Crisi di pianto

Buongiorno avrei bisogno di un consulto . Io sono una studentessa universitaria (di psicologia tra l altro) e sono pugliese ma studio fuorisede e qui nasce il mio problema : ogni volta che devo partire ho delle crisi di pianto che iniziano anche una settimana prima della partenza .riesco a trattenermi davanti agli estranei ma non succede la stessa cosa quando sn con mia madre o il mio fidanzato .a me non piace fare così perché sono consapevole che vedendomi piangere così ne soffrono anche loro . Il mio fidanzato vive in Puglia ed è un ragazzo speciale perché mi sta vicino mi aiuta nei momenti di crisi mi incoraggia e non mi chiederebbe mai e poi mai di lasciare l università anche se a me ognittanto mi viene in mente (ma sono frenata da lui e dal pensiero della delusione che darei ai miei genitori visto che fanno tantissimi sacrifici per permettermi di studiare ) ..quando mi viene una crisi io e il mio ragazzo stiamo ore a parlare e mi riesce a calmare e mi sento meglio ma appena ritorno a casa ricomincio a stare male ...non so come fare , in questo modo non riesco a godermi gli ultimi giorni ,ma non riesco a controllare queste crisi .il mio problema non è lo studio ma il dover partire e lasciare qui la mia vita ....che devo fare ? Qualcuno ha qualche consiglio su come gestire questa situazione ? Sto davvero male e sono stanca di piangere
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara ragazza,
credo che l'allontanamento dalle persone care provochi un poco a tutti dolore, sofferenza, nostalgia. Ma dopo un poco subentra l'adattamento al nuovo ambiente, si fanno amicizie, ci si crea, come dire, una "rete di sostegno" e tutto viene visto con occhi diversi. Il dolore e la nostalgia stemperati e, anzi, ci si rende conto che, vivere altrove, può essere foriero di nuove "Weltanschauung": visioni del mondo formative, arricchenti, stimolanti delle quali poter investire anche la famiglia.
Da quanto tempo studia fuori? forse gliene occorre di più? cosa ne pensano i suoi genitori del suo malessere?

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Cara Ragazza,
da quanto tempo studia fuori sede?
Come si trova all'università e nel nuovo contesto territoriale?

Ha avuto modo di fare nuove amicizie, di integrarsi, condivide l'abitazione con qualcuno?
La scelta di studiare fuori sede è stata fatta da lei in autonomia o cosa?

Sembra che lei soffra molto il distacco dal luogo di origine, dai suoi affetti familiari e dal suo ragazzo. Come sono i rapporti con i suoi genitori, è figlia unica? Come reagiscono alle sue difficoltà nel dover ripartire?

Perdoni le molte domande, utili per poterle dare una risposta più compiuta pur nei limiti di un consulto on line.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
Studio fuori da un anno e mezzo ormai ..è questo il motivo che mi rende nervosa :è possibile che ancora non sia riuscita ad adattarmi? .... sono fidanzata da un anno ..già prima di fidanzarmi prima di partire stavo male anche se era tutto un po più "contenuto" ..il rapporto Con i miei genitori è ottimo, mi hanno sempre dato la libertà di prendere decisioni da sola ..infatti è stata una mia scelta quella di studiare fuori...e si sono figlia unica ....loro sono a conoscenza delle mie crisi e cercano di aiutarmi ma purtroppo serve a poco perché basta che io stia da sola e che cmq mi metta a pensare che scoppio a piangere ...è davvero snervante questa situazione per me perché mi sento impotente davanti a questo pianto . Li vivo con altre 3 ragazze , con una delle 3 ho un bel rapporto ...quando sono li non mi va di uscire infatti cerco di rimandare il più possibile ..ci sn volte in cui sono uscita 2-3 volte in un mese ...I giorni mi passano lentamente ...il problema è che io stessa so che lasciare l università non sarebbe la scelta giusta e che me ne pentirei..
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<quando sono li non mi va di uscire infatti cerco di rimandare il più possibile ..ci sn volte in cui sono uscita 2-3 volte in un mese ...I giorni mi passano lentamente ..>

E' comprensibile, ma fino a quando rinuncerà alle occasioni per integrarsi, per arricchire la sua vita lì dove studia, a nuove amicizie sarà difficile riuscire a venire a patti con la sua profonda nostalgia per la lontananza dai suoi cari.

Sta da sola e pensa, rimugina su ciò che ha lasciato (ma che resta lì dov'è, non ha perso nessuno) e così non riesce a vivere il presente, un tempo che non passa mai, trascorso nel vuoto che sente attorno ma che potrebbe essere riempito se solo accettasse di guardarsi intorno e vedere il positivo che c'è anche lì dove si trova.

La sua scelta è stata coraggiosa, forse non era sufficientemente pronta al distacco, ma ora è lì e a quanto sembra motivata a proseguire i suoi studi.

Potrebbe ad esempio rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà se presente e incontrare direttamente un nostro collega per essere sostenuta in questo difficile passaggio a studente fuori sede.

Ci faccia sapere e un grande in bocca al lupo.
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Attivo dal 2013 al 2019
Ex utente
La ringrazio dottoressa ..cercherò di seguire i suoi consigli ..partirò domenica .. comunque ieri dopo aver letto la sua risposta sono riuscita a non piangere per tutto il resto della giornata ..spero di riuscire a continuare così .."Sta da sola e pensa, rimugina su ciò che ha lasciato (ma che resta lì dov'è, non ha perso nessuno) e così non riesce a vivere il presente, un tempo che non passa mai, trascorso nel vuoto che sente attorno" ha compreso a pieno la mia situazione e la frase che lei ha messo tra parentesi è ciò che mi ha colpito di più ...grazie mille davvero