Depressione forte...essere un'altra persona
Cari dottori, ho bisogno di un consiglio. Sto da diversi mesi con un ragazzo, la nostra storia é a distanza, riusciamo a vederci spesso ma comunque non siamo vicini. Da un paio di mesi é caduto in forte depressione per via del lavoro, dei problemi familiari (genitori srparati e poco presenti) e la nostra storia anche si è aggiunta al mucchio di ostacoli per lui da superare. Abbiamo discusso spesso perchè di punto in bianco lo vedevo cambiato, freddo, distante non solo fisicamente ma anche mentalmente. Pensavo non mi amasse più e quindi facevo pressione, fino a quando non l ho guardato negli occhi ed ho capito che la situazione era ben più grave. Non ha voglia di fare nulla, lavora per forza, non vuole piu uscire, non vuole piu fare l' amore con me, non ha voglia di scrivermi, di parlarmi , quando lo fa sembra essere obbligato, eppure dice di amarmi e di non volermi perdere piangendo, si é spento.Ha cominciato ad andare da uno psicologo ma le cose non sono migliorate affatto.Io non so come comportarmi, non so cosa è giusto e non giusto fare per lui in questo momento. Devo provare a divagarlo come posso, a chiamarlo io se non lo fa lui, o semplicemente devo dirgli che ci sono e lasciare a lui la scelta di fare quello che si sente e quando se lo sente? Non dorme la notte, ha incubi, pensa al suicidio io non posso sbagliare nel comportamento.Purtroppo per motivi di lavoro non posso stargli accanto ogni giorno, parto ogni volta che posso ma pur essendo in un'altra città posso aiutarlo o quanto meno non aggravare la situazione e come?Se sono presente potrebbe sentirsi oppresso, se mi tengo da parte in attesa di un suo cenno potrei risultare menefreghista. Aiutatemi vi prego sono preoccupata da morire. Entrambe 30 anni. Grazie a tutti
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Gentile utente, siccome essere depressi è comprensibile coi tempi che corrono, ma non aiuta, forse potrebbe essere utile consigliare questo suo ragazzo ad andare pragmaticamente dal medico di base da cui farsi consigliare un aiutino farmacologico e il nome di uno psicologo, anche nei servizi pubblici, e poi se ce la fa, cerchi di esserci senza pressarlo , di esserci, come la persona sensibile ed intelligente che sembra essere..
Cari auguri..restiamo in ascolto..
Cari auguri..restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
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Utente
Grazie dottoressa per la celere risposta, ho tentato di dirgli di andare dal medico per farsi dare qualcosa che lo potesse aiutare ma si rifiuta di prendere qualunque tipo di farmaco. Dallo psicologo ha cominciato ad andarci ma piu ci va e piú lo vedo stare male. Gli ho consigliato di cambiarlo ma non mi ascolta.Non mi ascolta su niente. Non so proprio come prenderlo.
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Gentile Utente,
non sappiamo però che cosa stia succedendo nella stanza dello psicologo e come mai il Suo fidanzato apparentemente stia peggio.
Ha provato a chiederlo a lui? Si tratta di una psicoterapia?
Quindi sia cauta e paziente nel suggerire di cambiare psicologo.
Inoltre è difficile stare accanto a chi si ama quando ci sono delle situazioni del genere, perché il timore è di non fare abbastanza e di sbagliare... deve sapere che non saranno tuttavia le Sue mancanze o errori a modificare la situazione.
Quindi, se vuole, potrebbe chiedere un aiuto psicologico anche Lei, per se stessa, perché spesso il parente del depresso soffre molto, proprio perché si sente impotente e non sa che fare...
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Cordiali saluti,
non sappiamo però che cosa stia succedendo nella stanza dello psicologo e come mai il Suo fidanzato apparentemente stia peggio.
Ha provato a chiederlo a lui? Si tratta di una psicoterapia?
Quindi sia cauta e paziente nel suggerire di cambiare psicologo.
Inoltre è difficile stare accanto a chi si ama quando ci sono delle situazioni del genere, perché il timore è di non fare abbastanza e di sbagliare... deve sapere che non saranno tuttavia le Sue mancanze o errori a modificare la situazione.
Quindi, se vuole, potrebbe chiedere un aiuto psicologico anche Lei, per se stessa, perché spesso il parente del depresso soffre molto, proprio perché si sente impotente e non sa che fare...
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Grazie dott.ssa,
No non si tratta di uno psicoterapeuta il suo ma di uno psicologo. Ho provato a chiedergli qualcosa ma le sue uniche risposte sono state "mi ha detto di stare tranquillo e di pensare a me". Ci sta tutto questo ma allora perché non lo vedo star meglio?
Io vorrei evitare di intraprendere un percorso vero e proprio solo per imparare come star vicino a lui e a convivere con la sua depressiine che non é la mia.
Purtroppo non posso combattere questo male per lui, deve farcela da solo, io posso solo sostenerlo e stargli accanto..Cerco solo consigli sul come poterlo fare al meglio.
Complimenti per l'articolo, utile davvero.
No non si tratta di uno psicoterapeuta il suo ma di uno psicologo. Ho provato a chiedergli qualcosa ma le sue uniche risposte sono state "mi ha detto di stare tranquillo e di pensare a me". Ci sta tutto questo ma allora perché non lo vedo star meglio?
Io vorrei evitare di intraprendere un percorso vero e proprio solo per imparare come star vicino a lui e a convivere con la sua depressiine che non é la mia.
Purtroppo non posso combattere questo male per lui, deve farcela da solo, io posso solo sostenerlo e stargli accanto..Cerco solo consigli sul come poterlo fare al meglio.
Complimenti per l'articolo, utile davvero.
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Forse non apprezza ancora dei notevoli miglioramenti, perché dipende dalla diagnosi. Ci sono diversi tipi di depressioni e in genere trattare un disturbo depressivo prevede tempi più lunghi rispetto al trattamento, ad es., di una fobia.
L'utilità di un sostegno psicologico per i parenti, invece, è quello di evitare di colludere col pz. e NON quello di combattere al posto del pz. Certamente la fatica del trattamento è quella che fa il pz e non il parente e neppure lo psicologo.
Cordiali saluti,
L'utilità di un sostegno psicologico per i parenti, invece, è quello di evitare di colludere col pz. e NON quello di combattere al posto del pz. Certamente la fatica del trattamento è quella che fa il pz e non il parente e neppure lo psicologo.
Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Grazie per la risposta dott.ssa,
il mio ragazzo ha deciso di incolparmi dellla sua depressione, problemi a casa, problemi in famiglia, insoddisfazione sul lavoro e le sue uniche parole sono state é colpa tua, tu mi hai ridotto cosi..é vero abbiamo avuto un periodo in cui non stavamo bene entrambi e discutevamo spesso ma non puó accollarmi la colpa del suo malessere. Essenso a distanza gli ho detto, vengo li da te, stiamo insieme, ti sto vicino, resteró al mio posto ma sarò li se avessi bisogno, torni a casa e trovi qualcuno, la notte non dormi o dormi male, beh invece di stare da solo ci sono io con la quale puoi sfogarti o calmarti..nulla, mi ha detto no, non mi considera..non mi chiama, non mi scrive io non voglio tartassarlo ma a vo, te lo cerco perché essendo a 600 km di distanza mi preoccupo e voglio sapere come sta.
Dopo l ennesima accusa ed umiliazione gli ho detto di risolvere il problema da solo e di non cercarmi piu. Lo psicologo lo aiuterá. Mi sto ammalando anche io dietro a lui. Non ho un lavoro, problemi a casa, lui cosi ma ho cercato di essere ugualmente presente e forte. Sono 2 mesi che mi tratta male, mi fa sentire uno schifo e colpevole di tutto..Gli ho detto non posso aiutarti devi farcela da solo, posso peró sostenerti.ennesimo rifiuto. Ho sbagliato secondo voi ad allontanarlo?
il mio ragazzo ha deciso di incolparmi dellla sua depressione, problemi a casa, problemi in famiglia, insoddisfazione sul lavoro e le sue uniche parole sono state é colpa tua, tu mi hai ridotto cosi..é vero abbiamo avuto un periodo in cui non stavamo bene entrambi e discutevamo spesso ma non puó accollarmi la colpa del suo malessere. Essenso a distanza gli ho detto, vengo li da te, stiamo insieme, ti sto vicino, resteró al mio posto ma sarò li se avessi bisogno, torni a casa e trovi qualcuno, la notte non dormi o dormi male, beh invece di stare da solo ci sono io con la quale puoi sfogarti o calmarti..nulla, mi ha detto no, non mi considera..non mi chiama, non mi scrive io non voglio tartassarlo ma a vo, te lo cerco perché essendo a 600 km di distanza mi preoccupo e voglio sapere come sta.
Dopo l ennesima accusa ed umiliazione gli ho detto di risolvere il problema da solo e di non cercarmi piu. Lo psicologo lo aiuterá. Mi sto ammalando anche io dietro a lui. Non ho un lavoro, problemi a casa, lui cosi ma ho cercato di essere ugualmente presente e forte. Sono 2 mesi che mi tratta male, mi fa sentire uno schifo e colpevole di tutto..Gli ho detto non posso aiutarti devi farcela da solo, posso peró sostenerti.ennesimo rifiuto. Ho sbagliato secondo voi ad allontanarlo?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.2k visite dal 08/06/2014.
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