Amore per psicoterapeuta
Salve. Sono in psicoterapia da un anno da una dottoressa con cui mi trovo bene. Non è stato facile aprirmi completamente a lei, l'ho fatto solo di recente. Grazie a lei ho fatto dei cambiamenti. Da 3 mesi circa ho cominciato a provare un sentimento molto forte per lei, che assomiglia a quello che avevo provato 20 anni fa per una mia coetanea. Ne ho parlato con lei e mi ha detto che è normale e che deriva dal paragone che ho fatto con quell'esperienza. In questo periodo sono particolarmente confusa, devo prendere delle decisioni importanti come lasciare il lavoro, e sto mettendo in dubbio i sentimenti che provo per mio marito. Preciso inoltre che ho due bambini piccoli che sto seguendo con molta fatica. Lei mi sta sostenendo molto e il mio sentimento è aumentato moltissimo negli ultimi tempi, sconfinando anche nella sfera sessuale con mia sorpresa.Io proprio non so che fare,le ho fatto capire più volte quello che provo e lei sembra non darci importanza.A volte mi sembra che non sia vero,solo qualcosa frutto della mia fantasia,altre volte invece è così reale e così intenso da togliermi il respiro. Io ho bisogno di capire se posso continuare con lei.Ho paura a parlarle troppo apertamente perché ho paura di perderla e non lo sopporterei. Ho bisogno di un consiglio.Grazie.
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Cara Utente,
i sentimenti che durante la psicoterapia un paziente può provare per lo psicoterapeuta non sono rivolti alla sua persona in quanto tale, ma a ciò che rappresenta, perchè fra i due non c'è un rapporto personale ma un rapporto professionale e perchè questo rapporto (come insegnano le teorie psicodinamiche) non è altro che la riedizione di precedenti rapporti instaurati con le figure primarie.
Per questo motivo un conto è ciò che lei pensa di provare e un altro conto è ciò che la sua terapeuta sa che lei prova.
Che tipo di terapia sta effettuando?
i sentimenti che durante la psicoterapia un paziente può provare per lo psicoterapeuta non sono rivolti alla sua persona in quanto tale, ma a ciò che rappresenta, perchè fra i due non c'è un rapporto personale ma un rapporto professionale e perchè questo rapporto (come insegnano le teorie psicodinamiche) non è altro che la riedizione di precedenti rapporti instaurati con le figure primarie.
Per questo motivo un conto è ciò che lei pensa di provare e un altro conto è ciò che la sua terapeuta sa che lei prova.
Che tipo di terapia sta effettuando?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Se si fosse trattato di una terapia psicodinamica avreste effettuato l'analisi del transfert, e cioè dei sentimenti che lei prova, alla luce dei presupposti che le dicevo, perchè la relazione fra terapeuta e paziente è oggetto di analisi e strumento di lavoro.
In ogni caso anche gli altri orientamenti distinguono i sentimenti provati in terapia dai sentimenti provati nella vita quotidiana perchè si tratta di cose diverse, che il paziente può confondere, ma il terapeuta riporterà alla loro reale dimensione e vedrà nella giusta ottica.
La sua terapeuta ha già dato prova di essere in grado di gestire la situazione e di non lasciarsene impensierire o confondere: le parli apertamente e tranquillamente perchè non può proseguire il lavoro con lei se nel frattempo prova angoscia per sentimenti che mai avrebbe pensato di poter (ri)provare.
In ogni caso anche gli altri orientamenti distinguono i sentimenti provati in terapia dai sentimenti provati nella vita quotidiana perchè si tratta di cose diverse, che il paziente può confondere, ma il terapeuta riporterà alla loro reale dimensione e vedrà nella giusta ottica.
La sua terapeuta ha già dato prova di essere in grado di gestire la situazione e di non lasciarsene impensierire o confondere: le parli apertamente e tranquillamente perchè non può proseguire il lavoro con lei se nel frattempo prova angoscia per sentimenti che mai avrebbe pensato di poter (ri)provare.
[#8]
Utente
No certo che non gliel'ho chiesto, come dicevo, faccio fatica a parlargliene.
Ho iniziato ad andare da lei per uno stato depressivo e difficoltà relazionali. Dopo 3 sedute mi ha detto che il mio era un disturbo di adattamento con tratti di depressione. Non so se nel tempo ha mantenuto questa diagnosi, c'è da dire che nel corso dei mesi sono venute fuori tante cose. Premetto che non è il primo momento di crisi che attraverso perché anni fa ho sofferto di disturbi del comportamento alimentare, fondamentalmente risolti.
Ho iniziato ad andare da lei per uno stato depressivo e difficoltà relazionali. Dopo 3 sedute mi ha detto che il mio era un disturbo di adattamento con tratti di depressione. Non so se nel tempo ha mantenuto questa diagnosi, c'è da dire che nel corso dei mesi sono venute fuori tante cose. Premetto che non è il primo momento di crisi che attraverso perché anni fa ho sofferto di disturbi del comportamento alimentare, fondamentalmente risolti.
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E' invece opportuno parlarne molto direttamente, soprattutto se tutto ciò ostacola in qualche modo il buon esito della terapia.
Non è da escludere che con una diagnosi del genere (ma bisogna vedere che cosa significa per Lei difficoltà relazionali e quali sono e come si esprime lo stato depressivo e con quali significati personali...), il sentirsi accolta, ascoltata, ecc... siano proprio parte di quell'esperienza emozionale correttiva che è la psicoterapia e che Lei sta sperimentando.
Cordiali saluti,
Non è da escludere che con una diagnosi del genere (ma bisogna vedere che cosa significa per Lei difficoltà relazionali e quali sono e come si esprime lo stato depressivo e con quali significati personali...), il sentirsi accolta, ascoltata, ecc... siano proprio parte di quell'esperienza emozionale correttiva che è la psicoterapia e che Lei sta sperimentando.
Cordiali saluti,
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Utente
Le ho fatto la domanda diretta sul mio possibile innamoramento. Mi ha detto che secondo lei io non sono innamorata ma confondo con l'amore quello che è un sentimento dovuto ad un rapporto di alleanza e confidenza, come mi era già capitato in passato.
Io posso anche crederci, ma mi lascia perplessa la componente sessuale, di cui le avevo accennato ma non riesco proprio a parlarne, oltre che l'intensità del sentimento.
Io posso anche crederci, ma mi lascia perplessa la componente sessuale, di cui le avevo accennato ma non riesco proprio a parlarne, oltre che l'intensità del sentimento.
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Il transfert verso il / la terapeuta non è una cosa strana; già i nostri "antenati" (Freud) ne parlavano; segno che una forte attrazione con tratti anche sessuali verso il proprio/a terapeuta non è poi così raro. Affrontare assieme problematiche profonde e intime crea / ricrea infatti legami importanti.
La cosa essenziale è che la terapeuta sappia gestire la cosa,ma ha dimostrato di saperlo fare.
Abbia fiducia, può essere parte del percorso di guarigione.
E alla fine saprà volare. Anche da sola.
La cosa essenziale è che la terapeuta sappia gestire la cosa,ma ha dimostrato di saperlo fare.
Abbia fiducia, può essere parte del percorso di guarigione.
E alla fine saprà volare. Anche da sola.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#13]
Utente
Però nonostante le vostre risposte e la risposta della mia psicoterapeuta i miei dubbi rimangono. E devo dire si sono estesi in generale a quello che posso provare per altre donne. Da quando provo questo sentimento per lei mi sento diversa e mi sono aperta di più verso le altre persone. I problemi relazionali per i quali anche sono in terapia riguardano proprio la mia difficoltà a creare amicizie. Ultimamente nell'avvicinarmi ad altre donne anche in termini di confidenza e intimità ho sentito delle strane sensazioni/pensieri che riguardano la sfera sessuale e mi sono chiesta quanto oltre possa andare un'eventuale amicizia. Per non parlare delle fantasie e dei sogni che ho fatto in merito. A ciò si aggiunge il fatto che ultimamente ho messo in dubbio i sentimenti che provo per mio marito. Quindi mi sto ponendo delle domande in merito al mio orientamento sessuale che mi danno molta angoscia. La mia psicoterapeuta sembra non considerare questi miei sentimenti, sebbene io non sia stata certo dettagliata nello spiegarglieli.
[#14]
Gentile Utente,
l'identità sesssuale non è definita una volta per tutte: "Quindi mi sto ponendo delle domande in merito al mio orientamento sessuale che mi danno molta angoscia. La mia psicoterapeuta sembra non considerare questi miei sentimenti, sebbene io non sia stata certo dettagliata nello spiegarglieli."
Talvolta però questo versante confina con problemi di ansia.
Confido che la sua terapeura sappia "sbrogliarsela" bene!
In ogni caso non esiti a chiedere spiegazione.
l'identità sesssuale non è definita una volta per tutte: "Quindi mi sto ponendo delle domande in merito al mio orientamento sessuale che mi danno molta angoscia. La mia psicoterapeuta sembra non considerare questi miei sentimenti, sebbene io non sia stata certo dettagliata nello spiegarglieli."
Talvolta però questo versante confina con problemi di ansia.
Confido che la sua terapeura sappia "sbrogliarsela" bene!
In ogni caso non esiti a chiedere spiegazione.
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"mi lascia perplessa la componente sessuale"
Consideri che, dal punto di vista psicoanalitico, ciò che anima e alimenta i legami con gli altri è sempre un unico tipo di energia (libido) e che quando un rapporto non è di natura erotica non lo è perchè avviene la sublimazione delle soggiacenti pulsioni libidiche e quindi la loro trasformazione in altri sentimenti (affetto, amicizia, stima).
In questo senso è possibile che qualcosa in lei si sia "smosso" e abbia fatto emergere l'energia libidica non sublimata che alimenta il legame transferale con la dottoressa (e le relative fantasie inconsce, normalmente rimosse): questo non significa che lei è omosessuale perchè la libido, come dicevo, è la componente essenziale di qualunque rapporto interpersonale che si instaura mediante il cosiddetto "investimento libidico" su un oggetto (persona) esterno e ciò che fa la differenza è solo la presenza o assenza di sublimazione delle pulsioni sessuali inconsce.
E' un discorso complesso, spero di essermi spiegata abbastanza chiaramente.
Cosa ci può dire del rapporto che ha con sua madre?
Consideri che, dal punto di vista psicoanalitico, ciò che anima e alimenta i legami con gli altri è sempre un unico tipo di energia (libido) e che quando un rapporto non è di natura erotica non lo è perchè avviene la sublimazione delle soggiacenti pulsioni libidiche e quindi la loro trasformazione in altri sentimenti (affetto, amicizia, stima).
In questo senso è possibile che qualcosa in lei si sia "smosso" e abbia fatto emergere l'energia libidica non sublimata che alimenta il legame transferale con la dottoressa (e le relative fantasie inconsce, normalmente rimosse): questo non significa che lei è omosessuale perchè la libido, come dicevo, è la componente essenziale di qualunque rapporto interpersonale che si instaura mediante il cosiddetto "investimento libidico" su un oggetto (persona) esterno e ciò che fa la differenza è solo la presenza o assenza di sublimazione delle pulsioni sessuali inconsce.
E' un discorso complesso, spero di essermi spiegata abbastanza chiaramente.
Cosa ci può dire del rapporto che ha con sua madre?
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Utente
Sì è un po' complesso, ma ho capito..
Il rapporto con mia madre è attualmente diventato molto distaccato..la vedo poco e le parlo poco.. Ma è stato un rapporto molto stretto in passato, fino a non molti anni fa.. le parlavo di tutto, mi confidavo con lei.. ora è proprio l'opposto.. Con lei più volte mi era capitato di passare da un estremo all'altro.. stavolta il cambiamento nel rapporto è stato più graduale
Il rapporto con mia madre è attualmente diventato molto distaccato..la vedo poco e le parlo poco.. Ma è stato un rapporto molto stretto in passato, fino a non molti anni fa.. le parlavo di tutto, mi confidavo con lei.. ora è proprio l'opposto.. Con lei più volte mi era capitato di passare da un estremo all'altro.. stavolta il cambiamento nel rapporto è stato più graduale
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Non è da escludere che sia il distacco da sua madre in questi ultimi anni, sia l'alternarsi di vicinanza e allontanamento degli anni precedenti, abbiano favorito l'instaurarsi di un legame di attaccamento con la psicologa in quanto figura che è per lei un riferimento e una persona che si sta occupando del suo benessere.
Che questo legame emerga con modalità che la angosciano è un altro discorso.
Ha amiche?
Che questo legame emerga con modalità che la angosciano è un altro discorso.
Ha amiche?
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Utente
Appunto.. la ricerca di amicizie è un punto chiave nella mia vita attuale e le mie difficoltà nell'instaurare rapporti di amicizia è uno dei motivi per cui sono in terapia.. Sto cercando di trovarle delle amiche, con fatica.. Le caratteristiche dell'amicizia che cerco è uno degli argomenti di cui abbiamo parlato di recente.
Il sentimento che provo per la dottoressa è molto simile a quello che ho provato per un'amica che ho avuto a 15 anni e che per una serie di motivi non ho più visto, con mia grande sofferenza. Anche con lei c'era un desiderio a livello fisico da parte mia. E' un sentimento che da allora non avevo più provato per nessuno. E nella dott. rivedo alcune delle caratteristiche positive che vedevo nella mia amica. Mi pare quasi che quella situazione di adolescente si sia trasportata ora in età adulta con un coinvolgimento sessuale più maturo.
Ora veramente io mi chiedo se è giusto continuare con lei. Il punto è che non voglio riprovare di nuovo lo stesso dolore che ho provato a suo tempo, perché non credo di poterlo sopportare. La dott.ssa stessa mi ha detto che una dei punti importanti della mia personalità è la paura di essere abbandonata ed è vero, e che stavolta con lei non si ripeterà. Ma sono io a chiedermi se devo interrompere, data la natura del mio sentimento.
Il sentimento che provo per la dottoressa è molto simile a quello che ho provato per un'amica che ho avuto a 15 anni e che per una serie di motivi non ho più visto, con mia grande sofferenza. Anche con lei c'era un desiderio a livello fisico da parte mia. E' un sentimento che da allora non avevo più provato per nessuno. E nella dott. rivedo alcune delle caratteristiche positive che vedevo nella mia amica. Mi pare quasi che quella situazione di adolescente si sia trasportata ora in età adulta con un coinvolgimento sessuale più maturo.
Ora veramente io mi chiedo se è giusto continuare con lei. Il punto è che non voglio riprovare di nuovo lo stesso dolore che ho provato a suo tempo, perché non credo di poterlo sopportare. La dott.ssa stessa mi ha detto che una dei punti importanti della mia personalità è la paura di essere abbandonata ed è vero, e che stavolta con lei non si ripeterà. Ma sono io a chiedermi se devo interrompere, data la natura del mio sentimento.
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Utente
Preciso che la dott. è giovane, ha 30 anni, io 36. Che si è specializzata proprio quest'anno in psicoterapia. Che purtroppo attualmente i nostri incontri avvengono via skype perché lei è in maternità e lontana dalla mia città, modalità con cui faccio abbastanza fatica nella comunicazione ed infatti spesso le scrivo mail per spiegarle bene i miei stati d'animo.
[#20]
Il fatto che il vostro rapporto le ricordi il rapporto che aveva anni fa con un'amica può essere un'occasione per rielaborare e superare quanto accadde in passato, quindi di per sè rappresenta un'opportunità, ma la situazione deve essere gestita con grande attenzione.
A mio avviso il fatto che lei e la dottoressa non vi vediate di persona, ma siate in contatto via skype, non configura un contesto adatto per l'elaborazione delle sue emozioni: consideri infatti che per via telematica non è possibile effettuare una psicoterapia e che questo non è nemmeno permesso dal nostro Ordine, che consente - giustamente - di erogare semplicemente una consulenza psicologica quando psicologo e paziente/cliente non si incontrano dal vivo.
In precedenza vi incontravate di persona?
A mio avviso il fatto che lei e la dottoressa non vi vediate di persona, ma siate in contatto via skype, non configura un contesto adatto per l'elaborazione delle sue emozioni: consideri infatti che per via telematica non è possibile effettuare una psicoterapia e che questo non è nemmeno permesso dal nostro Ordine, che consente - giustamente - di erogare semplicemente una consulenza psicologica quando psicologo e paziente/cliente non si incontrano dal vivo.
In precedenza vi incontravate di persona?
[#21]
Utente
Sì ci incontravamo di persona. Io in effetti faccio fatica ad esprimerle quello che provo ed infatti per questo le scrivo. Anche di persona ho sempre avuto difficoltà ad aprirmi, anche se col passare del tempo ero riuscita a raccontarle cose un po' più profonde di me. Ora però è un momento in cui mi sento molto molto confusa su tutto della mia vita, ho un grande malessere, e tra l'altro devo prendere decisioni importanti come lasciare il lavoro, e quello che provo per lei mi mette pure in confusione. Le scrivo tante cose e ho l'impressione che lei non capisca o sottovaluti. Vorrei mollare con lei a volte ma allo stesso tempo so che mi fido di lei e sono molto legata e non so cosa fare, proprio anche perché sento che è un momento delicato. Tra l'altro sono in crisi anche nella gestione dei miei due figli e non posso continuare così. Lei mi ha detto che devo decidere io.
[#22]
La decisione non può che essere sua e noi possiamo solo fornirle degli spunti di riflessione e un punto di vista sì esterno, ma necessariamente basato sul poco che conosciamo del suo caso.
Alla luce di tutto quello che ci ha riferito a mio avviso in questo momento così critico della sue esistenza potrebbe essere preferibile che lei fosse seguita da un altro professionista perchè, tralasciando la questione dei sentimenti che le sembra di provare, mi sembra che prima di tutto non si stia sentendo adeguatamente appoggiata e aiutata come invece dovrebbe perchè il percorso che sta effettuando abbia un'utilità e un senso.
Alla luce di tutto quello che ci ha riferito a mio avviso in questo momento così critico della sue esistenza potrebbe essere preferibile che lei fosse seguita da un altro professionista perchè, tralasciando la questione dei sentimenti che le sembra di provare, mi sembra che prima di tutto non si stia sentendo adeguatamente appoggiata e aiutata come invece dovrebbe perchè il percorso che sta effettuando abbia un'utilità e un senso.
[#23]
Utente
Grazie. Lei probabilmente ha ragione. Il momento per me è critico e forse la via telematica non è la migliore. Mi sembra di non fare alcun passo avanti in questo momento. Però è difficilissimo per me lasciare l' unica persona per cui ho riprovato un certo tipo di sentimento. Mi farebbe troppo soffrire. Oltre a dover ricominciare da capo con un'altra persona proprio in questo momento, quando lei invece sa tante cose di me.
[#24]
Comprendo le sue difficoltà, ma è un percorso che lei stessa sente non porterà da nessuna parte.
Rilegga le sue parole:
"è un momento in cui mi sento molto molto confusa su tutto della mia vita, ho un grande malessere, e tra l'altro devo prendere decisioni importanti come lasciare il lavoro, e quello che provo per lei mi mette pure in confusione. Le scrivo tante cose e ho l'impressione che lei non capisca o sottovaluti".
I suoi sentimenti sono cambiati per caso nel momento in cui la dottoressa le ha detto di essere incinta e/o si è allontanata fisicamente dal luogo in cui vi incontravate di persona?
Lei è figlia unica? Se non lo è, ha fratelli più grandi o più piccoli?
Come mai ha paura di essere abbandonata? C'è qualche esperienza negativa o traumatica nel suo passato?
Rilegga le sue parole:
"è un momento in cui mi sento molto molto confusa su tutto della mia vita, ho un grande malessere, e tra l'altro devo prendere decisioni importanti come lasciare il lavoro, e quello che provo per lei mi mette pure in confusione. Le scrivo tante cose e ho l'impressione che lei non capisca o sottovaluti".
I suoi sentimenti sono cambiati per caso nel momento in cui la dottoressa le ha detto di essere incinta e/o si è allontanata fisicamente dal luogo in cui vi incontravate di persona?
Lei è figlia unica? Se non lo è, ha fratelli più grandi o più piccoli?
Come mai ha paura di essere abbandonata? C'è qualche esperienza negativa o traumatica nel suo passato?
[#25]
Se la difficoltà che ha portato in terapia è di tipo relazionale, la sua reazione di fronte a una persona (la terapeuta) che la fa sentire accolta e capita è del tutto comprensibile.
Quando si ha una qualche forma di rigidità, quello è un punto debole. Se la sua rigidità consiste nella paura di lasciarsi andare con gli altri, avendo trovato qualcuno che rende nulla e inutile tale paura, le verrà da sporgersi tutta in avanti, quasi a cercare di compensare con quell'unica persona ciò che le è mancato con tutte le altre.
In terapia è abbastanza comune provare sentimenti ed emozioni forti e sentirsi un po' disorientati, attraversando fasi importanti di cambiamento. La "lezione" che ora lei si trova a imparare, probabilmente, è attraversare questo transfert con pazienza, uscendone fortificata.
Viva questa fase come l'inizio di qualcosa di nuovo, con curiosità, piuttosto che come qualcosa di spaventoso.
Quando si ha una qualche forma di rigidità, quello è un punto debole. Se la sua rigidità consiste nella paura di lasciarsi andare con gli altri, avendo trovato qualcuno che rende nulla e inutile tale paura, le verrà da sporgersi tutta in avanti, quasi a cercare di compensare con quell'unica persona ciò che le è mancato con tutte le altre.
In terapia è abbastanza comune provare sentimenti ed emozioni forti e sentirsi un po' disorientati, attraversando fasi importanti di cambiamento. La "lezione" che ora lei si trova a imparare, probabilmente, è attraversare questo transfert con pazienza, uscendone fortificata.
Viva questa fase come l'inizio di qualcosa di nuovo, con curiosità, piuttosto che come qualcosa di spaventoso.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#26]
Utente
Sì i miei sentimenti sono cambiati mi sembra quando lei mi ha detto che si sarebbe allontanata e da lì sono aumentati, soprattutto quando lei si è allontanata veramente.
Io sono figlia unica.
L'esperienza più importante di perdita che ho vissuto mi pare sia stata quella della mia amica quand'ero ragazzina.
Io sono figlia unica.
L'esperienza più importante di perdita che ho vissuto mi pare sia stata quella della mia amica quand'ero ragazzina.
[#27]
Utente
Scusatemi ancora.
Ne continuo a parlare con lei di questi miei sentimenti, seppur con molta difficoltà, lei continua a spiegarmi questa cosa del transfert e io le credo anche. Ma quello che provo è veramente molto molto intenso e cresce sempre di più. Ho tanto bisogno di lei. Io sento di amarla proprio, ma proprio tanto. E' l'unica persona che vorrei accanto a me e lei ha tutte le caratteristiche che vorrei in una persona. Quando la vedo provo delle cose a livello fisico. Non so se devo proseguire. Ma è un momento così delicato della mia vita che pensare di perderla è inconcepibile. Lei mi dice che se si accorgesse che la cosa va oltre un certo limite me lo dirà. Ma qual è il limite? Io ogni volta che ne parlo con lei mi sento sotto esame, perché ho paura che mi dica basta, per cui non riesco mai a dirle tutto quello che provo. Ma ho letto in internet in merito a questo transfert e dicono che l'unico motivo per interrompere sarebbe se il sentimento fosse contraccambiato. Scusate ma è veramente molto difficile per me.
Ne continuo a parlare con lei di questi miei sentimenti, seppur con molta difficoltà, lei continua a spiegarmi questa cosa del transfert e io le credo anche. Ma quello che provo è veramente molto molto intenso e cresce sempre di più. Ho tanto bisogno di lei. Io sento di amarla proprio, ma proprio tanto. E' l'unica persona che vorrei accanto a me e lei ha tutte le caratteristiche che vorrei in una persona. Quando la vedo provo delle cose a livello fisico. Non so se devo proseguire. Ma è un momento così delicato della mia vita che pensare di perderla è inconcepibile. Lei mi dice che se si accorgesse che la cosa va oltre un certo limite me lo dirà. Ma qual è il limite? Io ogni volta che ne parlo con lei mi sento sotto esame, perché ho paura che mi dica basta, per cui non riesco mai a dirle tutto quello che provo. Ma ho letto in internet in merito a questo transfert e dicono che l'unico motivo per interrompere sarebbe se il sentimento fosse contraccambiato. Scusate ma è veramente molto difficile per me.
[#28]
La sua difficoltà nel gestire i sentimenti mostra che è proprio questo il suo punto debole, quello su cui deve lavorare. E l'unico modo per imparare ad avere a che fare con qualcosa è continuare ad averci a che fare, senza evitarlo, senza averne paura, senza lasciarsene destabilizzare. Abituarcisi finché diventa familiare. La familiarità è un grosso fattore di normalizzazione.
Perciò la raccomandazione è la stessa: viva questa fase come l'inizio di qualcosa di nuovo, con curiosità, piuttosto che preoccupazione o senso di urgenza. E soprattutto, senza credere che tutto debba ruotare attorno a ciò che sente.
Perciò la raccomandazione è la stessa: viva questa fase come l'inizio di qualcosa di nuovo, con curiosità, piuttosto che preoccupazione o senso di urgenza. E soprattutto, senza credere che tutto debba ruotare attorno a ciò che sente.
[#29]
"i miei sentimenti sono cambiati mi sembra quando lei mi ha detto che si sarebbe allontanata e da lì sono aumentati, soprattutto quando lei si è allontanata veramente"
Non è da escludere che quella che descrive sia tutta una reazione alla minaccia e concretizzazione di quello che ha vissuto come un abbandono.
Avete in programma di riprendere le sedute di persona?
Non è da escludere che quella che descrive sia tutta una reazione alla minaccia e concretizzazione di quello che ha vissuto come un abbandono.
Avete in programma di riprendere le sedute di persona?
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 9.1k visite dal 29/05/2014.
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