Non ce la faccio più!!

CHIEDO aiuto perchè sento di essere diventata pericolosa per il bimbo che porto in grembo. comincio a pensare al suicidio come unica possibilità di scelta, questa notte ho avuto terrore poichè mi sentivo stanca di portare mio figlio, sono stata male per il pensiero orribile, così mi sono fatta una doppia camomilla e dopo una crisi isterica di pianto, mi sono addormentata. mi sembrava di impazzire, non mi riconoscevo più, per questo ho deciso di chiedere AIUTO! non credo, anche se spero che questo possa essere un effetto del farmaco antispastico che sto prendendo. gli atteggiamenti di mio marito da circa dieci anni mi hanno portata al punto da farmi allontanare da lui. le ultime frasi circa la gravidanza sono: lui dopo che partorisco prende il bambino, tanto non sto facendo nessun sacrificio, le altre donne al mio stesso mese (7)si lamentano meno e lavorano ancora (preciso che ho avuto un indurimento della pancia per cui non riuscivo nemmeno più a camminare, lui ogni cosa che gli chiedo è un peso, se la fa me la fa pesare con la sua irritazione), a metà gravidanza disse poichè gli avevo chiesto di spingere un carrello pieno di casse d'acqua che se abortivo non faceva niente, ne avremmo fatto un altro, poco dopo dal ritorno del viaggio di nozze rifiutava rapporti dicendo che non sarei mai potuto essere una buona madre. questo sotto il profilo della gravidanza, sotto il profilo personale le offese si concentrano sulla mia disoccupazione (possiedo due lauree) e sulla mia incapacità di fare qualcosa. sulla mia famiglia, sempre disponibile, ne ha dette di cotte e di crude: ha chiamato mia madre bagascia, ha offeso mio padre e i miei fratelli, dice che a tutti loro vorrebbe inserire il pene in bocca. ovviamente loro non sanno nulla poichè lui ogni volta che li vede fa l'agnellino ed io non voglio fargli prendere questo dolore, dopo tutti i sacrifici che hanno fatto per me e mi vergogno di rivelargli quale mostro ho di fianco. non è capace di stare in società, si scoccia di ogni cosa che riguarda me e i miei interessi, se mi accompagna da qualche parte dopo un po' comincia a brontolare e a fare battute stupide ad alta voce, del tipo "mi sono rotto il cazzo!"; la sua premura per me ha fatto si che una volta si è dimenticato di me in macchina e mi ha chiuso dentro con l'allarme inserito. per non parlare poi della violenza dal punto di vista fisico, da quando sono incinta, un pò calata però sempre presente: non ricevo più pugni in un occhio o nello stomaco, pizzichi e strette alla gola, però le distorsioni di polso o i calci sono quasi sempre presenti quando il discorso non gli piace. gli ho detto 1000 volte di farsi vedere da qualcuno perchè secondo me la sua irritabilità ha origine dal modo in cui è stato cresciuto, sono diventata irritabile e nervosa anch'io da quando frequento la sua famiglia, dove è difficile esprimersi. a questo punto il consulto lo chiedo io, perchè comincio ad avere pensieri suicidi! spero qualcuno mi aiuti!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
E fa bene a chiedere Lei il consulto, ma per se stessa.
Il problema vero non è tanto (o solo) Suo marito, ma il fatto che Lei si sia inserita in una relazione tossica e con un uomo maltrattante.
Però da qui non è possibile fornirLe l'aiuto di cui ha bisogno, in quanto è importante che Lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta direttamente, per capire come uscire da una relazione difficile.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
la ringrazio della risposta. il problema è proprio questo, riuscire ad "uscire" da questa relazione perchè da sola non ce la faccio. forse tutto dipende dall'infanzia e per quanto voglio abolirla dalla mente, ritorna. il problema è che io amo mio marito quando mostra l'altro lato di sè. però ora ho paura della mia mente e temo per il mio piccolo. ho bisogno di aiuto però nn dispongo di risorse economiche sufficienti per potermi permettere un consulto privato. spero sia possibile rivolgermi all'asl, possibilmente con lo stesso grado di qualità e calore umano. non so se posso rivolgermi ad un centro antiviolenza o se è meglio passare direttamente ad un consulto specialistico. cmq parlarne mi fa già sentire meglio, nn ho nessuno con cui farlo.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Signora,
presso il Consultorio dell'ASL può incontrare gratuitamente uno psicologo per le problematiche che espone e che eventualmente saprà indicarle l'opportunità o meno di rivolgersi anche ad un centro antiviolenza.
Inoltre, solitamente, sempre al Consultorio, vengono attivati dei corsi di preparazione al parto che prevedono anche discussioni di gruppo con lo psicologo e possono essere molto utili come sostegno in un periodo così delicato.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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