Disturbo psicosomatico al muscolo trapezio sx
Buon giorno,
sono un ragazzo di 29 anni che soffre di un disturbo psicosomatico localizzato al muscolo trapezio sx da vari anni.
Premetto che attualmente sono in cura con 8 gocce di Citalopram (mattino) 7 gocce di Alprazolam al pomeriggio e 7 alla sera. Questa terapia mi era stata suggerita dal medico di base e devo dire che da quando ho iniziato le cose sono molto migliorate in quanto il dolore si è molto alleviato tuttavia NON mi sento guarito anche perché ho notato che dopo un po' di tempo se non aumentavo le gocce il dolore tendeva a ricomparire.
Detto questo intendo andare più in profondità per spiegare meglio questo tipo di problema affinché Lei possa capire meglio: il dolore muscolare ricordo che esordì almeno 7/8 anni fa in concomitanza con la malattia di mia mamma che poi sarebbe mancata di lì a poco nel giro di circa 12 mesi a causa di un tumore. Io prima di allora vivevo felice e mi sentivo appagato, avevo un giro di amici ed avevo appena terminato gli studi con il massimo dei voti. Sempre in quegli anni (avevo circa 20 anni) mi sono purtroppo ammalato di una rara patologia neurologica invalidante, tra l'altro non riconosciuta legalmente dalle tabelle INPS, di cui soffro tutt'ora e che è via via peggiorata con il tempo.
Nel frattempo coloro i quali credevo "amici" si sono dileguati (specialmente uno) ed io mi sono ritrovato ad essere solo, depresso ed in conflitto con me stesso (inoltre specifico di essere una persona molto ansiosa).
Recentemente ho deciso di provare ad affiancare delle consulenze psicologiche agli psicofarmaci che sto ancora prendendo proprio per cercare di guarire da questo problema (su suggerimento del medico di base appunto).
Le situazioni in cui il mio corpo mi invia gli stimoli dolorosi generalmente sono: al termine di una giornata particolarmente stressante, preoccupazioni ed angoscia, emozioni intense (sia positive che negative), arrabbiature, stanchezza e spossatezza. Inoltre ci terrei a specificare che da tutti gli esami strumentali cui mi sono sottoposto nel recente passato (lastre, risonanze magnetiche, ETG ecc.) NON è mai risultato niente di anomalo a carico della muscolatura sia del collo che della scapola/trapezio.
Gentile Dottore, Le chiedo se, secondo Lei, esiste davvero un modo per far tornare il mio fisico a funzionare nella maniera corretta, liberandomi per sempre da questo fastidioso disturbo.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più cordiali saluti.
G.
sono un ragazzo di 29 anni che soffre di un disturbo psicosomatico localizzato al muscolo trapezio sx da vari anni.
Premetto che attualmente sono in cura con 8 gocce di Citalopram (mattino) 7 gocce di Alprazolam al pomeriggio e 7 alla sera. Questa terapia mi era stata suggerita dal medico di base e devo dire che da quando ho iniziato le cose sono molto migliorate in quanto il dolore si è molto alleviato tuttavia NON mi sento guarito anche perché ho notato che dopo un po' di tempo se non aumentavo le gocce il dolore tendeva a ricomparire.
Detto questo intendo andare più in profondità per spiegare meglio questo tipo di problema affinché Lei possa capire meglio: il dolore muscolare ricordo che esordì almeno 7/8 anni fa in concomitanza con la malattia di mia mamma che poi sarebbe mancata di lì a poco nel giro di circa 12 mesi a causa di un tumore. Io prima di allora vivevo felice e mi sentivo appagato, avevo un giro di amici ed avevo appena terminato gli studi con il massimo dei voti. Sempre in quegli anni (avevo circa 20 anni) mi sono purtroppo ammalato di una rara patologia neurologica invalidante, tra l'altro non riconosciuta legalmente dalle tabelle INPS, di cui soffro tutt'ora e che è via via peggiorata con il tempo.
Nel frattempo coloro i quali credevo "amici" si sono dileguati (specialmente uno) ed io mi sono ritrovato ad essere solo, depresso ed in conflitto con me stesso (inoltre specifico di essere una persona molto ansiosa).
Recentemente ho deciso di provare ad affiancare delle consulenze psicologiche agli psicofarmaci che sto ancora prendendo proprio per cercare di guarire da questo problema (su suggerimento del medico di base appunto).
Le situazioni in cui il mio corpo mi invia gli stimoli dolorosi generalmente sono: al termine di una giornata particolarmente stressante, preoccupazioni ed angoscia, emozioni intense (sia positive che negative), arrabbiature, stanchezza e spossatezza. Inoltre ci terrei a specificare che da tutti gli esami strumentali cui mi sono sottoposto nel recente passato (lastre, risonanze magnetiche, ETG ecc.) NON è mai risultato niente di anomalo a carico della muscolatura sia del collo che della scapola/trapezio.
Gentile Dottore, Le chiedo se, secondo Lei, esiste davvero un modo per far tornare il mio fisico a funzionare nella maniera corretta, liberandomi per sempre da questo fastidioso disturbo.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più cordiali saluti.
G.
[#1]
Gentile ragazzo,
trovo la sua scelta di rivolgersi ad un collega, un'ottima decisione.
Spesso i problemi psicosomatici sono collegati a conflitti non del tutto coscienti, che solo una terapia può far efficacemente emergere.
E' come se il corpo le dicesse che le cose non vanno ma senza un pensiero sui motivi e sui meccanismi difficilmente potranno esserci dei miglioramenti.
Da qui, senza appunto conoscerla bene, è difficile poter andare in "profondità" come ci chiede.
Restiamo in ascolto
trovo la sua scelta di rivolgersi ad un collega, un'ottima decisione.
Spesso i problemi psicosomatici sono collegati a conflitti non del tutto coscienti, che solo una terapia può far efficacemente emergere.
E' come se il corpo le dicesse che le cose non vanno ma senza un pensiero sui motivi e sui meccanismi difficilmente potranno esserci dei miglioramenti.
Da qui, senza appunto conoscerla bene, è difficile poter andare in "profondità" come ci chiede.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile ragazzo,
Penso che potrebbe intraprendere una psicoterapia effettuata da un terapeua che applichi metodologie psicpfisiologiche. Interventi che agiscono sulle contratture nuscolari.
Nel suo caso infatti non essendoci patologie organiche bisogna lavorare sulle contratture che si determinano su base emitiva.
Che ne pensa?
Penso che potrebbe intraprendere una psicoterapia effettuata da un terapeua che applichi metodologie psicpfisiologiche. Interventi che agiscono sulle contratture nuscolari.
Nel suo caso infatti non essendoci patologie organiche bisogna lavorare sulle contratture che si determinano su base emitiva.
Che ne pensa?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Gent.lissimo Dr. Mori,
sono assolutamente concorde con quello che Lei mi ha scritto. La verità è che fondamentalmente io so di NON essere felice, so di NON essere sereno e questo molto probabilmente si riflette inconsciamente su me stesso però non mi arrendo perchè so che ci deve essere un modo per uscire da questo disturbo. Una cosa è certa: per motivi miei personali NON intendo andare avanti tutta la vita a prendere psicofarmaci, su questo non ci piove. Io sono una persona molto emotiva che fatica a contenere le proprie emozioni, sono un "perfezionista" a volte molto duro con sè stesso, voglio avere le cose sempre sotto il mio controllo e quando così NON è subentra la frustrazione e conseguentemente tendo a reagire malamente alle situazioni frustranti in genere.
Gent.le Dr.ssa Esposito,
sono lieto di rileggerLa, si ricorda di me? Tempo fa avevo avuto con Lei un precedente consulto sempre su questo sito e Lei era stata per me di grandissimo aiuto.
Trovo il Suo consiglio molto prezioso. Attualmente mi sono rivolto al Dipartimento di Salute Mentale della mia zona di competenza e proverò ad esporre loro questa mia richiesta.
Ringrazio Lei così come il collega Dr. Mori e porgo i miei più cordiali saluti.
G.
sono assolutamente concorde con quello che Lei mi ha scritto. La verità è che fondamentalmente io so di NON essere felice, so di NON essere sereno e questo molto probabilmente si riflette inconsciamente su me stesso però non mi arrendo perchè so che ci deve essere un modo per uscire da questo disturbo. Una cosa è certa: per motivi miei personali NON intendo andare avanti tutta la vita a prendere psicofarmaci, su questo non ci piove. Io sono una persona molto emotiva che fatica a contenere le proprie emozioni, sono un "perfezionista" a volte molto duro con sè stesso, voglio avere le cose sempre sotto il mio controllo e quando così NON è subentra la frustrazione e conseguentemente tendo a reagire malamente alle situazioni frustranti in genere.
Gent.le Dr.ssa Esposito,
sono lieto di rileggerLa, si ricorda di me? Tempo fa avevo avuto con Lei un precedente consulto sempre su questo sito e Lei era stata per me di grandissimo aiuto.
Trovo il Suo consiglio molto prezioso. Attualmente mi sono rivolto al Dipartimento di Salute Mentale della mia zona di competenza e proverò ad esporre loro questa mia richiesta.
Ringrazio Lei così come il collega Dr. Mori e porgo i miei più cordiali saluti.
G.
[#6]
Utente
Buon giorno Dr.ssa Esposito,
Le volevo comunicare che ho avuto due colloqui con la psicoterapeuta, l'obiettivo è quello di cercare di guarire il disturbo psicosomatico della contrattura alla spalla (perché di quello si tratta) che mi tiro avanti ormai da vari anni e possibilmente senza imbottirmi di psicofarmaci (infatti ho deciso di scalare gradualmente l'antidepressivo fino a non prenderne più).
Ho notato che non tutti i giorni sono uguali: io sono di carattere una persona iperattiva, perfezionista, paranoica, ansiosa ecc. ed ho notato che lo stress, le preoccupazioni e l'ansia in generale generano una sorta di "blocco" che mi porta a contrarre la muscolatura all'altezza della base del collo/trapezio sinistro.
Detto questo, dopo aver preso coscienza che si tratta di un problema da NON sottovalutare, con l'andare del tempo cresce in me la paura che non riuscirò mai a sbarazzarmi di questo fastidio che va e che viene.
La dottoressa che mi ha visto mi ha detto di affiancare alla psicoterapia sedute di massaggi e di fare ginnastica specifica per rilassare i muscoli contratti (cosa che peraltro faccio autonomamente tutti i giorni seguendo esercizi che mi erano stati dati dal fisioterapista).
Le volevo chiedere qual è il Suo parere in merito e se, secondo la Sua esperienza, questo genere di disturbi psicosomatici si possono guarire oppure no (se c'è una speranza in questo senso).
La ringrazio e Le auguro una buona giornata.
G.
Le volevo comunicare che ho avuto due colloqui con la psicoterapeuta, l'obiettivo è quello di cercare di guarire il disturbo psicosomatico della contrattura alla spalla (perché di quello si tratta) che mi tiro avanti ormai da vari anni e possibilmente senza imbottirmi di psicofarmaci (infatti ho deciso di scalare gradualmente l'antidepressivo fino a non prenderne più).
Ho notato che non tutti i giorni sono uguali: io sono di carattere una persona iperattiva, perfezionista, paranoica, ansiosa ecc. ed ho notato che lo stress, le preoccupazioni e l'ansia in generale generano una sorta di "blocco" che mi porta a contrarre la muscolatura all'altezza della base del collo/trapezio sinistro.
Detto questo, dopo aver preso coscienza che si tratta di un problema da NON sottovalutare, con l'andare del tempo cresce in me la paura che non riuscirò mai a sbarazzarmi di questo fastidio che va e che viene.
La dottoressa che mi ha visto mi ha detto di affiancare alla psicoterapia sedute di massaggi e di fare ginnastica specifica per rilassare i muscoli contratti (cosa che peraltro faccio autonomamente tutti i giorni seguendo esercizi che mi erano stati dati dal fisioterapista).
Le volevo chiedere qual è il Suo parere in merito e se, secondo la Sua esperienza, questo genere di disturbi psicosomatici si possono guarire oppure no (se c'è una speranza in questo senso).
La ringrazio e Le auguro una buona giornata.
G.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 20.3k visite dal 08/06/2014.
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