Paura di scoprire di non amare una persona che amo tanto
Salve a tutti, scrivo perché ho realmente bisogno di pareri e consigli su come agire.
ho seriamente paura di scoprire di non amare la persona che mi sta accanto, questo mi provoca gravi attacchi di ansia e pianto che si alternano a momenti di apatia in sono realmente convinta di non amarlo,di doverlo lasciare e in cui avrei voglia di mollare tutto e sprofondare.
Io lo amo davvero tanto,penso di averlo amato fin da subito, ma questo mi fa tanta paura,perché ,prima di incontrare lui, a livello affettivo ho collezionato esclusivamente delusioni (in amore,famiglia,amicizia). A dire il vero anche lui mi ha dato qualche sofferenza,può capitare. Vi spiego: Io e lui siamo stati insieme 7 mesi stupendi anche se fin dal terzo mese io ho cominciato ad avere periodicamente questi attacchi di panico (scatenati da pensieri stupidi come "oddio,mi sono concetrata sul film e non ho pensato a lui per mezzora, vuol dire che non lo amo?")in cui cercavo ossessivamente prove del mio amore, sforzandomi di sentire sempre,sempre qualcosa. Quelle volte,poi,in cui sentivo davvero amore nei suoi confronti mi chiedevo se era vero o se stavo fingendo e via con tutte questi deliri che mi hanno fatto tanto stare male. Ho letto su internet del DOC da relazione e su questa traccia ho continuato a fare delle ricerche e ad elaborare delle strategie che un po' mi hanno aiutata.L'insicurezza rimaneva e per questo cercavo sicurezza standogli appiccicata.Lui non riusciva a gestire la mia voglia di vederlo sempre e il suo bisogno di studiare (io ero nel bel mezzo di un anno sabbatico pieno di dubbi e incertezze anche sul mio individuale futuro) così mi ha lasciata.
Siamo stati in rotta sei mesi,quattro dei quali passati senza neanche salutarci.
In questi mesi ho avuto alti e bassi, l'unico punto fermo era che lo amavo ed è per questo che ho rifiutato anche possibilità di frequentare ragazzi molto interessanti, non riuscivo a trovare la stessa connessione mentale e fisica che avevo con lui (fin dal primo incontro).
Fortunatamente due settimane fa ci siamo riavvicinati e la settimana scorsa siamo tornati a frequentarci. Lui è tornato più innamorato di prima e io sono stata felice per 3 giorni. Poi nuovamente il panico "lo amo davvero?" "andrà bene? e se rovinassi tutto?".E non è possibile,non può essere che io debba vivere nella paura che tutto questo possa finire. Gli attacchi questa volta sono brevi ma intensi,anche perché penso siano aggravati dalla sofferenza patita in questi mesi e dalle pressioni che sento in questa fase del rapporto che deve maturare e da degli esami molto importanti che sia io che lui dobbiamo sostenere a luglio. Ho paura di combinare qualche casino,di perderlo,di farmi male e di farne a lui, soprattutto. Ho bisogno di maturare, di uscire da questo tunnel fatto di ansia e apatia (persistente in questi giorni),perché anche se il mio cervello lo mette in dubbio so che con lui potrò costruire qualcosa di importante.
Datemi un vostro parere,grazie.
ho seriamente paura di scoprire di non amare la persona che mi sta accanto, questo mi provoca gravi attacchi di ansia e pianto che si alternano a momenti di apatia in sono realmente convinta di non amarlo,di doverlo lasciare e in cui avrei voglia di mollare tutto e sprofondare.
Io lo amo davvero tanto,penso di averlo amato fin da subito, ma questo mi fa tanta paura,perché ,prima di incontrare lui, a livello affettivo ho collezionato esclusivamente delusioni (in amore,famiglia,amicizia). A dire il vero anche lui mi ha dato qualche sofferenza,può capitare. Vi spiego: Io e lui siamo stati insieme 7 mesi stupendi anche se fin dal terzo mese io ho cominciato ad avere periodicamente questi attacchi di panico (scatenati da pensieri stupidi come "oddio,mi sono concetrata sul film e non ho pensato a lui per mezzora, vuol dire che non lo amo?")in cui cercavo ossessivamente prove del mio amore, sforzandomi di sentire sempre,sempre qualcosa. Quelle volte,poi,in cui sentivo davvero amore nei suoi confronti mi chiedevo se era vero o se stavo fingendo e via con tutte questi deliri che mi hanno fatto tanto stare male. Ho letto su internet del DOC da relazione e su questa traccia ho continuato a fare delle ricerche e ad elaborare delle strategie che un po' mi hanno aiutata.L'insicurezza rimaneva e per questo cercavo sicurezza standogli appiccicata.Lui non riusciva a gestire la mia voglia di vederlo sempre e il suo bisogno di studiare (io ero nel bel mezzo di un anno sabbatico pieno di dubbi e incertezze anche sul mio individuale futuro) così mi ha lasciata.
Siamo stati in rotta sei mesi,quattro dei quali passati senza neanche salutarci.
In questi mesi ho avuto alti e bassi, l'unico punto fermo era che lo amavo ed è per questo che ho rifiutato anche possibilità di frequentare ragazzi molto interessanti, non riuscivo a trovare la stessa connessione mentale e fisica che avevo con lui (fin dal primo incontro).
Fortunatamente due settimane fa ci siamo riavvicinati e la settimana scorsa siamo tornati a frequentarci. Lui è tornato più innamorato di prima e io sono stata felice per 3 giorni. Poi nuovamente il panico "lo amo davvero?" "andrà bene? e se rovinassi tutto?".E non è possibile,non può essere che io debba vivere nella paura che tutto questo possa finire. Gli attacchi questa volta sono brevi ma intensi,anche perché penso siano aggravati dalla sofferenza patita in questi mesi e dalle pressioni che sento in questa fase del rapporto che deve maturare e da degli esami molto importanti che sia io che lui dobbiamo sostenere a luglio. Ho paura di combinare qualche casino,di perderlo,di farmi male e di farne a lui, soprattutto. Ho bisogno di maturare, di uscire da questo tunnel fatto di ansia e apatia (persistente in questi giorni),perché anche se il mio cervello lo mette in dubbio so che con lui potrò costruire qualcosa di importante.
Datemi un vostro parere,grazie.
[#1]
Cara Ragazza,
al momento mi sembra che lei abbia idee molto ben confuse.E' quasi normale che, alla sua, età si sia un poco confusi su vari ambiti e soprattutto sull'amore ma lei mi appare un poco troppo.
L'unica cosa certa è che lei sente disagio e che vorrebbe uscirne.
Per riuscirci, prima di tutto la sconsiglio vivamente dal navigare su internet in cerca di diagnosi per dei sintomi che lei crede di sentire perchè potrebbe essere foriero di ulteriore confusione.
Lei parla di attacchi di panico. E' mai stata da uno specialista che li abbia diagnosticati?
Se non ha mai avuto rapporti dal vivo con un collega psicoterapeuta le consiglio di incominciare a pensarci. Noi, a distanza, purtroppo non possiamo fare diagnosi.
Si rivolga fiduciosa allo specialista e vedrà che in tal modo riuscirà a mettere un poco di ordine in pensieri, sentimenti, relazioni.
Le faccio tanti auguri
al momento mi sembra che lei abbia idee molto ben confuse.E' quasi normale che, alla sua, età si sia un poco confusi su vari ambiti e soprattutto sull'amore ma lei mi appare un poco troppo.
L'unica cosa certa è che lei sente disagio e che vorrebbe uscirne.
Per riuscirci, prima di tutto la sconsiglio vivamente dal navigare su internet in cerca di diagnosi per dei sintomi che lei crede di sentire perchè potrebbe essere foriero di ulteriore confusione.
Lei parla di attacchi di panico. E' mai stata da uno specialista che li abbia diagnosticati?
Se non ha mai avuto rapporti dal vivo con un collega psicoterapeuta le consiglio di incominciare a pensarci. Noi, a distanza, purtroppo non possiamo fare diagnosi.
Si rivolga fiduciosa allo specialista e vedrà che in tal modo riuscirà a mettere un poco di ordine in pensieri, sentimenti, relazioni.
Le faccio tanti auguri
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#2]
Utente
La ringrazio per la gentile e tempestiva risposta,
Non ho mai avuto esperienze con psicoterapeuti,dunque nessun specialista ha mai diagnosticato i miei attacchi di panico. Comunque fin da piccola ho periodi di forte stress in cui mi fisso su qualcosa che finisce per soffocarmi (Paura paralizzante di morire,paura di perdere i capelli,paura di esser spiata ecc.). In più soffro di attacchi di ansia acuta in cui,molto spesso,sono convinta di stare per avere un infarto o di morire in generale.
So di dovermi rivolgere ad uno specialista ,ma come si sceglie quello più adatto alle proprie esigenze? Come funziona,ci sono varie correnti di pensiero e approccio?
Vorrei un parere anche su questo!
Infine, so di esser molto confusa,lo sono sempre stata.
Un unica certezza ho,anche se mi terrorizza, ed è quella di amarlo e di voler stare con lui. Vorrei solo vivere questa scelta tranquillamente,senza paura di quel che sarà in futuro.
La ringrazio tanto,
Cordiali saluti
Non ho mai avuto esperienze con psicoterapeuti,dunque nessun specialista ha mai diagnosticato i miei attacchi di panico. Comunque fin da piccola ho periodi di forte stress in cui mi fisso su qualcosa che finisce per soffocarmi (Paura paralizzante di morire,paura di perdere i capelli,paura di esser spiata ecc.). In più soffro di attacchi di ansia acuta in cui,molto spesso,sono convinta di stare per avere un infarto o di morire in generale.
So di dovermi rivolgere ad uno specialista ,ma come si sceglie quello più adatto alle proprie esigenze? Come funziona,ci sono varie correnti di pensiero e approccio?
Vorrei un parere anche su questo!
Infine, so di esser molto confusa,lo sono sempre stata.
Un unica certezza ho,anche se mi terrorizza, ed è quella di amarlo e di voler stare con lui. Vorrei solo vivere questa scelta tranquillamente,senza paura di quel che sarà in futuro.
La ringrazio tanto,
Cordiali saluti
[#3]
Gentile Utente,
Come suggerito dalla Collega, eviterei di adoperare internet, perché non fa altro che nutrire e concimare i suoi disagi.
Il doc da relazione non esiste, esiste invece il doc e basta, ma la diagnosi la fa il clinico.
Per quanto riguarda gli orientamenti sono tutti validi, scelga il professionista che la fa sentire più a suo agio.
Se desidera dia uno sguardo al ' interno del nostro portale, inserendo la sua città, leggerà la formazione del professionista, le sue risposte ed i suoi scritti, è già un primo approccio
Come suggerito dalla Collega, eviterei di adoperare internet, perché non fa altro che nutrire e concimare i suoi disagi.
Il doc da relazione non esiste, esiste invece il doc e basta, ma la diagnosi la fa il clinico.
Per quanto riguarda gli orientamenti sono tutti validi, scelga il professionista che la fa sentire più a suo agio.
Se desidera dia uno sguardo al ' interno del nostro portale, inserendo la sua città, leggerà la formazione del professionista, le sue risposte ed i suoi scritti, è già un primo approccio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.5k visite dal 09/06/2014.
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Approfondimento su Ansia
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