Disturbo iatrogeno

Lei sembra molto confuso e preoccupato, e non è molto chiaro su cosa si basano certe Sue affermazioni.
Pare che si sia verificato un cambiamento a cui Lei per il momento non riesce ad adattarsi.
Credo che la cosa migliore sia parlare delle Sue perplessità con la terapeuta che la segue, così che possiate valutare insieme come procedere.
anche io, come il collega ravviso tanta confusione della sua richiesta di consulenza
In tre mesi, non può succedere nulla di grave, stia sereno.
Parli con la sua terapeuta e chiarisca tutto con lei, che ha sicuramente più elementi di noi per poterla aiutare a capire meglio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Lei probabilmente è una persona suggestionabile e si fa influenzare troppo dalla sue emozioni. Le suggerisco di evitare di fare auto-monitoraggi "tecnici", non dovrebbe pensare in termini di "conflitto" o di "inconscio", sono termini utili solo ai professionisti.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
gentile utente da quello che dice -ma è solo una ipotesi- sembra che ci sia una dinamica ossessiva che non è stata affatto risolta. Quello che può succedere dopo tre mesi di terapia è che il problema per il quale ci si è presentati sia ancora lì.
Detto questo se non sente di avere fiducia del suo terapeuta allora meglio cambiare approccio.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
La terapia potrebbe non solo non essere stata efficace, ma aver aggiunto materiale alle sue ossessioni, alimentandole. Anch'io penso che sarebbe il caso di chiedersi se restare nell'attuale terapia.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com


saluti
Il danno andrebbe dimostrato,ma come dice il Dr. De Vincentis, il suo desiderio di denuncia è espressione della sua sintomatologia ossessiva
Eviti di nutrire tale disagio e, se desidera, cambi terapeuta, e sicuramente un percorso meno doloroso
Se così è, la informo che esistono percorsi psicoterapeutici, non necessariamente lunghi, che potrebbero farla venire a capo del suo problema. Probabilmente finora non è riuscito a trovare la cura adatta e anche se può sembrare semplicistico, forse è successo proprio questo. Oppure il suo potrebbe essere un caso irrisolvibile. Ma dobbiamo dare per scontato che non sia così, altrimenti perderemmo le speranze in partenza.
Può denunciare gli specialisti che l'hanno avuta in cura per chiedere danni? Certo, è suo diritto. Ma tenga conto di due cose. La prima è che potrebbe perdere la causa. Se un perito di parte che sa il fatto suo riuscisse a dimostrare che le cure che ha ricevuto non l'hanno danneggiata, ma solo spostato la sua ossessività, se ne potrebbe dedurre che magari nessuno è riuscito a curarla, ma neanche le è stato prodotto un danno. La seconda ragione, a mio avviso più importante, è che intraprendere un'azione legale la farebbe concentrare ancora di più sul suo problema, ottenendo cosa? Di alimentare ancor più rabbia e ossessioni.
Perciò il mio consiglio è: cerchi prima un professionista che sappia aiutarla; quando sarà guarito, eventualmente, se ne sentirà il bisogno potrà ancora chiedere risarcimenti se lo vorrà. Ma è probabile che a quel punto non gliene importerà più di tanto.
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