Psicologo asl

Gentili Dottori, tempo fa avevo fatto un corso di training autogeno per imparare a gestire l'ansia che mi ha aiutato un poco e poi cominciato un po' di psicoterapia con la dottoressa con cui facevo il corso. Facevo i salti mortali per potermi permettere queste sedute con delle ripetizioni private. Spesso non riuscivo sempre ad andarci per questo limite dei soldi. Con questa dottoressa non ci sono mai veramente entrata in sintonia, vuoi perché stava sempre a guardare l'orologio, vuoi perché è giovane (4 anni di esperienza) quindi su certe cose non sapeva bene cosa dirmi, vuoi perché non mi sentivo molto a mio agio perché se mi vestivo/dicevo/facevo certe cose mi stava sempre a fissare, squadrare o a fare facce, insomma non mi sentivo completamente libera. Quando poi le ho detto che i miei avevano scoperto che facevo queste sedute (che consistevano in induzioni) e non volevano (per i miei chi va dallo psicologo è matto) ha smesso con le induzioni e abbiamo preso solo a conversare. Un giorno allora gliel'ho chiesto "ma non facciamo più le induzioni?" e non mi ha dato risposta. Non so se è un pensiero sbagliato, ma mi ha dato l'impressione che dato che sono una ragazza timida che non direbbe nulla e dato che andavo in segreto dei miei a fare queste sedute, abbia pensato di prendersela con calma (e soldi). Dico questo perché comunque adesso non riesco in primis a permettermi più di andarci (è da novembre che ci vado e non vedo grossi miglioramenti) inoltre le avevo detto a inizio sedute che mi scusavo in anticipo e se fosse un problema se a volte fosse capitato che ritardassi un poco agli appuntamenti ma capitava che mia madre mi trattenesse per chiedermi dove andassi o che andassi a piedi allo studio per risparmiare un po' e lei aveva detto che non c'era problema. L'ultima volta che l'ho sentita invece mi ha detto che devo smetterla perché al mio posto potrebbero venire altre persone (si parla di ritardi di 10 minuti...) il che oltre a non farmi capire questo cambio di idea improvviso mi ha fatto passare la voglia di andarci.
Ho sentito che potrei andare da uno psicologo dell'asl o centri psico sociali, vorrei capire la differenza e se oltre all'asl e centri psico sociali ci sono altri servizi a cui rivolgersi, inoltre ho sentito dire che le sedute asl sono limitate quindi non vorrei che alla fine mi trovassi costretta ad andare nuovamente da uno psicologo privato.
In attesa di una vostra risposta vi porgo cordiali saluti
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile ragazza,
i centri psicosociali sono strutture prevalentemente riservate a problematiche psichiatriche. Spesso al consulto psicologico (quasi sempre) è affiancato l'intervento di uno psichiatra. Non so dirle da qui se si tratta di un Servizio adatto al suo problema.
Forse potrebbe iniziare richiedendo una visita al Consultorio Familiare, che, data la sua giovane età, dovrebbe essere gratuito.
Per quanto riguarda la durata dell'intervento ogni regione ha i suoi protocolli, quindi si dovrebbe informare magari direttamente alo Centro Prenotazioni.
Per quanto riguarda la sua vecchia psicologa, ritengo sia giusto decidere di smettere se non è soddisfatta e non vede miglioramenti.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Credo sia importante riflettere sulla relazione con la Collega perché è proprio da qui che inizia il processo di cambiamento insito nella psicoterapia.

Se non si trova bene, non si trova accolta ecc. non pone le giuste basi per il trattamento.

Se non si sente soddisfatta può sempre rivolgersi alla ASL (Consultori e Centri di Salute Mentale) e chiedere un ciclo di sedute. Queste possono essere rinnovate, dipende dal bisogno personale e dalla diagnosi.

I ritardi nelle sedute hanno un significato che può essere legato alla relazione terapeutica o al trattamento stesso (percezione del paziente), se ne dovrebbe parlare in seduta.

Quante sedute ha fatto con la Collega?
Ha trovata dei miglioramenti?





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie per le vostre risposte.

Ho fatto il training con il quale ho trovato un po' di giovamento, riesco un pochino di più a gestire l'ansia, ma ho fatto molto io, la dottoressa mi ha offerto questo strumento e io ho saputo adottarlo anche se comunque credo che ancora ci sia del lavoro da fare.
Per il resto ho smesso di andarci a maggio, quindi contando che ci andavo da novembre, un bel po' di sedute. Sinceramente non ho capito perché abbia smesso con le induzioni a cui comunque avevo chiesto spiegazione e non mi è stata data e penso che lasciare il paziente con il dubbio non sia il massimo.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Sei mesi sono un periodo ragionevole non solo per iniziare a stare bene, ma talvolta anche per risolvere ed imparare a gestire gli stati ansiosi.

I training autogeno può essere uno strumento utile, ma non può considerarsi un sostituto della psicoterapia, soprattutto se si parla di disturbi d'ansia.






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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

dal momento che ha già avuto qualche beneficio, potrebbe rivolgersi all'ASL sebbene il numero dei colloqui psicologici sia limitato, oppure alle strutture private accreditate che hanno costi accessibili.

Ha tuttavia fatto male a non chiarire con la psicologa tutto ciò che ha descritto qui, perché si tratta di questioni relazionali importanti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dott. Del Signore: lo penso anch'io. Inizialmente quando le ho detto che volevo iniziare un percorso di psicoterapia ha detto che in due mesi me la sarei cavata o che avremmo anche potuto fare da una volta a settimana a una ogni due settimane per testare miglioramenti. Mai fatto. Poi non ci ho capito più niente perché ha smesso con le induzioni e le sedute si sono trasformate in conversazioni che a volte mi irritavano un po' perché finivamo col dire sempre le stesse cose e io volevo andare avanti. Secondo me non ha capito la gravità del problema. Spesso poi mi sentivo chiedere quando riferivo situazioni di ansia se avevo applicato il training e sinceramente non si può applicare in qualunque situazione. Più volte le ho detto che va bene il training ma volevo capire da dove arrivasse e risolvere la mia ansia, anche qui non mi ha dato risposta e non mi ha fatto capire tuttora a cosa sia dovuta.

Gentile Dott.ssa Pileci: dovrei vedere quali sono queste strutture. C'è un portale che indirizzi per favore? Sicuramente ho sbagliato dovevo insistere e farmi sentire ma se lo psicologo vede che il paziente gli fa una domanda riguardante la terapia e non da/vuole dar risposta, non c'è già qualcosa che non va? E' giusto che faccia finta di niente perché tanto sa che il paziente è timido e non insiste? Cala la mia fiducia nel porre altre domande, e penso che qualunque timido finisca più col smettere di andare alle sedute che col dire qualcosa. In ogni caso non avrei comunque potuto più permettermi le sedute.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

per rispondere alle Sue domande:

1) Può provare a cercare in rete, oppure contattare qualcuno di noi per avere maggiori info su strutture della zona e modalità di accesso.

2) Non sempre rispondere al pz. è previsto. Le spiego meglio. Un pz. potrebbe porre una domanda sulla terapia e il terapeuta potrebbe aver bisogno di approfondire la richiesta del pz e il senso della domanda. Poi, chiaramente io non c'ero e non so in che termini ci sia stato questo fraintendimento col terapeuta.

Infine approfitto anche per un chiarimento: il training di rilassamento può essere utile se affiancato ad una terapia specifica per l'ansia. In genere le tecniche possono andare bene se inserite nella cornice giusta.

Un cordiale saluto,