Doc da relazione

Salve. Ho una relazione con un ragazzo mio coetaneo da circa 9 mesi. I primi mesi sono stati privi di problemi, mi sentivo realmente felice ed ero convintissima di amarlo. Un mese fa però, dal nulla, una sera, sono iniziati a uscire dubbi sul mio amore nei suoi confronti, se era quello che volevo, se provavo qualcosa per lui ed altre domande molto insistenti ed ossessive che mi hanno causato una fortissima ansia (io, comunque, sono una persona parecchio ansiosa già di mio, problema che ho sin da piccola). Andai dalla mia psicologa che frequento ormai da 3 anni, anche se non più in maniera costante da circa un anno e mi disse che si trattava di un pensiero ossessivo, dato dalla paura di perdere quella persona e la mia presunta "assenza di sentimenti" è data da un continuo paragone con la mia scorsa relazione, di circa un anno e mezzo, molto turbolenta e che mi fece stare molto male, facendomi provare un attaccamento morboso al partner (in quell'anno ho avuto molti problemi). Mi consigliò comunque di passare i giorni seguenti con il mio attuale ragazzo così da "costruire ricordi" da consultare ogni qualvolta fossero tornati questi dubbi. Così ho fatto ed effettivamente per tutto il periodo in cui sono stata con lui i dubbi sembravano essere scomparsi. Finito questo periodo, purtroppo, ne è iniziato uno molto più stressante, carico di ansie a causa della scuola, che è quello attuale, che ha fatto sì che i dubbi tornassero, ma con nuove domande del tipo "ma io voglio uscire con lui stasera?" e con conseguente autoconvincimento che non volevo uscirci, come se non ne avessi proprio voglia e una fortissima ansia. Fino a ieri sono stata con lui ed era tutto ottimo, nessun problema di ansia, ma quando non sono impegnata e sono a casa, verso la sera, le ansie continuano e sono come una fitta al cuore, perchè so che sarebbe una stupidaggine lasciare il mio ragazzo, perchè se ragiono io lo so che è la persona perfetta per me, ma le domande e l'ansia e anche l'apatia rimangono. Non so più che fare, dovrei tornare dalla psicologa in questi giorni, ma sento il bisogno fisico di altri pareri, data la mia scarsissima abilità a fidarmi.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
per quali motivi ha iniziato in passato un percorso psicoterapico?
Quali benefici ha finora ottenuto?
Attualmente come sono cadenzati gli incontri e come mai sente il bisogno di rivolgersi a noi?
Le è stata proposta una continuazione del percorso con obiettivi specifici in merito a quanto le sta accadendo ora?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
A mia madre è stato diagnosticato un tumore nel 2009, avevamo spesso problemi e nel 2011 sono stata io a voler andare dalla psicologa, in modo costante, a causa di episodi di rabbia e (come diagnosticato dalla psicologa) leggera depressione. Purtroppo, due anni fa, mia madre è venuta a mancare e io ho continuato ad andare dalla psicologa, poichè in realtà non ero triste, nè felice, ma semplicemente apatica riguardo l'accaduto e poi comunque sempre per le ansie continue date dalla scuola e dalla mia nuova convivenza con mio padre (i miei genitori si sono separati quando avevo 10 anni). Quando ho iniziato la relazione di un anno e mezzo ho pian piano smesso di andarci, finchè la relazione ha iniziato a mostrarsi turbolenta e a causarmi fortissime ansie riguardo l'essere lasciata e sono tornata da lei, ma in maniera scostante. Dopo la fine della relazione non ci sono più andata, poichè non ne sentivo il bisogno. Comunque riguardo i benefici, precedentemente mi ha aiutato molto ad essere più calma e ad evitare i continui scatti d'ira, diciamo che andare da lei era più una maniera per sfogarsi con qualcuno che mi ascoltasse veramente e anche adesso mi rassicura riguardo la mia attuale relazione, sostenendo che sono solo dubbi causati dalle mie paure e dal mio essere ansiosa.
Gli incontri al momento avvengono solo quando ne sento il bisogno, non in maniera regolare, poichè non trovo mai il tempo di incontrarla. Come ho già scritto, tutto ciò che mi ha detto è stata una diagnosi con motivazioni per cui queste ossessioni sono arrivate e di passare più tempo possibile con il ragazzo e, passato il periodo con lui, di ricontattarla in caso mi tornassero le ansie.
Ho deciso di rivolgermi a voi perchè essendo una persona ansiosa ho un continuo bisogno di rassicurazioni e soprattutto perchè non riesco a venirne a capo in nessun modo. Faccio continue ricerche su internet ogni sera, confrontando i miei sintomi di "doc" con quelli di altri utenti e rispecchiandomici continuamente, ma non faccio altro di sviluppare nuove domande così da "testare" il mio amore con le mie emozioni
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
le suggerirei di chiudere Internet, le sue ricerche altro non fanno che alimentare i suoi disagi.

<perchè essendo una persona ansiosa ho un continuo bisogno di rassicurazioni e soprattutto perchè non riesco a venirne a capo in nessun modo> E' tipico dell'ansioso cercare rassicurazioni di continuo, ma queste servono a placare solo monenteamente l'ansia, producendo poi l'effetto di sostenerla e rinforzarla.

Non sono pertanto le rassicurazioni che possono risolvere questo genere di problema, ma la continuazione di un percorso su esso focalizzato.

<sono solo dubbi causati dalle mie paure e dal mio essere ansiosa.> l'ansia però andrebbe adeguatamente curata. Si riferisca alla sua curante.

Quale approccio/orientamento segue?

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Utente
Utente
Nulla di preciso, vado dalla psicologa, le parlo, l'ultima volta mi ha imposto un "blocco" sonoro battendo sul tavolo quando mi iniziavano a venire i dubbi e mi ha fatta ragionare. L'ansia passa per un po', ma poi purtroppo torna. I miei dubbi sono soprattutto alimentati dal non sapere se si tratti realmente di doc o semplice disinnamoramento, anche se la psicologa li ha definiti doc. E questo mi porta a stare molto male.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
La sua curante è anche psicoterapeuta?
Nulla di preciso si riferisce al fatto che non ne conosce l'orientamento teorico?

<anche se la psicologa li ha definiti doc.>
Se si è infilata nel tunnel dell'ossessività questa andrebbe adeguatamente curata.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Utente
Utente
Credo che sia anche psicoterapeuta, ma non ne sono certa. Non ne conosco l'orientamento teorico, esattamente.
Comunque in questi giorni dovrei riincontrarmi con lei per fare un po' il punto della situazione, così da porre fine definitivamente a questa continua angoscia.

La ringrazio molto dell'aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
I lutti sono eventi destabilizzanti e difficili da elaborare e superare, probabilmente la sua problematica è stata slatentizzate dalla perdita di sua madre.
Il confronto con la sintomatologia altrui è una strategia nociva, perché non fa altro che mantenere in vita e nutrire la sintomatologia.
Torni dalla collega, parli con lei delle sue perplessità e dubbi, vedrà che sarà una vera opportunità per riprendere la vostra relazione e percorso insieme.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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