Coppia e pornografia
Ho 23 anni e ho una relazione con lo stesso ragazzo da quando ne ho 18. Lui ha una forte dipendenza dalla pornografia, il primo film hard lo vide per sbaglio quando era ancora un bambino perché il padre aveva lasciato la videocassetta nel registratore. Da anni guarda ossessivamente porno, masturbandosi anche 5 volte al giorno. Abbiamo parlato della sua dipendenza diverse volte, non l'ho mai rimproverato e ho sempre cercato di non farlo sentire in imbarazzo, cercando però di fargli capire che come tutte le dipendenze la sua va curata e affrontata con serietà. La sua vita non gli da molte soddisfazioni, a 25 anni vive con i genitori, fa l'università ma con grande difficoltà, è molto pigro e detesta la città in cui abita. Studia poco, si sveglia tutti i giorni a mezzogiorno e sta la notte sveglio fino alle 4. E si masturba.
Non ho pregiudizi verso la pornografia, io stessa ne fruisco volentieri ma in maniera del tutto blanda. Il problema si è presentato qualche settimana fa e perdura: lui è sempre stanco, si masturba continuamente, non abbiamo occasione di vederci spesso e quando stiamo insieme non mi soddisfa sessualmente, non mi tocca proprio. Ha detto che fa pensieri molto spinti sulle ragazze che conosce, che si eccita a pensare a certe situazioni di intimità con altre donne, e che verso di me, in questo periodo, prova un amore molto forte ma non istinto sessuale. Abbiamo entrambi il sospetto che il suo comportamento sia dovuto all'influenza della pornografia, pensa continuamente al sesso, immagina situazioni erotiche con altre donne in continuazione. Sto cercando di seguirlo passo per passo, gli ho detto di regolare la sua vita, ma lui sente la mia pressione addosso.
Io mi sento terribilmente avvilita, il peso di questa cosa mi sta schiacciando e avrei bisogno di capire come potermi comportare e come aiutarlo a gestire questa dipendenza.
Non ho pregiudizi verso la pornografia, io stessa ne fruisco volentieri ma in maniera del tutto blanda. Il problema si è presentato qualche settimana fa e perdura: lui è sempre stanco, si masturba continuamente, non abbiamo occasione di vederci spesso e quando stiamo insieme non mi soddisfa sessualmente, non mi tocca proprio. Ha detto che fa pensieri molto spinti sulle ragazze che conosce, che si eccita a pensare a certe situazioni di intimità con altre donne, e che verso di me, in questo periodo, prova un amore molto forte ma non istinto sessuale. Abbiamo entrambi il sospetto che il suo comportamento sia dovuto all'influenza della pornografia, pensa continuamente al sesso, immagina situazioni erotiche con altre donne in continuazione. Sto cercando di seguirlo passo per passo, gli ho detto di regolare la sua vita, ma lui sente la mia pressione addosso.
Io mi sento terribilmente avvilita, il peso di questa cosa mi sta schiacciando e avrei bisogno di capire come potermi comportare e come aiutarlo a gestire questa dipendenza.
[#1]
Gentile Utente,
è possibile che i problemi del suo ragazzo siano correlati al massiccio utilizzo di pornografia (legga https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1616-il-porno-causa-disfunzioni-sessuali.html ), ma anche che si tratti di un quadro depressivo intrecciato per così dire con i sintomi derivanti da questa presunta dipendenza sessuale (che a distanza non possiamo confermare perchè per una diagnosi certa è necessario incontrare il diretto interessato):
"La sua vita non gli da molte soddisfazioni, a 25 anni vive con i genitori, fa l'università ma con grande difficoltà, è molto pigro e detesta la città in cui abita. Studia poco, si sveglia tutti i giorni a mezzogiorno e sta la notte sveglio fino alle 4. E si masturba".
Il ricorso massiccio alla masturbazione può infatti essere una reazione alla depressione e all'insoddisfazione e non costituire di per sè una dipendenza sessuale.
In entrambi i casi comunque è necessario l'intervento di uno psicologo psicoterapeuta e non ci sono particolari "consigli" o indicazioni da mettere in atto.
Avete accennato alla possibilità che si faccia aiutare da un professionista?
è possibile che i problemi del suo ragazzo siano correlati al massiccio utilizzo di pornografia (legga https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1616-il-porno-causa-disfunzioni-sessuali.html ), ma anche che si tratti di un quadro depressivo intrecciato per così dire con i sintomi derivanti da questa presunta dipendenza sessuale (che a distanza non possiamo confermare perchè per una diagnosi certa è necessario incontrare il diretto interessato):
"La sua vita non gli da molte soddisfazioni, a 25 anni vive con i genitori, fa l'università ma con grande difficoltà, è molto pigro e detesta la città in cui abita. Studia poco, si sveglia tutti i giorni a mezzogiorno e sta la notte sveglio fino alle 4. E si masturba".
Il ricorso massiccio alla masturbazione può infatti essere una reazione alla depressione e all'insoddisfazione e non costituire di per sè una dipendenza sessuale.
In entrambi i casi comunque è necessario l'intervento di uno psicologo psicoterapeuta e non ci sono particolari "consigli" o indicazioni da mettere in atto.
Avete accennato alla possibilità che si faccia aiutare da un professionista?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Dott.ssa la ringrazio per la risposta, ho letto l'articolo che mi ha allegato e credo che lo farò leggere anche al mio partner. Con lui non ho parlato riguardo ad un consulto da uno specialista, io sarei molto felice se lui acconsentisse, vorrei parlarne con lui, ha dei forti pregiudizi riguardo alla psicoterapia e quando io stessa facevo delle sedute ha sempre cercato di sminuirne l'utilità mentre io ne conosco le potenzialità e i benefici. Come posso rivolgermi a lui senza spaventarlo?
Le Sue parole mi hanno confortata, riflettendoci so che lui quando è fuori casa per qualche giorno non sente il bisogno di guardare porno, la su dipendenza scatta quando è in casa, ambiente dove si sente a disagio e sotto stress.
Grazie ancora per la risposta.
Le Sue parole mi hanno confortata, riflettendoci so che lui quando è fuori casa per qualche giorno non sente il bisogno di guardare porno, la su dipendenza scatta quando è in casa, ambiente dove si sente a disagio e sotto stress.
Grazie ancora per la risposta.
[#3]
"Come posso rivolgermi a lui senza spaventarlo?"
Questa mi pare un ottimo punto di partenza, in quanto Lei non può curare il Suo ragazzo, ma solo imparare a relazionarsi con lui in maniera diversa.
Una strategia potrebbe essere quella di chiedere aiuto Lei ad uno psicologo ed in seconda battuta coinvolgere anche lui.
Ciò che mi ha colpito nella Sua richiesta, infatti, è il monitoraggio sul Suo ragazzo, senza prendere in considerazione (o comunque mettendoli in secondo piano) i Suoi bisogni.
Dal momento che Lei scrive che il Suo ragazzo si masturba con le modalità descritte da anni, immagino sia dall'inizio della vostra relazione.
Che cosa La tiene insieme a questo ragazzo oggi?
Al di là della sessualità, com'è la vostra relazione di coppia?
Questa mi pare un ottimo punto di partenza, in quanto Lei non può curare il Suo ragazzo, ma solo imparare a relazionarsi con lui in maniera diversa.
Una strategia potrebbe essere quella di chiedere aiuto Lei ad uno psicologo ed in seconda battuta coinvolgere anche lui.
Ciò che mi ha colpito nella Sua richiesta, infatti, è il monitoraggio sul Suo ragazzo, senza prendere in considerazione (o comunque mettendoli in secondo piano) i Suoi bisogni.
Dal momento che Lei scrive che il Suo ragazzo si masturba con le modalità descritte da anni, immagino sia dall'inizio della vostra relazione.
Che cosa La tiene insieme a questo ragazzo oggi?
Al di là della sessualità, com'è la vostra relazione di coppia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Concordo in pieno con la Collega, nelle riflessioni e nell'indicazione di un consulto psicoterapico.
Lei dice: "non abbiamo occasione di vederci spesso e quando stiamo insieme non mi soddisfa sessualmente, non mi tocca proprio". E' chiaro che il desiderio/bisogno sessuale ha imboccato una propria strada solo personale, e non di coppia. Ma perchè "il bisogno di capire come potermi comportare e come aiutarlo a gestire questa dipendenza" fa passare in secondo piano il Suo, di desiderio? Su quali equilibri è stata impostata questa relazione?
Lei dice: "non abbiamo occasione di vederci spesso e quando stiamo insieme non mi soddisfa sessualmente, non mi tocca proprio". E' chiaro che il desiderio/bisogno sessuale ha imboccato una propria strada solo personale, e non di coppia. Ma perchè "il bisogno di capire come potermi comportare e come aiutarlo a gestire questa dipendenza" fa passare in secondo piano il Suo, di desiderio? Su quali equilibri è stata impostata questa relazione?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Cara Ragazza,
perfettamente d'accordo con le colleghe, le consiglio, nell'analisi di quali provvedimenti adottare per aiutare la vostra coppia, di considerare anche se stessa. Sembra che scompaia.
Vede in una coppia non è fruttuoso che solo un componente di essa veda il problema (e vederlo significa anche agire per risolverlo)e si faccia carico anche dellla parte che dovrebbe spettare all'altro.
Lasciare che il partner si occupi della sua parte di "lavoro" significherebbe attestarlo in quanto adulto e componente attivo della coppia nella ricerca di una soluzione.
Gli prospetti, come già le consigliavano le colleghe, una terapia di coppia
"Come posso rivolgermi a lui senza spaventarlo?". Già un'affermazione, direi quasi materna, come questa potrebbe essere indice da un' asimmetria alla base del vostro rapporto. Se lo ritiene ci rifletta e restiamo in ascolto.
Saluti.
perfettamente d'accordo con le colleghe, le consiglio, nell'analisi di quali provvedimenti adottare per aiutare la vostra coppia, di considerare anche se stessa. Sembra che scompaia.
Vede in una coppia non è fruttuoso che solo un componente di essa veda il problema (e vederlo significa anche agire per risolverlo)e si faccia carico anche dellla parte che dovrebbe spettare all'altro.
Lasciare che il partner si occupi della sua parte di "lavoro" significherebbe attestarlo in quanto adulto e componente attivo della coppia nella ricerca di una soluzione.
Gli prospetti, come già le consigliavano le colleghe, una terapia di coppia
"Come posso rivolgermi a lui senza spaventarlo?". Già un'affermazione, direi quasi materna, come questa potrebbe essere indice da un' asimmetria alla base del vostro rapporto. Se lo ritiene ci rifletta e restiamo in ascolto.
Saluti.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#6]
"quando io stessa facevo delle sedute ha sempre cercato di sminuirne l'utilità"
Questo avviene spesso da parte di chi avrebbe molto bisogno di un intervento psicologico/psicoterapeutico.
Come mai ha effettuato dei colloqui psicologici in passato?
Se, come lei ci dice, "la sua dipendenza scatta quando è in casa, ambiente dove si sente a disagio e sotto stress", è presumibile che si tratti di una condotta reattiva, ma questo non sminuisce il disagio sia personale che di coppia che si genera come conseguenza.
Questo avviene spesso da parte di chi avrebbe molto bisogno di un intervento psicologico/psicoterapeutico.
Come mai ha effettuato dei colloqui psicologici in passato?
Se, come lei ci dice, "la sua dipendenza scatta quando è in casa, ambiente dove si sente a disagio e sotto stress", è presumibile che si tratti di una condotta reattiva, ma questo non sminuisce il disagio sia personale che di coppia che si genera come conseguenza.
[#7]
Utente
Gentilissimi, intanto rispondo alla Dott.ssa Pileci:
Mi sono accorta e mi accorgo tutt'ora di mettere in secondo piano i miei personali bisogni, è una mia attitudine personale anche prima di conoscerlo, ho molte difficoltà a manifestare i miei desideri liberamente e questo infatti mi ha portato a soffrire spesso fin da bambina. Il mio ragazzo conosce questo mio aspetto e mi incoraggia a difendere ciò che voglio. L'assidua pratica della masturbazione la fa da quando è adolescente, ben prima che ci conoscessimo e ha continuato per tutti gli anni in cui siamo stati insieme. Quello che mi lega a lui è un profondo affetto reciproco, interessi comuni, passione, emotivamente siamo soddisfatti. Mi dice che per lui il sesso non è tutto, ma io dico che per me è importante, che nella vita di coppia ci sono tante altre cose. Quando mi dice così vivo il mio bisogno sessuale come un torto nei suoi confronti quando invece so che è del tutto naturale desiderare l'altro. Mi fa sentire in colpa questa cosa, mi fa sentire in colpa il fatto di desiderarlo proprio perché mi sento rifiutata.
Mi sono accorta e mi accorgo tutt'ora di mettere in secondo piano i miei personali bisogni, è una mia attitudine personale anche prima di conoscerlo, ho molte difficoltà a manifestare i miei desideri liberamente e questo infatti mi ha portato a soffrire spesso fin da bambina. Il mio ragazzo conosce questo mio aspetto e mi incoraggia a difendere ciò che voglio. L'assidua pratica della masturbazione la fa da quando è adolescente, ben prima che ci conoscessimo e ha continuato per tutti gli anni in cui siamo stati insieme. Quello che mi lega a lui è un profondo affetto reciproco, interessi comuni, passione, emotivamente siamo soddisfatti. Mi dice che per lui il sesso non è tutto, ma io dico che per me è importante, che nella vita di coppia ci sono tante altre cose. Quando mi dice così vivo il mio bisogno sessuale come un torto nei suoi confronti quando invece so che è del tutto naturale desiderare l'altro. Mi fa sentire in colpa questa cosa, mi fa sentire in colpa il fatto di desiderarlo proprio perché mi sento rifiutata.
[#9]
Utente
Rispondo alla dottoressa Brunialti:
Sin da quando siamo insieme sono stata più spesso io a manifestare interesse verso di lui che lui verso di me. Lui con il tempo è cresciuto, quando ci siamo messi insieme aveva 19 anni ed era ancora molto immaturo, io insicura e ma molto determinata a stare con lui. Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me. Questa sensazione di inadeguatezza si è affievolita nel tempo, mi sono rafforzata e ho più coscienza di me ma quando accade che lui appunto attraversa queste fasi di piena depressione in cui si masturba io mi sento l'ultima donna sulla faccia della terra e mi sento umiliata, invece di difendermi. Lui è una persona che ha poca fiducia in sè,perde sa
Sin da quando siamo insieme sono stata più spesso io a manifestare interesse verso di lui che lui verso di me. Lui con il tempo è cresciuto, quando ci siamo messi insieme aveva 19 anni ed era ancora molto immaturo, io insicura e ma molto determinata a stare con lui. Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me. Questa sensazione di inadeguatezza si è affievolita nel tempo, mi sono rafforzata e ho più coscienza di me ma quando accade che lui appunto attraversa queste fasi di piena depressione in cui si masturba io mi sento l'ultima donna sulla faccia della terra e mi sento umiliata, invece di difendermi. Lui è una persona che ha poca fiducia in sè,perde sa
[#10]
Utente
Rispondo alla dottoressa Brunialti:
Sin da quando siamo insieme sono stata più spesso io a manifestare interesse verso di lui che lui verso di me. Lui con il tempo è cresciuto, quando ci siamo messi insieme aveva 19 anni ed era ancora molto immaturo, io insicura e ma molto determinata a stare con lui. Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me. Questa sensazione di inadeguatezza si è affievolita nel tempo, mi sono rafforzata e ho più coscienza di me ma quando accade che lui appunto attraversa queste fasi di piena depressione in cui si masturba io mi sento l'ultima donna sulla faccia della terra e mi sento umiliata, invece di difendermi. Lui è una persona che ha poca fiducia in se stessa, spesso si sente inferiore a me perché sono molto brava all'università e perché di che che sono più in gamba di lui, che faccio una vita sana e sono una persona fantastica. Io lo stimo come lui stima me ma non ho mai pensato di essere migliore di lui. La nostra relazione pende un po' "dalle sue labbra".
Sin da quando siamo insieme sono stata più spesso io a manifestare interesse verso di lui che lui verso di me. Lui con il tempo è cresciuto, quando ci siamo messi insieme aveva 19 anni ed era ancora molto immaturo, io insicura e ma molto determinata a stare con lui. Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me. Questa sensazione di inadeguatezza si è affievolita nel tempo, mi sono rafforzata e ho più coscienza di me ma quando accade che lui appunto attraversa queste fasi di piena depressione in cui si masturba io mi sento l'ultima donna sulla faccia della terra e mi sento umiliata, invece di difendermi. Lui è una persona che ha poca fiducia in se stessa, spesso si sente inferiore a me perché sono molto brava all'università e perché di che che sono più in gamba di lui, che faccio una vita sana e sono una persona fantastica. Io lo stimo come lui stima me ma non ho mai pensato di essere migliore di lui. La nostra relazione pende un po' "dalle sue labbra".
[#11]
Utente
Rispondo alla dott.ssa Spiezio:
Ha perfettamente ragione. Sento a volte una forte asimmetria, gioco il ruolo della madre a volte perché lui mi ha confessato che sua madre da quando ha 9/10 anni non gli ha mai dimostrato affetto, nè un abbraccio nè un bacio, e mi accorgo di voler colmare quel vuoto perché lo vedo triste. La sua è una madre accudente ma poco affettuosa a detta di lui, io la conosco e mi sembra una donna molto forte, poco espansiva ma corte e dolce. Io al contrario ho una madre poco accudente ma troppo sdolcinata e dalla quale mi sento oppressa.
Ha perfettamente ragione. Sento a volte una forte asimmetria, gioco il ruolo della madre a volte perché lui mi ha confessato che sua madre da quando ha 9/10 anni non gli ha mai dimostrato affetto, nè un abbraccio nè un bacio, e mi accorgo di voler colmare quel vuoto perché lo vedo triste. La sua è una madre accudente ma poco affettuosa a detta di lui, io la conosco e mi sembra una donna molto forte, poco espansiva ma corte e dolce. Io al contrario ho una madre poco accudente ma troppo sdolcinata e dalla quale mi sento oppressa.
[#12]
Utente
Rispondo al dottor Massarro:
Avevo cominciato una terapia su consiglio di mia madre. Era il primo anno che stavo con il mio ragazzo, era un momento difficile perché ero molto stressata per la scuola, lui mi faceva soffrire molto e piangevo spesso. Una sera andai da lui a cena e per tutto il tempo che io stetti lì il mio ragazzo mi consideró poco e suo padre mi parlava in continuazione e io educatamente rispondevo e parlavo con lui. Il mio ragazzo non si era accorto del mio imbarazzo e faceva gli affari suoi. tornai a casa singhiozzante, ero fuori di me perché per tutta la sera avevo avuto la sensazione di recitare il ruolo della brava ragazza intelligente e paziente. Ero disperata e da quella sera decisi di andare a parlare con qualcuno.
Avevo cominciato una terapia su consiglio di mia madre. Era il primo anno che stavo con il mio ragazzo, era un momento difficile perché ero molto stressata per la scuola, lui mi faceva soffrire molto e piangevo spesso. Una sera andai da lui a cena e per tutto il tempo che io stetti lì il mio ragazzo mi consideró poco e suo padre mi parlava in continuazione e io educatamente rispondevo e parlavo con lui. Il mio ragazzo non si era accorto del mio imbarazzo e faceva gli affari suoi. tornai a casa singhiozzante, ero fuori di me perché per tutta la sera avevo avuto la sensazione di recitare il ruolo della brava ragazza intelligente e paziente. Ero disperata e da quella sera decisi di andare a parlare con qualcuno.
[#13]
"insicura e ma molto determinata a stare con lui. Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me"
Gentile Utente,
da quanto scrive anche nelle note successive sembra che questa relazione sia davvero sbilanciata e che sia Lei a dover rincorrere questo ragazzo.
La domanda più sensata non riguarda però lui, quanto il Suo, di atteggiamento. Che senso ha tutto ciò, soprattutto alla luce di quanto dice, cioè del fatto che questa relazione La fa soffrire?
Una relazione sentimentale non può né deve avere questi risvolti: in genere si sta con una persona con cui si sta bene.
Accade però, nella complessità dell'essere umano, di scegliere persone che colludono con le tendenze disfunzionali che uno ha e che sono state apprese in qualche maniera o da qualche parte nel passato.
Ad esempio la tendenza del Suo ragazzo a farsi gli affari propri: se non Le sta bene, perché non protesta? E se la Sua protesta non porta da nessuna parte, perché non cerca un altro ragazzo con cui stare bene davvero ed essere trattata come Lei desidera? Se prova ad immaginarsi da sola, che cosa sente?
La psicoterapia che ha fatto in passato Le era stata utile per vedere queste dinamiche? Come mai è stata interrotta? E' terminata o ha deciso Lei di interromperla?
Gentile Utente,
da quanto scrive anche nelle note successive sembra che questa relazione sia davvero sbilanciata e che sia Lei a dover rincorrere questo ragazzo.
La domanda più sensata non riguarda però lui, quanto il Suo, di atteggiamento. Che senso ha tutto ciò, soprattutto alla luce di quanto dice, cioè del fatto che questa relazione La fa soffrire?
Una relazione sentimentale non può né deve avere questi risvolti: in genere si sta con una persona con cui si sta bene.
Accade però, nella complessità dell'essere umano, di scegliere persone che colludono con le tendenze disfunzionali che uno ha e che sono state apprese in qualche maniera o da qualche parte nel passato.
Ad esempio la tendenza del Suo ragazzo a farsi gli affari propri: se non Le sta bene, perché non protesta? E se la Sua protesta non porta da nessuna parte, perché non cerca un altro ragazzo con cui stare bene davvero ed essere trattata come Lei desidera? Se prova ad immaginarsi da sola, che cosa sente?
La psicoterapia che ha fatto in passato Le era stata utile per vedere queste dinamiche? Come mai è stata interrotta? E' terminata o ha deciso Lei di interromperla?
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"ero fuori di me perché per tutta la sera avevo avuto la sensazione di recitare il ruolo della brava ragazza intelligente e paziente"
"mi accorgo tutt'ora di mettere in secondo piano i miei personali bisogni"
"Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me"
"Io lo stimo come lui stima me ma non ho mai pensato di essere migliore di lui. La nostra relazione pende un po' "dalle sue labbra"
Da quanto ci dice mi sembra chiaro che la vostra relazione è squilibrata per una serie di motivi, non ultimo il suo desiderio di rispondere alle aspettative degli altri e ai loro bisogni molto prima che ai suoi propri.
Il problema del suo ragazzo influenza anche lei e la vostra vita di coppia, ma lei probabilmente non ha la convinzione necessaria per motivarlo a intervenire perchè tende eccessivamente a preoccuparsi di fare ciò che lo rende felice e di non fare ciò che lo infastidisce.
Penso che questo intreccio di problemi personali e di coppia si possa risolvere se entrambi chiederete un aiuto psicologico, in forma individuale, per lavorare sui vostri problemi personali lasciando come eventuale opzione successiva un consulto di coppia.
Indipendentemente dal fatto che il suo ragazzo accetti o meno un aiuto psicologico le consiglio di riprendere il percorso che aveva interrotto perchè dai suoi post emerge una significativa necessità d'intervento che prescinde e travalica le questioni di coppia che ci ha riferito.
"mi accorgo tutt'ora di mettere in secondo piano i miei personali bisogni"
"Ancora ora ho questa sensazione, di non essere desiderabile ai suoi occhi e che quindi io debba sempre sforzarmi per farlo stare bene insieme a me"
"Io lo stimo come lui stima me ma non ho mai pensato di essere migliore di lui. La nostra relazione pende un po' "dalle sue labbra"
Da quanto ci dice mi sembra chiaro che la vostra relazione è squilibrata per una serie di motivi, non ultimo il suo desiderio di rispondere alle aspettative degli altri e ai loro bisogni molto prima che ai suoi propri.
Il problema del suo ragazzo influenza anche lei e la vostra vita di coppia, ma lei probabilmente non ha la convinzione necessaria per motivarlo a intervenire perchè tende eccessivamente a preoccuparsi di fare ciò che lo rende felice e di non fare ciò che lo infastidisce.
Penso che questo intreccio di problemi personali e di coppia si possa risolvere se entrambi chiederete un aiuto psicologico, in forma individuale, per lavorare sui vostri problemi personali lasciando come eventuale opzione successiva un consulto di coppia.
Indipendentemente dal fatto che il suo ragazzo accetti o meno un aiuto psicologico le consiglio di riprendere il percorso che aveva interrotto perchè dai suoi post emerge una significativa necessità d'intervento che prescinde e travalica le questioni di coppia che ci ha riferito.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 3.5k visite dal 21/05/2014.
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