Mai felice
Salve,
non so bene perchè le scrivo o se faccio bene a farlo. Non sto bene, da tempo ormai e questi ultimi mesi sono stati parecchio difficili. Ogni tanto mi sembra di realizzare di non potercela fare e di essere in una situazione che non può essere cambiata. Soprattutto, mi sento colpevole perchè so di avere una vita obiettivamente privilegiata rispetto a tante altre persone che invece sono costrette a combattere quotidianamente contro mille difficoltà. Ho una famiglia a cui voglio molto bene, il lavoro che desideravo, qualche buon amico... ma non riesco ad essere felice.
Quando mi trovo in mezzo agli altri provo sempre una nettissima sensazione di inferiorità, non posso farne a meno. Mi sembra sempre di essere un ragazzino in mezzo a degli adulti, ma non lo sono e in genere la gente che mi circonda è piu giovane di me. Sembrano tutti maturi, sicuri di se, io invece mi vergogno di ogni aspetto di me e cerco di rendermi sempre più invisibile. Ovviamente questo mio modo di non-relazionarmi con gli altri mi ha fatto condurre una vita, fino ad ora, priva di qualsiasi tipo di relazione affettiva (ad eccezione dei familiari): non sono praticamente mai riuscito a stabilire nessun tipo di rapporto con le ragazze e ovviamente con gli anni la situazione è via via peggiorata. Quando mi fermo a riflettere su me stesso mi rendo in qualche modo conto che non è tutto da buttare quello che sono e che faccio: mi sono laureato con il massimo dei voti, lavoro in università, sto seguendo un master... non sono particolarmente bello, ma non penso neanche di essere cosi brutto.. Però è piu forte di me, vedo tutti, ma proprio tutti, superiori, migliori. Negli ultimi mesi, ho iniziato a notare una ragazza che frequenta l'università e rapidamente ho iniziato a sentirmi molto attratto da lei, non mi succedeva da qualche anno. E' diventata via via un pensiero sempre piu costante e sono arrivato al punto di sognarla spesso e idealizzarla.. anche se in realtà non le ho mai rivolto la parola, e per quanto mi sforzi ogni giorno di ragionarci, non riesco proprio a non trovare completamente irrazionale l'idea di, in qualche modo, farmi avanti. Non riesco a immaginare uno scenario in cui una persona come me possa avere sufficienti chance nel relazionarsi con una ragazza per poter affrontare il rischio di un (apparentemente sicuro) rifiuto. Ci tengo a precisare che il vuoto che questa situazione mi fa percepire non ha nulla a che fare con il sesso, l'idea quasi neanche mi sfiora.. è altro quello di cui sento il bisogno: affetto, qualcuno che tenga a me. La cosa mi terrorizza perchè allo stesso tempo penso che non riuscirò mai ad uscire da questa gabbia che mi sto costruendo, da questa buca che ho scavato e in cui, da ormai dieci anni almeno, sto sprofondando.
Il pensiero di continuare a vivere a lungo in questo modo mi angoscia, al punto che in giorni come questi mi ritrovo a pensare di non farcela piu..
Mi scuso se sono stato prolisso e confusionario, ho scritto di getto.
Graz
non so bene perchè le scrivo o se faccio bene a farlo. Non sto bene, da tempo ormai e questi ultimi mesi sono stati parecchio difficili. Ogni tanto mi sembra di realizzare di non potercela fare e di essere in una situazione che non può essere cambiata. Soprattutto, mi sento colpevole perchè so di avere una vita obiettivamente privilegiata rispetto a tante altre persone che invece sono costrette a combattere quotidianamente contro mille difficoltà. Ho una famiglia a cui voglio molto bene, il lavoro che desideravo, qualche buon amico... ma non riesco ad essere felice.
Quando mi trovo in mezzo agli altri provo sempre una nettissima sensazione di inferiorità, non posso farne a meno. Mi sembra sempre di essere un ragazzino in mezzo a degli adulti, ma non lo sono e in genere la gente che mi circonda è piu giovane di me. Sembrano tutti maturi, sicuri di se, io invece mi vergogno di ogni aspetto di me e cerco di rendermi sempre più invisibile. Ovviamente questo mio modo di non-relazionarmi con gli altri mi ha fatto condurre una vita, fino ad ora, priva di qualsiasi tipo di relazione affettiva (ad eccezione dei familiari): non sono praticamente mai riuscito a stabilire nessun tipo di rapporto con le ragazze e ovviamente con gli anni la situazione è via via peggiorata. Quando mi fermo a riflettere su me stesso mi rendo in qualche modo conto che non è tutto da buttare quello che sono e che faccio: mi sono laureato con il massimo dei voti, lavoro in università, sto seguendo un master... non sono particolarmente bello, ma non penso neanche di essere cosi brutto.. Però è piu forte di me, vedo tutti, ma proprio tutti, superiori, migliori. Negli ultimi mesi, ho iniziato a notare una ragazza che frequenta l'università e rapidamente ho iniziato a sentirmi molto attratto da lei, non mi succedeva da qualche anno. E' diventata via via un pensiero sempre piu costante e sono arrivato al punto di sognarla spesso e idealizzarla.. anche se in realtà non le ho mai rivolto la parola, e per quanto mi sforzi ogni giorno di ragionarci, non riesco proprio a non trovare completamente irrazionale l'idea di, in qualche modo, farmi avanti. Non riesco a immaginare uno scenario in cui una persona come me possa avere sufficienti chance nel relazionarsi con una ragazza per poter affrontare il rischio di un (apparentemente sicuro) rifiuto. Ci tengo a precisare che il vuoto che questa situazione mi fa percepire non ha nulla a che fare con il sesso, l'idea quasi neanche mi sfiora.. è altro quello di cui sento il bisogno: affetto, qualcuno che tenga a me. La cosa mi terrorizza perchè allo stesso tempo penso che non riuscirò mai ad uscire da questa gabbia che mi sto costruendo, da questa buca che ho scavato e in cui, da ormai dieci anni almeno, sto sprofondando.
Il pensiero di continuare a vivere a lungo in questo modo mi angoscia, al punto che in giorni come questi mi ritrovo a pensare di non farcela piu..
Mi scuso se sono stato prolisso e confusionario, ho scritto di getto.
Graz
[#1]
Gentile Utente,
molti freni La trattengono dall'essere felice e decidere di rivolgere la parola a questa ragazza che ha incontrato in università: l'insicurezza, la bassa autostima, l'ansia, ecc...
Io credo che uno psicologo psicoterapeuta possa aiutarLa e superare queste difficoltà. Che ne pensa?
molti freni La trattengono dall'essere felice e decidere di rivolgere la parola a questa ragazza che ha incontrato in università: l'insicurezza, la bassa autostima, l'ansia, ecc...
Io credo che uno psicologo psicoterapeuta possa aiutarLa e superare queste difficoltà. Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentilissima,
Il suo senso di inferiorità dipende dalla sua scarsa autostima; è vero ha tutto, ma qualcuno le ha mai detto che è stato bravo a raggiungere questi risultati...?
sembrerebbe da come scrive che il vuoto e l'infelicità che sente è dovuta al fatto che non l'abbia mai provata in prima persona, intendo dire che nessuno l'ha mai incoraggiata o rinforzata positivamente con delle parole rassicuranti o con dei gesti di affetto e quindi per lei è difficile replicare nella sua vita una cosa che non ha provato in primis lei.
Il problema economico non sembra esserne coinvolto, ma le sue relazioni con i suoi genitori sono state nel tempo dimostrate con le parole e l'affetto?
ricordiamoci che se la famiglia non insegna queste cose difficilmente una volta adulti le replicheremo.....non sappiamo come fare....
Si rivolga con serenità ad uno/a psicologo per capire la natura delle sue relazioni e valutare insieme a lui come mai la sua autostima è cosi' bassa/nulla.
Coraggio!
Il suo senso di inferiorità dipende dalla sua scarsa autostima; è vero ha tutto, ma qualcuno le ha mai detto che è stato bravo a raggiungere questi risultati...?
sembrerebbe da come scrive che il vuoto e l'infelicità che sente è dovuta al fatto che non l'abbia mai provata in prima persona, intendo dire che nessuno l'ha mai incoraggiata o rinforzata positivamente con delle parole rassicuranti o con dei gesti di affetto e quindi per lei è difficile replicare nella sua vita una cosa che non ha provato in primis lei.
Il problema economico non sembra esserne coinvolto, ma le sue relazioni con i suoi genitori sono state nel tempo dimostrate con le parole e l'affetto?
ricordiamoci che se la famiglia non insegna queste cose difficilmente una volta adulti le replicheremo.....non sappiamo come fare....
Si rivolga con serenità ad uno/a psicologo per capire la natura delle sue relazioni e valutare insieme a lui come mai la sua autostima è cosi' bassa/nulla.
Coraggio!
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte.
Sinceramente non riesco ad immaginare che in qualche modo la mia famiglia possa avermi fatto mancare affetto o incoraggiamento... sono stati loro ad incoraggiarmi nel proseguire gli studi quando è stato il momento (e gli studi, ad oggi, sono stati la fonte delle piu grandi (uniche? :) ) soddisfazioni che mi sono tolto), e si sono sempre dimostrati molto orgogliosi di quello che ho ottenuto. Mi hanno sempre assecondato nei miei hobby e nelle passioni nel limite di quanto possibile.
Non sono stato particolarmente emarginato a scuola, non ho subito bullismo/violenze.. sono sempre stato cosi, senza apparentemente un vero motivo, semplicemente questa la ferma convinzione di valere un po' meno degli altri.
Per concludere, so bene che rivolgermi ad uno psicologo sarebbe la strada piu ragionevole per provare a risolvere i miei problemi ma per ora faccio fatica ad accettarne l'idea; anche scrivere qui mi è stato cosi difficile, non sono abituato a parlare agli altri dei miei problemi è ieri mi sono convinto dopo tanto tempo che ci rimuginavo sopra
Grazie ancora per l'attenzione
Sinceramente non riesco ad immaginare che in qualche modo la mia famiglia possa avermi fatto mancare affetto o incoraggiamento... sono stati loro ad incoraggiarmi nel proseguire gli studi quando è stato il momento (e gli studi, ad oggi, sono stati la fonte delle piu grandi (uniche? :) ) soddisfazioni che mi sono tolto), e si sono sempre dimostrati molto orgogliosi di quello che ho ottenuto. Mi hanno sempre assecondato nei miei hobby e nelle passioni nel limite di quanto possibile.
Non sono stato particolarmente emarginato a scuola, non ho subito bullismo/violenze.. sono sempre stato cosi, senza apparentemente un vero motivo, semplicemente questa la ferma convinzione di valere un po' meno degli altri.
Per concludere, so bene che rivolgermi ad uno psicologo sarebbe la strada piu ragionevole per provare a risolvere i miei problemi ma per ora faccio fatica ad accettarne l'idea; anche scrivere qui mi è stato cosi difficile, non sono abituato a parlare agli altri dei miei problemi è ieri mi sono convinto dopo tanto tempo che ci rimuginavo sopra
Grazie ancora per l'attenzione
[#4]
Gentile Utente,
io ritengo che non sia importante decidere né sapere qui che cosa o dove ha imparato ad essere così, ma sappiamo che Lei incontra difficoltà in alcune circostanze della Sua vita.
Consideri queste difficoltà adesso come opportunità per poter capire di più di se stesso e diventare CONSAPEVOLE e poi per poter cambiare la Sua vita.
Cordiali saluti,
io ritengo che non sia importante decidere né sapere qui che cosa o dove ha imparato ad essere così, ma sappiamo che Lei incontra difficoltà in alcune circostanze della Sua vita.
Consideri queste difficoltà adesso come opportunità per poter capire di più di se stesso e diventare CONSAPEVOLE e poi per poter cambiare la Sua vita.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 12/06/2014.
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