Omosessualità o ossessione
Gentili Dottori,
ho 37 anni e sto vivendo un momento di profonda crisi ed ossessione sulla mia sessualità. Desidero sottolineare che soffro da diversi anni di disturbi ossessivi e che sono attualmente in cura da uno psichiatra per cura farmacologica.
Sono sempere stato attratto dal sesso femminile ed ho anche avuto diverse compagne nel corso degli anni.
I miei problemi sono iniziati dopo una forte sofferenza emotiva intorno ai 25 anni dovuta alla brutta fine di un bellissimo rapporto durato 5 anni con la mia ex compagna della quale ero innamoratissimo.
Ho passato un anno senza avere relazioni, dopodichè ho avuto delle piccole storie ma ero ossessionato dalla perdita della mia compagna che si rifletteva sulle mie prestazioni sessuali (difficolta o impossibilità a raggiungere l'erezione, eiaculazione precoce) che mi hanno causato non poca insicurezza. Dopo pochi mesi nei quali non ero particolarmente felice e piuttosto stressato sono lentamente caduto nell'ossessione di essere omosessuale anche se non avevo mai provato attrazione per un'uomo. Sono sproforndato nell'ansia e nella depressione. Dopo diversi mesi di cure alternative mi sono ripreso e nel frattempo mi sono anche ricongiunto con la mia ex compagna. Sono tornato felice, il sesso è ritornato bello e normale, e la mia ossessione era quasi sparita. Un'anno dopo ci siamo lasciati nuovamente, io mi sono trasferito all'estero ed ho conosciuto un'altra donna che è da dieci anni la mia compagna e che amo molto anche se abbiamo avuto dei grossi problemi con la mia gelosia ossessiva. Il "tarlo" dell'omosessualità non è mai del tutto svanito.
Quest'ultimo anno è stato particolarmente stressante sul fronte lavorativo e familiare e credo di essere stato depresso finchè 6 mesi fa ho avuto una vera e propria crisi che mi ha porato ansia ed ipocondria. Gli antidepressivi mi hanno dato un grande aiuto ma adesso sento che sto nuovamente scivolando lentamente nella stessa ossessione provata tanti anni fa e sono molto confuso. Non ho mai avuto desiderio di avere rapporti con un'altro uomo ma questo pensiero mi porta ad osservare altri uomini o omosessuali per capire se potrei essere attratto da loro o meno.
Tutto questo mi sta causando molta sofferenza, insicurezza e sensi di colpa nei confronti della mia compagna.
Sono anche andato in terapia da uno psicologo per qualche mese ma ho deciso di smettere in quanto mi causava maggiore confusione.
Grazie in anticipo per la Vs attenzione. Saluti.
ho 37 anni e sto vivendo un momento di profonda crisi ed ossessione sulla mia sessualità. Desidero sottolineare che soffro da diversi anni di disturbi ossessivi e che sono attualmente in cura da uno psichiatra per cura farmacologica.
Sono sempere stato attratto dal sesso femminile ed ho anche avuto diverse compagne nel corso degli anni.
I miei problemi sono iniziati dopo una forte sofferenza emotiva intorno ai 25 anni dovuta alla brutta fine di un bellissimo rapporto durato 5 anni con la mia ex compagna della quale ero innamoratissimo.
Ho passato un anno senza avere relazioni, dopodichè ho avuto delle piccole storie ma ero ossessionato dalla perdita della mia compagna che si rifletteva sulle mie prestazioni sessuali (difficolta o impossibilità a raggiungere l'erezione, eiaculazione precoce) che mi hanno causato non poca insicurezza. Dopo pochi mesi nei quali non ero particolarmente felice e piuttosto stressato sono lentamente caduto nell'ossessione di essere omosessuale anche se non avevo mai provato attrazione per un'uomo. Sono sproforndato nell'ansia e nella depressione. Dopo diversi mesi di cure alternative mi sono ripreso e nel frattempo mi sono anche ricongiunto con la mia ex compagna. Sono tornato felice, il sesso è ritornato bello e normale, e la mia ossessione era quasi sparita. Un'anno dopo ci siamo lasciati nuovamente, io mi sono trasferito all'estero ed ho conosciuto un'altra donna che è da dieci anni la mia compagna e che amo molto anche se abbiamo avuto dei grossi problemi con la mia gelosia ossessiva. Il "tarlo" dell'omosessualità non è mai del tutto svanito.
Quest'ultimo anno è stato particolarmente stressante sul fronte lavorativo e familiare e credo di essere stato depresso finchè 6 mesi fa ho avuto una vera e propria crisi che mi ha porato ansia ed ipocondria. Gli antidepressivi mi hanno dato un grande aiuto ma adesso sento che sto nuovamente scivolando lentamente nella stessa ossessione provata tanti anni fa e sono molto confuso. Non ho mai avuto desiderio di avere rapporti con un'altro uomo ma questo pensiero mi porta ad osservare altri uomini o omosessuali per capire se potrei essere attratto da loro o meno.
Tutto questo mi sta causando molta sofferenza, insicurezza e sensi di colpa nei confronti della mia compagna.
Sono anche andato in terapia da uno psicologo per qualche mese ma ho deciso di smettere in quanto mi causava maggiore confusione.
Grazie in anticipo per la Vs attenzione. Saluti.
[#1]
Gentile Utente,
quando un pensiero disturbante non se ne vuole andare dalla nostra testa, la sofferenza emotiva che ne consegue è davvero intensa, come lei ben sa. Un eccessivo carico emotivo negativo aumenta di conseguenza la confusione, e così via.
Tutto questo meccanismo ha delle conseguenze peggiori se i pensieri disturbanti riguardano la sfera sessuale. Inoltre lei parla di alcuni suoi problemi legati al tono dell'umore, peraltro gestiti farmacologicamente
Nei casi simili al suo, ad ogni modo, il consiglio è duplice:
1) una valutazione psichiatrica
2) una valutazione psicologica, meglio se con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Forse lo psicologo al quale lei si è rivolto non era specializzato in questa forma di psicoterapia, ovvero nel trattamento dei disturbi d'ansia e delle ossessioni, ecco perchè lei non ha avvertito giovamenti immediati.
Ma se anche lo fosse stato non escludiamo la componente umana: terapeuti con la stessa formazione possono avere caratteristiche di personalità estremamente opposte, per cui alcuni pazienti si trovano meglio con una persona e altri no.
Ciò significa che Lei deve decidere se dare a se stesso un'altra possibilità oppure no.
Io, se fossi in lei, lo farei. Perchè guardi che l'alternativa è rimanere lì a rimuginare continuamente su quei pensieri disturbanti. E più rimugina meno si sente rassicurato
quando un pensiero disturbante non se ne vuole andare dalla nostra testa, la sofferenza emotiva che ne consegue è davvero intensa, come lei ben sa. Un eccessivo carico emotivo negativo aumenta di conseguenza la confusione, e così via.
Tutto questo meccanismo ha delle conseguenze peggiori se i pensieri disturbanti riguardano la sfera sessuale. Inoltre lei parla di alcuni suoi problemi legati al tono dell'umore, peraltro gestiti farmacologicamente
Nei casi simili al suo, ad ogni modo, il consiglio è duplice:
1) una valutazione psichiatrica
2) una valutazione psicologica, meglio se con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Forse lo psicologo al quale lei si è rivolto non era specializzato in questa forma di psicoterapia, ovvero nel trattamento dei disturbi d'ansia e delle ossessioni, ecco perchè lei non ha avvertito giovamenti immediati.
Ma se anche lo fosse stato non escludiamo la componente umana: terapeuti con la stessa formazione possono avere caratteristiche di personalità estremamente opposte, per cui alcuni pazienti si trovano meglio con una persona e altri no.
Ciò significa che Lei deve decidere se dare a se stesso un'altra possibilità oppure no.
Io, se fossi in lei, lo farei. Perchè guardi che l'alternativa è rimanere lì a rimuginare continuamente su quei pensieri disturbanti. E più rimugina meno si sente rassicurato
[#2]
Gentile utente,
le consiglio vivamente di riprovare con un altro psicologo,
magari meglio se anche psicoterapeuta.
In questi suoi "particolari" momenti di laconicità ha sicuramente bisogno di un supporto per riuscire a diluire il suo carico emozionale.
Saluti
le consiglio vivamente di riprovare con un altro psicologo,
magari meglio se anche psicoterapeuta.
In questi suoi "particolari" momenti di laconicità ha sicuramente bisogno di un supporto per riuscire a diluire il suo carico emozionale.
Saluti
Dr. Luca Battiloni
[#3]
Utente
Gentili dottori, grazie per la Vs attenzione.
Mi sto facendo seguire da uno psichiatra da 3 mesi e sto assumendo anafranil. Mi rivolgerò al più presto anche ad uno psicoterapeuta.
Anche se so che la domanda no ha facile risposta, gradirei sapere se e come è possibile definire o giudicare se una persona soffra veramente di DOC omosessualità o se si tratta solo di pura negazione.
La mattina mi sveglio e questo è il mio primo pensiero che mi accompagna per tutta la giornata. Fortunatamente i farmaci hanno contribuito a controllare l'ansia, ma questo continuo rimuginare è decisamente faticoso e stancante.
Grazie e saluti.
Mi sto facendo seguire da uno psichiatra da 3 mesi e sto assumendo anafranil. Mi rivolgerò al più presto anche ad uno psicoterapeuta.
Anche se so che la domanda no ha facile risposta, gradirei sapere se e come è possibile definire o giudicare se una persona soffra veramente di DOC omosessualità o se si tratta solo di pura negazione.
La mattina mi sveglio e questo è il mio primo pensiero che mi accompagna per tutta la giornata. Fortunatamente i farmaci hanno contribuito a controllare l'ansia, ma questo continuo rimuginare è decisamente faticoso e stancante.
Grazie e saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.5k visite dal 22/07/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.