La mia partner ha una dipendenza della sua terapeuta

Buongiorno. ho 50 anni, e tre anni fa mi sono separato da mia moglie. Ho 3 figli. poco meno di due anni fa ho iniziato una relazione con una donna di 46 anni, mai sposata e senza figli. adesso mi trovo a dovere interromperla a causa di una forte dipendenza di questa donna dalla sua psicoterapeuta. La suddetta psicoterapeuta ha offerto alla mia partner un viaggio a new york, si frequentano a cena, e, sopratutto, visto che inizialmente avevo dovuto conoscerla anche io che non avevo capito come stessero le cose, si e' anche intromessa in nostre discussioni, al punto di chiamarmi per dirmi come dovessi comportarmi. Circa sei mesi fa io ho interrotto ogni relazione con la terapeuta della mia partner. Dopo una ennesima intrusione indiretta, ho chiesto alla mia partner di chiudere ogni rapporto con la sua terapeuta, con nessun margine di negoziazione. Capisco bene che il mio e' un atteggiamento intransigente, ma credo che per la mia partner questo suo rapporto con questa terapeuta, che dura da circa 15 anni, sia dannoso. Ma, piu importante, credo che questa dipendenza sia deleteria per il nostro rapporto. Riporto un episodio. Una sera a cena con la mia partner e la terapeuta, senza alcun motivo ne attinenza, la medesima terapeuta dice alla mia partner, e davanti a me: "Certo che tu il tuo fidanzato (di 15 anni fa, non me) lo hai amato tantissimo". La mia partner non ha mai chiarito con lei per quale motivo abbia tirato fuori quella frase.
In conclusione penso ci sia una forte collusione in questo rapporto, e sopratutto molta dipendenza (parlerei quasi di codipendenza) che leggo che mi porta a pensare che la mia partner si comporti in modo molto adolescenziale e che non abbia nessuna protezione del rapporto che ha con me. Credo anche che la mia partner abbia degli importanti problemi di dipendenza anche dalla madre. In generale credo abbia anche una incapacita di introspezione. Conoscere se stessi puo essere doloroso. ma e' necessario. Un sapere rassicurante per chi lo coltiva non può nemmeno essere detto sapere, e’ solo un girare attorno al non sapere.
E' la prima volta che chiedo un consulto online. Spero di aver fatto bene.
Grazie mille per l'attenzione
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissimo,

capisco il suo sconcerto e credo proprio che il rapporto tra questa donna e la professionista che l'ha in cura non sia del tutto etico;
Non si è mai sentito parlare di cene insieme e di viaggi....e non devono esserci se si vuole mantenere un certo distacco e quindi guarire dalla proprie problematiche.
Credo proprio che deolontologicamente non sia corretto il comportamento descritto.
La persona in errore non è la sua compagna ma la professionista che ha oltrepassato una linea che non si deve.
15 anni di terapia sono tantissimi....ma a questo punto riflettete insieme e dialogate apertamente se è il caso o meno di cambiare professionista.

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottoressa, molte grazie. Sono figlio di uno psichiatra e di una neuropsichiatra infantile e quindi so perfettamente che da un punto di vista deontologico la situazione e' inaccettabile. Concordo pienamente su quanto asserisce circa il fatto che sia in errore la professionista. Ma per quanto assurdo Le poptra' sembrare, non se ne rende conto.
E' da un po di tempo che cerco di dialogare, ma la mia partner si rifiuta di convenire su quanto a me e Lei sembra ovvio. Scherzi dell'inconscio. Quindi, dopo la impermeabilita' dimostrata dalla mia partner, sono giunto all'out out. E ad un suo rifiuto, sono andato via.
Ho purtroppo la sensazione che la mia partner viva in un blocco di autoreferenzialita' granitico. A quarantasei anni quando io non sono a milano lei torna a casa con la mamma. Nessuno le fa mai notare una seppur minima inadeguatezza, al contrario e' sempre perfetta. E quindi io che sono sicuramente uno piuttosto diretto, passo per l'aggressivo. Io sono un uomo di 50 anni con tre bambini piccoli che vivono a palermo, un lavoro in giro per il mondo ed un rapporto di codipendenza perversa con la mia ex moglie, da cui sono uscito con le ossa rotte ma credo con molto coraggio. Anche io frequento una terapeuta, e ne traggo un gran beneficio. Io non posso permettermi una adolescente di quarantasei anni.
La ringrazio molto.
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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8
Gentilissimo,

è vero, non si può permettere una bambina, direi.
A quanto sembra la terapia non sta neanche dando i suoi frutti ( dopo 15 anni ....)
E' brutto dirlo, ma ha bisogno di una ventata fresca e di una persona responsabile come Lei.
Ha già molte situazioni pesanti da affrontare (bimbi piccoli, lavoro itinerante) non credo che l'aggiunta di una persona così problematica possa giovarle.
Se riesce cerchi di allontanarsi (i modi e i tempi li saprà meglio di me visto che la conosce) e vedrà che si sentirà più sollevato e libero di trovarsi una compagna con gli stessi obiettivi nella vita e gli stessi tempi.

Le faccio i miei migliori auguri davvero!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

con tutto il rispetto, quello che scrive sembra incredibile...!
Ha verificato che la sedicente psicoterapeuta sia davvero una psicologa?
Può verificare qui le credenziali: www.psy.it
Non solo non esistono cene nè viaggi insieme ai pazienti, ma rivelare a Lei (qualora anche fosse stato presente ad una seduta, e non a cena!) il contenuto di un colloquio avuto in precedenza con la paziente è inaccettabile per tutelare la privacy della propria paziente.
Mi pare che molti aspetti deontologici siano stati violati.

Tuttavia, dal momento che qui sta scrivendo Lei e non la Sua compagna, posso chiederLe come mai ne parla qui a noi e non ad es. alla Sua terapeuta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile signore,
Non è poi così eccezionale sentire di situazioni in cui il / la terapeuta travalica il proprio ruolo professionale, oppure non rispetta rigidamente la privacy, purtroppo! Ma la situazione della sua ex-compagna, unita ai 15 (!!) anni di terapia, ai commenti sul precedente fidanzato fanno emergere una figura di terapeuta (sempre che lo sia) del tutto sgradevole in quanto non professionale, non etica, estranea ad ogni regola terapeutica.
Se il rapporto tra le due è impermeabile, c'è poco da fare.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile D.ssa Pileci,

con la mia di terapeuta ne parlo da lunga pezza. La mia terapeuta fatica a credere a quanto riferisco. Comunque la mia terapeuta lavora su di me, e anche lei da un po di tempo mi orienta sulla adeguatezza di questa storia.

La terapeuta della mia (ex!) partner e' una psichiatra iscritta all'albo dei medici di milano. Ho controllato.

Gentile D.ssa Brunialti,

non posso che concordare con quanto Lei asserisce. Quindi, me la do a gambe!!

Mille Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Circa la completa inadeguatezza deontologica del comportamento della terapeuta della sua compagna, le hanno già risposto le colleghe.

Tuttavia, leggendola si ha l'idea che anche lei sia una persona propensa alle relazioni di dipendenza. Anzi, di codipendenza, come correttamente precisa. Con la ex-moglie, ma forse anche con la compagna attuale e la terapeuta. Infatti, la terapia dovrebbe essere qualcosa che ha un inizio, uno svolgimento e una fine. Se lei però sta girando attorno alle solite questioni in terapia "da lunga pezza", probabilmente questo significa che non è più terapia, ma è diventata qualcosa di più simile a un sostegno. Ovvero più un accudimento che un modo per risolvere un problema.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#8]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dr Santonocito,

che io abbia avuto un rapporto perverso di codipendenza con la mia ex moglie, poco ma sicuro.

Per "lunga pezza" intendo un paio di mesi! Ed il mio rapporto con la mia terapeuta dura da circa un anno. Io ho iniziato a frequentare la mia terapeuta per una depressione post traumatica dovuta alla separazione. La mia frequentazione e' un po a pezzi e bocconi, in quanto che io sono in contratto in Libia, e quindi vedo la mia terapeuta quando rientro.

Non credo francamente di avere sviluppato alcuna dipendenza dalla mia attuale partner, tant'e' che sono uscito dal rapporto per i motivi di cui sopra.

Mille grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Beh, due mesi non si può certo considerare "lunga pezza".

Se poi è già uscito dal rapporto con la sua attuale partner, come si dice in questi casi, cosa fatta capo ha.

Cordiali saluti
[#10]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
in merito a quanto sopra vorrei avere un parere. Ieri sera io e la mia partner ci siamo scambiati dei messaggi. Io dall'inizio di questa crisi ho tenuto il mio punto fermo: o molli la tua cosiddetta terapeuta o io esco dalla tua vita. E questo ho ribadito ieri sera. Quindi direi di essere stato piuttosto chiaro. Da parte sua il problema non riesce a vederlo. mi risponde che ho delle convinzioni assurde. Ed io ci rimango come un babbeo, perche invece per me e' un fatto lapalisssiano.

Voi che avete esperienza, mi spiegate per favore come devo fare? A me questa donna sembra una donna intelligente, ed e' anche colta. Come fa a non vedere una cosa tanto evidente?

E' possibile che l'approccio diretto da parte mia sia stato sbagliato? Saro stato troppo duro?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Bene, ma alla luce di quanto ha scritto sopra:

>>> Non credo francamente di avere sviluppato alcuna dipendenza dalla mia attuale partner, tant'e' che sono uscito dal rapporto per i motivi di cui sopra.
>>>

la sua domanda è volta più a un tentativo di recupero della relazione, o più a tentare di capire come sono andate le cose, cioè capire se il suo atteggiamento è stato produttivo?
[#12]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
credo tutte e due le cose. Io sono innamorato di questa donna. Pero allo stesso tempo, credo che, se la situazione non cambia, il rapporto sia destinato a naufragare.

Preciso che questo della sua terapeuta o presunta tale rappresenta il primo bubbone della dipendanza da rimuovere. Ma poi ci sara anche quello della madre di problema da affrontare. Anche la madre e' una presenza molto potente e da cui lei ha sviluppato una co dipendenza molto spiccata. Cordone ombelicale ancora tutto li.

E altre dinamiche ancora.

Per sintetizzare credo di tenere a questa persona, ma non al punto tale di potere sopportare intrusioni, dipendenze e vincoli.

Mille grazie
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dal punto di vista logico il suo ragionamento non fa una grinza, ma è alla prova dei fatti che andrà verificato come stanno le cose.

Intendo dire che, non essendo chiaro da quanto tempo e in che termini lei ha lasciato questa donna, bisognerà vedere come reagirete. A volte le pause di riflessione aiutano ciascuno dei due a farsi una ragione, per sacrificare qualche pretesa sull'altare dell'amore per l'altro. Questo però a condizione che ESISTA tale disponibilità da parte di chi deve averla, uno solo o entrambi.

Caso contrario, chi dei due sarà più disposto a mettere l'amor proprio davanti all'altro sarà quello che per primo scriverà la parola fine.

Nel vostro caso, lei che probabilità darebbe a entrambi?
[#14]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
ho attuato la mia decisione una settimana fa.

Nei termini di out out.

Se lei dovesse riconoscere questa sua dipendenza, sare dispostissimo a rientrare nel rapporto, consapevole del lavoro che c'e' da fare.

Non so se ho risposto alla Sua domanda.

Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, e in questo caso la mia risposta è che ancora è troppo presto per dare consigli.

È possibile che abbia avuto bisogno di molto tempo per maturare la decisione di lasciare questa donna, che abbia resistito finché le è stato possibile e ora, dopo che finalmente lo ha fatto, vorrebbe immediatamente capire cosa è successo e risolvere al più presto il suo disagio. È difficile, perché ogni separazione da una persona che si ama richiede tempo per essere elaborata. Si tratta di una sofferenza inevitabile.

Perciò si faccia una ragione della decisione che ha preso e deleghi buona parte dell'esito di ciò che succederà al tempo. Se ha deciso di lasciare la sua compagna, non ha senso arrovellarsi ora per cercare di capire se è la signora troppo dipendente oppure se è lei a essere stato troppo esigente.

Ovviamente nel frattempo può sempre contare sull'appoggio della sua terapeuta.
[#16]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Buonasera,

sono stato lontano da mezzi telematici per il week end.

come da indicazione del Gent.mo Dr Nocito, non mi sono arrovellato sulla problematica di cui sopra.

Pero mi sono pur sempre arrovellato. Dico subito che il mio aut aut non ha funzionato. Lei e' sparita da un paio di giorni, dopo una settimana di comunicazioni vie text message piene di accuse e recriminazioni (Tipo: tu hai un altra, io ti adoravo, fai richieste assurde ecc ecc).

Io ho pensato che credo sia meglio cosi: mi spiego: se lei avesse accettato ila mia richiesta intransigente, io avrei dovuto sobbarcarmi, negli anni a venire, una persona (per molti versi molto bella e carina) che ha un problema di dipendenza e di difficolta' al mettersi in discussione. Avrei dovuto scardinare quel blocco granitico di relazioni che da 46 anni la hanno sempre incensata (tu hai un carattere perfetto, tu non sei mai aggressiva, tu sei troppo bella e buona per chi non ti desidera ecc). E probabilmente (ma qui forse vado oltre) sarei stato l'oggetto sdi altrettanza dipendenza??

Non so, ma ringrazio chi vorra darmi il Suo parere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> E probabilmente (ma qui forse vado oltre) sarei stato l'oggetto sdi altrettanza dipendenza??
>>>

Eh, diciamo che date le premesse apparenti, questa sarebbe una possibilità...

L'aut aut mi pare che abbia funzionato piuttosto bene, se l'idea era quella di dire: "Ti sto lasciando". Però non altrettanto bene per lei (che ci sta scrivendo), sembra, dato che si arrovella ed è pieno di ripensamenti.

Credo che le verrebbe molto più facile non arrovellarsi riconoscendo una semplice verità: lei vorrebbe che questa donna cambiasse, ma non è (ancora) disposto a tollerare una separazione.

Si tratta, sembra, della più classica delle prove di forza che si vengono a instaurare in seno alle coppie. Ognuno intima all'altro: "Devi cambiare tu, non io. Altrimenti..."

È appena il caso di farle presente che non potrà risolvere online il suo problema, ma eventualmente solo con l'aiuto di un professionista se da solo ha difficoltà a riuscirci. Magari con l'attuale terapeuta.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dr Santonocito,

non ho mai pensato di risolvere il problema online, e certamente ne parlo con la mia terapeuta.

Io credo di essere pronto alla separazione. Sol perche' mi pare di aver capito che la mia controparte non ha alcuna percezione del problema. Mi pare di avere capito che la mia ex partner si culli nella radicata convinzione di essere una vittima in un mondo di cattivi. E che non abbia la possibilita di fare un passo.

Stavo solo dicendo che mi pare di aver capito che il quantomeno sconcertante tema della sua "terapeuta" sia solo la punta dell'ice berg, e che se la mia ex partner dovesse cedere su questo punto ci sarebbe tutto quello che c'e' sotto il pelo dell'acqua da risolvere, ed io ovviamente non posso farlo.

E dico anche che mi dispiace tanto.

Non sto cercando una soluzione online. Sto cercando un confronto.

Se non va bene, per favore fatemelo sapere.

Grazie
[#19]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Va benissimo, il problema è che online è difficile anche il semplice confronto, perché 1) senza poter interloquire anche con la signora si ascolta solo un lato della versione, vedendosi pressoché impossibilitati a farsi un quadro chiaro della situazione, e perché 2) online è comunque difficile capire.

L'unica cosa che traspare abbastanza chiaramente è il suo forte desiderio che questa donna cambiasse e diventasse meno dipendente, ma anche lei è pur sempre emotivamente dipendente da questa donna, perché la ama. Ecco perché le parlavo della più classica delle prove di forza.

In altre parole, lei si trova preso in un paradosso: definisce la sua (ex) compagna come autoreferenzialmente granitica e allo stesso tempo ha molta difficoltà a lasciarla e non rimuginarci sopra, quindi anche lei sembra avere delle rigidità.

Lei mi potrà dire: "Sì, ma io l'amo, l'idea di perderla mi dispiace immensamente, mentre lei sembra davvero disposta a porre fine alla nostra relazione pur di non cambiare questo suo atteggiamento che mi sembra totalmente inaccettabile. Cioè, ora noi ci lasceremo e il mio più grande rammarico sarà che lei non avrà mai davvero capito il perché".

E io le risponderei che ha ragione, dal suo punto di vista, ma che la ragione nelle relazioni c'entra poco.

Le uniche due vie che vedrei praticabili sono una terapia di coppia oppure, se la signora non è d'accordo, farsene una ragione e prendersi tutto il tempo necessario per riuscire ad accettare la separazione. Non è nemmeno escluso che quando ci sarà riuscito potrebbe essere lei a riavvicinarsi, non sarebbe la prima volta. Ma in ogni caso se un confronto a due con un professionista di persona - l'unico confronto realmente produttivo - non è possibile, pensi innanzitutto a se stesso e ad andare avanti.

Se non le è chiaro qualcosa, chieda pure.
[#20]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
ho capito, e credo Lei abbia ragione.

Purtroppo il confronto in terapia di coppia la mia controparte lo rifiuta categoricamente. Io lo ho proposto molte volte.

Grazie ancora