Insofferenza esagerata
Buonasera!
Ho 35 anni e da quasi 9 mesi ho una relazione con una ragazza di 30. Le cose sono andate bene fino a poche settimane fa fino a quando lei mi ha confessato una cosa che detta così appare assurda ma che sta minando seriamente il nostro rapporto: non sopporta più vedermi mangiare! Sente la necessità di distogliere lo sguardo e prova un disagio tale da mutarne l'umore, solitamente allegro, in cupo.
Abbiamo mangiato insieme per mesi, da soli o in compagnia, senza nessun tipo di problema ma adesso qualcosa è cambiato e neppure lei riesce a spiegare cosa.
Premetto che mangio in maniera del tutto normale e ben educata, usando le posate (a parte per la pizza), niente rumori molesti, gomiti sul tavolo, telefonino a portata di mano, non strappo il pane coi denti e tanto meno mangio con la bocca piena.
Simili atteggiamenti da parte di altri, comunque, non infastidiscono la mia compagna che a propria volta si comporta a tavola in maniera del tutto normale, senza eccessi di formalità o di malcostumi.
Credo che qualcosa c'entri la sua vecchia relazione, protrattasi per circa 10 anni e finita 4 -5 mesi prima che iniziasse il nostro rapporto. L'ex fidanzato, infatti, è un personaggio ossessionato dall'apparire sempre in maniera rigorosa ed impeccabile pronto a scatenare una tragedia per una goccia rovesciata su una tovaglia o la scelta del bicchiere sbagliato per il vino.
Tutto quello che G. (la mia ragazza) è riuscita a spiegare è che è come se avesse la sensazione che l'unica figura che riesce a concepire al suo fianco debba avere per forza certe caratteristiche comuni al suo Ex nonostante io nel complesso sia diversissimo da lui. So che non è molto su cui basarsi ma Vi prego davvero di fornirmi i Vostri pareri.
Cordialmente
Ho 35 anni e da quasi 9 mesi ho una relazione con una ragazza di 30. Le cose sono andate bene fino a poche settimane fa fino a quando lei mi ha confessato una cosa che detta così appare assurda ma che sta minando seriamente il nostro rapporto: non sopporta più vedermi mangiare! Sente la necessità di distogliere lo sguardo e prova un disagio tale da mutarne l'umore, solitamente allegro, in cupo.
Abbiamo mangiato insieme per mesi, da soli o in compagnia, senza nessun tipo di problema ma adesso qualcosa è cambiato e neppure lei riesce a spiegare cosa.
Premetto che mangio in maniera del tutto normale e ben educata, usando le posate (a parte per la pizza), niente rumori molesti, gomiti sul tavolo, telefonino a portata di mano, non strappo il pane coi denti e tanto meno mangio con la bocca piena.
Simili atteggiamenti da parte di altri, comunque, non infastidiscono la mia compagna che a propria volta si comporta a tavola in maniera del tutto normale, senza eccessi di formalità o di malcostumi.
Credo che qualcosa c'entri la sua vecchia relazione, protrattasi per circa 10 anni e finita 4 -5 mesi prima che iniziasse il nostro rapporto. L'ex fidanzato, infatti, è un personaggio ossessionato dall'apparire sempre in maniera rigorosa ed impeccabile pronto a scatenare una tragedia per una goccia rovesciata su una tovaglia o la scelta del bicchiere sbagliato per il vino.
Tutto quello che G. (la mia ragazza) è riuscita a spiegare è che è come se avesse la sensazione che l'unica figura che riesce a concepire al suo fianco debba avere per forza certe caratteristiche comuni al suo Ex nonostante io nel complesso sia diversissimo da lui. So che non è molto su cui basarsi ma Vi prego davvero di fornirmi i Vostri pareri.
Cordialmente
[#1]
"Tutto quello che G. (la mia ragazza) è riuscita a spiegare è che è come se avesse la sensazione che l'unica figura che riesce a concepire al suo fianco debba avere per forza certe caratteristiche comuni al suo Ex nonostante io nel complesso sia diversissimo da lui."
Gentile Utente,
a Lei che effetto fa questa affermazione?
Lei che cosa ha risposto alla Sua ragazza quando ha affermato tutto ciò?
Lei che cosa pensa di fare?
Gentile Utente,
a Lei che effetto fa questa affermazione?
Lei che cosa ha risposto alla Sua ragazza quando ha affermato tutto ciò?
Lei che cosa pensa di fare?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Intanto grazie per l'intervento, Dott.ssa Pileci.
L'affermazione di G. mi è sembrata fortemente contraddittoria: lei loda continuamente tutto quello che di diverso c'è in me rispetto al suo Ex, sostiene che lo stato ansiogeno in cui si è trovata a vivere per tanti anni con lui sia solo un brutto ricordo che si sta lasciando alle spalle, deve compiere un certo sforzo per parlare di lui senza iniziare a elencare tutta quella gamma di atteggiamenti che la facevano star male.
Sulle prime ci ero rimasto male, poi riesaminando i mesi trascorsi insieme e i suoi atteggiamenti nei miei confronti ho iniziato a sospettare che questa sensazione di cui lei parla nasconda in realtà qualcosa che non riesco ad afferrare e non un suo allontanarsi o malessere al mio fianco.
Le domande che ho posto a G. sono state: "ma lui ti manca?" e lei ha risposto con la sua consueta vivacità e spontaneità: "No! Mai! Non lo sopportavo e non voglio più averci a che fare".
Poi le ho chiesto se non stava più bene con me ed ha negato con forza, facendo seguire nei giorni successivi la solita voglia di vederci il più possibile e il solito affiatamento.
Quello che lei non si spiega è come sia possibile che stia assumendo un atteggiamento che lei stessa definisce odioso ed odiava subire (l'essere critici per gli atteggiamenti altrui a tavola) proprio verso di me ed in via esclusiva nei mie confronti.
Per quanto riguarda me non so assolutamente cosa fare, le ho detto che ci ero rimasto male ma che non la ritenevo responsabile di questa sua insofferenza spuntata peraltro all'improvviso.
Quello che non credo sia opportuno fare (ma aspetto e accolgo smentite) sia assecondare la situazione mutando le mie abitudini in quanto a mio avviso questa situazione è solo un sintomo di qualcosaltro e, ammesso io possa intervenire in qualche modo, vrrebbe solo sostituito da un altro sintomo.
L'affermazione di G. mi è sembrata fortemente contraddittoria: lei loda continuamente tutto quello che di diverso c'è in me rispetto al suo Ex, sostiene che lo stato ansiogeno in cui si è trovata a vivere per tanti anni con lui sia solo un brutto ricordo che si sta lasciando alle spalle, deve compiere un certo sforzo per parlare di lui senza iniziare a elencare tutta quella gamma di atteggiamenti che la facevano star male.
Sulle prime ci ero rimasto male, poi riesaminando i mesi trascorsi insieme e i suoi atteggiamenti nei miei confronti ho iniziato a sospettare che questa sensazione di cui lei parla nasconda in realtà qualcosa che non riesco ad afferrare e non un suo allontanarsi o malessere al mio fianco.
Le domande che ho posto a G. sono state: "ma lui ti manca?" e lei ha risposto con la sua consueta vivacità e spontaneità: "No! Mai! Non lo sopportavo e non voglio più averci a che fare".
Poi le ho chiesto se non stava più bene con me ed ha negato con forza, facendo seguire nei giorni successivi la solita voglia di vederci il più possibile e il solito affiatamento.
Quello che lei non si spiega è come sia possibile che stia assumendo un atteggiamento che lei stessa definisce odioso ed odiava subire (l'essere critici per gli atteggiamenti altrui a tavola) proprio verso di me ed in via esclusiva nei mie confronti.
Per quanto riguarda me non so assolutamente cosa fare, le ho detto che ci ero rimasto male ma che non la ritenevo responsabile di questa sua insofferenza spuntata peraltro all'improvviso.
Quello che non credo sia opportuno fare (ma aspetto e accolgo smentite) sia assecondare la situazione mutando le mie abitudini in quanto a mio avviso questa situazione è solo un sintomo di qualcosaltro e, ammesso io possa intervenire in qualche modo, vrrebbe solo sostituito da un altro sintomo.
[#3]
Concordo con Lei sul fatto che non sia proprio il caso di modificare le Sue abitudini, soprattutto se il Suo modo di stare a tavola è garbato come ha già detto, perché questo potrebbe infastidire qualcuno.
E' molto curiosa però la Sua richiesta: la Sua ragazza cambia umore quando vede Lei mangiare e Lei ricollega tutto ciò alla relazione precedente della Sua ragazza. Come mai?
Poi dice che l'ex compagno è spesso presente nelle conversazioni: che effetto Le fa tutto ciò e come mai se ne parla, se la storia è chiusa e lui non è molto gradito?
Lei che idea ha su tutto ciò?
E' molto curiosa però la Sua richiesta: la Sua ragazza cambia umore quando vede Lei mangiare e Lei ricollega tutto ciò alla relazione precedente della Sua ragazza. Come mai?
Poi dice che l'ex compagno è spesso presente nelle conversazioni: che effetto Le fa tutto ciò e come mai se ne parla, se la storia è chiusa e lui non è molto gradito?
Lei che idea ha su tutto ciò?
[#4]
Utente
Il collegamento è dovuto al fatto che G. secondo me è stata molto condizionata nei suoi comportamenti dal suo Ex, cosa che lei stessa conferma.
Ci sono atteggiamenti di cui si è già liberata, tipo la tendenza a isolarsi o far poca vita sociale, la maniacale attenzione ai propri atteggiamenti che la portavano ad essere troppo rigida, il vivere la sessualità come uno slalom tra tabù.
Ci sono atteggiamenti che lei stessa definisce non propri, come il perfezionismo o il farsi prendere facilmente dall'ansia, che ancora manifesta suo malgrado.
Il fastidio nel vedere gli altri mangiare anche era caratteristico di lui ed è stata lei stessa ad ammettere con disagio che è come se lo abbia ereditato dalla sua vecchia relazione.
Il parlare dell'ex è qualcosa che accade di solito su iniziativa di G. quando io faccio qualcosa di molto gradito e di cui lei ha sempre patito la mancanza: uscire a cena con tanti sconosciuti, adattarsi senza problemi a cambi di programma, prendere allegramente piccoli incidenti, non spazientirsi mai, ecc. A seguito di episodi simili capita che G. dica " con N. questo sarebbe stato impossibile" e magari mi racconta qualche aneddoto. Altre volte N. viene nominato perchè in G. riaffiora qualche ricordo doloroso che traspare immediatamente (è una persona limpida ed incapace di celare qualsiasi turbamento) e io lascio che me ne parli serenamente.
Che idea ho di tutto ciò? Ho letto in giro che la fine di una storia importante è come un lutto, una parte di noi non si rassegna e possono essere necessari molti mesi per far pace col passato.
Io ho pazienza e fiducia
Ci sono atteggiamenti di cui si è già liberata, tipo la tendenza a isolarsi o far poca vita sociale, la maniacale attenzione ai propri atteggiamenti che la portavano ad essere troppo rigida, il vivere la sessualità come uno slalom tra tabù.
Ci sono atteggiamenti che lei stessa definisce non propri, come il perfezionismo o il farsi prendere facilmente dall'ansia, che ancora manifesta suo malgrado.
Il fastidio nel vedere gli altri mangiare anche era caratteristico di lui ed è stata lei stessa ad ammettere con disagio che è come se lo abbia ereditato dalla sua vecchia relazione.
Il parlare dell'ex è qualcosa che accade di solito su iniziativa di G. quando io faccio qualcosa di molto gradito e di cui lei ha sempre patito la mancanza: uscire a cena con tanti sconosciuti, adattarsi senza problemi a cambi di programma, prendere allegramente piccoli incidenti, non spazientirsi mai, ecc. A seguito di episodi simili capita che G. dica " con N. questo sarebbe stato impossibile" e magari mi racconta qualche aneddoto. Altre volte N. viene nominato perchè in G. riaffiora qualche ricordo doloroso che traspare immediatamente (è una persona limpida ed incapace di celare qualsiasi turbamento) e io lascio che me ne parli serenamente.
Che idea ho di tutto ciò? Ho letto in giro che la fine di una storia importante è come un lutto, una parte di noi non si rassegna e possono essere necessari molti mesi per far pace col passato.
Io ho pazienza e fiducia
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Va bene la pazienza e la fiducia, ma Lei deve dosare bene anche un altro elemento, cioè la mancanza di rinforzo, perché corre il rischio di alimentare questo turbamento.
In altre parole, se adesso la Sua ragazza trova fastidioso ed irritante il modo in cui Lei mangia, non dare alcuna importanza alla cosa, può contribuire a non creare alcun problema.
Lei probabilmente è anche curioso e vuole sapere di questo ex, dico bene?
In altre parole, se adesso la Sua ragazza trova fastidioso ed irritante il modo in cui Lei mangia, non dare alcuna importanza alla cosa, può contribuire a non creare alcun problema.
Lei probabilmente è anche curioso e vuole sapere di questo ex, dico bene?
[#6]
Utente
Concordo con l'importanza di dosare bene le proprie reazioni ed è per questo che sto chiedendo consiglio in quanto trovo l'insofferenza di G. qualcosa cui stare attento e da affrontare nel modo giusto, proprio per evitare di incoraggiare situazioni simili, giustificarle o minimizzarle.
Quanto alla curiosità, invece, non c'è. Non ho mai chiesto nulla a G. del suo Ex, quello che mi ha raccontato l'ha fatto di sua iniziativa e probabilmente è stato abbastanza da non lasciarmi altre domande.
Quanto alla curiosità, invece, non c'è. Non ho mai chiesto nulla a G. del suo Ex, quello che mi ha raccontato l'ha fatto di sua iniziativa e probabilmente è stato abbastanza da non lasciarmi altre domande.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.8k visite dal 10/06/2014.
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