Le perversioni raccontate - coppia
Buongiorno,
vorrei chiedere un parere sul mio modo di vivere il sesso nella coppia e le relative difficoltà a trovare un partner complementare.
Negli anni ho avuto modo di sperimentare un pò tutto ciò che mi passava per la testa e così farmi un'idea di quello che è il mio modo di vivere la sessualità. Sono sempre stata affascinata dalle perversioni, quasi tutte... come se il semplice fatto che lo fossero bastasse a renderle attraenti. Il punto è che non ho alcun desiderio nè appagamento nel metterle in atto ma adoro sentirmele raccontare durante un normalissimo rapporto sessuale. In generale mi piace l'idea (e dico appunto "l'idea") dell'uomo dominante. Questo, nella realtà, significa poco più che passionale. E tutto ciò che è "di troppo" mi piace sentirmelo raccontare.
Il problema è che fino ad ora ho incontrato esclusivamente due tipologie di uomini:
1) l'uomo tranquillo e dolce che appena conosciuti i miei gusti si sconvolge e mi etichetta come "pervertita" pensando che io ami fare chissà che e non credendo al fatto che per me sono solo racconti, fantasie, che smettono di esistere nel momento in cui smetto di fare sesso.
2) l'uomo che vorrebbe trasformare in realtà tutte le mie fantasie non capendo che la cosa non mi interessa (ho sperimentato molto da ragazza ed ho visto che la realizzazione non mi interessa), oltre che risultarmi sgradevole e per nulla eccitante. Quindi poi quest'altro tipo d'uomo mi etichetta come bugiarda o ipocrita, pensando che io lo abbia "abbindolato" con la scusa del sesso trasgressivo quando poi sono tradizionale.
Non so realmente più come comportarmi nè come trovare il mio partner giusto, quello complementare, che ascolti tutte le mie fantasie e poi le usi per raccontarmele in vario modo durante il sesso. Vorrei naturalmente che lui provasse altrettanto piacere nel raccontarmele.
Spero in vostri suggerimenti...
Grazie, cordiali saluti.
vorrei chiedere un parere sul mio modo di vivere il sesso nella coppia e le relative difficoltà a trovare un partner complementare.
Negli anni ho avuto modo di sperimentare un pò tutto ciò che mi passava per la testa e così farmi un'idea di quello che è il mio modo di vivere la sessualità. Sono sempre stata affascinata dalle perversioni, quasi tutte... come se il semplice fatto che lo fossero bastasse a renderle attraenti. Il punto è che non ho alcun desiderio nè appagamento nel metterle in atto ma adoro sentirmele raccontare durante un normalissimo rapporto sessuale. In generale mi piace l'idea (e dico appunto "l'idea") dell'uomo dominante. Questo, nella realtà, significa poco più che passionale. E tutto ciò che è "di troppo" mi piace sentirmelo raccontare.
Il problema è che fino ad ora ho incontrato esclusivamente due tipologie di uomini:
1) l'uomo tranquillo e dolce che appena conosciuti i miei gusti si sconvolge e mi etichetta come "pervertita" pensando che io ami fare chissà che e non credendo al fatto che per me sono solo racconti, fantasie, che smettono di esistere nel momento in cui smetto di fare sesso.
2) l'uomo che vorrebbe trasformare in realtà tutte le mie fantasie non capendo che la cosa non mi interessa (ho sperimentato molto da ragazza ed ho visto che la realizzazione non mi interessa), oltre che risultarmi sgradevole e per nulla eccitante. Quindi poi quest'altro tipo d'uomo mi etichetta come bugiarda o ipocrita, pensando che io lo abbia "abbindolato" con la scusa del sesso trasgressivo quando poi sono tradizionale.
Non so realmente più come comportarmi nè come trovare il mio partner giusto, quello complementare, che ascolti tutte le mie fantasie e poi le usi per raccontarmele in vario modo durante il sesso. Vorrei naturalmente che lui provasse altrettanto piacere nel raccontarmele.
Spero in vostri suggerimenti...
Grazie, cordiali saluti.
[#1]
Cara Utente,
le fantasie sessuali nascono nell'inconscio e rispondono a bisogni infantili non saturati all'età adeguata o derivano dal meccanismo della coazione a ripetere.
In genere la fantasia è molto più appagante della sua realizzazione - che spesso non è affatto desiderata - proprio perchè risponde a questi bisogni profondi che nulla hanno a che vedere con la realtà presente e attuale e quindi con la concretizzazione di quanto immaginato.
Si tratta di pensieri che nascono da dinamiche intrapsichiche che appartengono al singolo individuo e che non possono essere fedelmente riportate o spiegate ad altri, perchè il soggetto stesso non ne ha piena consapevolezza.
La condivisione delle sue fantasie ha probabilmente sollecitato nelle due tipologie di uomini che ha descritto delle risposte diverse da quelle che si aspettava perchè per i suoi partner non è stato evidentemente semplice comprendere come lei possa solo immaginare e non voler anche attuare contenuti che, rispondendo a necessità inconsce, in quanto fantasie hanno appunto un significato ben diverso da quello che assumerebbe la loro messa in pratica.
Si può pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nel momento in cui ha condiviso i suoi pensieri con i partner, e che non sia stato sufficientemente chiaro il distinguo fra l'appagamento che ottiene dal pensare determinate cose e l'assente desiderio di attuarle.
Può essere questa la spiegazione del fraintendimento che si è creato, in entrambe le accezioni che ha riportato?
le fantasie sessuali nascono nell'inconscio e rispondono a bisogni infantili non saturati all'età adeguata o derivano dal meccanismo della coazione a ripetere.
In genere la fantasia è molto più appagante della sua realizzazione - che spesso non è affatto desiderata - proprio perchè risponde a questi bisogni profondi che nulla hanno a che vedere con la realtà presente e attuale e quindi con la concretizzazione di quanto immaginato.
Si tratta di pensieri che nascono da dinamiche intrapsichiche che appartengono al singolo individuo e che non possono essere fedelmente riportate o spiegate ad altri, perchè il soggetto stesso non ne ha piena consapevolezza.
La condivisione delle sue fantasie ha probabilmente sollecitato nelle due tipologie di uomini che ha descritto delle risposte diverse da quelle che si aspettava perchè per i suoi partner non è stato evidentemente semplice comprendere come lei possa solo immaginare e non voler anche attuare contenuti che, rispondendo a necessità inconsce, in quanto fantasie hanno appunto un significato ben diverso da quello che assumerebbe la loro messa in pratica.
Si può pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nel momento in cui ha condiviso i suoi pensieri con i partner, e che non sia stato sufficientemente chiaro il distinguo fra l'appagamento che ottiene dal pensare determinate cose e l'assente desiderio di attuarle.
Può essere questa la spiegazione del fraintendimento che si è creato, in entrambe le accezioni che ha riportato?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
"Sono sempre stata affascinata dalle perversioni, quasi tutte... come se il semplice fatto che lo fossero bastasse a renderle attraenti."
Gent.le ragazza,
forse questo bisogno di trasgressione meriterebbe di essere approfondito meglio non perché sbagliato ma in quanto rivelatore di una sorta di insoddisfazione che non necessariamente riguarda la sessualità anche se si manifesta in essa.
Gent.le ragazza,
forse questo bisogno di trasgressione meriterebbe di essere approfondito meglio non perché sbagliato ma in quanto rivelatore di una sorta di insoddisfazione che non necessariamente riguarda la sessualità anche se si manifesta in essa.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile utente,
in un rapporto affettivo e sessuale anche la semplice condivisione di fantasie dovrebbe rispettare i tempi di una conoscenza più approfondita. Se lei come dice vuole trovare "la sua parte complementare" è chiaro che deve anche sintonizzarsi con le esigenze del suo partner e può svelare queste sue fantasie nonchè il suo modo di concepire il sesso e il rapporto di coppia poco alla volta.
Ritengo che le possa essere molto utile un consulto psicologico con un professionista su queste tematiche, anche per approfondire la sua difficoltà a trovare "il partner giusto" e per capire se le modalità di ricerca e di esplicitare fantasie che poi non metterà in pratica non possano essere in realtà un tentativo inconsapevole di mantenere una distanza affettiva dagli uomini.
Resto in ascolto
in un rapporto affettivo e sessuale anche la semplice condivisione di fantasie dovrebbe rispettare i tempi di una conoscenza più approfondita. Se lei come dice vuole trovare "la sua parte complementare" è chiaro che deve anche sintonizzarsi con le esigenze del suo partner e può svelare queste sue fantasie nonchè il suo modo di concepire il sesso e il rapporto di coppia poco alla volta.
Ritengo che le possa essere molto utile un consulto psicologico con un professionista su queste tematiche, anche per approfondire la sua difficoltà a trovare "il partner giusto" e per capire se le modalità di ricerca e di esplicitare fantasie che poi non metterà in pratica non possano essere in realtà un tentativo inconsapevole di mantenere una distanza affettiva dagli uomini.
Resto in ascolto
Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it
[#4]
Ex utente
Ringrazio tutti per le risposte.
Dr. Massaro:
"Si può pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nel momento in cui ha condiviso i suoi pensieri con i partner, e che non sia stato sufficientemente chiaro il distinguo fra l'appagamento che ottiene dal pensare determinate cose e l'assente desiderio di attuarle."
Non lo so... per me questo genere di "discorsi" dovrebbe essere molto leggero e gradevole, proprio come vivo queste mie fantasie sessuali. Si può aver voglia di guardarsi un film di qualsiasi genere senza per questo andare a fare ciò che si è visto nel film. Ho avuto il mio periodo adolescenziale in cui anch'io, tratta in inganno dalle mie idee, ho voluto "mettermi alla prova", e proprio mettendomi alla prova, cioè realizzando le mie fantasie con degli uomini, ho visto che non mi interessava affatto perchè, come dice lei, le stesse cose fantasticate poi nella realtà sono ben diverse.
Ho avuto molta fretta di farlo, ora a 36 anni mi trovo nella posizione di chi già sa cosa le piace, non le piace, cosa vuole o non vuole. Ci sono donne sposate che magari a 40 anni cominciano ad affacciarsi sul mondo della trasgressione, magari spronate dal marito... per non dire "pressate".
Chi sta meglio/peggio? Non ne ho la più pallida idea.
Dr. Camplone:
"forse questo bisogno di trasgressione meriterebbe di essere approfondito meglio non perché sbagliato ma in quanto rivelatore di una sorta di insoddisfazione che non necessariamente riguarda la sessualità anche se si manifesta in essa"
Secondo lei anche il semplice fantasticare durante il sesso è un "bisogno di trasgressione"? Voglio dire, il fatto che mettere in atto quelle cose non ha più alcuno stimolo, non conta?
Dr. Basile:
"può svelare queste sue fantasie nonchè il suo modo di concepire il sesso e il rapporto di coppia poco alla volta"
Ho avuto due lunghe relazioni sentimentali, molto lunghe, in cui ho appunto, come dice lei, atteso... il momento giusto, per svelarmi un pò alla volta. Ma se lei trova un muro ogni volta che svela un singolo elemento, come potrebbe mai andare avanti la relazione? A quel punto finisce, perchè se rimane l'affetto ma non il sesso, si può tranquillamente restare amici.
Per me l'attrazione è un fatto di alchimia, ci vuole un attimo... per capire se c'è o non c'è. E una relazione di coppia senza alchimia sessuale, non è una relazione di coppia per me soddisfacente.
Potrei fare come fanno molte, un compagno "casto e puro" e un amante fantasioso... ma non mi interessa. Me ne interessa solo uno, quello giusto.
Dr. Massaro:
"Si può pensare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nel momento in cui ha condiviso i suoi pensieri con i partner, e che non sia stato sufficientemente chiaro il distinguo fra l'appagamento che ottiene dal pensare determinate cose e l'assente desiderio di attuarle."
Non lo so... per me questo genere di "discorsi" dovrebbe essere molto leggero e gradevole, proprio come vivo queste mie fantasie sessuali. Si può aver voglia di guardarsi un film di qualsiasi genere senza per questo andare a fare ciò che si è visto nel film. Ho avuto il mio periodo adolescenziale in cui anch'io, tratta in inganno dalle mie idee, ho voluto "mettermi alla prova", e proprio mettendomi alla prova, cioè realizzando le mie fantasie con degli uomini, ho visto che non mi interessava affatto perchè, come dice lei, le stesse cose fantasticate poi nella realtà sono ben diverse.
Ho avuto molta fretta di farlo, ora a 36 anni mi trovo nella posizione di chi già sa cosa le piace, non le piace, cosa vuole o non vuole. Ci sono donne sposate che magari a 40 anni cominciano ad affacciarsi sul mondo della trasgressione, magari spronate dal marito... per non dire "pressate".
Chi sta meglio/peggio? Non ne ho la più pallida idea.
Dr. Camplone:
"forse questo bisogno di trasgressione meriterebbe di essere approfondito meglio non perché sbagliato ma in quanto rivelatore di una sorta di insoddisfazione che non necessariamente riguarda la sessualità anche se si manifesta in essa"
Secondo lei anche il semplice fantasticare durante il sesso è un "bisogno di trasgressione"? Voglio dire, il fatto che mettere in atto quelle cose non ha più alcuno stimolo, non conta?
Dr. Basile:
"può svelare queste sue fantasie nonchè il suo modo di concepire il sesso e il rapporto di coppia poco alla volta"
Ho avuto due lunghe relazioni sentimentali, molto lunghe, in cui ho appunto, come dice lei, atteso... il momento giusto, per svelarmi un pò alla volta. Ma se lei trova un muro ogni volta che svela un singolo elemento, come potrebbe mai andare avanti la relazione? A quel punto finisce, perchè se rimane l'affetto ma non il sesso, si può tranquillamente restare amici.
Per me l'attrazione è un fatto di alchimia, ci vuole un attimo... per capire se c'è o non c'è. E una relazione di coppia senza alchimia sessuale, non è una relazione di coppia per me soddisfacente.
Potrei fare come fanno molte, un compagno "casto e puro" e un amante fantasioso... ma non mi interessa. Me ne interessa solo uno, quello giusto.
[#5]
"Ho avuto due lunghe relazioni sentimentali, molto lunghe, in cui ho appunto, come dice lei, atteso... il momento giusto, per svelarmi un po' alla volta"
Nel dettaglio, quanto tempo ha atteso?
Come descriverebbe questi due partner?
Che personalità avevano?
Cosa in lei li attraeva?
Nel dettaglio, quanto tempo ha atteso?
Come descriverebbe questi due partner?
Che personalità avevano?
Cosa in lei li attraeva?
[#6]
"Secondo lei anche il semplice fantasticare durante il sesso è un "bisogno di trasgressione"?"
No lei ci ha parlato di fantasie riguardanti perversioni e quindi trasgressioni.
"E una relazione di coppia senza alchimia sessuale, non è una relazione di coppia per me soddisfacente."
Certo ma una sessualità gratificante può essere sperimentata solo attraverso la condivisione verbale di fantasie sessuali riguardanti perversioni?
Sembra che lei si sia focalizzata su questo aspetto e inevitabilmente forse ha perso di vista tanti altri aspetti presenti nell'intimità in quanto viaggio di scoperta reciproca.
E' come se avesse perso la curiosità...
No lei ci ha parlato di fantasie riguardanti perversioni e quindi trasgressioni.
"E una relazione di coppia senza alchimia sessuale, non è una relazione di coppia per me soddisfacente."
Certo ma una sessualità gratificante può essere sperimentata solo attraverso la condivisione verbale di fantasie sessuali riguardanti perversioni?
Sembra che lei si sia focalizzata su questo aspetto e inevitabilmente forse ha perso di vista tanti altri aspetti presenti nell'intimità in quanto viaggio di scoperta reciproca.
E' come se avesse perso la curiosità...
[#7]
Gentile Utente,
mi associo alle riflessioni di Colleghi che mi hanno preceduta.
La sua richiesta di consulenza dovrebbe essere letta da due punti di vita: l'aspetto relazionale e quello sessuale, che solitamente non sono disgiunti.
é vero quello che dice lei, che non c'è coppia senza alchimia sessuale, ma è anche vero il contrario, le fantasie e le loro eventuali realizzazioni, sono un percorso che nasce e cresce con l'affettività, la complicità e l'empatia mentale e sessuale.
Si chieda se questi uomini erano adatti a lei e lei a loro.
le allego svariate letture sull'argomento
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3309-sesso-cuore-e-fantasie-l-immaginario-erotico-ed-i-suoi-possibili-utilizzi.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
mi associo alle riflessioni di Colleghi che mi hanno preceduta.
La sua richiesta di consulenza dovrebbe essere letta da due punti di vita: l'aspetto relazionale e quello sessuale, che solitamente non sono disgiunti.
é vero quello che dice lei, che non c'è coppia senza alchimia sessuale, ma è anche vero il contrario, le fantasie e le loro eventuali realizzazioni, sono un percorso che nasce e cresce con l'affettività, la complicità e l'empatia mentale e sessuale.
Si chieda se questi uomini erano adatti a lei e lei a loro.
le allego svariate letture sull'argomento
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3309-sesso-cuore-e-fantasie-l-immaginario-erotico-ed-i-suoi-possibili-utilizzi.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#8]
Ex utente
Dr Massaro:
"Nel dettaglio, quanto tempo ha atteso?
Come descriverebbe questi due partner?
Che personalità avevano?
Cosa in lei li attraeva?"
L'ultima è durata 6 anni, un tempo per me lunghissimo... almeno in riferimento alle altre. Mi è subito apparso come il classico "bravo ragazzo" e quando abbiamo iniziato a frequentarci sentivo proprio il bisogno di una persona così. Inizialmente era molto dolce, poi col tempo si è lasciato un pò andare ed ho constatato che in realtà era solo estremamente insicuro di sè, molto legato alla madre, più o meno succube del padre. E mi si è delineata davanti un'altra persona. Lui diceva che io ero altrettanto dolce, diceva che mi vedeva come una "gattina"... queste cose mi soffocavano un pò perchè non corrispondono alla mia natura. E dunque decisi di aprirmi e confidargli alcuni miei gusti, eravamo già al 3 anno... poi ecco, solo fantasie oramai... e lui rimase sconvolto perchè l'immagine che aveva di me era completamente diversa. In sintesi, ci siamo scoperti entrambi diversi da quelli che pensavamo di essere rispettivamente... forse proprio a causa dell'esserci frenati per così tanto tempo, lui in un senso, io in un altro. Siamo rimasti cmq insieme a lungo per amicizia, anche abitudine. Poi ho deciso di chiudere definitivamente perchè mi sentivo oppressa e limitata ad andare oltre.
La relazione precedente invece durata 2 anni con un ragazzo che poteva sembrare il mio tipo ideale sotto tutti i punti di vista, salvo poi avere parecchi problemi, era in cura psichiatrica, vari sbalzi di umore e insofferenze che rendevano tutto molto complicato. Gli parlai dei miei gusti dopo qualche mese e la sua reazione fu quella di usare queste mie fantasie in modo un pò improprio... ovvero le usava per umiliarmi nei momenti in cui si sentiva insofferente. Di me non so cosa gli piacesse, non l'ho mai capito. Un momento ero tutto e quello dopo ero il nulla.
Per il resto, ho avuto relazioni con partner-amici in cui ci si vedeva quando si aveva voglia... con qualcuno poteva esserci qualcosa in più... un affetto un pò più profondo ma non l'amore. E per quanto riguarda il sesso, con questi andava abbastanza bene, non fosse per quella loro smania di voler realizzare tutto, magari perchè per loro erano novità o non capivano il motivo per non farlo.
Ad esempio, per dirne una: mi piace che lui mi racconti una scena in cui vengo legata e frustata. Ma dal momento che l'ho fatto (tanti anni fa) e conosco bene le sensazioni fisiche, so altrettanto bene che ora non ho più voglia di quelle sensazioni. Però l'idea mi eccita proprio perchè non sento il dolore fisico! Perchè è quello a togliermi il piacere.
E' un pò come immaginare l'inferno stando in paradiso, perchè solo da lì riesco ad apprezzarlo.
Dr. Camplone:
"Certo ma una sessualità gratificante può essere sperimentata solo attraverso la condivisione verbale di fantasie sessuali riguardanti perversioni?
Sembra che lei si sia focalizzata su questo aspetto e inevitabilmente forse ha perso di vista tanti altri aspetti presenti nell'intimità in quanto viaggio di scoperta reciproca.
E' come se avesse perso la curiosità..."
Sento che ha indovinato... "perso la curiosità"
Credo che questo sia stato proprio a causa di quella mia prematura voglia di scoprire le cose... parliamo dei miei 18-23 anni circa... un periodo in cui le mie amiche cominciavano ad avere i primi ragazzi, divertirsi per una serata in discoteca tutti insieme... io sentivo uno stacco temporale rispetto a loro. Il loro modo di svagarsi mi annoiava, inoltre parlando con un paio di loro, mi resi ben conto di quanto le mie idee fossero totalmente fuori dalla loro immaginazione. Non mi sentivo compresa in questo senso e il distacco è stato naturale. Ho preferito quindi cercare la compagnia di persone più adulte, anche e soprattutto attraverso internet. Mi sembravano più maturi (e logicamente lo erano). Poi non ho mai avuto imbarazzi nel confidarmi e questo ha velocizzato un pò tutto. Una volta ho provato a confidare ad un'amica ciò che facevo con queste persone ma passai per "pazza", così lasciai perdere. Poi tutto questo periodo così movimentato si è concluso per noia. Inoltre devo dire che niente di ciò che ho fatto, diciamo di "trasgressivo" mi è realmente piaciuto. Spesso e volentieri era solo per provare cose nuove, un pò "tutto quello che c'è da provare". Quindi si, adesso mi sembra di conoscere un inventario che da un lato mi ha stancato, dall'altro continua ad affascinarmi. Ma può affascinarmi solo finchè rimane nella fantasia.
Il sesso, senza queste fantasie... può esserci però mi soddisfa poco.
Anche adesso quindi, mi sento sfalsata rispetto a delle amiche sposate e con un'esperienza sessuale normale o magari con una doppia vita e contente di stare così... hanno trovato il loro equilibrio, che io però non capisco.
Grazie
"Nel dettaglio, quanto tempo ha atteso?
Come descriverebbe questi due partner?
Che personalità avevano?
Cosa in lei li attraeva?"
L'ultima è durata 6 anni, un tempo per me lunghissimo... almeno in riferimento alle altre. Mi è subito apparso come il classico "bravo ragazzo" e quando abbiamo iniziato a frequentarci sentivo proprio il bisogno di una persona così. Inizialmente era molto dolce, poi col tempo si è lasciato un pò andare ed ho constatato che in realtà era solo estremamente insicuro di sè, molto legato alla madre, più o meno succube del padre. E mi si è delineata davanti un'altra persona. Lui diceva che io ero altrettanto dolce, diceva che mi vedeva come una "gattina"... queste cose mi soffocavano un pò perchè non corrispondono alla mia natura. E dunque decisi di aprirmi e confidargli alcuni miei gusti, eravamo già al 3 anno... poi ecco, solo fantasie oramai... e lui rimase sconvolto perchè l'immagine che aveva di me era completamente diversa. In sintesi, ci siamo scoperti entrambi diversi da quelli che pensavamo di essere rispettivamente... forse proprio a causa dell'esserci frenati per così tanto tempo, lui in un senso, io in un altro. Siamo rimasti cmq insieme a lungo per amicizia, anche abitudine. Poi ho deciso di chiudere definitivamente perchè mi sentivo oppressa e limitata ad andare oltre.
La relazione precedente invece durata 2 anni con un ragazzo che poteva sembrare il mio tipo ideale sotto tutti i punti di vista, salvo poi avere parecchi problemi, era in cura psichiatrica, vari sbalzi di umore e insofferenze che rendevano tutto molto complicato. Gli parlai dei miei gusti dopo qualche mese e la sua reazione fu quella di usare queste mie fantasie in modo un pò improprio... ovvero le usava per umiliarmi nei momenti in cui si sentiva insofferente. Di me non so cosa gli piacesse, non l'ho mai capito. Un momento ero tutto e quello dopo ero il nulla.
Per il resto, ho avuto relazioni con partner-amici in cui ci si vedeva quando si aveva voglia... con qualcuno poteva esserci qualcosa in più... un affetto un pò più profondo ma non l'amore. E per quanto riguarda il sesso, con questi andava abbastanza bene, non fosse per quella loro smania di voler realizzare tutto, magari perchè per loro erano novità o non capivano il motivo per non farlo.
Ad esempio, per dirne una: mi piace che lui mi racconti una scena in cui vengo legata e frustata. Ma dal momento che l'ho fatto (tanti anni fa) e conosco bene le sensazioni fisiche, so altrettanto bene che ora non ho più voglia di quelle sensazioni. Però l'idea mi eccita proprio perchè non sento il dolore fisico! Perchè è quello a togliermi il piacere.
E' un pò come immaginare l'inferno stando in paradiso, perchè solo da lì riesco ad apprezzarlo.
Dr. Camplone:
"Certo ma una sessualità gratificante può essere sperimentata solo attraverso la condivisione verbale di fantasie sessuali riguardanti perversioni?
Sembra che lei si sia focalizzata su questo aspetto e inevitabilmente forse ha perso di vista tanti altri aspetti presenti nell'intimità in quanto viaggio di scoperta reciproca.
E' come se avesse perso la curiosità..."
Sento che ha indovinato... "perso la curiosità"
Credo che questo sia stato proprio a causa di quella mia prematura voglia di scoprire le cose... parliamo dei miei 18-23 anni circa... un periodo in cui le mie amiche cominciavano ad avere i primi ragazzi, divertirsi per una serata in discoteca tutti insieme... io sentivo uno stacco temporale rispetto a loro. Il loro modo di svagarsi mi annoiava, inoltre parlando con un paio di loro, mi resi ben conto di quanto le mie idee fossero totalmente fuori dalla loro immaginazione. Non mi sentivo compresa in questo senso e il distacco è stato naturale. Ho preferito quindi cercare la compagnia di persone più adulte, anche e soprattutto attraverso internet. Mi sembravano più maturi (e logicamente lo erano). Poi non ho mai avuto imbarazzi nel confidarmi e questo ha velocizzato un pò tutto. Una volta ho provato a confidare ad un'amica ciò che facevo con queste persone ma passai per "pazza", così lasciai perdere. Poi tutto questo periodo così movimentato si è concluso per noia. Inoltre devo dire che niente di ciò che ho fatto, diciamo di "trasgressivo" mi è realmente piaciuto. Spesso e volentieri era solo per provare cose nuove, un pò "tutto quello che c'è da provare". Quindi si, adesso mi sembra di conoscere un inventario che da un lato mi ha stancato, dall'altro continua ad affascinarmi. Ma può affascinarmi solo finchè rimane nella fantasia.
Il sesso, senza queste fantasie... può esserci però mi soddisfa poco.
Anche adesso quindi, mi sento sfalsata rispetto a delle amiche sposate e con un'esperienza sessuale normale o magari con una doppia vita e contente di stare così... hanno trovato il loro equilibrio, che io però non capisco.
Grazie
[#9]
Ex utente
Dr. Randone:
Grazie per gli spunti, leggerò.
Quando dice "un percorso che nasce e cresce con l'affettività, la complicità e l'empatia mentale e sessuale"
Ha perfettamente ragione ma sono molti elementi... per funzionare, tutti questi devono esserci e non solo, devono andare bene, e reciprocamente...
Si rende conto di quanto sia difficile...
Grazie per gli spunti, leggerò.
Quando dice "un percorso che nasce e cresce con l'affettività, la complicità e l'empatia mentale e sessuale"
Ha perfettamente ragione ma sono molti elementi... per funzionare, tutti questi devono esserci e non solo, devono andare bene, e reciprocamente...
Si rende conto di quanto sia difficile...
[#10]
E' possibile che le sembri difficile perché sono proprio gli aspetti che si sono rivelati carenti nella sue relazioni affettive, dal suo racconto emerge questo sentirsi diversa dagli altri e quindi in un certo senso sola, ma nonostante ciò, forse ha continuato a cercare la condivisione privilegiando le fantasie sessuali piuttosto che la relazione con l'altro nella sua globalità.
Consideri la mia ipotesi uno spunto di riflessione non un giudizio su di lei come persona.
Consideri la mia ipotesi uno spunto di riflessione non un giudizio su di lei come persona.
[#11]
Ex utente
Credo che all'epoca avessi bisogno di entrare fortemente in contatto fisico, nel modo più veloce e intenso possibile. Ora sono passati tanti anni e non ricordo neanche esattamente quali pensieri avessi.
Pensando invece ad oggi, secondo voi sarebbe più adatto un uomo o una donna come terapeuta, volendo imparare ad approcciare diversamente agli uomini? In un modo più completo?
Su quali basi si sceglie un uomo o una donna?
Pensando invece ad oggi, secondo voi sarebbe più adatto un uomo o una donna come terapeuta, volendo imparare ad approcciare diversamente agli uomini? In un modo più completo?
Su quali basi si sceglie un uomo o una donna?
[#12]
Alla luce di quello che ha riferito direi che le persone con le quali ha avuto una storia difficilmente possono fare testo o rappresentare l'universo maschile, per vari motivi.
I due ex-fidanzati dei quali ci ha parlato erano persone "particolari": il primo era insicuro e succube dei genitori, bisognoso di cucirle addosso una maschera di inoffensività, perciò è comprensibile che lei gli abbia provocato un certo shock rivelando dopo ben 3 anni certi particolari piuttosto intimi che la distanziavano da ciò che lui avrebbe voluto vedere; il secondo ragazzo invece era un paziente psichiatrico probabilmente bipolare, quindi incapace di stabilità e portato a esprimere rabbia rinfacciandole tutto per umiliarla a proprio piacimento passando da un atteggiamento all'altro in base all'umore.
Per quanto riguarda poi gli amici con i quali ha avuto incontri occasionali o brevi relazioni mi sembra plausibile che ritenessero la relazione puramente fisica e fossero quindi portati a concretizzare le fantasie che lei proponeva perchè interessati non a preservare la relazione e a condividere un'esperienza piacevole, ma a trarre tutto quello che potevano per sè stessi dal rapporto con lei.
In questo senso mi sembra che per qualche motivo lei abbia instaurato relazioni tutte in qualche misura non equilibrate e ritengo consigliabile che approfondisca il discorso con uno psicologo per capire come mai sia avvenuto questo.
Per quanto riguarda la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo o ad una psicologa non penso che nel suo caso ci siano particolari indicazioni a favore della scelta di un uomo piuttosto che di una donna: l'importante è che incontri un professionista con il quale sentirsi a suo agio e lavorare in tranquillità.
I due ex-fidanzati dei quali ci ha parlato erano persone "particolari": il primo era insicuro e succube dei genitori, bisognoso di cucirle addosso una maschera di inoffensività, perciò è comprensibile che lei gli abbia provocato un certo shock rivelando dopo ben 3 anni certi particolari piuttosto intimi che la distanziavano da ciò che lui avrebbe voluto vedere; il secondo ragazzo invece era un paziente psichiatrico probabilmente bipolare, quindi incapace di stabilità e portato a esprimere rabbia rinfacciandole tutto per umiliarla a proprio piacimento passando da un atteggiamento all'altro in base all'umore.
Per quanto riguarda poi gli amici con i quali ha avuto incontri occasionali o brevi relazioni mi sembra plausibile che ritenessero la relazione puramente fisica e fossero quindi portati a concretizzare le fantasie che lei proponeva perchè interessati non a preservare la relazione e a condividere un'esperienza piacevole, ma a trarre tutto quello che potevano per sè stessi dal rapporto con lei.
In questo senso mi sembra che per qualche motivo lei abbia instaurato relazioni tutte in qualche misura non equilibrate e ritengo consigliabile che approfondisca il discorso con uno psicologo per capire come mai sia avvenuto questo.
Per quanto riguarda la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo o ad una psicologa non penso che nel suo caso ci siano particolari indicazioni a favore della scelta di un uomo piuttosto che di una donna: l'importante è che incontri un professionista con il quale sentirsi a suo agio e lavorare in tranquillità.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 10k visite dal 13/05/2014.
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