Consiglio per percorso psicoterapeutico
Salve a tutti.
Sono una ragazza/donna di 29 anni. Sono patologicamente obesa. Sono in lista per un intervento bariatrico e durante questo percorso pre operazione sono obbligatori degli incontri con una psicologa. A differenza di alcune brutte esperienze avute in passato stavolta mi sono trovata bene ma mi pesa che questi incontri siano molto dilazionati nel tempo (i tempi della sanità pubblica sono noti).
Pensavo quindi di rivolgermi a uno specialista privato perché sento di averne bisogno (vi scrivo dopo aver saputo che per motivi indipendenti dalla mia volontà il colloquio di oggi non avverrà e la cosa mi ha creato un certo disagio).
Scrivo dunque per chiedervi due cose.
1. Ci possono essere dei problemi se dovessi seguire due specialisti diversi?
2. Considerando i miei problemi (oltre al discorso del peso soffro di ansia generalizzata, ipocondria e problemi a relazionarmi socialmente) qual è "l'indirizzo" migliore? Cercando un po' di nomi della mia città ho visto che ci sono psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, si parla di terapia breve, cognitivo comportamentale, interazionista... Insomma non so bene come orientarmi e non conoscendo nessuno devo scegliere praticamente alla cieca.
Grazie mille anche per altri eventuali consigli!
(mi scuso per possibili errori ma sto scrivendo dallo smartphone e non sono molto abile) 1
Sono una ragazza/donna di 29 anni. Sono patologicamente obesa. Sono in lista per un intervento bariatrico e durante questo percorso pre operazione sono obbligatori degli incontri con una psicologa. A differenza di alcune brutte esperienze avute in passato stavolta mi sono trovata bene ma mi pesa che questi incontri siano molto dilazionati nel tempo (i tempi della sanità pubblica sono noti).
Pensavo quindi di rivolgermi a uno specialista privato perché sento di averne bisogno (vi scrivo dopo aver saputo che per motivi indipendenti dalla mia volontà il colloquio di oggi non avverrà e la cosa mi ha creato un certo disagio).
Scrivo dunque per chiedervi due cose.
1. Ci possono essere dei problemi se dovessi seguire due specialisti diversi?
2. Considerando i miei problemi (oltre al discorso del peso soffro di ansia generalizzata, ipocondria e problemi a relazionarmi socialmente) qual è "l'indirizzo" migliore? Cercando un po' di nomi della mia città ho visto che ci sono psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, si parla di terapia breve, cognitivo comportamentale, interazionista... Insomma non so bene come orientarmi e non conoscendo nessuno devo scegliere praticamente alla cieca.
Grazie mille anche per altri eventuali consigli!
(mi scuso per possibili errori ma sto scrivendo dallo smartphone e non sono molto abile) 1
[#1]
Gentile Utente,
a mio parere le sue esigenze sono più che legittime e sarebbe un peccato trascurare la motivazione al cambiamento che la anima in questo periodo.
Ne discuta anche con la psicologa che già la segue.
Per le difficoltà e i disturbi che ha elencato potrebbe essere molto efficace un intervento di tipo cognitivo.
Può cercare direttamente su questo portale uno specialista di questo orientamento che esercita nella sua città:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Oppure se desidera una maggiore informazione rispetto alle possibili scelte, può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Nel frattempo può anche leggere questi articoli di approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
Cari auguri.
a mio parere le sue esigenze sono più che legittime e sarebbe un peccato trascurare la motivazione al cambiamento che la anima in questo periodo.
Ne discuta anche con la psicologa che già la segue.
Per le difficoltà e i disturbi che ha elencato potrebbe essere molto efficace un intervento di tipo cognitivo.
Può cercare direttamente su questo portale uno specialista di questo orientamento che esercita nella sua città:
https://www.medicitalia.it/medici-specialisti-provincia/
Oppure se desidera una maggiore informazione rispetto alle possibili scelte, può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Nel frattempo può anche leggere questi articoli di approfondimento:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
Cari auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta!
Adesso leggo gli articoli segnalati... La psicologa attuale la rivedrò a metà luglio e io speravo di fare qualcosa prima. Ahimè riceve sì privatamente ma molto lontano da casa e non riuscirei a vederla con più assiduità.
In ogni caso, qualora mi rivolgessi ad un altro specialista, farò ben presente a entrambi la cosa.
Adesso leggo gli articoli segnalati... La psicologa attuale la rivedrò a metà luglio e io speravo di fare qualcosa prima. Ahimè riceve sì privatamente ma molto lontano da casa e non riuscirei a vederla con più assiduità.
In ogni caso, qualora mi rivolgessi ad un altro specialista, farò ben presente a entrambi la cosa.
[#3]
Gentile Utente,
se la diagnosi posta è di disturbo del comportamento alimentare, vale la pena fare un percorso con più figure professionali, in cui vi sia una psicoterapia, ma anche gruppi di psicoeducazione e, se necessario, il coinvolgimento della famiglia.
Una buona metodologia può essere quella sistemico-relazionale o cognitivo-comportamentale.
In ogni caso, La invito a chiedere un parere al curante.
E' seguita anche dal medico per questa problematica?
Legga qui per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordiali saluti,
se la diagnosi posta è di disturbo del comportamento alimentare, vale la pena fare un percorso con più figure professionali, in cui vi sia una psicoterapia, ma anche gruppi di psicoeducazione e, se necessario, il coinvolgimento della famiglia.
Una buona metodologia può essere quella sistemico-relazionale o cognitivo-comportamentale.
In ogni caso, La invito a chiedere un parere al curante.
E' seguita anche dal medico per questa problematica?
Legga qui per approfondimenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1211-i-disturbi-del-comportamento-alimentare-che-cosa-sono-e-come-si-curano.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile ragazza,
non credo sia molto utile farsi seguire contemporaneamente da due psicoterapeuti con colloqui individuali. Come le ha suggerito la collega, di fronte a problematiche alimentari, si lavora in un' ottica di equipe, con il terapeuta, il nutrizionista, così da tenere tutto sotto controllo. magari agli incontri di terapia individuali potrebbe aggiungere degli incontri di gruppo, che sono molto utili per scambiarsi esperienze e condividere emozioni e situazioni.
In bocca al lupo per tutto
non credo sia molto utile farsi seguire contemporaneamente da due psicoterapeuti con colloqui individuali. Come le ha suggerito la collega, di fronte a problematiche alimentari, si lavora in un' ottica di equipe, con il terapeuta, il nutrizionista, così da tenere tutto sotto controllo. magari agli incontri di terapia individuali potrebbe aggiungere degli incontri di gruppo, che sono molto utili per scambiarsi esperienze e condividere emozioni e situazioni.
In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it
[#5]
Utente
Grazie di nuovo!
Allora, nel percorso verso l'intervento bariatrico sono obbligatorie visite con dietista e psicologa che sono formate ad hoc per seguire quelli come me. Le sto "frequentando" da gennaio e ho perso 30kg. Sono anche seguita dal mio medico di famiglia che mi supporta e sopporta in questo periodo.
Purtroppo però questi incontri, essendo appunto fatti in un ospedale pubblico e dovendo rispettare i tempi della sanità italiana, non sono così frequenti come vorrei.
Ho provato tempo fa a frequentare alcuni incontri di gruppo ma non mi sono trovata per niente. Non riuscivo ad essere me stessa e non mi ritrovavo in nessuno di quelli lì con me. In ogni caso al momento non sono previsti.
Dal punto di vista dietistico non ho problemi, se voglio dimagrisco (come appunto è successo), so come stare a dieta, so cosa mangiare e quanto mangiare, so tenere il diario alimentare, per cinque/sei mesi sono la paziente perfetta. Il mio problema è che arrivo ad un certo punto (come sta succedendo ora, come è già successo in passato alcune volte) in cui scatta qualcosa nel mio cervello (bacato!) e mi fermo, mi blocco, mi perdo, non riesco a proseguire, non riesco a vedere me stessa oltre questo momento e sento sinceramente di aver bisogno di un aiuto in più che non un incontro ogni mese/mese e mezzo.
Fino a due o tre mesi fa non sentivo questa esigenza, adesso sì e vorrei muovermi per non perdere questo treno, per affrontare il problema ora e subito senza aspettare di riprendere i chili persi e di ritrovarmi nella stessa giostra di sempre.
Sto tenendo duro ma non è semplice, ecco perché vorrei essere seguita maggiormente e con una cadenza più regolare e fissa.
Allora, nel percorso verso l'intervento bariatrico sono obbligatorie visite con dietista e psicologa che sono formate ad hoc per seguire quelli come me. Le sto "frequentando" da gennaio e ho perso 30kg. Sono anche seguita dal mio medico di famiglia che mi supporta e sopporta in questo periodo.
Purtroppo però questi incontri, essendo appunto fatti in un ospedale pubblico e dovendo rispettare i tempi della sanità italiana, non sono così frequenti come vorrei.
Ho provato tempo fa a frequentare alcuni incontri di gruppo ma non mi sono trovata per niente. Non riuscivo ad essere me stessa e non mi ritrovavo in nessuno di quelli lì con me. In ogni caso al momento non sono previsti.
Dal punto di vista dietistico non ho problemi, se voglio dimagrisco (come appunto è successo), so come stare a dieta, so cosa mangiare e quanto mangiare, so tenere il diario alimentare, per cinque/sei mesi sono la paziente perfetta. Il mio problema è che arrivo ad un certo punto (come sta succedendo ora, come è già successo in passato alcune volte) in cui scatta qualcosa nel mio cervello (bacato!) e mi fermo, mi blocco, mi perdo, non riesco a proseguire, non riesco a vedere me stessa oltre questo momento e sento sinceramente di aver bisogno di un aiuto in più che non un incontro ogni mese/mese e mezzo.
Fino a due o tre mesi fa non sentivo questa esigenza, adesso sì e vorrei muovermi per non perdere questo treno, per affrontare il problema ora e subito senza aspettare di riprendere i chili persi e di ritrovarmi nella stessa giostra di sempre.
Sto tenendo duro ma non è semplice, ecco perché vorrei essere seguita maggiormente e con una cadenza più regolare e fissa.
[#6]
Capisco, ma c'è il rischio di pasticciare... non riesce a telefonare alla psicologa che potrà vedere solo tra un mese e comunicare il Suo disagio.
Concordo con Lei che questo "blocco" o momento di difficoltà sia da comprendere e da superare.
Le faccio tanti auguri per il Suo futuro :-)
Concordo con Lei che questo "blocco" o momento di difficoltà sia da comprendere e da superare.
Le faccio tanti auguri per il Suo futuro :-)
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.4k visite dal 16/06/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.