Depressione e disturbi alimentari
Salve a tutti, mi chiamo Stefania e ho 26 anni. Fin da quando ero adolescente ho sempre avuto problemi ad accettare il mio corpo, con conseguenze disastrose per la mia autostima già gravemente minata da altri vari eventi a carattere familiare. 1 anno e mezzo fa, in seguito a strani sbalzi di umore repentini e assurdi ho deciso di andare in cura da una psicoterapeuta, la quale si è definita "transazionale". La suddetta terapeuta mi ha praticamente tolto le fette di prosciutto dagli occhi. È emerso che ho un disturbo alimentare perchè tendo a sfogare tutte le mie frustazioni nel cibo, ma allo stesso tempo sono una maniaca del controllo, perchè in seguito a questi episodi tendevo a intraprendere periodi di dieta rigidissima, fino a perdere anche molto peso. Mi pesavo almeno 4 volte al giorno, e il mio umore era direttamente proporzionale a quanto scendeva l'ago della bilancia. Era un incubo perchè se invece ingrassavo anche solo di un etto, io stavo male tutto il giorno e iniziavo a darmi colpe. Parlo al passato ma in realtà non ho risolto nulla, a parte il fatto che non mi peso più. Oscillo tra i 62 e i 66 kg e sono alta 1,70, e continuo a star male. Ho dovuto abbandonare la mia terapia in quanto mi sono trasferita; sto affrontando la separazione con mio marito al momento, ma la cosa non mi turba, ma da pochi mesi ho fatto un cambio radicale della mia vita, che non ci sto capendo niente. Al momento mi trovo in una fase in cui mangerei continuamente:da poco ho concluso una dieta iperproteica, e nonostante tutta la buona volontà di mantenere un regime adatto, mi sto sfondando di cibo e non riesco a controllarmi. Sto davvero male perchè il tutto si riversa sulla mia vita sociale: più mangio e più sono a disagio tra la gente, meno mangio più mi sento triste e nervosa. Se mi abbuffo mi vedo gonfia e non esco di casa, non mi curo più, piango di continuo e sono tornati gli sbalzi di umore. Ho paura che queste possano essere le prime avvisaglie di una depressione. Non mi va di fare nulla, mi guardo allo specchio e mi vedo orribile e anche a livello lavorativo mi sento un incapace. Perchè?
Potrebbe essere che sto cadendo in depressione e che questa depressione sia legata al mio disturbo alimentare? Al momento non posso permettermi una psicoterapia...ma sono disperata, non vivo più, sto sempre male. Ho pensato di prendere il Prozac, ma oltre ad aiutarmi per una eventuale depressione, potrebbe anche diminuire questo senso di fame nervosa che ho continuamente? Grazie mille e mi scuso in anticipo se ho posto domande che possano risultare stupide
Potrebbe essere che sto cadendo in depressione e che questa depressione sia legata al mio disturbo alimentare? Al momento non posso permettermi una psicoterapia...ma sono disperata, non vivo più, sto sempre male. Ho pensato di prendere il Prozac, ma oltre ad aiutarmi per una eventuale depressione, potrebbe anche diminuire questo senso di fame nervosa che ho continuamente? Grazie mille e mi scuso in anticipo se ho posto domande che possano risultare stupide
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Gentile utente,
per quanto riguarda le informazioni sulle medicine, questa non è la sezione giusta. Gli psicologi non sono medici e non prescrivono farmaci.
Per quanto riguarda gli aspetti prettamente psicologici, sembra che lei utilizzi il cibo come valvola di sfogo per lo stress, e pare che in questo periodo ne abbia subito molto (separazione, trasferimento, fine relazione terapeutica).
Credo che il consiglio più utile e sensato che possiamo fornire da qui, non avendo molte informazioni a disposizione, sia di iniziare una nuova terapia, questa volta centrata sulle cause ed i meccanismi che sottendono il problema.
Le allego un link sui disturbi alimentari ed il rapporto con i problemi familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1826-anoressia-e-bulimia-prospettiva-familiare-e-caratteristiche-dei-disturbi-alimentari.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
per quanto riguarda le informazioni sulle medicine, questa non è la sezione giusta. Gli psicologi non sono medici e non prescrivono farmaci.
Per quanto riguarda gli aspetti prettamente psicologici, sembra che lei utilizzi il cibo come valvola di sfogo per lo stress, e pare che in questo periodo ne abbia subito molto (separazione, trasferimento, fine relazione terapeutica).
Credo che il consiglio più utile e sensato che possiamo fornire da qui, non avendo molte informazioni a disposizione, sia di iniziare una nuova terapia, questa volta centrata sulle cause ed i meccanismi che sottendono il problema.
Le allego un link sui disturbi alimentari ed il rapporto con i problemi familiari:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1826-anoressia-e-bulimia-prospettiva-familiare-e-caratteristiche-dei-disturbi-alimentari.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta repentina.
Mi scusi per la domanda non inerente per quanto riguarda le medicine.
Si comunque è esatto, mangio prevalentemente quando mi sento triste oppure quando sono molto nervosa. È un problema che non ho mai risolto, o meglio, quando credevo di averlo risolto lo stavo solo peggiorando perchè passavo all'estremo opposto, ovvero non mi nutrivo affatto, ma mi sentivo soddisfatta in quanto riuscivo a mantenere quello che io credevo fosse un controllo sulla cosa.
Io vorrei solo capire se c'è rischio che questo mio senso di inadeguatezza fisica e sociale possa effettivamente portarmi a una depressione considerando che mi sto praticamente annullando. Grazie ancora
Mi scusi per la domanda non inerente per quanto riguarda le medicine.
Si comunque è esatto, mangio prevalentemente quando mi sento triste oppure quando sono molto nervosa. È un problema che non ho mai risolto, o meglio, quando credevo di averlo risolto lo stavo solo peggiorando perchè passavo all'estremo opposto, ovvero non mi nutrivo affatto, ma mi sentivo soddisfatta in quanto riuscivo a mantenere quello che io credevo fosse un controllo sulla cosa.
Io vorrei solo capire se c'è rischio che questo mio senso di inadeguatezza fisica e sociale possa effettivamente portarmi a una depressione considerando che mi sto praticamente annullando. Grazie ancora
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Gentile Stefania, con il Collega Mori le consiglio di cercare uno psicoterapeuta anche nel settore pubblico, ma anche di cercare, tramite il suo medico di base, un dietologo, .. in modo da imparare a mangiare, perchè il suo modo di alimentarsi, lo vede anche lei è inefficace e controproducente.
Deve imparare a mangiare in modo da non essere affamata e triste e così via.
QUESTO SFOGARE la rabbia , l'ansia nel cibo è molto frequente, ma può essere risolto , si dia aiuto e non si boicotti così..Una migliorata autostima l'aiuterà a dare il giusto peso alle cose che accadono, ai problemi, alle delusioni e a trovare l'energia e la strategia per uscirne.
Restiamo in ascolto...
Deve imparare a mangiare in modo da non essere affamata e triste e così via.
QUESTO SFOGARE la rabbia , l'ansia nel cibo è molto frequente, ma può essere risolto , si dia aiuto e non si boicotti così..Una migliorata autostima l'aiuterà a dare il giusto peso alle cose che accadono, ai problemi, alle delusioni e a trovare l'energia e la strategia per uscirne.
Restiamo in ascolto...
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Ringrazio anche lei dottoressa per la risposta.
Dalla mia ex psicoterapeuta mi era stato consigliato di rivolgermi all'Università Salesiana di Roma, spiegandomi che i laureandi per fare tirocinio prendono come dire, i casi meno gravi, ovviamente seguiti da persone di maggiore esperienza, ma da quello che mi è stato detto in questo periodo dell'anno non lo fanno.
Eventualmente voi mi sapreste dire qui a Roma a chi potrei rivolgermi, se esiste una struttura pubblica che mi consenta di essere aiutata nonostante abbia problemi economici?
Per quanto riguarda il dietologo ci avevo già pensato, e in realtà ne avevo già parlato con il medico di base, ma lui crede sia un capriccio in quanto ora secondo i parametri medici sono in forma.
Grazie mille ancora per il tempo che mi avete dedicato
Dalla mia ex psicoterapeuta mi era stato consigliato di rivolgermi all'Università Salesiana di Roma, spiegandomi che i laureandi per fare tirocinio prendono come dire, i casi meno gravi, ovviamente seguiti da persone di maggiore esperienza, ma da quello che mi è stato detto in questo periodo dell'anno non lo fanno.
Eventualmente voi mi sapreste dire qui a Roma a chi potrei rivolgermi, se esiste una struttura pubblica che mi consenta di essere aiutata nonostante abbia problemi economici?
Per quanto riguarda il dietologo ci avevo già pensato, e in realtà ne avevo già parlato con il medico di base, ma lui crede sia un capriccio in quanto ora secondo i parametri medici sono in forma.
Grazie mille ancora per il tempo che mi avete dedicato
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 07/06/2014.
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