Freddezza affettiva.
Buongiorno,
Chiedo aiuto perché non ce la faccio davvero più.
Delineo la situazione: sono una ragazza di 25 anni, in procinto di laurearmi, ho una relazione con un ragazzo di 31, che vive a 300 km da me, da quasi un anno.
Il problema non è lui, ma il modo in cui questa relazione viene vissuta nella mia famiglia.
Premesso che i miei genitori hanno visto il mio ragazzo per un totale di due volte, una per un saluto veloce, l'altra in occasione di un pranzo a casa mia. Non lo accettano. Entrambi, ma soprattutto mia madre. Fino a due mesi fa mi era proibito di andare io a trovarlo, è sempre venuto lui un paio di volte al mese. Il motivo era "non ti distrarre, devi finire gli esami". Dopo qualche mese ammettono che sostanzialmente il problema è lui, che non ha frequentato l'Università (lavora in una ditta di trasporti, e anche questo è una sorta di scandalo), che mi potrebbe influenzare nelle scelte lavorative (e il lavoro viene ben prima degli affetti), costringendomi a trasferirmi subito. A detta di mia madre, il pranzo è avvenuto solo per sdebitarsi di un suo pensiero natalizio, non per desiderio di conoscere la persona con cui sto. "È lui che mi rende felice" ho detto piu volte. "Ah beh, contenta tu" è stata la risposta seccata di mia madre
Si aspettavano qualcosa di meglio, dicono. In quasi un anno di storia, mai si sono interessati sui nostri programmi, su quando ci saremmo rivisti, sui miei sentimenti, su come si comporta. Mai una volta. Nessuna complicità madre-figlia, mai. E mi pesa. Non si parla mai di lui, nemmeno quando torno dai weekend che da poco ho cominciato a fare. Faccio una fatica enorme ad avvisarli quando viene lui nella mia città, o quando ho intenzione di tornare io nella sua. L'ultima volta che si è parlato indirettamente di lui è stato qualche giorno fa, quando mia madre mi ha consigliato la pillola perché "non vorrai mica che succedano cose che ti distraggono dal lavoro". Spesso mi spinge a cercar lavoro il più lontano possibile, senza chiedermi cosa voglio io, facendo finta che lui non esista. Non ce la faccio più. Vorrei più considerazione dal punto di vista affettivo, sulle mie emoIoni, su quello che provo, su cosa mi sta dando la prima persona di cui mi sono innamorata.
Chiedo aiuto perché non ce la faccio davvero più.
Delineo la situazione: sono una ragazza di 25 anni, in procinto di laurearmi, ho una relazione con un ragazzo di 31, che vive a 300 km da me, da quasi un anno.
Il problema non è lui, ma il modo in cui questa relazione viene vissuta nella mia famiglia.
Premesso che i miei genitori hanno visto il mio ragazzo per un totale di due volte, una per un saluto veloce, l'altra in occasione di un pranzo a casa mia. Non lo accettano. Entrambi, ma soprattutto mia madre. Fino a due mesi fa mi era proibito di andare io a trovarlo, è sempre venuto lui un paio di volte al mese. Il motivo era "non ti distrarre, devi finire gli esami". Dopo qualche mese ammettono che sostanzialmente il problema è lui, che non ha frequentato l'Università (lavora in una ditta di trasporti, e anche questo è una sorta di scandalo), che mi potrebbe influenzare nelle scelte lavorative (e il lavoro viene ben prima degli affetti), costringendomi a trasferirmi subito. A detta di mia madre, il pranzo è avvenuto solo per sdebitarsi di un suo pensiero natalizio, non per desiderio di conoscere la persona con cui sto. "È lui che mi rende felice" ho detto piu volte. "Ah beh, contenta tu" è stata la risposta seccata di mia madre
Si aspettavano qualcosa di meglio, dicono. In quasi un anno di storia, mai si sono interessati sui nostri programmi, su quando ci saremmo rivisti, sui miei sentimenti, su come si comporta. Mai una volta. Nessuna complicità madre-figlia, mai. E mi pesa. Non si parla mai di lui, nemmeno quando torno dai weekend che da poco ho cominciato a fare. Faccio una fatica enorme ad avvisarli quando viene lui nella mia città, o quando ho intenzione di tornare io nella sua. L'ultima volta che si è parlato indirettamente di lui è stato qualche giorno fa, quando mia madre mi ha consigliato la pillola perché "non vorrai mica che succedano cose che ti distraggono dal lavoro". Spesso mi spinge a cercar lavoro il più lontano possibile, senza chiedermi cosa voglio io, facendo finta che lui non esista. Non ce la faccio più. Vorrei più considerazione dal punto di vista affettivo, sulle mie emoIoni, su quello che provo, su cosa mi sta dando la prima persona di cui mi sono innamorata.
[#1]
Cara Utente,
anche se ricevere approvazione da parte dei suoi genitori relativamente alla storia con il suo ragazzo la renderebbe felice e più serena, non è indispensabile che condividano la sua scelta affettiva soprattutto se il focus non è la sua felicità, ma il prestigio sociale che può ottenere o non ottenere legandosi a un determinato tipo di partner.
Mi sembra chiaro che non stanno rifiutando lui in quanto specifica persona, ma solo in quanto ragazzo che non si è laureato e che svolge ai loro occhi un lavoro umile o comunque di scarso prestigio.
Non lo stanno quindi mettendo in discussione come persona, ma solo per quanto riguarda la carriera scolastica e lavorativa: le sue qualità e caratteristiche non sono oggetto di interesse, ma lo è solo il successo sul piano sociale, e questo penso sia indicativo del fatto che abbiano sul suo futuro determinate aspettative che hanno poco a che fare con la sua felicità, ma più che altro con la sua riuscita sociale.
Come mai secondo lei si concentrano tanto su questi aspetti?
Ci sono differenzea fra suo padre e sua madre o condividono le stesse idee?
anche se ricevere approvazione da parte dei suoi genitori relativamente alla storia con il suo ragazzo la renderebbe felice e più serena, non è indispensabile che condividano la sua scelta affettiva soprattutto se il focus non è la sua felicità, ma il prestigio sociale che può ottenere o non ottenere legandosi a un determinato tipo di partner.
Mi sembra chiaro che non stanno rifiutando lui in quanto specifica persona, ma solo in quanto ragazzo che non si è laureato e che svolge ai loro occhi un lavoro umile o comunque di scarso prestigio.
Non lo stanno quindi mettendo in discussione come persona, ma solo per quanto riguarda la carriera scolastica e lavorativa: le sue qualità e caratteristiche non sono oggetto di interesse, ma lo è solo il successo sul piano sociale, e questo penso sia indicativo del fatto che abbiano sul suo futuro determinate aspettative che hanno poco a che fare con la sua felicità, ma più che altro con la sua riuscita sociale.
Come mai secondo lei si concentrano tanto su questi aspetti?
Ci sono differenzea fra suo padre e sua madre o condividono le stesse idee?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza, mi domando se anche prima il vostro rapporto fosse così distaccato e poco affettivo..o c'è stato un tempo in cui parlavate, anche discutevate, ma c'era una buona affettuosa comunicazione ? La sua adolescenza come è stata?
Provi a pensare se non sarebbe bene che lei aprisse il dialogo, che si raccontasse un pò alla mamma, per farsi comprendere ed anche per poter smontare i fantasmi che lei si sta facendo, ed uscire dal silenzio, fatto di incomprensioni e paure.
Cosa sta studiando e quanto le manca per laurearsi ?
Non ci dice niente della sua vita, ma così da lontano, mi pare di intuire che da parte sua c'è una eccessiva paura di deludere, essere disapprovata, uscire dalle regole di famiglia.
Cosa ne pensa ? Potrebbe anche cercare aiuto presso uno psicologo della sua Università , con un rapporto de visu, certo di maggiore efficacia di quanto sia possibile fare, da lontano..
Noi, intanto, restiamo in ascolto..
Provi a pensare se non sarebbe bene che lei aprisse il dialogo, che si raccontasse un pò alla mamma, per farsi comprendere ed anche per poter smontare i fantasmi che lei si sta facendo, ed uscire dal silenzio, fatto di incomprensioni e paure.
Cosa sta studiando e quanto le manca per laurearsi ?
Non ci dice niente della sua vita, ma così da lontano, mi pare di intuire che da parte sua c'è una eccessiva paura di deludere, essere disapprovata, uscire dalle regole di famiglia.
Cosa ne pensa ? Potrebbe anche cercare aiuto presso uno psicologo della sua Università , con un rapporto de visu, certo di maggiore efficacia di quanto sia possibile fare, da lontano..
Noi, intanto, restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
"Non ce la faccio più. Vorrei più considerazione dal punto di vista affettivo, sulle mie emoIoni, su quello che provo, su cosa mi sta dando la prima persona di cui mi sono innamorata."
Gentile Utente,
è probabile -almeno da quanto ci dice- che il sistema di valori presente a casa Sua sia quello di eccellere nello studio e nel lavoro e che una relazione affettiva sia vista come un ostacolo al concretizzarsi del Suo futuro professionale.
Questo potrebbe essere del tutto verosimile, ma il nocciolo del problema -dal momento che Lei vorrebbe maggiore considerazione- non è cambiare la mamma, ma Lei può certamente cambiare se stessa e il modo in cui si rapporta alla mamma.
Vede, molte difficoltà relazionali sono proprio mantenute dal ripetersi di schemi e dinamiche nella relazione che. seppur attuate di buon cuore, non fanno altro che accentuare e irrigidire le dinamiche disfunzionali.
Probabilmente c'è qualcosa che Lei fa che rafforza ciò che fa la mamma e viceversa.
Allora penso anche io che potrebbe essere utile una consulenza di persona, per capire come meglio rapportarsi con la mamma.
Ha altri fratelli?
Il papà che cosa fa quando ci sono queste discussioni a casa? Che ruolo assume?
Gentile Utente,
è probabile -almeno da quanto ci dice- che il sistema di valori presente a casa Sua sia quello di eccellere nello studio e nel lavoro e che una relazione affettiva sia vista come un ostacolo al concretizzarsi del Suo futuro professionale.
Questo potrebbe essere del tutto verosimile, ma il nocciolo del problema -dal momento che Lei vorrebbe maggiore considerazione- non è cambiare la mamma, ma Lei può certamente cambiare se stessa e il modo in cui si rapporta alla mamma.
Vede, molte difficoltà relazionali sono proprio mantenute dal ripetersi di schemi e dinamiche nella relazione che. seppur attuate di buon cuore, non fanno altro che accentuare e irrigidire le dinamiche disfunzionali.
Probabilmente c'è qualcosa che Lei fa che rafforza ciò che fa la mamma e viceversa.
Allora penso anche io che potrebbe essere utile una consulenza di persona, per capire come meglio rapportarsi con la mamma.
Ha altri fratelli?
Il papà che cosa fa quando ci sono queste discussioni a casa? Che ruolo assume?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Grazie mille per le risposte cosi repentine.
Sono figlia unica, e alla mia laurea manca esattamente un mese, studio scienze geologiche a Milano.
Comunque entrambi i miei genitori condividono la posizione riguardo a tutto questo, anche se mio padre la ribadisce di meno, e durante le discussioni, che spesso ci sono in quanto cerco spesso un dialogo a riguardo, da molto tempo, si estranea completamente.
Purtroppo il punto è proprio questo, la priorità per loro è che mi realizzi professionalmente, priorità che ho anche io ma insieme al desiderio piu avanti di avere una famiglia con questa persona, e tutto il resto viene visto come un ostacolo.
Non c'è stato un punto di rottura nel dialogo, diciamo che non c'è mai veramente stato, hanno sempre avuto questa concezione delle relazioni e quindi fino a questa ultima.storia, la vita affettiva precedente sono arrivata a viverla completamente di nascosto, per anni. Fino a che,capendo che sbagliavo, non ho cominciato ormai diverso tempo fa a cercare di abbattere quei muri, non volendo più chiudermi nel silenzio.
Sono figlia unica, e alla mia laurea manca esattamente un mese, studio scienze geologiche a Milano.
Comunque entrambi i miei genitori condividono la posizione riguardo a tutto questo, anche se mio padre la ribadisce di meno, e durante le discussioni, che spesso ci sono in quanto cerco spesso un dialogo a riguardo, da molto tempo, si estranea completamente.
Purtroppo il punto è proprio questo, la priorità per loro è che mi realizzi professionalmente, priorità che ho anche io ma insieme al desiderio piu avanti di avere una famiglia con questa persona, e tutto il resto viene visto come un ostacolo.
Non c'è stato un punto di rottura nel dialogo, diciamo che non c'è mai veramente stato, hanno sempre avuto questa concezione delle relazioni e quindi fino a questa ultima.storia, la vita affettiva precedente sono arrivata a viverla completamente di nascosto, per anni. Fino a che,capendo che sbagliavo, non ho cominciato ormai diverso tempo fa a cercare di abbattere quei muri, non volendo più chiudermi nel silenzio.
[#5]
"la vita affettiva precedente sono arrivata a viverla completamente di nascosto, per anni"
Questo è stato un errore nella relazione con i Suoi genitori e ora sta facendo un ottimo lavoro per cambiare. Ma non mi aspetterei cambiamenti in loro, non deve essere questo l'obiettivo, quanto il Suo, di cambiamento, nel vivere la Sua vita in modo più sereno.
Se eviterà di nascondersi, i Suoi genitori avranno anche un'altra visione di Lei, cioè di una donna forte che si realizza professionalmente e che vive serenamente e senza alcun bisogno di nascondersi la propria vita.
Cordiali saluti,
Questo è stato un errore nella relazione con i Suoi genitori e ora sta facendo un ottimo lavoro per cambiare. Ma non mi aspetterei cambiamenti in loro, non deve essere questo l'obiettivo, quanto il Suo, di cambiamento, nel vivere la Sua vita in modo più sereno.
Se eviterà di nascondersi, i Suoi genitori avranno anche un'altra visione di Lei, cioè di una donna forte che si realizza professionalmente e che vive serenamente e senza alcun bisogno di nascondersi la propria vita.
Cordiali saluti,
[#7]
Gentile Ragazza,
Mi associo alle indicazioni già ricevute dalla Colleghe.
Immagino che i suoi genitori siano estremamente protettivi e che temano che ad un passo dalla fine, lei possa rallentare.
Inoltre il non sapere molto della vita emozionale della figlia, amplifica ogni forma di paura, il suo muro di silenzio, sarà per loro uno sparti acque tra loro e lei.
Provi a mettere qualche ponte levatoio, anche da grandi, è possibile fare i primi passi verso il dialogo.
Con dolcezza e fermezza, faccia passare il messaggio, che vita privata/amorosa e vita professionale possono coesistere e dimostri di essere " adulta", impareranno ad avere fiducia in lei.
Mi associo alle indicazioni già ricevute dalla Colleghe.
Immagino che i suoi genitori siano estremamente protettivi e che temano che ad un passo dalla fine, lei possa rallentare.
Inoltre il non sapere molto della vita emozionale della figlia, amplifica ogni forma di paura, il suo muro di silenzio, sarà per loro uno sparti acque tra loro e lei.
Provi a mettere qualche ponte levatoio, anche da grandi, è possibile fare i primi passi verso il dialogo.
Con dolcezza e fermezza, faccia passare il messaggio, che vita privata/amorosa e vita professionale possono coesistere e dimostri di essere " adulta", impareranno ad avere fiducia in lei.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3k visite dal 21/06/2014.
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