Problema con i miei genitori per colpa dell'università
Buonasera dottori!
Sono un ragazzo di 25 anni e ho un problema con i miei genitori! Loro hanno la tendenza di rinfacciarmi e criticare sempre tutto!!!! Ma la cosa è degenerata quando ho deciso di lasciare l'università per mancanza di stimoli e perchè avevo scelto una facoltà che non mi piaceva! A 22 anni lasciai tutto tendo a precisare che da 22 anni in poi ho sempre lavorato mi sono sempre arrangiato trovandomi il lavoro da solo senza aiuti di nessuno ne nulla ma chiaramente a loro non va bene perchè chiaramente visti i tempi trovo quello che trovo piccoli lavori spesso alla giornata e pagati poco chiaramente con contratti assurdi che non ti pagano manco i contributi ma aimè ho trovato solo questo purtroppo ma loro ogni volta che possono mi dicono "cosa è un lavoro quello?? Guadagni poco sono 3 anni persi non era meglio studiare? Guarda tua cugina che sta facendo tutti gli esami ect ect" E io li mi sento da schifo perché non è che sto a casa senza fare nulla ma quello che trovo lo faccio con volontà e loro mi criticano non mi sembra giusto!! Secondo voi è giusto? Io non è che non ho voglia di studiare ma non ho ancora trovato un corso uni che mi piace o meglio lo trovato ma non riesco a passare il test di ammissione ma io continuo a riprovarci ogni anno senza demordere e fino a che non passo farò i lavori che trovo anche se i miei lo reputano inutile! PS scusate lo sfogo! Grazie mille!
Sono un ragazzo di 25 anni e ho un problema con i miei genitori! Loro hanno la tendenza di rinfacciarmi e criticare sempre tutto!!!! Ma la cosa è degenerata quando ho deciso di lasciare l'università per mancanza di stimoli e perchè avevo scelto una facoltà che non mi piaceva! A 22 anni lasciai tutto tendo a precisare che da 22 anni in poi ho sempre lavorato mi sono sempre arrangiato trovandomi il lavoro da solo senza aiuti di nessuno ne nulla ma chiaramente a loro non va bene perchè chiaramente visti i tempi trovo quello che trovo piccoli lavori spesso alla giornata e pagati poco chiaramente con contratti assurdi che non ti pagano manco i contributi ma aimè ho trovato solo questo purtroppo ma loro ogni volta che possono mi dicono "cosa è un lavoro quello?? Guadagni poco sono 3 anni persi non era meglio studiare? Guarda tua cugina che sta facendo tutti gli esami ect ect" E io li mi sento da schifo perché non è che sto a casa senza fare nulla ma quello che trovo lo faccio con volontà e loro mi criticano non mi sembra giusto!! Secondo voi è giusto? Io non è che non ho voglia di studiare ma non ho ancora trovato un corso uni che mi piace o meglio lo trovato ma non riesco a passare il test di ammissione ma io continuo a riprovarci ogni anno senza demordere e fino a che non passo farò i lavori che trovo anche se i miei lo reputano inutile! PS scusate lo sfogo! Grazie mille!
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Lei è maggiorenne e può fare le sue scelte in autonomia, decidere quindi se lavorare e studiare. Se sceglie di fare un lavoro, uno qualsiasi, dovrebbe prendersi lei le responsabilità e i suoi genitori non dovrebbero criticare più di tanto, ma accettare semplicemente le sue scelte.
Se ciò non avviene e se lei è molto condizionato dai giudizi dei suoi, significa che non è avvenuta una vera e propria separazione, utile per creare una discreta autonomia.
Se ciò non avviene e se lei è molto condizionato dai giudizi dei suoi, significa che non è avvenuta una vera e propria separazione, utile per creare una discreta autonomia.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
capisco l'amarezza, perchè Lei ce la mette tutta.
Vorrei però provare a guardare insieme a Lei la questione da un altro punto di vista.
I Suoi genitori Le vogliono bene e certamente vogliono il Suo bene.
E' certo che ciò che Le dicono sia una critica per rinfacciarLe le Sue scelte?
Non è possibile che i Suoi genitori vogliano -magari con i modi sbagliati- esprimere la loro preoccupazione e protezione nei Suoi confronti?
Ad esempio se l'Azienda non Le paga i contributi previdenziali Le sta facendo un torto, oltre a non rispettare le Leggi. I Suoi genitori, allora, nel dirLe "ma che razza di lavoro è quello?" magari vogliono solo sottolineare che non si tratta di un lavoro in cui Lei ha tutte le tutele che deve avere.
La stessa cosa vale se Lei guadagna troppo poco o l'ingiusto rispetto ciò che fa.
A questo punto, i Suoi forse si sono spinti a dire: "Tre anni buttati, era meglio studiare".
E' vero che i nostri desideri non coincidono con quelli dei genitori e talvolta li deludiamo o frustriamo le loro aspettative, ma se Lei è davvero sicuro delle Sue scelte, dovrebbe chiedersi come mai allora si sente uno schifo e non dà il giusto peso a quello che dicono i Suoi.
Cordiali saluti,
capisco l'amarezza, perchè Lei ce la mette tutta.
Vorrei però provare a guardare insieme a Lei la questione da un altro punto di vista.
I Suoi genitori Le vogliono bene e certamente vogliono il Suo bene.
E' certo che ciò che Le dicono sia una critica per rinfacciarLe le Sue scelte?
Non è possibile che i Suoi genitori vogliano -magari con i modi sbagliati- esprimere la loro preoccupazione e protezione nei Suoi confronti?
Ad esempio se l'Azienda non Le paga i contributi previdenziali Le sta facendo un torto, oltre a non rispettare le Leggi. I Suoi genitori, allora, nel dirLe "ma che razza di lavoro è quello?" magari vogliono solo sottolineare che non si tratta di un lavoro in cui Lei ha tutte le tutele che deve avere.
La stessa cosa vale se Lei guadagna troppo poco o l'ingiusto rispetto ciò che fa.
A questo punto, i Suoi forse si sono spinti a dire: "Tre anni buttati, era meglio studiare".
E' vero che i nostri desideri non coincidono con quelli dei genitori e talvolta li deludiamo o frustriamo le loro aspettative, ma se Lei è davvero sicuro delle Sue scelte, dovrebbe chiedersi come mai allora si sente uno schifo e non dà il giusto peso a quello che dicono i Suoi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Utente,
Talvolta i genitori, pur amando tanto, hanno delle modalità verbali poco consone al dialogo, sono spesso punitivi, duri, manipolati i e censori...
Perché ha perso di interesse nello studio?
Ha avuto delle difficoltà?
Cosa studiava?
Immagino che un lavoro, senza laurea, sia complesso e poco remunerato, forse la pressione psicologica dei suoi, è finalizzata al farla riflettere sulle sue scelte .....se non costruisce oggi, sarà più complesso domani
Talvolta i genitori, pur amando tanto, hanno delle modalità verbali poco consone al dialogo, sono spesso punitivi, duri, manipolati i e censori...
Perché ha perso di interesse nello studio?
Ha avuto delle difficoltà?
Cosa studiava?
Immagino che un lavoro, senza laurea, sia complesso e poco remunerato, forse la pressione psicologica dei suoi, è finalizzata al farla riflettere sulle sue scelte .....se non costruisce oggi, sarà più complesso domani
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile utente,
Lei ci dice: "ma non ho ancora trovato un corso uni che mi piace o meglio lo trovato ma non riesco a passare il test di ammissione ma io continuo a riprovarci ogni anno senza demordere ...".
E bello vedere tanta determinazione in un giovane.
E tuttavia quando sono trascorsi tre anni "così" e quando gli anni scoccati sono ormai 25, occorre riflettere se si sta facendo la cosa giusta. Perchè tra determinazione e cocciutaggiune la linea di demarcazione può essere sottile. La seconda, in realtà, porta ad una situazione di immobilismo concreto e psicologico, di attesa miracolistica, ha presente "Aspettando Godot"?
Tuttavia la modifica della sua impostazione di vita ha da avvenire dal Suo proprio interno, per Sua riflessione, non per le continue lamentele dei genitori. Quelle possono essere uno stimolo, ... se non sono troppo petulanti.
Lei ci dice: "ma non ho ancora trovato un corso uni che mi piace o meglio lo trovato ma non riesco a passare il test di ammissione ma io continuo a riprovarci ogni anno senza demordere ...".
E bello vedere tanta determinazione in un giovane.
E tuttavia quando sono trascorsi tre anni "così" e quando gli anni scoccati sono ormai 25, occorre riflettere se si sta facendo la cosa giusta. Perchè tra determinazione e cocciutaggiune la linea di demarcazione può essere sottile. La seconda, in realtà, porta ad una situazione di immobilismo concreto e psicologico, di attesa miracolistica, ha presente "Aspettando Godot"?
Tuttavia la modifica della sua impostazione di vita ha da avvenire dal Suo proprio interno, per Sua riflessione, non per le continue lamentele dei genitori. Quelle possono essere uno stimolo, ... se non sono troppo petulanti.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.5k visite dal 26/06/2014.
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