Paura di muovermi da sola
Ho paura ad uscire e a muovermi da sola. Mi prende ansia, mi agito, e quindi spesso rinuncio ad uscire di casa se so di dover andare da qualche parte da sola. Questo non succede se sono in compagnia anche solo di una persona che conosco.
Il problema è nato da qualche anno, ma adesso sta diventando insostenibile, ed è stato generato da qualche episodio che mi è capitato in passato: premessa, soffro di malattia da reflusso gastroesofageo da circa 10 anni, e c'era la presenza di un'ernia iatale, che l'ultima gastroscopia non ha più rilevato. Detto questo, mi è capitato in più di qualche occasione, soprattutto al mattino, di uscire di casa per andare al lavoro o all'università, e durante il tragitto a piedi dalla fermata dell'autobus al luogo in cui dovevo andare, di avvertire forti dolori che sembravano al petto e di andare in debito d'aria, causandomi uno spavento enorme. Capivo che dipendeva dallo stomaco perché mi bastava emettere un paio di eruttazioni (anche vergognandomi,in mezzo alla strada...) perché la situazione si sistemasse e passasse ogni dolore e ricominciassi a respirare regolarmente. Non so se il mio inconscio ha associato questi episodi al fatto che son sempre accaduti quando mi trovavo da sola... fatto sta che anche adesso che con lo stomaco sto meglio, il mio pensiero al momento di dovermi muovere da sola va a quegli episodi, alla possibilità che possano ripetersi, e al terrore di ritrovarmi a star male da sola in mezzo alla strada e di rivivere lo spavento di quegli attimi. Come posso comportarmi? Pur sapendo di cosa si tratta, e che mi basta liberare lo stomaco dall'aria per stare meglio, sono bloccata dalla paura di sentirmi ancora male in quel modo e di non essere in grado di reagire e di capire, se dovesse ricapitarmi.
Come posso affrontare e sconfiggere questo "blocco"?
Ringrazio per l'aiuto
Il problema è nato da qualche anno, ma adesso sta diventando insostenibile, ed è stato generato da qualche episodio che mi è capitato in passato: premessa, soffro di malattia da reflusso gastroesofageo da circa 10 anni, e c'era la presenza di un'ernia iatale, che l'ultima gastroscopia non ha più rilevato. Detto questo, mi è capitato in più di qualche occasione, soprattutto al mattino, di uscire di casa per andare al lavoro o all'università, e durante il tragitto a piedi dalla fermata dell'autobus al luogo in cui dovevo andare, di avvertire forti dolori che sembravano al petto e di andare in debito d'aria, causandomi uno spavento enorme. Capivo che dipendeva dallo stomaco perché mi bastava emettere un paio di eruttazioni (anche vergognandomi,in mezzo alla strada...) perché la situazione si sistemasse e passasse ogni dolore e ricominciassi a respirare regolarmente. Non so se il mio inconscio ha associato questi episodi al fatto che son sempre accaduti quando mi trovavo da sola... fatto sta che anche adesso che con lo stomaco sto meglio, il mio pensiero al momento di dovermi muovere da sola va a quegli episodi, alla possibilità che possano ripetersi, e al terrore di ritrovarmi a star male da sola in mezzo alla strada e di rivivere lo spavento di quegli attimi. Come posso comportarmi? Pur sapendo di cosa si tratta, e che mi basta liberare lo stomaco dall'aria per stare meglio, sono bloccata dalla paura di sentirmi ancora male in quel modo e di non essere in grado di reagire e di capire, se dovesse ricapitarmi.
Come posso affrontare e sconfiggere questo "blocco"?
Ringrazio per l'aiuto
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"il mio pensiero al momento di dovermi muovere da sola va a quegli episodi, alla possibilità che possano ripetersi, e al terrore di ritrovarmi a star male da sola in mezzo alla strada e di rivivere lo spavento di quegli attimi. Come posso comportarmi?"
Gentile Utente,
è necessario contattare direttamente uno psicologo psicoterapeuta, meglio se esperto nel trattamento dei disturbi d'ansia, in quanto è importante proprio spezzare il meccanismo che sta generando queste crisi e che è proprio ciò che Lei ha individuato.
Come vede, però, esserne consapevoli non è sufficiente; è necessario anche imparare, attraverso le prescrizioni comportamentali che uno psicoterapeuta può fornirLe, a gestire tutto ciò.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
è necessario contattare direttamente uno psicologo psicoterapeuta, meglio se esperto nel trattamento dei disturbi d'ansia, in quanto è importante proprio spezzare il meccanismo che sta generando queste crisi e che è proprio ciò che Lei ha individuato.
Come vede, però, esserne consapevoli non è sufficiente; è necessario anche imparare, attraverso le prescrizioni comportamentali che uno psicoterapeuta può fornirLe, a gestire tutto ciò.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 16/05/2014.
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