Aiuto per depressione post ivg

Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e scrivo per un problema che in realtà non riguarda me in prima persona ma mia madre e io ne sto soffrendo di conseguenza. Tutto è iniziato a settembre quando ho saputo che lei è rimasta incinta, il problema però è stato che mio padre non voleva tenere il bambino a causa principalmente dell'età in quanto hanno superato i 45 anni e di conseguenza era spaventato dal fatto che ci potessero essere problemi sia per mia madre che per il bambino. Mia madre era del parere contrario e quindi abbiamo passato settimane un pò dure, io la pensavo come mia madre e inizialmente me la sono molto presa con mio padre, non riuscivo proprio a capirlo. Alla fine mia madre ha ceduto e ha deciso di interrompere la gravidanza. Ovviamente da li ha cominciato a stare male ed è caduta in depressione, ha iniziato da subito ad andare da uno psicoterapeuta inizialmente anche con mio padre, che le ha dato dei farmaci e le fa fare delle sedute, dopo il primo periodo più duro di pianti e chiusura ha cominciato a stare meglio, sembrava essersi ripresa molto bene, tanto che anche il dottore le aveva detto che potevano iniziare a pensare di passare a delle gocce più blande e sospendere le sedute. Ora però dal mese di maggio è tornata nuovamente indietro, non sopporta ogni minima cosa, più che altro se la prende sempre con mio padre per qualunque cosa e le sono tornate le crisi di pianto. La cosa che più mi ha spaventata è stato saperr che durante una litigata con mio padre ha minacciato di buttarsi dalla finestra, cosa che fortunatamente non ha fatto, ma io da lì sono molto spaventata. Ora dopo averle raccontato la storia spero abbastanza esaustivamente, volevo sapere cosa posso fare io? Con mia madre ho sempre avuto e ho tutt'ora un rapporto empatico, sento tutto ciò che sente lei e sto male, abbiamo un bel rapporto quasi di amicizia a volte, so che le sono stata molto di aiuto, detto anche da lei, spesso si è sfogata e abbiamo parlato molto, sa che io la capisco e sa che può sempre confidarsi e parlare con me, ma vorrei lo facesse più spesso e ora che di nuovo è tornata indietro e, soprattutto dopo quell'episodio sono molto spaventata e mi sento impotente. Ho pensato anche di andare a parlare con il suo psicoterapeuta, sia per sentire cosa ne pensa lui che per me.
Un'ultima cosa che volevo aggiungere che penso sia importante è che penso che questa sua ricaduta proprio in questo periodo sia data dal fatto che in questo mese era stato fissato il termine della gravidanza.
Ho cercato di scrivere tutte le cose più importanti e spero di essere stata esaustiva, anche se ne avrei di cose da dire, a volte penso che forse anche io avrei bisogno di un pò di psicoterapia...ho paura di andarle dietro. Spero di trovare qui qualche aiuto o suggerimento.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile figlia,
L'IVG non è mai una passeggiata; frequentemente lascia strascichi nell'umore e nelle relazioni. Soprattutto se, come nel caso di sua madre, il bambino lo si desiderava tenere e lo si è "lasciato andare" per "compiacere" il marito.
Sentimenti di aggressività, risentimento, odio, non sono rari. E d'altra parte assolutamente comprensibili in questa fase, dopo poco tempo.
Lei chiede cosa può fare.
1. Se può, non schierarsi. La coppia dei suoi genitori ha già abbastanza problemi senza aggiungere anche quelli della figlia che si schiera da una parte o dall'altra.
2. Aiuti la Sua mamma a riflettere sul fatto che questa scelta non ha ritorno, e che dunque occorre lavorare verso un'accettazione di quanto fatto e avvenuto.
3. Appoggi il lavoro del terapeuta, valorizzandolo.
Riguardo a Lei, può darsi che una consulenza individuale la aiuti a mettere meglio a fuoco il suo ruolo attuale - Lei è ormai 25enne - nei confronti dei suoi genitori. Ma deve rivolgersi a un altro terapeuta.
Il contatto con il terapeuta della mamma può avvenire solo attraverso una richiesta alla mamma stessa.
Saluti cari.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
non mi sono spiegata benissimo, ma per quanto riguarda lo schieramento, solo inizialmente ho avuto una brutta reazione con mio padre, successivamente poi ho avuto modo di parlargli e ho capito che era spaventato e che anche lui stava male. Quindi non sono schierata dalla parte di nessuno, anzi quando mia madre si lamenta cerco di metterci una buona parola. Comunque so che adesso è normale che mia madre sia in questo stato e ci vorrà del tempo, ma so anche che questa è una cosa che rimarrà sempre, ma quello che mi chiedo é, si può riuscire ad affrontare e a conviverci? Ho paura che non ne esca...
Grazie
Cordiali saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile figlia,
Ora ho capito meglio le dinamiche tra Voi tre.
Riguardo alla sua domanda, può darsi che dal dolore sua madre non ne esca (portarci dentro dei dolori irreparabili non è strano per noi umani), dalla depressione sì.
Intendo dire che spesso si intrecciano un piano di dolore esistenziale ed uno di luttuosità che confina con la depressione.
E tuttavia non sia troppo preoccupata, non siuta Sua madre.
Saluti cordiali.
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Utente
Utente
Ma per quello non c'è problema perchè non mi faccio mai vedere preoccupata da lei anzi, e mai le ho parlato di come mi sento perchè giustamente sarebbe egoistico appesantirla ulteriormente! E invece per quanto riguarda l'episodio di lite in cui ha minacciato di buttarsi giù? Su quello bisogna preoccuparsi?
Grazie
Cordiali saluti
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Noi non abbiamo la sfera di cristallo delle cartomanti.
Le minacce sono da prendere seriamente, ma sapendo che si tratta di minacce.
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara ragazza,
" anche se ne avrei di cose da dire, a volte penso che forse anche io avrei bisogno di un pò di psicoterapia...ho paura di andarle dietro"
La famiglia che descrive mi appare invischiata in sentimenti molto confusivi. Con ciò intendo dire che i sentimenti e lo stato di uno dei membri infuenza in modo pervasivo tutti gli altri membri familiari tanto da non permettere loro di mantenere un'adeguata lucidità. Ciò è fisiologico in eventi straordinari ma fino ad un certo punto. Quando invece è così forte da provocare malessere nelle interazioni familiari e disagio di ognuno dei membri allora, come le ha già detto la collega Bruniati, occorre correre ai ripari.
Perchè non prospetta ai suoi una buona psicoterapia familiare?
Ancor più perchè, a me sembra, che i problemi di coppia dei suoi genitori sono molto più antichi della depressione post IVG di sua madre.
Mi ha colpito il fatto che lui si sia fatto prendere dal panico per l'arrivo di un inaspettatissimo bebè e lei, pur di compiacerlo e pur volendo tenerlo, abbia deciso di compiacerlo. Ciò che non mi è chiaro è se perlomeno abbiano fatto, aiutati da uno specialista, una buona valutazione dei i rischi rispetto alla condizione medica generale di sua madre o si siano affidati solo a suggestioni. Se fosse vero quest'ultimo caso posso comprendere il malessere di sua madre.
Occorre elaborare il lutto, i sensi di colpa e, come può immaginare, tanto tanto altro.
Faccio alla sua mamma e a tutta la famiglia tanti auguri che possiate ritrovare presto la serenità

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la risposta. Per terapia familiare intende di coppia?
Per quanto riguarda la decisione di interrompere la gravidanza è stata presa dopo aver consultato il ginecologo, il quale li ha messi di fronte ai rischi e le problematiche del caso, e mio padre di fronte a questi si è spaventato.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara ragazza,
ne parli con i suoi genitori e decidete insieme. Chiaramente anche lo specialista o il servizio pubblico che sceglierete, dopo avere ascoltato la presentazione del vostro disagio, vi orienterà in una certa maniera . Io, effettivamente, pensavo ad una familiare ma tra le valutazioni di un servizio on line e il rapporto vis a vis con lo specialista, chiaramente, è quest'ultimo che ha paramentri maggiori di osservazione e di valutazione.
Le faccio tanti auguri.