Nudità tra fratelli
Buon pomeriggio, sono una ragazza di 18 anni e sono fidanzata da tre anni esatti con un ragazzo di 21 anni il quale ha una sorella della mia età per di più mia grande amica.
Volevo chiedere un consulto riguardante un loro atteggiamento che a me turba abbastanza, non parlo di gelosia, assolutamente, dato che sono fratelli.. Ma il fatto che tra di loro non abbiamo nemmeno un po di pudore, girino nudi totalmente e abbiano anche delle manifestazioni giocose alquanto strane, ciò mi crea davvero disagio. Ho avuto persone che hanno fratelli o sorelle e loro non osano minimamente farsi vedere nude, a momenti nemmeno in mutande. Può essere causa di episodi avuti in famiglia ( tradimenti, ecc) questo comportamento? Non capisco se sono esagerata io, mi sembra troppo a quest'età dove si è pienamente formati girare nudi tra di loro e addirittura "giocare"..Poi questa mia amica anche davanti a suo padre si fa vedere in reggiseno e mutande e non vorrei sbagliarmi nel ricordare che una volta fosse pure senza reggiseno.
Volevo chiedere un consulto riguardante un loro atteggiamento che a me turba abbastanza, non parlo di gelosia, assolutamente, dato che sono fratelli.. Ma il fatto che tra di loro non abbiamo nemmeno un po di pudore, girino nudi totalmente e abbiano anche delle manifestazioni giocose alquanto strane, ciò mi crea davvero disagio. Ho avuto persone che hanno fratelli o sorelle e loro non osano minimamente farsi vedere nude, a momenti nemmeno in mutande. Può essere causa di episodi avuti in famiglia ( tradimenti, ecc) questo comportamento? Non capisco se sono esagerata io, mi sembra troppo a quest'età dove si è pienamente formati girare nudi tra di loro e addirittura "giocare"..Poi questa mia amica anche davanti a suo padre si fa vedere in reggiseno e mutande e non vorrei sbagliarmi nel ricordare che una volta fosse pure senza reggiseno.
[#1]
Gentile ragazza,
difficile poter etichettare un comportamento come "anormale". Su che basi farlo?
Generalmente, in psicologia, uno dei parametri maggiormente utilizzati è la quantità di disagio prodotto dal comportamento nella persona che lo mette in atto e negli altri.
In un certo senso qui l'unica a provare disagio è lei.......
Vede, senza necessariamente parlare di "anormalità", può considerare che questo comportamento è infrequente, per lo meno rispetto alla sua esperienza su come "dovrebbe" essere un rapporto sta fratelli.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
difficile poter etichettare un comportamento come "anormale". Su che basi farlo?
Generalmente, in psicologia, uno dei parametri maggiormente utilizzati è la quantità di disagio prodotto dal comportamento nella persona che lo mette in atto e negli altri.
In un certo senso qui l'unica a provare disagio è lei.......
Vede, senza necessariamente parlare di "anormalità", può considerare che questo comportamento è infrequente, per lo meno rispetto alla sua esperienza su come "dovrebbe" essere un rapporto sta fratelli.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Probabilmente queste persone sono abituate così, ma concordo con Lei sul fatto che.ad una certa età e quando non si è più bambini, il pudore (emozione preziosa) serve proprio ad evitare queste situazioni.
Lo ha chiesto al Suo ragazzo? Se sì, lui come ha risposto?
Lo ha chiesto al Suo ragazzo? Se sì, lui come ha risposto?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Ragazza,
comprendo le sue parole, ma come detto dal Collega, è difficile etichettare come anormale questo comportamento.
Il "pudore", si apprende in famiglia e solitamente correla con il tipo di educazione ricevuta, con gli insegnamenti genitoriali, con i modelli genitoriali, e con il significato privato e soggettivo che si attribuisce alla nudità.
Le nostre nonne, non mostravano nemmeno una caviglia, oggi la nudità è diventata, forse, una forma di familiarità corporea.
Forse nella famiglia del suo ragazzo, sono abituati a stare svestiti e quindi per loro è la "norma".
Quali giochi fanno che le evocano fastidio?
Ha voglia di parlarne?
comprendo le sue parole, ma come detto dal Collega, è difficile etichettare come anormale questo comportamento.
Il "pudore", si apprende in famiglia e solitamente correla con il tipo di educazione ricevuta, con gli insegnamenti genitoriali, con i modelli genitoriali, e con il significato privato e soggettivo che si attribuisce alla nudità.
Le nostre nonne, non mostravano nemmeno una caviglia, oggi la nudità è diventata, forse, una forma di familiarità corporea.
Forse nella famiglia del suo ragazzo, sono abituati a stare svestiti e quindi per loro è la "norma".
Quali giochi fanno che le evocano fastidio?
Ha voglia di parlarne?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
gentile ragazza il pudore all'interno di un sistema famigliare è un concetto prettamente culturale e cambia a seconda dell'educazione e dell'attribuzione che se ne fa sulla nudità. in alcune famiglie è perfettamente accettata la nudità e nessuna vergogna è presente in altre vi è un eccesso di pudore dove anche il linguaggio è addirittura filtrato. non si tratta di normalità o altro ma solo di abitudini culturali.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#5]
Ex utente
Ieri si è mostrata senza reggiseno davanti al padre, il mio fidanzato a volte gioca con il suo genitale e per scherzare lo poggia sulla sorella ridendo... non c'è pudore per niente e a me preoccupa perchè non ho mai sentito cose del genere, anche mie amiche con fratelli addirittura piu piccoli non osano farsi vedere nude
[#6]
Cara ragazza,
posso comprendere come si trovi a disagio in una famiglia, immagino, totalmente differente dalla sua in fatto di pudicizia.
Concordo con i colleghi sul fatto culturale ma, da cio' che lei racconta, mi sembra addirittura che vi sia un ostentazione di questa estrema libertà nel girare nudi per casa e nel fare giochi "finto erotici". Ma lei ne ha già parlato col suo ragazzo? non vorrei che, loro, data la complicità estrema che esiste in famiglia abbiano subodorato la sua suscettibilità in tal ambito e, ora, forse un pò goliardicamente tentino di "desensibilizzarla" .
Comunque se lei ha disagio dal loro modo di fare troppo allusivo è giusto che ne parli col suo fidanzato. Certo con calma e con termini adeguati ma , ritengo che sia giusto parlarne. Se non altro farà crescere il rapporto.
Restiamo in ascolto.
posso comprendere come si trovi a disagio in una famiglia, immagino, totalmente differente dalla sua in fatto di pudicizia.
Concordo con i colleghi sul fatto culturale ma, da cio' che lei racconta, mi sembra addirittura che vi sia un ostentazione di questa estrema libertà nel girare nudi per casa e nel fare giochi "finto erotici". Ma lei ne ha già parlato col suo ragazzo? non vorrei che, loro, data la complicità estrema che esiste in famiglia abbiano subodorato la sua suscettibilità in tal ambito e, ora, forse un pò goliardicamente tentino di "desensibilizzarla" .
Comunque se lei ha disagio dal loro modo di fare troppo allusivo è giusto che ne parli col suo fidanzato. Certo con calma e con termini adeguati ma , ritengo che sia giusto parlarne. Se non altro farà crescere il rapporto.
Restiamo in ascolto.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#8]
A mio avviso se non farà presente al Suo ragazzo ciò che La infastidisce e La turba (non solo in questa circostanza che descrive), come pensa di poter impostare una relazione basata sul rispetto reciproco e la condivisione?
Concordo quindi con quanto già asserito dalla Collega dott.ssa Spiezio.
Cordiali saluti,
Concordo quindi con quanto già asserito dalla Collega dott.ssa Spiezio.
Cordiali saluti,
[#9]
Cara ragazza,
rimango dello stesso avviso che, tra l'altro, in più d'uno, le abbiamo già prospettato.
Parlarne col suo fidanzato.
Ma vedo che lei ne ha quasi timore "il mio ragazzo essendo molto suscettibile interpreterebbe molto male e finiremmo per litigare, per ciò preferisco tenermelo per me"
"...volevo solo un parere medico perchè a me sembrava esagerata questa situazione" Inoltre a cosa le servirebbe un parere medico sulla normalità o meno di tali comportamenti (cosa che, come avrà notato, non possiamo darle) se poi comunque avrebbe timore di metterla sul tavolino del confronto di coppia?
Più che sul comportamento troppo disinibito della famiglia del suo fidanzato fossi in lei mi centrerei sul rapporto di coppia che sta costruendo: stare insieme non dovrebbe contemplare "l'avere timore". In nessun senso. In nessun ambito.
Le faccio tanti auguri.
rimango dello stesso avviso che, tra l'altro, in più d'uno, le abbiamo già prospettato.
Parlarne col suo fidanzato.
Ma vedo che lei ne ha quasi timore "il mio ragazzo essendo molto suscettibile interpreterebbe molto male e finiremmo per litigare, per ciò preferisco tenermelo per me"
"...volevo solo un parere medico perchè a me sembrava esagerata questa situazione" Inoltre a cosa le servirebbe un parere medico sulla normalità o meno di tali comportamenti (cosa che, come avrà notato, non possiamo darle) se poi comunque avrebbe timore di metterla sul tavolino del confronto di coppia?
Più che sul comportamento troppo disinibito della famiglia del suo fidanzato fossi in lei mi centrerei sul rapporto di coppia che sta costruendo: stare insieme non dovrebbe contemplare "l'avere timore". In nessun senso. In nessun ambito.
Le faccio tanti auguri.
[#10]
>>> se affronto questo discorso, il mio ragazzo essendo molto suscettibile interpreterebbe molto male e finiremmo per litigare
>>>
Se uno non vuole, due non litigano, dice il proverbio.
Sembrerebbe strano che un ragazzo così disinibito sessualmente dal punto di vista del comportamento sarebbe così suscettibile a parlarne.
È sicura che non si tratti piuttosto di una paura soltanto sua, di parlare di un tema che le riesce così scottante?
Come le hanno già fatto notare i colleghi, il senso del pudore può variare moltissimo in intensità e direzione da una famiglia all'altra, anche all'interno di una stessa cultura, perciò è difficile, solo su questa base, parlare di anormalità.
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Se uno non vuole, due non litigano, dice il proverbio.
Sembrerebbe strano che un ragazzo così disinibito sessualmente dal punto di vista del comportamento sarebbe così suscettibile a parlarne.
È sicura che non si tratti piuttosto di una paura soltanto sua, di parlare di un tema che le riesce così scottante?
Come le hanno già fatto notare i colleghi, il senso del pudore può variare moltissimo in intensità e direzione da una famiglia all'altra, anche all'interno di una stessa cultura, perciò è difficile, solo su questa base, parlare di anormalità.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 33.9k visite dal 21/06/2014.
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