dovuta a ben altro. Come mai collega tali stati con il fatto la scelta sessuale?
Lei scrive: "non riesco a prendere misure efficienti né per emanciparmi né per fare scelte adeguate." Ok, ma Lei ha 22 anni ed è verosimile una crisi, perchè sta diventando una persona adulta. Vive ancora con Sua mamma, giusto?
Di quali tipi di scelte parla, lavorative, personali, altro?
Dal mio punto di vista avere due modelli genitoriali diversi è una ricchezza: forse la mamma Le è sembrata fredda e distaccata perchè non deve essere stato facile per lei, separata dal marito, fare la mamma da sola, senza il supporto del coniuge. Ci ha mai pensato?
Per quanto riguarda la Sua terapia, sinceramente ho delle perplessità...
Non sarebbe il caso di mettere a fuoco le Sue reali difficoltà (es non riesco a svincolarmi dalla mamma e comprendere cosa non va nella relazione...), anzichè seguire il complesso di edipo, la cui formulazione non ha basi scientifiche?
"Dunque, avendovi dato spunto con la mia vita, come dovrebbe avvenire per un figlio maschio il complesso edipico, partendo dal fatto che non può vedere i due genitori amarsi e stare vicini?"
Sinceramente qualunque figlio maschio (o femmina!) è talmente pieno di risorse da superare la separazione dei propri genitori e crescere bene ugualmente.
Ha mai pensato che forse non è nell'edipo il Suo problema?
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1640-edipo-complesso-da-superare-o-mito-da-sfatare.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.5k visite dal 01/07/2014.
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