Giunti al limite.

Allora,buona sera,ma cominciamo da prima,mia madre è sin da quando ero bambina che non ama più mio padre,un uomo senza sentimenti,freddo e perennemente in stand-by,un uomo che non mi ha mai trattata da figlia,ma quasi da estranea,non vuole mai stare con la gente,odia e non sopporta nessuno (lo ha ammesso lui,circa un quarto d'ora fa.)
sono due anni che siamo nel casino più totale,dopo la morte di mia nonna materna,mia madre sin da quando ero bambina non ama più mio padre,non ce la fa più ed è da due anni che soffre di depressione,pianto,ha cominciato quest'inverno assumendo qualche antidepressivo.
Oggi pomeriggio,verso le 17:30,mi alzo dopo aver dormito un poco e la vedo bianca cianotica. Le dico "mamma cos'hai?" "mi sento male,giuro!! Non ce la faccio più!!! Io lo lascio,io me ne vado! Ma dove!!! Non ho nessuno,sono sola!!! Sto morendo dentro e non lo capite!"
La accompagno a letto,qui piange e si sfoga,poi mi racconta di essersi anche innamorata,di uno che ha conosciuto in un locale una sera mentre era con una sua amica.
Poi,torna mio padre dalla sala giochi (eh si,quella la frequenta sempre) e mia mamma comincia a dirgli tutto quello che pensa "E' solo colpa tua,io non ero così,tu e la tua famiglia mi state facendo morire!" e qui accadde quello che non avrei mai pensato,mio padre ammette tutto quello che è lui "un uomo freddo,senza sentimenti,capace di stare solamente da solo,che non mi ha mai trattato come una figlia,che vuole solo stare solo,che ha sempre avuto problemi di relazioni,in ogni ambito",poi mio padre dice a mia madre "Vai via,scappa da qui,tu puoi!" "Ma che dici,dove vado!" "Hai un lavoro,hai l'intelligenza ed hai anche un'altra casa!" poi ha detto una frase che mi ha lasciata perplessa "Ve la ricordate quella madre che si uccise insieme ai figli? Io sola la capisco,lei era sola,era in crisi sia emotiva che economica!"
E qui,mi sono spaventata,insomma non sono cose belle da dire...
Vi prego datemi un consiglio,io non ce la faccio più!
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

è bene che Suo padre abbia ammesso le proprie mancanze, è il primo passo per cambiare le cose.

Però il cambiamento richiede la volontà di tutti, e di questa Lei non ne accenna; c'è il desiderio di tutti di cambiare le cose?

Se sì, allora la consulenza di uno/a psicologo/a, oltre che quella del medico, può essere un valido supporto.


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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile ragazza,
è una situazione pesante anche perchè trascinata nel tempo.
Concordo col collega nel ritenere indispensabile un'azione psicoterapica almeno per la coppia.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buona sera,
stimabili dottori,vi ringrazio per l'interessamento,qui le cose vanno di male in peggio,sono come le ho lasciate domenica sera,quella sera in cui mio padre disse quelle famose parole.
Mia madre non fa altro che piangere per quella persona di cui si è innamorata,dice che non lo sente da un pò,che lei ha voluto tagliare i ponti ma ora gli manca...
Qui non c'è la volontà di cambiare per un semplice motivo,i miei genitori non si amano più,da tempo anche.
Ma è colpa (e mi fa male dirlo,credetemi) dell'atteggiamento di cui vi ho già parlato in precedenza messo in atto da mio padre e dalla sua famiglia,che riportano lo stesso comportamento.
Non ne vogliono sapere di "terapia di coppia" ma che coppia? Se la coppia non c'è,sono separati ma in casa,mia madre non se ne va per una sola ragione,non ha un posto dove andare,io ormai sono donna ho la mia vita,ma questa situazione mi sta uccidendo dentro,cerco di divagarmi,sapete ora c'è un bambino nella nostra vita,la mia grande fonte di gioia,ma gioia relativa per i miei genitori...
Vi prego,datemi un consiglio affinchè nel mio piccolo li possa aiutare,il nostro medico di base,dopo aver ascoltato questa situazione ha detto "Tua madre di terapia non ne vuole sentire,ma se peggiora chiamami di nascosto,poi si vedrà insieme cosa fare"
Ed ora sto seriamente pensando di chiamarlo.
Vi ringrazio anticipatamente!
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Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

se non c'è volontà di recuperare la situazione da parte degli interessati manca l'elemento essenziale per cambiare le cose.

Comunque, non è opportuno né corretto cercare di forzare gli eventi; le persone devono decidere in piena libertà.

Bisogna certamente evitare che tutto degeneri, quindi all'occorrenza potrebbe interpellare il medico di base, ma per il resto tenga presente che il problema appartiene ai Suoi genitori e spetta a loro risolverlo o ignorarlo.

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Utente
Utente
Buongiorno,
il problema riguarda mia madre,lei sta male,mio padre se ne frega altamente,lui è un solitario,non si sarebbe mai dovuto sposare.
Sta di fatto che mia madre ha passato con me l'intera serata di ieri a piangere per quella persona che ama e su sua madre.
Quando mio padre è tornato dal lavoro l'ha sentita piangere,si è avvicinato,l'ha massaggiata,l'ha coccolata,ma come due amici,non come due persone sposate...lei lo vuole lasciare,ma non sa dove andare,per ora se ne sta andando in vacanza da un familiare...ed io già sono in palla,non so che fare,già immagino quella settimana come sarà difficile per me,che sono in simbiosi con mia madre,una cosa sola...già immagino il mio batticuore mentre cullo il mio piccolino,con il cuore sarò in pena perchè non so se sta bene,mentre darò da mangiare al piccolo,non scherzerò,non riderò,sarò con la mente in pena per lei,sono stanca davvero.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
"già immagino quella settimana come sarà difficile per me,che sono in simbiosi con mia madre"
Gentile utente, ci presenta un ulteriore problema; non solo dunque quello legato alla coppia genitoriale, ma anche alla coppia madre-figlia. Dove la madre va tranquillamente in vacanza (giustamente, per rimanere a galla) e la figlia - moglie e madre - si dispera.
Mi fa pena il bimbo. Non abbiamo il diritto di privare i figli del sorriso, dell'attenzione, della gioia: la maternità ha ormai soppiantato l'essere figlia. E poi, perchè ipotecare la loro serenità futura rimanendo centrati sui propri problemi, anzichè adempiendo alla funzione psichica materna e rinunciando almeno parzialmente alla dimensione egocentrica?
Qualcuno dirà: e il marito? Certo, c'è anche quello tra i trascurati, ma è adulto e può difendersi.
Si parlava nei precedenti commenti della non volontà di cambiare. Forse può/deve essere Lei la prima a dare il "là" al cambiamento, incominciando da se stessa. Un buon percorso terapeutico La aiuterà certamente a maturare e a passare da figlia ansiosa e simbiotica a moglie e madre matura e responsabile.
Ora tocca a Lei, noi abbiamo fatto quel che potevamo, da qui.