Visita psicologica? se si a chi rivolgersi?
Gentilissimi Dottori,
scrivo per mio padre, ha 60 anni, e soffre di depressione.
Già qualche anno fa arrivato al culmini di questo malessere (non parlava più molto, si chiudeva in una stanza al buio seduto a pensare, non si interessava più a niente) attraverso una visita da un Neurologo ha assunto degli ansiolitici per un periodo, non ricordo nè quale fosse il farmaco nè per quanto tempo lo abbia assunto, è riuscito a venirne fuori. Adesso, a distanza di anni si ripropone il problema, stavolta le crisi si manifestano con attacchi di angoscia per potenziali problematiche. Mi spiego meglio, le ansie che si fa nello svolgimento del proprio lavoro si trasformano in fissazioni dalle quali non riesce a distogliersi... pensa sempre, tutto il giorno a queste paure. Più tempo passa e più si indebolisce, si incupisce e diventa fragile. A chi devo rivolgermi (psicologo, psichiatra, terapeuta) affinche' inizi una terapia seria e mirata? Cordiali saluti e grazie anticipatamente per le risposte.
scrivo per mio padre, ha 60 anni, e soffre di depressione.
Già qualche anno fa arrivato al culmini di questo malessere (non parlava più molto, si chiudeva in una stanza al buio seduto a pensare, non si interessava più a niente) attraverso una visita da un Neurologo ha assunto degli ansiolitici per un periodo, non ricordo nè quale fosse il farmaco nè per quanto tempo lo abbia assunto, è riuscito a venirne fuori. Adesso, a distanza di anni si ripropone il problema, stavolta le crisi si manifestano con attacchi di angoscia per potenziali problematiche. Mi spiego meglio, le ansie che si fa nello svolgimento del proprio lavoro si trasformano in fissazioni dalle quali non riesce a distogliersi... pensa sempre, tutto il giorno a queste paure. Più tempo passa e più si indebolisce, si incupisce e diventa fragile. A chi devo rivolgermi (psicologo, psichiatra, terapeuta) affinche' inizi una terapia seria e mirata? Cordiali saluti e grazie anticipatamente per le risposte.
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Gentile utente, le figure professionali che lei ha citato sono tutte valide ed adeguate per la situazione di suo padre. Spesso è molto utile unire ad una terapia farmacologica anche una psicoterapia. Per offrirle maggiore chiarezza le indico che psichiatri e neurologi hanno una formazione medica e possono prescrivere farmaci; gli psicologi non possono prescrivere farmaci (in quanto non medici).Una categoria mista sono gli psicoterapeuti che possono essere sia medici che psicologi e seguono i pazienti in percorsi di psicoterapia.
Per suo padre un buon intervento terapeutico potrebbe richiede sia il supporto farmacologico, sia una psicoterapia. Talvolta la stessa figura professionale può fare entrambe le cose (per es. uno psichiatra che è anche uno psicoterapeuta), altrimenti il paziente è seguito da due specialisti.
Mi auguro di non averla confusa con tutte queste specializzazioni.
Un saluto
Per suo padre un buon intervento terapeutico potrebbe richiede sia il supporto farmacologico, sia una psicoterapia. Talvolta la stessa figura professionale può fare entrambe le cose (per es. uno psichiatra che è anche uno psicoterapeuta), altrimenti il paziente è seguito da due specialisti.
Mi auguro di non averla confusa con tutte queste specializzazioni.
Un saluto
Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
https://www.centro-io.it/ https://www.loanopsicologia.it/
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Gentile utente, concordo in pieno con la risposta della collega e ribadisco, perchè sulla depressione ci sono troppe false teorie, che il tipo di terapia "migliore" per la depressione in senso lato, è la associazione e la combinazione di terapia farmacologica con la terapia psicologica (ce ne sono di varie tipologie). Al di la della scelta terapeutica (che può essere fatta con ausilio di uno psichiatra e uno psicoterapeuta in combinazione), io consiglio sempre una attenta organizzazione e formazione delle persone che poi nella quotidianità si prendono cura del soggetto (career giver): figli, moglie etc. Si ricordi che l'empatia e il sapere interagire con il soggetto è il miglior modo di poter aiutare un depresso a prendere consapevolezza e reagire a questo male oscuro. Ritengo che il ruolo dei career giver in questo, sia di primaria importanza. La invito a contattarmi qualsiasi dubbio.
Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 27/07/2008.
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