Stress da studio e sensi di colpa
Buonasera,
sono una studentessa universitaria. Da sempre vivo una situazione familiare complicata, che spesso mi ha portato a dovermi occupare dei miei genitori più di quanto loro si siano presi cura di me. I miei risultati scolastici sono sempre stati una certezza per me: sono una ragazza studiosa, che si pone alti obiettivi e finora sono sempre stata soddisfatta per averli raggiunti.
Ultimamente però la situazione degli studi, l'unica che ho sempre avuto sotto controllo, ha iniziato a sfuggirmi di mano. Forse perché si è alzato il livello di difficoltà, forse per altre ragioni, i miei risultati hanno iniziato a farsi più deludenti. Questo non ha coinciso con l'insorgere di altri problemi familiari; anzi, ho iniziato a preoccuparmi più di me stessa che della mia situazione familiare, e credo che parte dei miei insuccessi siano influenzati anche da questi sensi di colpa, e dal vedere mal ricambiato quello che i miei genitori mi hanno dato, anche se poco.
In più fatico a concentrarmi, mi obbligo a portare a termine compiti elevatissimi e per farlo, li faccio male; mentre studio penso alle possibili implicazioni di un altro insuccesso o di un successo. Quando sono all'esame, alla prima mia incertezza mi blocco, dimentico le risposte alle successive domande e o vengo allontanata o me ne vado di mia spontanea volontà per impedirmi di fare brutta figura: ho il vuoto in testa e sono sicura che neanche con il libro davanti sarei capace di ricordare quello che, fino a poche ore prima, sapevo alla perfezione.
La mia riuscita in ambito scolastico è sempre stata collegata da me alla possibilità di riuscire ad avere, il prima possibile, un futuro sereno e lontano dai problemi che anche adesso mi circondano. Credo che questo complichi la situazione, perché per me passare un esame universitario non è solo una gratificazione personale, ma è un passo in più verso una condizione che spero essere più serena.
In questo modo però non sono serena adesso, ancor meno di prima, e sento il peso di aver deluso molte persone, tra cui gli amici che mi vogliono bene, il mio fidanzato e, soprattutto, me stessa.
Ormai è un circolo vizioso di studio senza riposo, risultati deludenti, studio per compensarli e altri risultati deludenti, il tutto contornato da stress e stanchezza. Come posso superare i cattivi pensieri, i sensi di colpa e la paura da esame? mi scuso per la lunghezza del messaggio e ringrazio per ogni risposta.
L.
sono una studentessa universitaria. Da sempre vivo una situazione familiare complicata, che spesso mi ha portato a dovermi occupare dei miei genitori più di quanto loro si siano presi cura di me. I miei risultati scolastici sono sempre stati una certezza per me: sono una ragazza studiosa, che si pone alti obiettivi e finora sono sempre stata soddisfatta per averli raggiunti.
Ultimamente però la situazione degli studi, l'unica che ho sempre avuto sotto controllo, ha iniziato a sfuggirmi di mano. Forse perché si è alzato il livello di difficoltà, forse per altre ragioni, i miei risultati hanno iniziato a farsi più deludenti. Questo non ha coinciso con l'insorgere di altri problemi familiari; anzi, ho iniziato a preoccuparmi più di me stessa che della mia situazione familiare, e credo che parte dei miei insuccessi siano influenzati anche da questi sensi di colpa, e dal vedere mal ricambiato quello che i miei genitori mi hanno dato, anche se poco.
In più fatico a concentrarmi, mi obbligo a portare a termine compiti elevatissimi e per farlo, li faccio male; mentre studio penso alle possibili implicazioni di un altro insuccesso o di un successo. Quando sono all'esame, alla prima mia incertezza mi blocco, dimentico le risposte alle successive domande e o vengo allontanata o me ne vado di mia spontanea volontà per impedirmi di fare brutta figura: ho il vuoto in testa e sono sicura che neanche con il libro davanti sarei capace di ricordare quello che, fino a poche ore prima, sapevo alla perfezione.
La mia riuscita in ambito scolastico è sempre stata collegata da me alla possibilità di riuscire ad avere, il prima possibile, un futuro sereno e lontano dai problemi che anche adesso mi circondano. Credo che questo complichi la situazione, perché per me passare un esame universitario non è solo una gratificazione personale, ma è un passo in più verso una condizione che spero essere più serena.
In questo modo però non sono serena adesso, ancor meno di prima, e sento il peso di aver deluso molte persone, tra cui gli amici che mi vogliono bene, il mio fidanzato e, soprattutto, me stessa.
Ormai è un circolo vizioso di studio senza riposo, risultati deludenti, studio per compensarli e altri risultati deludenti, il tutto contornato da stress e stanchezza. Come posso superare i cattivi pensieri, i sensi di colpa e la paura da esame? mi scuso per la lunghezza del messaggio e ringrazio per ogni risposta.
L.
[#1]
<Ormai è un circolo vizioso di studio senza riposo, risultati deludenti>
Gerntile Ragazza,
in effetti sembra proprio essersi infilata in un circolo vizioso che sarebbe opportuno spezzzare.
Una serie di fattori correlati tra loro, come la situazione familiare complicata alla quale solo accenna, come porsi standard troppo elevati, il riuscire a raggiungere traguardi nel più breve tempo possibile per sfuggire ai problemi familiari e con i migliori risultati, concorrono a sostenre i suoi disagi.
Un carico di stress, preoccupazioni, doveri, che dura da troppo tempo e che ora non riesce più a reggere.
L'ansia è nemica dello studio infatti lei descrive difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria e altro che inficiano la qualità dei suoi studi. In più i risultati deludenti che riporta aumentano il carico...gli obiettivi che vede allontanarsi, i sensi di colpa per timore di deludere gli altri,...non essere all'altezza dellle aspettative sue e altrui.
La soluzione migliore per far fronte alle sue difficoltà sarebbe quella di consultare direttamente un nostro collega proprio per riuscire a spezzare il circolo vizioso venutosi a creare e ritrovare migliore benessere, serenità e qualità nello studio.
In prima istanza potrebbe rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà se presente o meglio ancora al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo territorio.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Gerntile Ragazza,
in effetti sembra proprio essersi infilata in un circolo vizioso che sarebbe opportuno spezzzare.
Una serie di fattori correlati tra loro, come la situazione familiare complicata alla quale solo accenna, come porsi standard troppo elevati, il riuscire a raggiungere traguardi nel più breve tempo possibile per sfuggire ai problemi familiari e con i migliori risultati, concorrono a sostenre i suoi disagi.
Un carico di stress, preoccupazioni, doveri, che dura da troppo tempo e che ora non riesce più a reggere.
L'ansia è nemica dello studio infatti lei descrive difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria e altro che inficiano la qualità dei suoi studi. In più i risultati deludenti che riporta aumentano il carico...gli obiettivi che vede allontanarsi, i sensi di colpa per timore di deludere gli altri,...non essere all'altezza dellle aspettative sue e altrui.
La soluzione migliore per far fronte alle sue difficoltà sarebbe quella di consultare direttamente un nostro collega proprio per riuscire a spezzare il circolo vizioso venutosi a creare e ritrovare migliore benessere, serenità e qualità nello studio.
In prima istanza potrebbe rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà se presente o meglio ancora al Consultorio Familiare ASL Spazio Giovani del suo territorio.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.5k visite dal 20/05/2014.
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