Attacchi di panico e paura

salve,io ho avuto il mio primo attacco di panico circa 4 anni fa,lavoravo in un bar e mi prese all'improvviso tachicardia,sudorazione e tremolio non riuscivo a controllarlo.da quel giorno non lavorai piu' come barista per paura che mi venisse di nuovo.ho iniziato ad evitare il caffè,ma con il passare del tempo sono peggiorata.ho iniziato ad avere paura di stare da sola,ad avere paura di allontanarmi,a non riuscire a lavorare o a svegliarmi la mattina già con tremori.l'unica mia "salvezza"è l'alcol.quando bevo mi sento forte,come se per me sarebbe un sedativo.mi capitava spesso di svegliarmi nella notte col cuore in gola,ma solo al pensiero di avere alcol a portata di mano mi sento più sicura.non ho mai intrapreso una terapia,anche xke sono contro ai farmaci,perche ho paura che se inzio non riuscirei piu a farne almeno e alla mia età penso che è presto per chiudermi nei psicofarmaci.vorrei vivere una vita piu serena dato che sto convivendo col mio ragazzo da 5 mesi e per me è una vergogna camminare con l'alcol in borsa molte volte lo faccio di nascosto perche mi sentirei giudicata.non vado piu a lavoro perche mi sento circondata da estranei che se mi sentirei male non sarei protetta.la stessa cosa faccio che non esco con amici per non far vedere il mio problema se mi prendesse un attacco.so che è un fattore psicologico,ma questo imbarazzo mi blocca perche anche se vorrei nasconderlo ho dei segnali fisici tipo tremori tachicardia e non riesco a controllare.vorrei intraprendere un consulto da un psicologo.o una psicoterapia cosa mi consigliate?da dove partire :( aspetto vostre notizie e grazie della vostra disponibilità
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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile Signora,

Gli attacchi di panico sono un fenomeno molto comune nella popolazione generale. Calcoli che in media ogni persona sperimenta almeno un attacco di panico nel corso della propria vita. Tali episodi possono essere isolati, ovvero presentarsi una sola volta volta e poi sparire, ma possono anche diventare ciclici e invalidanti per la persona che ne soffre. Considerato che nel suo caso gli attacchi di panico sembrano averla spinta a sviluppare una presunta dipendenza da alcol, le suggerisco di rivolgersi il prima possibile a uno specialista in modo che possa affrontare i suoi problemi e risolverli quanto prima. Per capire meglio l'entità dei sintomi da lei descritti sarebbe opportuna una valutazione accurata volta ad accertarne intensità, durata e frequenza, nonché l'eventuale presenza di altre difficoltà, che non può essere svolta tramite un form web. Solitamente l'approccio più indicato per il trattamento dei sintomi da lei riferiti è la terapia cognitivo-comportamentale. Può trovare un elenco di professionisti che utilizzano tale approccio alla pagina http://www.sitcc.it/elenco-soci/ e da qui ricercare quelli che operano nella sua città. Attraverso tale valutazione sarà possibile individuare il percorso di trattamento più adeguato alle sue esigenze. Tenga conto che la psicoterapia non prevede la somministrazione di farmaci, a meno che la sua sintomatologia non sia tale da richiedere, previo il suo consenso, l'invio a un medico psichiatra.
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Utente
Utente
grazie dottore sarebbe bene cambiare città iniziare a cambiare quotidinietà perche mi sto accorgendo che questa mia ansia sta procurando depressione in me.cioè non vivo piu' mi chiudo in me stessa e nn ho nemmeno piu' voglia di uscire.di andare al mare.la mattina mi sveglio già angosciata senza prospettive e ne speranza.
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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile signora,

Credo che un cambio radicale del suo stile di vita, in assenza di un adeguato percorso di trattamento, potrebbe non essere sufficiente a risolvere i suoi problemi. In presenza di situazioni ansiogene infatti di solito si tende a fuggire (lei parla di cambiare città), ma così facendo si ottiene l'effetto inverso, ovvero si finisce per alimentare le reazioni d'ansia. Se inizialmente l'evitamento può in effetti darle un senso di tranquillità, se lei non affronta poi i problemi alla base della sua ansia questa potrebbe ripresentarsi, amplificata, in situazioni analoghe. Da ciò che scrive la fuga potrebbe essere la sua modalità principale di risoluzione delle problematiche, ma per quanto semplice le assicuro che potrebbe non essere quella più adeguata. Si rivolga a uno psicologo e vedrà che col tempo potrebbe riuscire a risolvere le sue problematiche connesse al panico senza dover progettare cambiamenti drastici che potrebbero influire negativamente sulla sua ansia. Ho visto che ha richiesto altri tre consulti per lo stesso problema e che anche negli altri casi le è stato consigliato di rivolgersi a un professionista. Se ha posto nuovamente la stessa domanda, deduco che qualcosa le abbia impedito di contattare uno psicologo di persona. Cosa le impedisce di farlo? C'è forse qualcosa che la spaventa?
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Utente
Utente
si la verità ho un po paura di un confronto,ho paura di entrare nel mio inconscio per paura di stare ancora piu' male.poi la cosa che mi impedisce è un po di tipo economico e un po caratteriale dato ke avendo questo problema nn riesco a lavorare..
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Utente
Utente
volevo chiederle un ultima cosa,facendo delle richieste ho saputo che l'attacco di panico è dovuto ad un energia vitale intrappolata dentro noi stessi,ed ho sentito parlare anche di pranoterapeuti che aiuterebbero proprio a far uscire questa energia dentro noi.mi sa dire qualcosa?
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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile utente,

Per prima cosa deve chiedersi se è davvero disposta a stare meglio. Capisco che l'inizio di un percorso di qualsiasi genere possa destare un po' di preoccupazione, ma se deciderà di rivolgersi a uno psicologo avrete sicuramente modo di parlare di persona delle sue preoccupazioni e di affrontarle nel modo più adeguato. La psicoterapia è basata sul dialogo e sul confronto, ma non è detto che lei debba rivelare tutto e subito al suo terapeuta. Col tempo, man mano che acquisterà fiducia nei suoi confronti, le sarà più facile aprirsi e raccontare anche le esperienze più dolorose. D'altronde lo scopo della terapia è proprio quello di aiutarla ad affrontare le sue difficoltà ed è per questo che i professionisti della salute mentale dispongono di strumenti e tecniche in grado di sostenerla e supportarla durante questo suo percorso. Ciò che lei definisce "inconscio" all'interno di un setting cognitivo-comportamentale (dove tra le altre cose non viene neanche usato) indica semplicemente una serie di pensieri, azioni, emozioni o schemi divenuti automatici e che, in alcuni casi, possono rivelarsi disfunzionali e causare sofferenza. Nel momento in cui lei diventa consapevole di tali elementi sarà in grado, con l'aiuto del suo terapeuta, di modificarli e, di conseguenza, dovrebbe essere in grado di eliminare anche il suo disagio. L'attacco di panico può avere diverse spiegazioni, ma nessuna di esse chiama in causa concetti esoterici inerenti l'energia vitale. I pranoterapeuti non sono figure sanitarie e i loro interventi si basano su tecniche che sfruttano l'inganno e la suggestione e che possono essere dannose, oltre che illegali. Le ricordo che qualsiasi intervento inerente la salute di una persona deve essere svolto da personale qualificato. Nel caso di problematiche di natura psicologica le figure professionali più idonee a intervenire sono gli psicologi (ovvero laureati in psicologia in possesso di abilitazione professionale e regolarmente iscritti all'ordine degli psicologi), i medici specializzati in psicoterapia (ovvero laureati in medicina e chirurgia iscritti all'ordine dei medici che abbiano frequentato una scuola di specializzazione in psichiatria), gli psichiatri (medici specializzati in psichiatria) e gli psicoterapeuti (psicologi che hanno frequentato una scuola di specializzazione in psicoterapia). Tutte le altre figure (counselor, pranoterapeuti, maghi, ecc...) non hanno i titoli, né le competenze per farlo. Inoltre il pranoterapeuta dovrebbe comunque pagarlo e a quel punto mi chiedo se non sarebbe più utile che lei pagasse uno specialista qualificato che possa davvero aiutarla, piuttosto che buttare via denaro inutilmente con rischio di stare ancora peggio. Se la vera ragione che le impedisce di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta/medico è di ordine economico, può rivolgersi a uno dei servizi forniti dall'ASL della sua zona. Le ASL di solito offrono assistenza gratuita alle persone che non hanno possibilità di contribuire economicamente alla spesa sanitaria, attraverso i consultori, i centri di salute mentale e altre strutture preposte. Infine esistono enti e organizzazioni private senza scopo di lucro presso le quali talvolta si trovano psicologi che offrono volontariamente e in maniera gratuita i propri servizi. Le consiglio dunque di rivolgersi al suo medico curante, all'ASL della sua zona o a una di queste associazioni per evitare d'incorrere in personale non qualificato. Mi auguro di esserle stato di aiuto e di aver dissolto i suoi dubbi.

Cordialità.
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Utente
Utente
La ringrazio di cuore per le sue informazioni,mi hanno aperto un po gli occhi.sa quando si sta male emotivamente non si capisce da dove iniziare,ma una cosa sono certa che piu' faccio passare del tempo e piu' gravo la situazione.infatti peggioro di anno in anno.la ringrazio molto della sua disponibilità.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
mi associo al collega nella risposta.
Le paure sono lecite e consequenziali, forse causa o conseguenza del suo malessere .

Quando il corpo si esprime con la sintomatologia, questa non va soltanto tacitata o negata, ma ascoltata, interpretata ed utilizzata al fine di attivare un cambiamento:
Il suo corpo le sta dicendo che c' è qualcosa che non va, l' inconscio forse necessita di essere ascoltato.

Si rivolga ad un nostro collega, se va presso una struttura pubblica,troverà anche uno psichiatra per eventuale terapia combinata, ma soltanto a doganali clinica effettuata

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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