Problema di verginita
Salve,alla bella eta' di ormai 48 anni,non sono ancora riuscito ad avere un rapporto sessuale completo ne con donne ne con uomini.Alla base di tutto questo,vi sono state un po di complicazioni nell'eta giovanile anche a causa di non avere mai capito bene che non ero attratto dalle donne.Neanche l'uomo pero mi attrae sempre,salvo in casi particolari di persone molto giovani,20 o 30 anni max.Pero piu che altro sono sempre stato attratto da situazioni euforiche strane che mi provocano orgasmi,tipo ambienti trasgressivi,feticismo da oggetti oppure pensieri erotici che nulla hanno a che vedere con persone ma soltanto che mi procurano euforia eciitante.Tutto questo poi si tramuta in masturbazioni varie.Il problema pero e' che io non accetto piu questo stato di "verginita" e ci sto male.Non mi sembra di essere piu un essere umano.Mi sono proposto gia da tempo di andare da una prostituta ma non trovo mai il coraggio.La paura di non riuscire a fare niente quando sono la,il timore del virus dell'aids che poi pare che col preservativo i rischi siano minimi.Insomma io non vivo piu',vorrei trovare almeno il coraggio di avere un rapporto anche se non ne ho tanta voglia,solo per il fatto di non pensare piu' a questa mia condizione di disagio,anche in rapporto con gli altri. Grazie,attendo risposta.
[#1]
Gentile Utente,m
Questa condizione di verginità forzata, anche se nell' uomo il termine verginità è errato, potrebbe correlare alla sua confusione sessuale o alla presenza di parafilie.
Se ha dubbi sul suo orientamento o sulle sue preferenze sessuali, un nostro collega potrà aiutarla di sicuro.
La sessualità mercenaria non è risolutiva
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2671-sono-vergine-ed-inesperto-vado-con-una-escort.html
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Questa condizione di verginità forzata, anche se nell' uomo il termine verginità è errato, potrebbe correlare alla sua confusione sessuale o alla presenza di parafilie.
Se ha dubbi sul suo orientamento o sulle sue preferenze sessuali, un nostro collega potrà aiutarla di sicuro.
La sessualità mercenaria non è risolutiva
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2671-sono-vergine-ed-inesperto-vado-con-una-escort.html
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
il procrastinare il debutto sessuale e la Sua scelta di questa forma di sessualità in cui Lei rifugge contatti e relazioni autentiche ("...pensieri erotici che nulla hanno a che vedere con persone ma soltanto che mi procurano euforia eciitante.Tutto questo poi si tramuta in masturbazioni varie...") a me fa pensare ad una problematica di tipo fobico e alle molteplici paure che possono avere a che fare con l'intimità, la condivisione, la sessualità, ecc...
Lei ha avuto relazioni in passato?
il procrastinare il debutto sessuale e la Sua scelta di questa forma di sessualità in cui Lei rifugge contatti e relazioni autentiche ("...pensieri erotici che nulla hanno a che vedere con persone ma soltanto che mi procurano euforia eciitante.Tutto questo poi si tramuta in masturbazioni varie...") a me fa pensare ad una problematica di tipo fobico e alle molteplici paure che possono avere a che fare con l'intimità, la condivisione, la sessualità, ecc...
Lei ha avuto relazioni in passato?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Caro Utente,
oltre a condividere quanto le hanno già detto le Colleghe, vorrei aggiungere un mio personale contributo per darle qualche ulteriore spunto di riflessione.
Partirei dal fondo: <<Il problema pero e' che io non accetto piu questo stato di "verginita" e ci sto male>>.
Sembra che fino ad oggi, magari con molta fatica, sia riuscito a compensare una situazione che, potremmo dire, "le stava un po' stretta". Ciononostante è arrivato a 48 anni, vivendo, seppur in modo anitconformista, la sua sessualità, senza mai confrontarsi con i suoi oggetti reali del desiderio.
In questo momento, ha acquisito la consapevolezza che tale situazione le ha impedito di costruire delle relazioni significative, vere, concrete e non credo sia lo <<stato di "verginità">>, come lei lo definisce, in quanto tale, a farla stare male.
Credo sia la mancanza di una relazione affettiva autentica che includa una relazione sessuale appagante, anche se, magari, non del tutto convenzionale.
Personalmente, non credo che la sessualità debba essere "ingabbiata" in convenzioni troppo rigide, sempre nel rispetto reciproco e con l'accordo di entrambi i partecipanti.
Pertanto, in questo momento, non mi focalizzarei sugli aspetti di natura puramente sessuali (feticismo, ambienti trasgressivi, etc.) come lei pare stia facendo; mi concentrerei, invece, sulla sua capacità di costruire relazioni significative con gli altri.
Non ci dice nulla della sua vita sociale, delle sue amicizie, del suo lavoro, della sua famiglia...
Come vanno le cose in tutti questi altri ambiti?
Forse anche il fatto di rivolgersi a degli psicologi on line, e non ad uno in carne ed ossa, è significativo. Cosa ne pensa?
Penso che sia comunque un primo passo importante.
Un caro saluto.
oltre a condividere quanto le hanno già detto le Colleghe, vorrei aggiungere un mio personale contributo per darle qualche ulteriore spunto di riflessione.
Partirei dal fondo: <<Il problema pero e' che io non accetto piu questo stato di "verginita" e ci sto male>>.
Sembra che fino ad oggi, magari con molta fatica, sia riuscito a compensare una situazione che, potremmo dire, "le stava un po' stretta". Ciononostante è arrivato a 48 anni, vivendo, seppur in modo anitconformista, la sua sessualità, senza mai confrontarsi con i suoi oggetti reali del desiderio.
In questo momento, ha acquisito la consapevolezza che tale situazione le ha impedito di costruire delle relazioni significative, vere, concrete e non credo sia lo <<stato di "verginità">>, come lei lo definisce, in quanto tale, a farla stare male.
Credo sia la mancanza di una relazione affettiva autentica che includa una relazione sessuale appagante, anche se, magari, non del tutto convenzionale.
Personalmente, non credo che la sessualità debba essere "ingabbiata" in convenzioni troppo rigide, sempre nel rispetto reciproco e con l'accordo di entrambi i partecipanti.
Pertanto, in questo momento, non mi focalizzarei sugli aspetti di natura puramente sessuali (feticismo, ambienti trasgressivi, etc.) come lei pare stia facendo; mi concentrerei, invece, sulla sua capacità di costruire relazioni significative con gli altri.
Non ci dice nulla della sua vita sociale, delle sue amicizie, del suo lavoro, della sua famiglia...
Come vanno le cose in tutti questi altri ambiti?
Forse anche il fatto di rivolgersi a degli psicologi on line, e non ad uno in carne ed ossa, è significativo. Cosa ne pensa?
Penso che sia comunque un primo passo importante.
Un caro saluto.
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#5]
Gentile Utente,
condivido quanto esprime il dott. Callina, e mi permetto di farLa riflettere su un punto. "...senza mai avere rapporti intimi e senza che loro mi procurassero nessuna fantasia o eccitazione sessuale..."
In genere, tutti noi NON scegliamo a caso il partner, ma mi pare molto evidente nel Suo caso che queste donne avessero proprio la funzione inconsapevolmente di rafforzare i Suoi timori. In altre parole è probabile che Lei a Sua volta abbia scelto donne problematiche da un punto di vista relazionale e sessuale.
Sarebbe opportuno a mio avviso una consulenza psicologica di persona per poter meglio comprendere le Sue dinamiche e motivazioni. Ci ha mai pensato?
condivido quanto esprime il dott. Callina, e mi permetto di farLa riflettere su un punto. "...senza mai avere rapporti intimi e senza che loro mi procurassero nessuna fantasia o eccitazione sessuale..."
In genere, tutti noi NON scegliamo a caso il partner, ma mi pare molto evidente nel Suo caso che queste donne avessero proprio la funzione inconsapevolmente di rafforzare i Suoi timori. In altre parole è probabile che Lei a Sua volta abbia scelto donne problematiche da un punto di vista relazionale e sessuale.
Sarebbe opportuno a mio avviso una consulenza psicologica di persona per poter meglio comprendere le Sue dinamiche e motivazioni. Ci ha mai pensato?
[#6]
Utente
Adesso sto frequentando solo 2 amici singoli, che pero hanno sempre avuto rapporti sessuali occasionali,e quando ci vediamo i discorsi vanno sempre a finire sul sesso e io non so mai cosa dire.Devo sempre cercare di assecondare e cercare di cambiare discorso ma ormai hanno capito che a me manca qualcosa e io ci sto male.Potrei dire loro come stanno veramente le cose ,ma e'una cosa che secondo me li farebbe inorridire e magari ridere e considerarmi un handicappato.Non so cosa fare.Attualmente sono in un periodo di fermo lavorativo e sto frequentando una palestra per la mia salue fisica,ma anche li di nuove conoscenze niente.In passato ho gia frequentato uno psicologo ma non ho ottenuto niente,a parte un po piu' di conforto e un po' di "spinta" in avanti.Pero il problema e' rimasto tale.
[#7]
Caro Utente,
che tipo di lavoro ha fatto con lo psicologo?
Era psicoterapeuta?
Quando lo ha contattato?
Per quanto tempo vi siete visti?
In base a quanto ci dice, il suo disagio avrebbe bisogno di una terapia mirata a modificare le sue modalità relazionali; si tratta di un lavoro che non si conclude in qualche incontro volto a darle <<un po' più di conforto e un po' di spinta in avanti>>.
Se il disagio è diventato tale da influire in modo significativo sulla sua vita, credo che sarebbe davvero opportuno contattare un collega della sua zona che possa eseguire una precisa diagnosi e apportare la terapia più adatta al suo caso.
Un caro saluto.
che tipo di lavoro ha fatto con lo psicologo?
Era psicoterapeuta?
Quando lo ha contattato?
Per quanto tempo vi siete visti?
In base a quanto ci dice, il suo disagio avrebbe bisogno di una terapia mirata a modificare le sue modalità relazionali; si tratta di un lavoro che non si conclude in qualche incontro volto a darle <<un po' più di conforto e un po' di spinta in avanti>>.
Se il disagio è diventato tale da influire in modo significativo sulla sua vita, credo che sarebbe davvero opportuno contattare un collega della sua zona che possa eseguire una precisa diagnosi e apportare la terapia più adatta al suo caso.
Un caro saluto.
[#8]
Gentile Utente,
l'aiuto che uno psicologo potrà fornire non consiste nel trasformarLa in un latin lover, ma nel rendere chiari per Lei alcuni aspetti di cui ora probabilmente non è neppure consapevole, ma che Le rendono la vita difficile.
Ad esempio, Lei dice che neppure in palestra riesce a costruire relazioni d'amicizia e nuove frequentazioni. Si è mai chiesto come mai? Ha provato a pensare a che cosa La frena, La inibisce?
Ruolo dello psicologo non deve essere il conforto, ma la comprensione e la chirificazione di quegli aspetti problematici, per poter poi giungere al cambiamento.
Le suggerirei di chiedere un'altra consulenza psicologica.
Cordiali saluti,
l'aiuto che uno psicologo potrà fornire non consiste nel trasformarLa in un latin lover, ma nel rendere chiari per Lei alcuni aspetti di cui ora probabilmente non è neppure consapevole, ma che Le rendono la vita difficile.
Ad esempio, Lei dice che neppure in palestra riesce a costruire relazioni d'amicizia e nuove frequentazioni. Si è mai chiesto come mai? Ha provato a pensare a che cosa La frena, La inibisce?
Ruolo dello psicologo non deve essere il conforto, ma la comprensione e la chirificazione di quegli aspetti problematici, per poter poi giungere al cambiamento.
Le suggerirei di chiedere un'altra consulenza psicologica.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.7k visite dal 16/06/2014.
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