"Attacchi" di disistima e sensi di colpa.
Salve a tutti. Premetto che ho già avuto in passato episodi depressivi e attacchi di panico, per i quali non mi sono mai curata, ma ora sto molto meglio, tranne che per degli 'episodi'. Praticamente, il mio umore è completamente soggetto a fortissimi "attacchi"di disautistima spesso ingiustificati, che possono verificarsi per ogni assurdità, come ad esempio sbagliare una strada, gettare qualcosa per sbaglio, fallire ad un colloquio di lavoro. Ma la cosa che più mi spaventa è il cambiamento assolutamente repentino che questi episodi mi provocano a livello psicologico, passando da uno stato di ottimismo e stima di me stessa a uno di depressione in pochi secondi. Ad esempio, oggi ero tranquilla e più o meno serena e sono uscita con mia madre. Le stavo indicando io la strada che lei non conosceva, e ho sbagliato a leggere la cartina, col risultato che abbiamo dovuto girare per tre ore. Da allora mi è calato come un velo, mi sento depressa e ho la sensazione di non essere normale, mi sento una specie di ritardata e soprattutto ho un fortissimo senso di colpa nei confronti di mia madre. Se fossi stata da sola, so che la cosa mi avrebbe fatto meno male. Ho fatto questo esempio ora, ma ne potrei fare altri cento.. Normalmente riesco a superare queste "crisi" e torno ad avere un'idea di me equilibrata, ma ho tanta paura della depressione. Vorrei sapere quali potrebbero essere le radici di questo senso di colpa e dell'estrema 'variabilità' della mia autostima e umore, ovviamente consapevole del fatto che dovrei affrontare questa situazione con uno psicologo e forse uno psichiatra. Forse il problema potrebbe non essere psicologico, ma avere a che fare con degli squilibri chimici. Chi mi consigliate di consultare? Grazie mille per la vostra attenzione e buona serata,
[#1]
Gentile utente,
mente e corpo non sono da considerarsi scisse, l'ambiente nel quale viviamo è in grado di provocare, su un piano fisiologico, dei cambiamenti degli equilibri chimici, e, per contro equilibri chimici che non rientrano nella norma possono produrre alterazioni del nostro comportamento e delle nostre relazioni.
Lei, da quello che ci descrive, sembra non avere molta stima di se stessa, o quanto meno la fa dipendere da semplici "sviste".
Difficile dire da qui quali potrebbero essere le cause.
Credo sarebbe importante rivolgersi ad uno psicologo di persona.
Le allego un link, nel quale si parla di depressione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
mente e corpo non sono da considerarsi scisse, l'ambiente nel quale viviamo è in grado di provocare, su un piano fisiologico, dei cambiamenti degli equilibri chimici, e, per contro equilibri chimici che non rientrano nella norma possono produrre alterazioni del nostro comportamento e delle nostre relazioni.
Lei, da quello che ci descrive, sembra non avere molta stima di se stessa, o quanto meno la fa dipendere da semplici "sviste".
Difficile dire da qui quali potrebbero essere le cause.
Credo sarebbe importante rivolgersi ad uno psicologo di persona.
Le allego un link, nel quale si parla di depressione:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1815-la-famiglia-del-depresso-origini-familiari-di-una-patologia.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Utente,
può leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Lei scrive: "Ma la cosa che più mi spaventa è il cambiamento assolutamente repentino che questi episodi mi provocano a livello psicologico, passando da uno stato di ottimismo e stima di me stessa a uno di depressione in pochi secondi."
Credo che Lei sia spaventata da questo cambiamento repentino che dovrà imparare a guardare come alla moviola per comprenderlo e modificarlo, con l'aiuto di uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.
Perché passa repentinamente da uno stato ad un altro?
Perché attribuisce significati personali negativi e di fallimento a ciò che fa, quindi l'aver letto male una cartina (evento molto frequente a verificarsi... a chi non è mai successo di sbagliare strada?) diventa un evento imperdonabile che mina la propria autostima e l'autoefficacia, temi fondamentali e critici per chi ha un funzionamento mentale come quello che Lei descrive qui.
Cordiali saluti,
può leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Lei scrive: "Ma la cosa che più mi spaventa è il cambiamento assolutamente repentino che questi episodi mi provocano a livello psicologico, passando da uno stato di ottimismo e stima di me stessa a uno di depressione in pochi secondi."
Credo che Lei sia spaventata da questo cambiamento repentino che dovrà imparare a guardare come alla moviola per comprenderlo e modificarlo, con l'aiuto di uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.
Perché passa repentinamente da uno stato ad un altro?
Perché attribuisce significati personali negativi e di fallimento a ciò che fa, quindi l'aver letto male una cartina (evento molto frequente a verificarsi... a chi non è mai successo di sbagliare strada?) diventa un evento imperdonabile che mina la propria autostima e l'autoefficacia, temi fondamentali e critici per chi ha un funzionamento mentale come quello che Lei descrive qui.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentilissima,
concordo con la collega Dr. ssa Pileci, di affrontare vis a vis con un bravo psicoterapeuta i motivi che stanno alla base dei suoi cambiamenti d'umore così repentini...
Quello che però mi ha colpito è questo atteggiamento con sua madre...
lei stessa dice ......ho un fortissimo senso di colpa nei confronti di mia madre....
credo che tutto abbia inizio da qui e da questo rapporto che ha con lei.
Non la conosco ma mi chiedo se questa madre abbia su di lei un effetto troppo forte, mi spiego meglio, credo che la personalità di sua madre sia molto autoritaria per lei e lei stessa si senta schiacciata da questa figura così presente e magari a volte ingombrante.
Ne parli con serenità al professionista che contatterà, e se vuole ci tenga informati.
Cordialmente
concordo con la collega Dr. ssa Pileci, di affrontare vis a vis con un bravo psicoterapeuta i motivi che stanno alla base dei suoi cambiamenti d'umore così repentini...
Quello che però mi ha colpito è questo atteggiamento con sua madre...
lei stessa dice ......ho un fortissimo senso di colpa nei confronti di mia madre....
credo che tutto abbia inizio da qui e da questo rapporto che ha con lei.
Non la conosco ma mi chiedo se questa madre abbia su di lei un effetto troppo forte, mi spiego meglio, credo che la personalità di sua madre sia molto autoritaria per lei e lei stessa si senta schiacciata da questa figura così presente e magari a volte ingombrante.
Ne parli con serenità al professionista che contatterà, e se vuole ci tenga informati.
Cordialmente
Dr. Sara Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it
[#4]
>>Forse il problema potrebbe non essere psicologico, ma avere a che fare con degli squilibri chimici.<<
in realtà sembrerebbe proprio un disagio psicologico che meriterebbe di essere affrontato in un contesto specifico, psicoterapico. Metterei da parte l'ipotesi degli "squilibri chimici", perché la portano a de-mentalizzare le sue esperienze psicologiche attribuendo ad esse una causa marginale, quasi banale (mi riferisco agli eventi che lei descrive), mentre non è così.
Prima di parlare di "depressione" bisognerebbe considerare altre ipotesi, come quella del controllo massivo sull'ansia e sulle situazioni contingenti. Controllo che lei forse cerca di mantenere evitando di affidarsi ad un Collega, nonostante il suo stato di disagio.
>>Se fossi stata da sola, so che la cosa mi avrebbe fatto meno male.<<
il punto fondamentale è che lei in quel momento non era da sola, ma insieme ad un'altra persona che va comunque presa in considerazione.
Teme il giudizio di sua madre?
Sua madre è stata critica con lei in passato?
La faceva sentire in colpa?
in realtà sembrerebbe proprio un disagio psicologico che meriterebbe di essere affrontato in un contesto specifico, psicoterapico. Metterei da parte l'ipotesi degli "squilibri chimici", perché la portano a de-mentalizzare le sue esperienze psicologiche attribuendo ad esse una causa marginale, quasi banale (mi riferisco agli eventi che lei descrive), mentre non è così.
Prima di parlare di "depressione" bisognerebbe considerare altre ipotesi, come quella del controllo massivo sull'ansia e sulle situazioni contingenti. Controllo che lei forse cerca di mantenere evitando di affidarsi ad un Collega, nonostante il suo stato di disagio.
>>Se fossi stata da sola, so che la cosa mi avrebbe fatto meno male.<<
il punto fondamentale è che lei in quel momento non era da sola, ma insieme ad un'altra persona che va comunque presa in considerazione.
Teme il giudizio di sua madre?
Sua madre è stata critica con lei in passato?
La faceva sentire in colpa?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 02/06/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.