Il suo eloquio non mi ha mai provocato turbamenti

Salve! Sono una libera professionista e, spesso, mi relaziono professionalmente con imprenditori più o meno giovani, che versano in situazioni economiche più o meno stabili. Con uno di questi personaggi, con quale interagisco professionalmente da oltre un anno, ma che non ho ancora avuto modo di incontrare personalmente per una serie di ragioni logistiche, si è creato un particolare clima di reciproca intesa professionale e, da parte sua, presumo, anche di particolare fiducia, dato che, spesso, si sofferma al telefono, per confidarmi vicende private, che ben poco riverberano sulle questioni professionali di cui mi ha formalmente investito. Fino a dieci giorni fa, non avevo dato troppa importanza alla cosa perchè, conscia del fatto che il mio lavoro di consulenza, sebbene ritenuto da molti arido e privo di qualsiasi connotazione emozionale, talvolta mi porta in contatto anche con il lato umano dei miei clienti, i quali presentano aspetti caratteriali diversi, in quanto diversamente influenzati dalle diverse vicissitudini lavorative di cui sono protagonisti, normalmente, non mi esimo dall'ascoltarli e dall'interloquire più o meno cordialmente con loro, cercando di offrire la giusta dose di disponibilità che ciascuna situazione richiede ed evitando, per quanto possibile, di dare adito a spiacevoli equivoci. L'applicazione pratica dei suddetti canoni comportamentali, in genere, mi dà risultati soddisfacenti, ma nel caso che sottopongo all'attenzione di chi leggerà questo mio scritto, qualcosa non deve aver funzionato... magari, per colpa mia... Dieci giorni fa, infatti, ricevo, da questa persona con me sempre corretta nei modi e nel linguaggio, una telefonata, che si apre con il racconto di un sogno risalente alla notte precendente. In breve, mi riferisce di aver sognato una donna di bell'aspetto, che usciva da una grotta ubicata nei pressi della sua abitazione e mi ripete insistentemente di essere sicuro che fossi io (sebbene non mi abbia ancora mai vista), perchè nel sogno, mi avrebbe chiamata per nome e salutata ed io avrei risposto al saluto, sorridendogli. La conversazione mi imbarazza, ma cerco di non essere scortese nei suoi confronti e, nell'intento di sminuire l'importanza che sembra dare alla cosa, mi mostro piuttosto ilare, affermando ironicamente di non poter essere io la tizia del sogno, perchè ho un alibi di ferro: quella notte, ero nell'incubo di un altro cliente, che potrà confermare la circostanza. Gli consiglio scherzosamente di consultare la Smorfia e di giocare i numeri in essa riportati, ma lui esclama seccamente:" Sempre ai soldi pensi..." Disorientata da tale contegno, mi chiedo: a) se ha fatto davvero questo sogno, che significato potrebbe avere, in relazione alle condizioni psicologiche di un uomo non ancora quarantenne che ha perso prestigio e fortuna costruiti in anni di duro lavoro? b) se ha inventato questo sogno di sana pianta, quale metafora potrebbe celarsi dietro il suo racconto? c) in ogni caso, perchè mi imbarazza ascoltarlo mentre mi racconta questo sogno, posto che il suo eloquio non mi ha mai provocato turbamenti? d) come posso riportare, in questo rapporto professionale, il giusto equilibrio, senza colpo ferire? Nel ringraziare per la cortese disponibilità, saluto cordialmente.
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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5

Gentilissima, leggo con attenzione la sua richiesta e proverò a risponderle in maniera esauriente.

La prima considerazione che mi sento di farle è che la sua strategia di "cercare e valorizzare il lato umano" nelle sue relazioni sia private che professionali, sarà nel lungo termine quel surplus che la differenzierà dai suoi competitor. Ovviamente farlo in maniera consapevole e capace di gestire situazioni difficili è la situazione ideale, essere coinvolti in dinamiche emozionali profonde con i clienti è un rischio che in alcuni casi è bene evitare. Io ovviamente non ho la minima idea della sua professione specifica.

Per quanto concerne il suo cliente, mi sento di dirle che qualsiasi sogno e ogni sua interpretazione non può essere mai isolata ed eseguita su racconti con i non "soggetti del sogno". Comunque ogni sogno essendo ricco di vissuti e interpretazioni soggettive deve essere inserito in un contesto specifico, ed è per questo che è importante un colloquio con un professionista che ha gli strumenti per poter aiutare il soggetto nella sua interpretazione.

Per quanto riguarda il rapporto con il suo cliente, è utile che lei prenda consapevolezza di alcune dinamiche che si instaurano nei rapporti di dipendenza cliente-professionista. Le consiglio di documentarsi sul "trasnfert".

Spero di esserle stato d'aiuto.

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

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Utente
Utente
Gent.mo Dottore, la ringrazio sentitamente per le sue preziose e sollecite delucidazioni. Approfondirò sicuramente la tematica del transfert in modo autonomo, ma spero di potermi ancora confrontare con Lei, al fine di acquisire una chiara consapevolezza delle dinamiche di dipendenza che possono instaurarsi nell'ambito del rapporto tra cliente e avvocato (la mia professione) e un'adeguata capacità di gestire correttamente ogni genere di situazioni. Cordiali saluti.