Amore, gelosia e rinunce

Buongiorno, 9 mesi fa ho conosciuto la mia attuale compagna. Io ho 36 anni, lei 28. La nostra relazione è stata inizialmente impostata, per buona parte per mia volontà, in modo "prudente". Non ho voluto, per esempio, condividere le mie amicizie o fare progetti di viaggi e vacanze. Lei probabilmente voleva di più, ma faceva lei stessa fatica a fare il primo passo e si limitava a rinfacciarmi la mia freddezza.
4 mesi fa mi sono sentito pronto per un salto di qualità. Ho deciso di coinvogerla totalmente nella mia quotidianità, di presentarle le persone a cui tengo, di proporle vacanze insieme. In più condividiamo spesso lo stesso tetto. Con questa svolta è però coinciso un aggravarsi progressivo della sua gelosia, in verità sempre presente in forma "lieve". Io ho molti amici, tra cui alcune donne. In particolare è ossessionata da una mia amica che non ha ancora conosciuto. Questa persona abita in un'altra città e la vedo e la sento poco (l'ultima volta un mese fa). Con questa amica c'è stata una breve storia 5 anni fa, per entrambi chiusa e poi evolutasi in un'amicizia sincera. Ho cercato di essere sincero e trasparente con la mia compagna. Vorrei fargliela conoscere, non sento di aver nulla da nascondere. Ma lei è molto turbata da questo legame, al punto ormai da tenermi perennemente sulla corda, da pretendere conferme continue dei miei sentimenti e da accusarmi di considerarla "un ripiego". A volte basta non sentirsi per 3-4 ore (magari quando siamo entrambi al lavoro) per causare un suo malumore o una rivendicazione di attenzione. Le mie rassicurazioni e i miei gesti carini la calmano per un po', poi si ricomincia.
Io stesso sono ormai giù di morale e molto frustrato da questa situazione. Vedo sottovalutati i gesti che compio per testimoniare il mio amore e il mio impegno in questa relazione. Sento che l'unica svolta sarebbe chiudere la mia amicizia. Cosa che tacitamente lei mi chiede e che posso anche fare perché sul "piatto della bilancia" della mia vita per me ha un'importanza chiaramente diversa rispetto al mio rapporto di coppia. Però ha senso dover cambiare, dover fare queste rinunce per poter essere accettato da una persona che dice di amarti? Basterà o questo è solo il segno di una gelosia/possessività inguaribile, di una relazione che non funziona... Come far evolvere questa relazione in un rapporto sereno? Scusate la lunghezza ma sono molto preoccupato e ci tenevo a spiegarmi. Grazie in anticipo per l'aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Forse questo amore " prudente " ha lasciato tracce nella vostra relazione.
Un amore con rallentatori e razionalità , Solitamente è una sorta di brutta copia dell' amore ....
Una consulenza di coppia, potrebbe aiutarvi nel dipanare la matassa emozionale che ha caratterizzato la vostra coppia e trovare qualità di vita e di coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Però ha senso dover cambiare, dover fare queste rinunce per poter essere accettato da una persona che dice di amarti?>

Gentile Utente,
in effetti che senso avrebbe? Non credo che risolverebbe i problemi che abitano nel vostro rapporto.

Probabilmente il salto di qualità nella vostra relazione e i cambiamenti che sta comportando hanno messo ancor più in evidenza determinate dinamiche nella relazione e comportamenti della sua partner la quale si potrebbe sentire più legittimata al controllo.sentendo la relazione più definita

A parte le peculiarità individuali della sua partner (forse insicurezza o altro) e i comportamenti che mette in atto dovrebbe riflettere sui suoi (di lei che scrive) contributi personali al mantenimento dello status quo e al suo aggravarsi.

Ad esempio dice:<A volte basta non sentirsi per 3-4 ore (magari quando siamo entrambi al lavoro) per causare un suo malumore o una rivendicazione di attenzione.> e qui siete in due: uno che chiede rassicurazioni e l'altro che gliele fornisce, pena i malumori, dunque per evitarli si asseconda rinforzando in questo modo i comportamenti dell'altro e alimentando un circolo vizioso che sarebbe necessario spezzare
<al punto ormai da tenermi perennemente sulla corda, da pretendere conferme continue> anche qui se c'è qualcuno a tenere l'altro sulla corda è perché ciò viene consentito.

< sono molto preoccupato > E la comprendo, qui i chiarimenti tra voi sono indispensabili, le dinamiche da modulare diversamente, la vostra relazione sembra abitata da dinamiche disfunzionali che non giovano né al vostro benessere personale, né alla coppia.

Se intendete proseguire questo rapporto costruendo su buone basi anziché su modi di relazionarsi controproducenti e non ce la fate a risolvere da soli, potreste rivolgervi ad un terapeuta di coppia.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Gentile Dr.ssa,
la ringrazio molto per il suo parere che mi da spunti preziosi.
E' in effetti un mio timore quello di alimentare "circoli viziosi" assecondando certe richieste di attenzione, implicite o esplicite. Lei mi consiglia di cercare di prendere più alla leggera queste richieste, cercando semplicemente di comportarmi come mi suggerisce il mio modo di essere e i miei sentimenti? Anche in questo caso il timore è di non essere accettato.
Inoltre purtroppo è diventato molto difficile dialogare serenamente con la mia compagna sul problema centrale (gelosia/possessività). Le nostre diventano discussioni su dettagli a mio parere di nessuna importanza (es. il giorno X non mi hai dato un bacio o hai detto una frase su tizia) in cui mi sento di sedere sul banco degli imputati e, forse sbagliando, do delle spiegazioni. Mi sforzo, anche se non è nel mio carattere, di non raccogliere quando lei cerca il "conflitto". Ma non sempre ci riesco. Devo dire anche poi che io stesso mi innervosisco per dover sempre dimostrare qualcosa o confrontarmi con un muso lungo. E la discussione si attorciglia su se stessa lasciando frustrazione e rancore.
Forse devo anche qui evitare di scavare e di argomentare nel momento dello scoppio di gelosia e provare ad affrontare l'argomento in momenti di calma, quando forse il confronto utile ci può essere e possiamo fare insieme passi fuori da queste sabbie mobili?

grazie ancora e buona giornata
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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Randone, grazie. ho pensato anche io che la partenza un po' controllata abbia alimentato le insicurezze della mia compagna. Non vorrei però scontrarmi contro una sorta di peccato originale da cui non si riesce ad evolvere. Rispetto ai primi mesi (non parliamo comunque di anni), io sono cambiato, mi sono lasciato coinvolgere e ho dato (volentieri) di più. I passi concreti ci sono e se la mia compagna mi ama, mi aspetterei che fossero accolti e che si generasse un meccanismo di crescita positiva. Invece per lei manca sempre qualcosa (così mi fa sentire) e su questo qualcosa che manca appare sempre concentrata. Non riesco a spostare la sua, la nostra attenzione sugli aspetti positivi del rapporto (che ci sono). Ha dei consigli su come riuscirci?
buona serata
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Anche in questo caso il timore è di non essere accettato>
Direi che è un punto importantissimo su cui lavorare poiché se è così potrebbe comprendere meglio come mai sceglie una certa partner con la quale instaurare una relazione con le dinamiche descritte.

<purtroppo è diventato molto difficile dialogare serenamente ...provare ad affrontare l'argomento in momenti di calma, >

Per quanto riguarda le dinamiche le ho risposto nella replica precedente, certamente l'aiuto di un terapeuta gioverebbe, on line impossibile ragionare compiutamente su detrminate complessità.
Un consulto da qui da qui non è sufficiente a cogliere la complessità di una situazione, ma serve per fare ipotesi, fornire spunti di riflessione, orientare.

Certamente i momenti di calma aiutano a dialogare in modo migliore o almeno a partire nel migliore dei modi, ma spesso ciò che succede poi è il reiterarsi magari proprio all'interno di tale confronto delle consuete dinamiche, proprio come lei dice <E la discussione si attorciglia su se stessa lasciando frustrazione e rancore. >

Dato ciò che ha espresso prima e aggiunto ora le suggeirei comunque un consulto presso un terapeuta di coppia (indicato l'approccio sistemico-relazionale), insieme alla sua partner se fosse dell'idea o da solo, piuttosto che andare per tentativi sprecando tempo e energie preziose.

Cordialità


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Utente
Utente
Grazie Dr.ssa Rinella. Rifletterò su questa possibilità, anche se non credo che la mia compagna possa accogliere questa proposta.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Bene, comunque sarà poi lo specialista che incontrerà a valutare la situazione e darle eventuali indicazioni per coinvolgere la sua partner in un consulto.

Se crede ci potrà riaggiornare
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528