Il mio nuovo compagno e la gelosia nei confronti del padre di mia figlia
Buonasera,
sono una giovane mamma, di 25 anni, di una bambina di 7. Come si può ben capire, la mia non è stata una gravidanza ricercata (assumevo persino la pillola anticoncezionale), anche perché il mio rapporto con il padre era agli "albori". Lui ha riconosciuto la bambina, la ama, la cerca e, anche se non stiamo insieme da anni (ci siamo lasciati dopo il test di gravidanza), io gli voglio bene, siamo rimasti "amici", lo considero un mio parente acquisito e quel sentimento immaturo che ci legava da ragazzini si è naturalmente trasformato in una forma di sana confidenza e collaborazione. Ho sempre avuto l'ideale della "famiglia tradizionale" e, non potendomi conformare ad esso, ho comunque cercato di fare il mio meglio per creare un clima sereno, affettuoso e "familiare" intorno a mia figlia, pur non prendendola mai in giro o creandole illusioni sui rapporti che mi legano al suo papà. Per questioni economiche, vivo con i miei genitori, dei giovani e meravigliosi nonni, in una grande casa, piena di confusione e di allegria e le "porte" sono sempre state aperte per il padre. In 7 anni non avevo mai pensato a cercare un compagno e avevo sempre allontanato i miei "pretendenti", quindi non ho mai stabilito dei "paletti" con il padre, libero di invadere la mia privacy ogni volta che aveva tempo (è un musicista, va spesso in tour e quindi, ogniqualvolta era disponibile, per me era bene che vedesse la nostra cucciola; inoltre ha una ragazza che abita lontano e va spesso a trovarla). Da 1 anno e mezzo circa ho una relazione con un ragazzo splendido, che vuol bene a mia figlia: all'inizio la relazione era a distanza, poi si è trasferito nella mia città, ma, per un discorso di cautela, non l'ho mai presentato alla piccola come il mio ragazzo, ma come un amico. Lui è molto geloso di me, del mio passato e della presenza, che interpreta come ingerenza, del padre di mia figlia nella mia vita. Ha paura che questa situazione non ci permetterà mai di avere una famiglia, come dice lui, "normale"... io ho cercato di rassicurarlo, dicendogli che non potevo prevedere una storia d'amore e che la bambina, crescendo, avrà sempre "meno" bisogno della presenza quotidiana del padre e quindi potremo reimpostare il nostro "calendario di visite", ma adesso ha bisogno di lui e proprio per non turbarla e non farle avere una reazione violenta davanti alla notizia del "fidanzamento" della mamma, è bene che si senta rassicurata: nessuno prenderà il posto del suo papà e il nuovo compagno della mamma sarà qualcosa di meraviglioso "in più". Lui proprio non è d'accordo: non accetta che voglia bene e voglia crescere mia figlia con suo padre. Gli ho dato un dolcissimo "ultimatum", prima che sia tardi, prima che mia figlia sappia della nostra relazione. Davanti alla possibilità di lasciarsi lui entra nel panico e non capisce come possa essere così fredda: questo lo sta portando in un vortice di insicurezze assurde e mi dispiace molto farlo soffrire così. Qual è la soluzione migliore?
sono una giovane mamma, di 25 anni, di una bambina di 7. Come si può ben capire, la mia non è stata una gravidanza ricercata (assumevo persino la pillola anticoncezionale), anche perché il mio rapporto con il padre era agli "albori". Lui ha riconosciuto la bambina, la ama, la cerca e, anche se non stiamo insieme da anni (ci siamo lasciati dopo il test di gravidanza), io gli voglio bene, siamo rimasti "amici", lo considero un mio parente acquisito e quel sentimento immaturo che ci legava da ragazzini si è naturalmente trasformato in una forma di sana confidenza e collaborazione. Ho sempre avuto l'ideale della "famiglia tradizionale" e, non potendomi conformare ad esso, ho comunque cercato di fare il mio meglio per creare un clima sereno, affettuoso e "familiare" intorno a mia figlia, pur non prendendola mai in giro o creandole illusioni sui rapporti che mi legano al suo papà. Per questioni economiche, vivo con i miei genitori, dei giovani e meravigliosi nonni, in una grande casa, piena di confusione e di allegria e le "porte" sono sempre state aperte per il padre. In 7 anni non avevo mai pensato a cercare un compagno e avevo sempre allontanato i miei "pretendenti", quindi non ho mai stabilito dei "paletti" con il padre, libero di invadere la mia privacy ogni volta che aveva tempo (è un musicista, va spesso in tour e quindi, ogniqualvolta era disponibile, per me era bene che vedesse la nostra cucciola; inoltre ha una ragazza che abita lontano e va spesso a trovarla). Da 1 anno e mezzo circa ho una relazione con un ragazzo splendido, che vuol bene a mia figlia: all'inizio la relazione era a distanza, poi si è trasferito nella mia città, ma, per un discorso di cautela, non l'ho mai presentato alla piccola come il mio ragazzo, ma come un amico. Lui è molto geloso di me, del mio passato e della presenza, che interpreta come ingerenza, del padre di mia figlia nella mia vita. Ha paura che questa situazione non ci permetterà mai di avere una famiglia, come dice lui, "normale"... io ho cercato di rassicurarlo, dicendogli che non potevo prevedere una storia d'amore e che la bambina, crescendo, avrà sempre "meno" bisogno della presenza quotidiana del padre e quindi potremo reimpostare il nostro "calendario di visite", ma adesso ha bisogno di lui e proprio per non turbarla e non farle avere una reazione violenta davanti alla notizia del "fidanzamento" della mamma, è bene che si senta rassicurata: nessuno prenderà il posto del suo papà e il nuovo compagno della mamma sarà qualcosa di meraviglioso "in più". Lui proprio non è d'accordo: non accetta che voglia bene e voglia crescere mia figlia con suo padre. Gli ho dato un dolcissimo "ultimatum", prima che sia tardi, prima che mia figlia sappia della nostra relazione. Davanti alla possibilità di lasciarsi lui entra nel panico e non capisce come possa essere così fredda: questo lo sta portando in un vortice di insicurezze assurde e mi dispiace molto farlo soffrire così. Qual è la soluzione migliore?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza, leggo nella sua lettera che ha fatto di tutto per trovare la migliore situazione familiare per sua figlia. Il fatto che lei sia riuscita ad avere un rapporto buono col padre della bimba è molto ammirevole, si sente che anche se non siete coppia, non avete smesso di essere genitori insieme.
Come soluzione cosa dirle? Probabilmente lei sa e sente qual'e' la cosa migliore da fare. Si legge nelle sue parole molto chiare.
Spero il suo compagno si rassicuri. Questo probabilmente succederà quando capirà che il padre della bimba non è un rivale (ovvero in soldoni: escluda un coinvolgimento fisico tra voi due).
Quindi stia tranquilla. Se tra lei e il padre della bimba non c'e' niente altro di una vera amicizia col tempo tutto si sistemerà.
Un caro saluto.
Come soluzione cosa dirle? Probabilmente lei sa e sente qual'e' la cosa migliore da fare. Si legge nelle sue parole molto chiare.
Spero il suo compagno si rassicuri. Questo probabilmente succederà quando capirà che il padre della bimba non è un rivale (ovvero in soldoni: escluda un coinvolgimento fisico tra voi due).
Quindi stia tranquilla. Se tra lei e il padre della bimba non c'e' niente altro di una vera amicizia col tempo tutto si sistemerà.
Un caro saluto.
[#2]
Gentile Utente,
il suo compagno dovrebbe capire la differenza tra coppa coniugale (in senso lato) e coppia genitoriale.
Di certo non può pretendere che il padre biologico della bambina si allontani o cambi le proprie abitudini vedendo meno la figlia.
<nessuno prenderà il posto del suo papà e il nuovo compagno della mamma sarà qualcosa di meraviglioso "in più">. D'accordissimo con lei, potrà poi far comprendere alla sua bimba che appunto anche la mamma così come il papà possono avere nuovi compagni, ma resteranno sempre i suoi genitori dispensatori di amore e cure.
Legga se crede questo articolo e magari lo faccia leggere al suo compagno
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lafamigliaricostituita/tabid/97/Default.aspx
Cordialità
il suo compagno dovrebbe capire la differenza tra coppa coniugale (in senso lato) e coppia genitoriale.
Di certo non può pretendere che il padre biologico della bambina si allontani o cambi le proprie abitudini vedendo meno la figlia.
<nessuno prenderà il posto del suo papà e il nuovo compagno della mamma sarà qualcosa di meraviglioso "in più">. D'accordissimo con lei, potrà poi far comprendere alla sua bimba che appunto anche la mamma così come il papà possono avere nuovi compagni, ma resteranno sempre i suoi genitori dispensatori di amore e cure.
Legga se crede questo articolo e magari lo faccia leggere al suo compagno
http://www.psicologia-benessere.it/Coppiaefamiglia/Lafamigliaricostituita/tabid/97/Default.aspx
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gentile Utente,
la sua consulenza mi sembra molto equilibrata, matura e risolta, pur essendo una giovane mamma.
La dimensione della genitorialità va sempre e comunque tutelata e facilitata, la coniugalita può invece recidersi, ma mai a scapito dei figli.
Forse una consulenza di coppia, da effettuare con questo nuovo compagno, potrebbe essere la soluzione da attuare.
Le rassicurazioni, a volte, non servono a molto, ma l' ascolto attento, empatico e soprattutto competente, da parte di clinici formati per dipanare la matassa emozionale che abita la vostra coppia, a mio avviso, è la strategia migliore
la sua consulenza mi sembra molto equilibrata, matura e risolta, pur essendo una giovane mamma.
La dimensione della genitorialità va sempre e comunque tutelata e facilitata, la coniugalita può invece recidersi, ma mai a scapito dei figli.
Forse una consulenza di coppia, da effettuare con questo nuovo compagno, potrebbe essere la soluzione da attuare.
Le rassicurazioni, a volte, non servono a molto, ma l' ascolto attento, empatico e soprattutto competente, da parte di clinici formati per dipanare la matassa emozionale che abita la vostra coppia, a mio avviso, è la strategia migliore
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentilissime Dottoresse Abbate e Rinella,
vi ringrazio per le vostre pronte risposte.
Tra il padre di mia figlia e me non c'è proprio "niente in sospeso", non c'è attrazione, né abbiamo mai avuto dubbi sui nostri sentimenti. La nostra storia si è esaurita in poco tempo, ed era comunque la relazione di una 17enne e di un ventenne. Consci dei "limiti" dovuti alla nostra immaturità, abbiamo deciso di non aggiungere un carico inutile di problemi, sospetti, gelosie, lotte private o legali e di lavorare uniti in armonia e pace per il fine comune, che per entrambi era il bene della nostra bambina. Lei ci ama, ci vorrebbe insieme probabilmente, anche se ormai da un paio di anni non chiede più di "sposarci": ha capito che mamma e babbo sono "migliori amici". Per il mio ragazzo il nostro atteggiamento è "ambiguo". Ammetto che molti conoscenti occasionali (genitori di compagni di scuola) ci prendono per una coppia. La ragazza del padre è cresciuta in una famiglia allargata e, nonostante le prime gelosie, adesso addirittura mi cerca per fare cose tutti insieme. Per me è stato bello conoscerla e trovo che sia una persona positiva, che possa ispirare mia figlia, che possa volerle bene e anche "accudirla" forse anche meglio del padre, quando è con loro.
Il mio ragazzo è inorridito davanti a tutto questo. Per lui una coppia separata significa: padre di qua e madre di là e il bambino che viene palleggiato da una casa all'altra! Io trovo tutto questo DEVASTANTE per la psiche di un bambino (anche se non sono affatto una psicologa, ma per certe cose penso che basti il "senso comune"). Ho paura che non riesca a cambiare idea, che, nonostante tutti i tentativi che potrò fare per rassicurarlo, lui non sarà mai felice. Gli ho detto che se non gli piace la situazione e pensa che mai potrà piacergli, è meglio se si allontana, per il suo bene, per il bene di mia figlia e il mio, che non voglio sentirmi in colpa tutta la vita per quello che non ritengo affatto sia stato un "errore".
Vorrei davvero costruire una famiglia con lui, andare a vivere insieme, avere dei bambini e crescere mia figlia con una persona che ritengo meravigliosa e preziosa, senza rinunciare ad una che, anche se stimo meno, è comunque quella che lei più ama e amerà nella sua intera vita.
Il link non rinvia a nessun articolo, ma lo cercherò nella sezione.
Grazie mille per i consigli
vi ringrazio per le vostre pronte risposte.
Tra il padre di mia figlia e me non c'è proprio "niente in sospeso", non c'è attrazione, né abbiamo mai avuto dubbi sui nostri sentimenti. La nostra storia si è esaurita in poco tempo, ed era comunque la relazione di una 17enne e di un ventenne. Consci dei "limiti" dovuti alla nostra immaturità, abbiamo deciso di non aggiungere un carico inutile di problemi, sospetti, gelosie, lotte private o legali e di lavorare uniti in armonia e pace per il fine comune, che per entrambi era il bene della nostra bambina. Lei ci ama, ci vorrebbe insieme probabilmente, anche se ormai da un paio di anni non chiede più di "sposarci": ha capito che mamma e babbo sono "migliori amici". Per il mio ragazzo il nostro atteggiamento è "ambiguo". Ammetto che molti conoscenti occasionali (genitori di compagni di scuola) ci prendono per una coppia. La ragazza del padre è cresciuta in una famiglia allargata e, nonostante le prime gelosie, adesso addirittura mi cerca per fare cose tutti insieme. Per me è stato bello conoscerla e trovo che sia una persona positiva, che possa ispirare mia figlia, che possa volerle bene e anche "accudirla" forse anche meglio del padre, quando è con loro.
Il mio ragazzo è inorridito davanti a tutto questo. Per lui una coppia separata significa: padre di qua e madre di là e il bambino che viene palleggiato da una casa all'altra! Io trovo tutto questo DEVASTANTE per la psiche di un bambino (anche se non sono affatto una psicologa, ma per certe cose penso che basti il "senso comune"). Ho paura che non riesca a cambiare idea, che, nonostante tutti i tentativi che potrò fare per rassicurarlo, lui non sarà mai felice. Gli ho detto che se non gli piace la situazione e pensa che mai potrà piacergli, è meglio se si allontana, per il suo bene, per il bene di mia figlia e il mio, che non voglio sentirmi in colpa tutta la vita per quello che non ritengo affatto sia stato un "errore".
Vorrei davvero costruire una famiglia con lui, andare a vivere insieme, avere dei bambini e crescere mia figlia con una persona che ritengo meravigliosa e preziosa, senza rinunciare ad una che, anche se stimo meno, è comunque quella che lei più ama e amerà nella sua intera vita.
Il link non rinvia a nessun articolo, ma lo cercherò nella sezione.
Grazie mille per i consigli
[#6]
Personalmente credo che un figlio, anche se non proprio, sia sempre un valore aggiunto alla coppia. La coppia però deve essere ben assortita....
La sua fortuna e quella della piccola é la presenza del padre biologico, ma un' altra figura paterna che ama e cura la mamma e la famiglia é sempre un' altra vera opportunità per tutti i protagonisti della famiglia.
I figli spesso sono di chi se ne occupa, non solo di chi li concepisce
Cari auguri per tutto
La sua fortuna e quella della piccola é la presenza del padre biologico, ma un' altra figura paterna che ama e cura la mamma e la famiglia é sempre un' altra vera opportunità per tutti i protagonisti della famiglia.
I figli spesso sono di chi se ne occupa, non solo di chi li concepisce
Cari auguri per tutto
[#7]
Utente
"La coppia però deve essere ben assortita..."
La sua frase, con tanto di significativa reticenza finale, sarà eletta a nuovo "post-it" mentale, a criterio ermeneutico per l'interpretazione degli atteggiamenti del mio ragazzo. La famiglia, per entrambi un "valore" e un obiettivo, non è qualcosa di negoziabile o sorpassabile: non si tratta di amare o meno la Nutella, ma di strutturare, organizzare e imprimere una direzione a tutta la vita, ed è giusto farlo con responsabilità, tanto più se dalle nostre decisioni dipende non solo la nostra felicità, ma anche quella delle persone che ci circondano e amano. Grazie, davvero. Proverò con più coraggio e risolutezza la strategia da voi indicatami.
La ringrazio per gli auguri e lascio a voi, a mia volta, l'augurio di tutta la felicità possibile.
La sua frase, con tanto di significativa reticenza finale, sarà eletta a nuovo "post-it" mentale, a criterio ermeneutico per l'interpretazione degli atteggiamenti del mio ragazzo. La famiglia, per entrambi un "valore" e un obiettivo, non è qualcosa di negoziabile o sorpassabile: non si tratta di amare o meno la Nutella, ma di strutturare, organizzare e imprimere una direzione a tutta la vita, ed è giusto farlo con responsabilità, tanto più se dalle nostre decisioni dipende non solo la nostra felicità, ma anche quella delle persone che ci circondano e amano. Grazie, davvero. Proverò con più coraggio e risolutezza la strategia da voi indicatami.
La ringrazio per gli auguri e lascio a voi, a mia volta, l'augurio di tutta la felicità possibile.
[#8]
<Vorrei davvero costruire una famiglia con lui, andare a vivere insieme, avere dei bambini e crescere mia figlia con una persona che ritengo meravigliosa e preziosa>
E' necessario che facciate chiarezza tra voi, la famiglia ricomposta richiede particolare cura delle complesse trame relazionali che si vengono a creare affinché si giunga ad una buona integrazione tra tutti i suoi componenti per un clima familiare sereno e di benessere.
<il link non rinvia a nessun articolo, ma lo cercherò nella sezione.> L'articolo è a un sito esterno, lo si può aprire cliccando sul link e su "continua e apri il sito".
I migliori auguri per un sereno futuro
E' necessario che facciate chiarezza tra voi, la famiglia ricomposta richiede particolare cura delle complesse trame relazionali che si vengono a creare affinché si giunga ad una buona integrazione tra tutti i suoi componenti per un clima familiare sereno e di benessere.
<il link non rinvia a nessun articolo, ma lo cercherò nella sezione.> L'articolo è a un sito esterno, lo si può aprire cliccando sul link e su "continua e apri il sito".
I migliori auguri per un sereno futuro
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.2k visite dal 11/05/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.