Relazione con uomo con figlio

6 mesi fa ho cominciato una relazione con un uomo, all'epoca convivente con una compagna dalla quale aveva avuto un bambino. Lui 42enne, lei coetanea, insieme da circa 8 anni, il bambino di 6 (incinta dopo 5 mesi dall'inizio della loro relazione). Io 30, quando l'ho conosciuto avevo una relazione di 4 anni, ma in declino, con un ragazzo coetaneo.
Ci siamo conosciuti sul luogo di lavoro e in un paio di mesi, trascorsi a parlare molto, abbiamo capito di essere molto presi l'uno dall'altra, tanto da decidere di chiudere le nostre precedenti relazioni e di cominciare la nostra. Mi aveva confidato come la sua relazione fosse in crisi da molto e che l'unica ragione per cui era rimasto con lei era il bambino. Mi ha detto di essersi davvero innamorato per la prima volta con me, di aver finalmente trovato una persona di cui ha stima e con la quale si sente capito, in un'unione e un'intesa mai provate. E io provavo le stesse cose. Per questo si è sentito pronto ad affrontare tutte le difficoltà del cambiamento di vita che si prospettava. Io ho rotto immediatamente con il mio ex e sono andata a vivere sola. Lui, nel giro dei primi 2 mesi, ha parlato con la sua famiglia delle sue intenzioni e mi ha presentato a tutte le persone importanti della sua vita (avrebbe voluto farmi conoscere il figlio in veste di "amica/collega" ma ci è sembrato prematuro): rassicurato anche dalla loro approvazione, ha cominciato a far capire alla ex che le cose tra loro erano al capolinea. Non ha voluto rompere all'improvviso dicendo che si era innamorato di un'altra per paura che la sua reazione potesse avere ripercussioni negative sul figlio. Ma lei ha mangiato la foglia e ci ha scoperti. Lo ha cacciato di casa (che paga lui dato che è l'unico a lavorare) ed è cominciato il periodo difficile che sapevamo sarebbe arrivato. Fino a questo momento le cose tra noi andavano perfettamente: innamorati, attenti e presenti reciprocamente, condividevamo sogni e progetti e ci sostenevamo l'un l'altra. Date queste premesse le difficoltà non mi spaventavano perchè le stavamo affrontando insieme. Ma da quando si è trasferito da me, 3 mesi fa, c'è stato un graduale peggioramento nel nostro rapporto, ci stiamo allontanando e temo che, complice la brevissima durata della nostra storia, non stiamo affrontando bene e in modo costruttivo questo momento. La spensieratezza è finita, è cresciuta in lui solo la preoccupazione per le questioni economiche e per il bambino ed in me l'insicurezza per il sentirmi trascurata e per non vedere lui più attento alla crescita della nostra storia. Al'inizio gli ho fatto pressioni ma si allontanava ancora di più, poi ho cercato di dargli sostegno ma il suo distacco mi fa stare male. Lavora il più possibile e i ritagli di tempo li dedica al figlio che gli manca tanto. Sa di avermi messo da parte ora, ma dice che devo stare tranquilla. Non mi dice più ti amo, le dimostrazioni di affetto sono inesistenti, non ha mai tempo per noi. Ho paura che tra noi si rovini tutto.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
purtroppo gli avvenimenti sono precipitati e in qualche modo vi hanno costretto a una convivenza affrettata in un momento così critico e difficile, in particolare per il suo compagno ...un figlio altrove, la mancanza di un'abitazione propria...le difficoltà economiche.
La convivenza già di per sé richiede adattamenti reciproci non sempre facili, la vostra così affrettata e forse prematura alla quale si aggiungono i carichi di cui sopra, di certo non può non aver causato riverberi sul vostro rapporto.
Se poi consideriamo il vissuto del suo partner, davvero non facile per le problematiche connesse e le relative preoccupazioni, si può ancora meglio comprendere quanto lei avverte rispetto al comportamento di lui.
<Lavora il più possibile e i ritagli di tempo li dedica al figlio che gli manca tanto...non ha mai tempo per noi >

La situazione è complessa, assillare il partner, come lei ha constatato, non risolve ma sortisce allontanamenti.
Lei se la sente di continuare in una situazione per ora difficile che richiede pazienza e che ha bisogno dei propri tempi per evolvere in modo diverso? Riesce ad accettare che il suo partner dedichi tempo al proprio figlio?

Ha provato a confrontarsi in modo sereno con il suo compagno esprimendo il suo sentire e facendo chiarezza sul procedere della situazione, sulla sua gestione, sui vostri progetti futuri, sui reciproci bisogni e aspettative?

La presenza di figli nati da precedenti unioni richiede riflessioni attente nella nuova coppia poiché di certo complica un po' le cose; è nei doveri di un padre continuare ad esserlo e occuparsi dei figli anche dopo la separazione.

Qualche spunto di riflessione in merito lo può trovare in questo articolo
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lafamigliaricostituita/tabid/97/Default.aspx

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
forse il precipitare degli eventi vi ha messo di fronte a doveri, compiti, situazioni a cui non eravate del tutto preparati e che rischiano di travolgervi.
Sarebbe opportuno, per riprendere le fila del vostro rapporto, migliorare la comunicazione, chiarire i problemi e le difficoltà. E' anche possibile apprendere delle strategie per prendere decisioni.
In tutto ciò uno psicologo può aiutare molto, in modo da evitare il più possibile che vengano compiuti errori, ma dovrebbe consultarlo di persona e presumibilmente per qualche colloquio.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per l'attenzione. Benché me lo sia chiesto, non ho nessuna incertezza a voler stargli accanto per i sentimenti che provo e per il desiderio di costruire un futuro insieme. Qualche volta ho il timore di non riuscire a distinguere chi sia realmente lui, tra quello amorevole dell'inizio e quello distaccato di ora, ma non mi sembra il momento per fare una corretta valutazione e anzi se mi allontanassi mi sentirei di non essere in grado di assumermi l'impegno e di averlo preso in giro.
Non mi crea alcun problema il bambino, anzi penso che sarà un arricchimento quando potremmo trascorrere del tempo tutti insieme (cosa inizialmente auspicata ma in questo momento accantonata per le reazioni della ex). Quello che mi pesa è che non rimane nulla per noi, così anche comunicare diventa meno spontaneo, anche perchè è sempre stanco. Ogni volta che gli ho parlato di noi lui mi ha tranquillizzato e all'inizio notavo che cercava di migliorare in alcuni atteggiamenti, ma in realtà non lo sento affatto concentrato sull'andamento della nostra relazione perchè l'emergenza ora è altrove. Io invece avverto la non crescita del nostro rapporto come emergenza, mi ferisce il suo disinteresse e non so come gestire la situazione.
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
"non so come gestire la situazione"
Cara ragazza,
come le hanno già scritto le dott.sse Rinella e Sciubba la vostra coppia, al momento, avrebbe bisogno di un sostegno psicologico.
Io credo che lei abbia un quadro abbastanza chiaro della situazione del suo partner: costretto a gestire la ex partner che, probabilmente, non riesce a resistere alla tentazione di manipolare il bimbo per ferire chi l'ha ferita; il cambiamento della vita a cui era abituato oramai da otto anni, la mancanza che sente del bambino. Un marasma esistenziale ed affettivo insomma.
Mi pare che, invece, non tenga in buon conto il fatto che voi avete deciso di andare a vivere insieme dopo solo 8 mesi di relazione. Eravate ancora una luna di miele direi.
Diciamo che vi siete sentiti costretti dagli eventi precipitati a"rodare" il motore del vostro amore su una pista ben difficile. Comprensibile che lei percepisca
" la non crescita del nostro rapporto", meno comprensibile, data la lucidità con la quale ci scrive l'ultima replica, cadere con un "mi ferisce il suo disinteresse e non so come gestire la situazione"
Il suo uomo, per continuare la metafora, sta arrancando contemporaneamente su due piste (quella della risoluzione del vecchio rapporto con prole e quella della costruzione del nuovo rapporto con lei)se, oltretutto, lei lo abbatte con le sue insicurezze e senza rivolgervi ad un collega vis a vis, potreste non andare troppo lontano.
Mi perdoni la crudezza ma ritengo talvolta sia necessaria.
Le faccio tanti auguri

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio proprio per la crudezza. Vorrei solo precisare che quella della convivenza non è stata una scelta: lui non aveva alternative data la situazione economica e certo avevamo voglia di stare liberamente insieme. Tuttavia, io avrei preferito per un po' vivere separatamente per far maturare i tempi e per evitare che i meccanismi di coppia appena formata si cristallizzassero immediatamente in quelli di vita domestica.
Infine, la mia difficoltà nasce dalla constatazione che la "pista" della costruzione del nostro rapporto lui l'abbia momentaneamente accantonata, tanto dal non manifestare alcun gesto d'affetto; in parte lo comprendo ma il mio timore è che se non siamo in due a tenerci uniti potremmo arenarci. Tengo in seria considerazione il suo consiglio. Grazie.
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara utente,
sono contenta che lei intenda prendere in seria considerazione il nostro consiglio di rivolgersi ad un aiuto specialistico.
L'alternativa sarebbe di ritirarsi in buon ordine verso lidi più spensierati e anche più consoni alla sua giovane età ma, mi pare di capire, non è dell'avviso.
Non posso che farle i miei migliori auguri affinchè si avveri tutto ciò che desidera.
Cari Saluti.