Psicanalisi

Salve a tutti
Ho intrapreso da un anno un percorso di psicanalisi per capire cosa non va in me e da cosa derivano tutti i problemi con le mie relazioni affettive. Dopo quasi un anno ho capito tante cose, ma la realtà l'ho scoperta l'altro giorno durante la seduta: mia madre, la classica madre drago, possessiva all'inverosimile mi ha trasmesso questo lato che io riverso su tutti gli uomini. Praticamente quello che lei faceva con me io lo faccio con loro, per paura di perderli e per ossessivismo: vieto loro di fare le cose, non sono mai felice delle realizzazioni altrui, quindi in questo caso del mio partner, cerco sempre di mettergli i bastoni tra le ruote, sono insomma possessiva all'inverosimile, proprio come mia madre lo è stata e lo è con me. Un amore possessivo, soffocante , che io riverso automaticamente senza accorgermene in tutte le mie relazioni. Ho capito questo, e volevo sapere se è normale che sono giorni e giorni che piango e sto male, per aver finalmente capito questa cosa. Piango in continuazione.. Ma ora che ho capito qual è il problema, come faccio a risolverlo e a comportarmi diversamente? Il mio e'un atteggiamento che mi viene naturale... Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ma ora che ho capito qual è il problema, come faccio a risolverlo e a comportarmi diversamente?>>

Gentile Utente,
questo è un quesito che riveste una grande importanza all'interno del percorso psicoterapeutico che sta svolgendo ed è in quell'ambito che andrebbe affrontato.
Con un "lavoro" da parte sua, attraverso l'aiuto del Collega che la segue, impiegandoci il tempo dovuto, potrà trovare delle risposte soddisfacenti e mettere in atto i cambiamenti necessari.
Non sono sufficienti consigli estemporanei forniti da chi non conosce bene la sua storia.
Ne discuta in seduta ed esprima questi suoi bisogni.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

ben ritrovata! Già nel consulto precedente domandava le stesse indicazioni per la medesima problematica (come cambiare operativamente); lo ha chiesto alla curante?

Per quanto riguarda il pianto, come mai non lo comunica in seduta e non ne discute nella sede più opportuna?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ma ora che ho capito qual è il problema, come faccio a risolverlo e a comportarmi diversamente?<<
la sua è una consapevolezza importante e le risposte emotive probabilmente denotano l'elaborazione di questa presa di coscienza. Questo però non garantisce la risoluzione del disagio, per risolverlo e cambiare quindi comportamento c'è bisogno semplicemente di continuare il percorso che sta facendo.

Per cambiare c'è bisogno di tempo.







Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ma ora che ho capito qual è il problema, come faccio a risolverlo e a comportarmi diversamente?
>>>

La raccomandazione più ovvia è di porre tale domanda al suo terapeuta.

Tuttavia, saprà che alcune forme di terapia non danno (o danno poche) indicazioni pratiche per giungere a uno sblocco e si affidano più al cosiddetto insight, cioè alla presa di consapevolezza e alla sua elaborazione.

Da un punto di vista strategico nel suo caso potrebbero esserci vari fronti su cui agire direttamente (ossessività, possessività, paura della perdita) ma come dicevo molto dipenderà dall'orientamento del suo terapeuta.

Da una sua richiesta precedente:

>>> avevo iniziato la psicoterapia breve strategica ma l'ho lasciata dopo sole 6 sedute in quanto non faceva per me, non scavava a fondo e non mi dava nulla
>>>

Se ha deciso di lasciare la TBS per un percorso psicoanalitico o psicodinamico, dev'essere cosciente di trovarsi per certi versi su un cammino di tipo opposto: scaverà molto a fondo ma non riceverà istruzioni dirette. Sta a lei decidere quale delle due strade le è più congeniale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com