Senso di incapacità e paura di fronte al passo di acquistare case ed andare a vivere da solo
Buongiorno Dottori,
sono un uomo trentenne. Vivo con mia madre. E' da tempo che penso a fare il grande passo: chiedere un mutuo per acquistare casa ed andare a vivere da solo. Non riesco però ad attuarlo, ma nemmeno a fare la mossa iniziale. Premetto che dovrò fare tutto da solo: nessun prestito economico da parte della famiglia, nessun (o poco) aiuto da parte di amici/parenti durante la ricerca, l'acquisto, la stipulazione del mutuo, ed in seguito durante il trasloco, i lavori iniziali, il montaggio dei mobili, ecc.. Io sono inesperto in tutto ciò: ritengo di essere scarso a livello di conoscenze ed abilità richieste per comprare casa, trasfervici ed abitarvici. In più mi fa paura, una volta assunto l'impegno del mutuo, la condanna vitalizia al lavoro il più sicuro e remunerato possible. Nell'attuale posto di lavoro non sto benissimo: è un impiego critico sotto diversi aspetti, sicuramente stressante, soggetto a continue scadenze e a responsabilità. Non sento di poterlo sostenere a lungo termine (lavoro in questo posto da 2 anni), anche perchè non sono motivato da una passione od un piacere così forti. Scelsi questo percorso lavorativo solo perchè in quel momento mi garantiva maggiori entrate rispetto ad altri percorsi. Il tutto prendeva le mosse sempre dall'obiettivo di andare a vivere da solo. Di contro, sono altrettanto scoraggiato dalla attuale precarietà sociale ed economica e, quindi, dalla prospettiva di trovarmi in un futuro disoccupato e con un prestito di decine di migliaia di euro da pagare. Ho paura. Non mi sento all'altezza. Sono schiacciato da un peso che sento enorme per una persona sola. Ed intanto i mesi passano, ed io nemmeno comincio. Evito persino di andare sui siti di annunci immobiliari. Sono paralizzato. Come posso affrontare questa situazione? Mi chiedo se la paura che provo origini dal mio istinto di sopravvivenza. Forse non è il momento per me, e le mie paure me lo stanno dicendo. Mi servirebbe molto ottenere degli spunti di riflessione da voi, dei punti di visti alternativi. Il mio pensiero pensiero ristagna nel punto in cui si trova incagliato ormai da tempo. Grazie.
sono un uomo trentenne. Vivo con mia madre. E' da tempo che penso a fare il grande passo: chiedere un mutuo per acquistare casa ed andare a vivere da solo. Non riesco però ad attuarlo, ma nemmeno a fare la mossa iniziale. Premetto che dovrò fare tutto da solo: nessun prestito economico da parte della famiglia, nessun (o poco) aiuto da parte di amici/parenti durante la ricerca, l'acquisto, la stipulazione del mutuo, ed in seguito durante il trasloco, i lavori iniziali, il montaggio dei mobili, ecc.. Io sono inesperto in tutto ciò: ritengo di essere scarso a livello di conoscenze ed abilità richieste per comprare casa, trasfervici ed abitarvici. In più mi fa paura, una volta assunto l'impegno del mutuo, la condanna vitalizia al lavoro il più sicuro e remunerato possible. Nell'attuale posto di lavoro non sto benissimo: è un impiego critico sotto diversi aspetti, sicuramente stressante, soggetto a continue scadenze e a responsabilità. Non sento di poterlo sostenere a lungo termine (lavoro in questo posto da 2 anni), anche perchè non sono motivato da una passione od un piacere così forti. Scelsi questo percorso lavorativo solo perchè in quel momento mi garantiva maggiori entrate rispetto ad altri percorsi. Il tutto prendeva le mosse sempre dall'obiettivo di andare a vivere da solo. Di contro, sono altrettanto scoraggiato dalla attuale precarietà sociale ed economica e, quindi, dalla prospettiva di trovarmi in un futuro disoccupato e con un prestito di decine di migliaia di euro da pagare. Ho paura. Non mi sento all'altezza. Sono schiacciato da un peso che sento enorme per una persona sola. Ed intanto i mesi passano, ed io nemmeno comincio. Evito persino di andare sui siti di annunci immobiliari. Sono paralizzato. Come posso affrontare questa situazione? Mi chiedo se la paura che provo origini dal mio istinto di sopravvivenza. Forse non è il momento per me, e le mie paure me lo stanno dicendo. Mi servirebbe molto ottenere degli spunti di riflessione da voi, dei punti di visti alternativi. Il mio pensiero pensiero ristagna nel punto in cui si trova incagliato ormai da tempo. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
1. Di questi tempi le difficoltà oggettive danno ai giovani una mano per fuggire di fronte ai propri legittimi desideri di autonomia. Ma a 30 anni il vivere da solo è un passo evolutivo corretto.
2. Lei accenna a sè come figlio di madre sola "Vivo con mia madre", e dunque dobbiamo aggiungere anche i sensi di colpa per lasciarla ancora più sola; per andare via Lei da solo...
Ma se il passo del mutuo è troppo grande (capisco e mi sembra ragionevole), perchè non pensare a una piccola cosa in affitto? Comprendo che i soldi dell'affitto sembrano buttati, ma rappresentano invece il costo della "prova", del mettersi alla prova.
Ci pensi.
Noi siamo qui per interagire ancora un po' con le sue difficoltà.
1. Di questi tempi le difficoltà oggettive danno ai giovani una mano per fuggire di fronte ai propri legittimi desideri di autonomia. Ma a 30 anni il vivere da solo è un passo evolutivo corretto.
2. Lei accenna a sè come figlio di madre sola "Vivo con mia madre", e dunque dobbiamo aggiungere anche i sensi di colpa per lasciarla ancora più sola; per andare via Lei da solo...
Ma se il passo del mutuo è troppo grande (capisco e mi sembra ragionevole), perchè non pensare a una piccola cosa in affitto? Comprendo che i soldi dell'affitto sembrano buttati, ma rappresentano invece il costo della "prova", del mettersi alla prova.
Ci pensi.
Noi siamo qui per interagire ancora un po' con le sue difficoltà.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
La ringrazio Dott.ssa Brunialti,
non ho grossi sensi di colpa verso mia madre. Grazie a Dio, nonostante l'età, è sana ed autonoma. Prevale il desiderio di vivere da solo e la convinzione che sia naturale (e dovuto).
Per l'affitto, non vorrei che la conversazione si concentri su problemi economici oggettivi, visto che non è questo oggetto del vostro intervento, penso. Detto questo, sì, penso che siano soldi buttati e preferirei optare per acquistare pian piano qualcosa che diverrà mio.
Il problema che mi sta caro è piuttoso il mio senso di incapacità di fronte a tutto il da farsi citato sopra, e la paura che mi paralizza e mi impedisce anche solo di iniziare.
non ho grossi sensi di colpa verso mia madre. Grazie a Dio, nonostante l'età, è sana ed autonoma. Prevale il desiderio di vivere da solo e la convinzione che sia naturale (e dovuto).
Per l'affitto, non vorrei che la conversazione si concentri su problemi economici oggettivi, visto che non è questo oggetto del vostro intervento, penso. Detto questo, sì, penso che siano soldi buttati e preferirei optare per acquistare pian piano qualcosa che diverrà mio.
Il problema che mi sta caro è piuttoso il mio senso di incapacità di fronte a tutto il da farsi citato sopra, e la paura che mi paralizza e mi impedisce anche solo di iniziare.
[#3]
Acquisto e affitto non sono, dal nostro punto di vista psy, "problemi economici oggettivi" bensì obiettivi di vita che la persona si pone verso l'autonomia dalla famiglia d'origine.
Se completamente fuori dalla portata realistica, si possono considerare una fuga dalla scelta di cambiamento travestita da impossibilità.
Certo che in questo caso "la paura che mi paralizza e mi impedisce anche solo di iniziare."
Per questo Le ho proposto di riconsiderare il Suo obiettivo!
Se completamente fuori dalla portata realistica, si possono considerare una fuga dalla scelta di cambiamento travestita da impossibilità.
Certo che in questo caso "la paura che mi paralizza e mi impedisce anche solo di iniziare."
Per questo Le ho proposto di riconsiderare il Suo obiettivo!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 23.4k visite dal 01/07/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.