Psicologia infantile
Il mio problema è il seguente: ho una nipotina (figlia di mia figlia) nata il 9/1/12 che ha un attaccamento eccessivo per me. Era neonata (meno di un mese) e mia figlia mi chiamava disperata alle 06.00 vieni da me che con te si calma (vero!!!!!!!!!!!; in 5 minuti di culla culla si calmava). Son passati i mesi e gli anni ma l'attaccamento nei miei confronti rimane inalterato. Fin qui tutto bene. Il problema nasce dal fatto che quando vado via la sera nasce da parte della piccola un vero e proprio dramma. Pianti (dei quali sarei fiero se fosse un'estranea) e disperazione in modo quasi indescrivibile. Posso solo citare l'ultima di oggi: tornata dal lavoro mia figlia, la bimba le dà poca confidenza (cosa abbastanza comune quando sono io di turno come nonno-sitter), e ha cercato tutte le scuse possibili per trattenermi (con gli occhioni pieni di lacrime) e ............. con vere e proprie crisi isteriche che si calmavano soltanto con la garanzia che non me ne andavo. Poichè mi ritrovo a vivere tra Roma e Napoli (per le nipotine) la bimba voleva che la mamma le facesse la valigia per venire a Napoli con me. Si calmava soltanto quando la prendevo in braccio convincendola che non me ne andavo !!!!!!!!!!
Ovviamente mentre tutto ciò mi gratifica come persona fisica mi avvilisce come nonno.
Per fortuna mio genero sopporta pazientemente il tutto!!!!!!
Come mi devo comportare per riuscire a rendere il rapporto più equilibrato?
Voglio a questa bimba, come d'altronde all'altra nipotina, un bene dell'anima ma ...................... .
Anche con l'altra ho un ottimo rapporto ma non si verificano le situazione su descritte.
Ovviamente mentre tutto ciò mi gratifica come persona fisica mi avvilisce come nonno.
Per fortuna mio genero sopporta pazientemente il tutto!!!!!!
Come mi devo comportare per riuscire a rendere il rapporto più equilibrato?
Voglio a questa bimba, come d'altronde all'altra nipotina, un bene dell'anima ma ...................... .
Anche con l'altra ho un ottimo rapporto ma non si verificano le situazione su descritte.
[#1]
Gentile utente,
credo che l'importanza che sua figlia attribuisce alla sua presenza con la nipote finisca con il riflettersi sulla nipote stessa. L'unico modo che ha è parlare con sua figlia chiaramente, dicendo che se lentamente sarà offerto spazio al padre, sua nipote comincerà a tranquillizzarsi con lui.
Credo che sua figlia, per qualche motivo, utilizzando la bambina, abbia bisogno della sua presenza in famiglia.
Si sottragga a questo gioco, proprio per il bene di sua nipote.
Restiamo in ascolto
credo che l'importanza che sua figlia attribuisce alla sua presenza con la nipote finisca con il riflettersi sulla nipote stessa. L'unico modo che ha è parlare con sua figlia chiaramente, dicendo che se lentamente sarà offerto spazio al padre, sua nipote comincerà a tranquillizzarsi con lui.
Credo che sua figlia, per qualche motivo, utilizzando la bambina, abbia bisogno della sua presenza in famiglia.
Si sottragga a questo gioco, proprio per il bene di sua nipote.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile signore,
concordo con il collega. Attenzione a mantenere i propri ruoli ed i confini generazionali, così da evitare inutili confusioni a questa bambina.
Se sua nipote piange alle 6 di mattina, è dovere di mamma e papà provare a tranquillizzarla. Va benissimo la presenza del nonno, che però deve mantenere il suo ruolo e non può sostituirsi ad un padre.
Detto questo, visto che lei saggiamente ha compreso la particolarità della situazione, concordo nel comunicare a sua figlia queste sue perplessità, così da provare una soluzione. Una soluzione che possa essere utile a sua figlia a non sentirsi impotente nei confronti della bambina che piange e possa togliere a lei i sensi di colpa di quando va via. Sta a sua figlia il compito di rassicurare la bambina sulla presenza del nonno, che se anche ritorna a casa sua, questo non significa che non torna più.
E' un lavoro difficile, ma è importante farlo. Se da soli non ci riuscite, vi potete rivolgere a qualche collega che possa sostenervi in questo percorso.
Buon lavoro
concordo con il collega. Attenzione a mantenere i propri ruoli ed i confini generazionali, così da evitare inutili confusioni a questa bambina.
Se sua nipote piange alle 6 di mattina, è dovere di mamma e papà provare a tranquillizzarla. Va benissimo la presenza del nonno, che però deve mantenere il suo ruolo e non può sostituirsi ad un padre.
Detto questo, visto che lei saggiamente ha compreso la particolarità della situazione, concordo nel comunicare a sua figlia queste sue perplessità, così da provare una soluzione. Una soluzione che possa essere utile a sua figlia a non sentirsi impotente nei confronti della bambina che piange e possa togliere a lei i sensi di colpa di quando va via. Sta a sua figlia il compito di rassicurare la bambina sulla presenza del nonno, che se anche ritorna a casa sua, questo non significa che non torna più.
E' un lavoro difficile, ma è importante farlo. Se da soli non ci riuscite, vi potete rivolgere a qualche collega che possa sostenervi in questo percorso.
Buon lavoro
Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it
[#3]
Oltre alle indicazioni dei Colleghi volevo aggiungere che queste situazioni vengono alimentate dalle persone che si prendono cura della bambina, soprattutto se Lei sente questa situazione come "gratificante" perché potrebbe essere un rinforzo inconsapevole nel continuare a mettere in atto le stesse dinamiche.
Lei prova determinati sentimenti avendo questo ruolo quasi "taumaturgico". Credo però sia importante non assecondare la bambina e i suoi capricci, altrimenti difficilmente si abituerà ad una condizione diversa.
La figura che deve necessariamente saper regolare l'emotività della bambina è quella genitoriale, soprattutto la madre visto che è ancora piccola.
Le ansie da separazione della nipotina potrebbero nascondere o essere il riflesso di una difficoltà nella separazione tra lei e sua figlia, visto che implicitamente è come se dicesse di avere ancora bisogno di una figura genitoriale importante e accudente.
Lei prova determinati sentimenti avendo questo ruolo quasi "taumaturgico". Credo però sia importante non assecondare la bambina e i suoi capricci, altrimenti difficilmente si abituerà ad una condizione diversa.
La figura che deve necessariamente saper regolare l'emotività della bambina è quella genitoriale, soprattutto la madre visto che è ancora piccola.
Le ansie da separazione della nipotina potrebbero nascondere o essere il riflesso di una difficoltà nella separazione tra lei e sua figlia, visto che implicitamente è come se dicesse di avere ancora bisogno di una figura genitoriale importante e accudente.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 05/06/2014.
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