Amici stalker ?
Salve, ho 21 anni.
Scrivo in merito a una situazione per me difficile da risolvere. Non posso dilungarmi troppo ma sintetizzando avrei tre compagni che ho frequentato parecchio dall'anno scorso, e con cui mi son sentito sempre meno progressivamente. Loro in realtà, tentano ancora il tutto per tutto per sentirmi. Vorrebbero infatti uscire ogni sabato sera (sono l'unico motorizzato tra i 4 ) , e pur in un certo senso avendo capito il mio allontanamento nei loro confronti non demordono. Il guaio è che non posso dir loro la verità per una serie di motivi molto semplici: in primis non ho voglia di dare spiegazioni a tre persone contemporaneamente, conoscendo già le loro reazioni e la loro soglia di comprendonio; in secondo luogo uno dei tre è stato mio amico e compagno di banco dal liceo, lo conosco da 7-8 anni tipo (gli altri due da meno di un anno) e ha sempre creduto nella nostra amicizia, crogiolandosi sempre sul fatto che ci sarei sempre stato per lui.Questo gli da sicurezza anche in assenza di una fidanzata e di altre amicizie.Ma cosa più importante è che egli non capisce che sono cambiato, e sono molto diverso da lui che invece è un tipo restio alla novità, cattolico convinto (tenta spesso di convertirmi),fascista e chiuso a certi comportamenti.Insomma non è mai cambiato da quando iniziò il liceo, diversamente da me, e vuole che io torni ad essere quell'amico chiuso e insicuro che gli piaceva. Per terzo, uno dei tre ha annunciato di venire sotto casa (purtroppo abitiamo vicini) e temo che lo farà sapendo le mie reali intenzioni nei loro confronti. Mi son preso infatti la briga di uscire con altre persone, e so che se i tre lo sapessero andrebbero in bestia. Ciliegina sulla torta, visti recenti fatti (mia nonna è stata molto male) pensano che io sia depresso e che mi stia chiudendo in casa, non sapendo che invece sto facendo altro e che mi sto dedicando a me stesso e ad altre persone. Arrivando al dunque, io chiedo questo consulto con voi medici, premettendo che in ALCUN MODO dirò ai tre le cose come stanno, a meno che io non venga messo in extremis con le spalle al muro. Non credo di dover loro spiegazioni, ma vorrei che la cosa finisse qui, o almeno calmare i loro bollenti spiriti.
Scrivo in merito a una situazione per me difficile da risolvere. Non posso dilungarmi troppo ma sintetizzando avrei tre compagni che ho frequentato parecchio dall'anno scorso, e con cui mi son sentito sempre meno progressivamente. Loro in realtà, tentano ancora il tutto per tutto per sentirmi. Vorrebbero infatti uscire ogni sabato sera (sono l'unico motorizzato tra i 4 ) , e pur in un certo senso avendo capito il mio allontanamento nei loro confronti non demordono. Il guaio è che non posso dir loro la verità per una serie di motivi molto semplici: in primis non ho voglia di dare spiegazioni a tre persone contemporaneamente, conoscendo già le loro reazioni e la loro soglia di comprendonio; in secondo luogo uno dei tre è stato mio amico e compagno di banco dal liceo, lo conosco da 7-8 anni tipo (gli altri due da meno di un anno) e ha sempre creduto nella nostra amicizia, crogiolandosi sempre sul fatto che ci sarei sempre stato per lui.Questo gli da sicurezza anche in assenza di una fidanzata e di altre amicizie.Ma cosa più importante è che egli non capisce che sono cambiato, e sono molto diverso da lui che invece è un tipo restio alla novità, cattolico convinto (tenta spesso di convertirmi),fascista e chiuso a certi comportamenti.Insomma non è mai cambiato da quando iniziò il liceo, diversamente da me, e vuole che io torni ad essere quell'amico chiuso e insicuro che gli piaceva. Per terzo, uno dei tre ha annunciato di venire sotto casa (purtroppo abitiamo vicini) e temo che lo farà sapendo le mie reali intenzioni nei loro confronti. Mi son preso infatti la briga di uscire con altre persone, e so che se i tre lo sapessero andrebbero in bestia. Ciliegina sulla torta, visti recenti fatti (mia nonna è stata molto male) pensano che io sia depresso e che mi stia chiudendo in casa, non sapendo che invece sto facendo altro e che mi sto dedicando a me stesso e ad altre persone. Arrivando al dunque, io chiedo questo consulto con voi medici, premettendo che in ALCUN MODO dirò ai tre le cose come stanno, a meno che io non venga messo in extremis con le spalle al muro. Non credo di dover loro spiegazioni, ma vorrei che la cosa finisse qui, o almeno calmare i loro bollenti spiriti.
[#1]
<conoscendo già le loro reazioni >
Gentile Utente,
quali reazioni teme ? Di quali bollenti spiriti parla?
<e pur in un certo senso avendo capito il mio allontanamento nei loro confronti non demordono...e la loro soglia di comprendonio>
Da cosa secondo lei lo avrebbero capito, lei come si comporta quando la cercano?
Temo che fino a che lei non sarà assertivo nei loro confronti continueranno a cercarla, tanto più che sostiene non siano così brillanti a livello intellettivo.
<Mi son preso infatti la briga di uscire con altre persone, e so che se i tre lo sapessero andrebbero in bestia.>
Lei non deve certo chiedere il permesso di uscire con altre persone o renderne conto, ognuno frequenta chi crede, ci mancherebbe.
Da cosa deriva questo forte coinvolgimento emotivo?
Ci può dire di più? Come mai tutti questi timori?
Con le nuove persone che frequenta come va? Ha altri amici?
Ci aveva scritto in passato rispetto a problematiche relazionali e familiari, cos'è cambiato da un anno a questa parte?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Rinella,
Le reazioni sono tante, dalle continue telefonate, i continui messaggi, e persino venire sotto casa a bussarmi.
Da ieri ad oggi che scrivo questo messaggio mi hanno cercato scrivendomi tramite messaggi, e arrivano ad esasperarsi .
Per quel che concerne il forte coinvolgimento, sappia che questi tre ragazzi sono un po' "bambini", fondamentalmente impacciati con le ragazze, non proprio dei maschi alpha, anzi sono quelli che in gergo giovanile verrebbero additati come "sfigati". Due di questi sono anche patentati ma hanno costante paura di mettersi al volante, anche per questo guido io ogni volta che usciamo. Ognuno di loro comunque ha una propria specificità, ma tra i tre quello che forse è il più "debole" è questo compagno di liceo che conosco da tanto e che ha una visione troppo idilliaca ed eterna della nostra amicizia. Ormai lo conosco così da tanto da sapere che non reggerebbe un mio distacco da lui.
Per quel che mi riguarda, il timore se così lo si può definire è quello di dover dare spiegazioni. Ammetto di non essere abituato a dare "brutte notizie", e in questo caso ancor di più. Come se non bastasse non mi sento obbligato a dare spiegazioni a nessuno dei tre.
La mia vita è cambiata da un anno a questa parte, più o meno da quando scrissi l'ultimo consulto, sono una persona diversa, più forte e raggiante, e ho cambiato molto la mia visione delle cose. Ho conosciuto tanta gente (molte persone anche perse negli ultimi tempi) e sono stato più volte fidanzato (l'ultima, quella che considero il mio vero impegno serio mi ha lasciato senza spiegazioni), ma nel complesso sono cresciuto tanto e ho fatto esperienze. Ora mi sento troppo avanti rispetto a questi ragazzi, tant'è che stando vicino loro non trovo più punti in comune come prima. Questo è quanto credo dovessi dire a lei gentile dottoressa.
Le reazioni sono tante, dalle continue telefonate, i continui messaggi, e persino venire sotto casa a bussarmi.
Da ieri ad oggi che scrivo questo messaggio mi hanno cercato scrivendomi tramite messaggi, e arrivano ad esasperarsi .
Per quel che concerne il forte coinvolgimento, sappia che questi tre ragazzi sono un po' "bambini", fondamentalmente impacciati con le ragazze, non proprio dei maschi alpha, anzi sono quelli che in gergo giovanile verrebbero additati come "sfigati". Due di questi sono anche patentati ma hanno costante paura di mettersi al volante, anche per questo guido io ogni volta che usciamo. Ognuno di loro comunque ha una propria specificità, ma tra i tre quello che forse è il più "debole" è questo compagno di liceo che conosco da tanto e che ha una visione troppo idilliaca ed eterna della nostra amicizia. Ormai lo conosco così da tanto da sapere che non reggerebbe un mio distacco da lui.
Per quel che mi riguarda, il timore se così lo si può definire è quello di dover dare spiegazioni. Ammetto di non essere abituato a dare "brutte notizie", e in questo caso ancor di più. Come se non bastasse non mi sento obbligato a dare spiegazioni a nessuno dei tre.
La mia vita è cambiata da un anno a questa parte, più o meno da quando scrissi l'ultimo consulto, sono una persona diversa, più forte e raggiante, e ho cambiato molto la mia visione delle cose. Ho conosciuto tanta gente (molte persone anche perse negli ultimi tempi) e sono stato più volte fidanzato (l'ultima, quella che considero il mio vero impegno serio mi ha lasciato senza spiegazioni), ma nel complesso sono cresciuto tanto e ho fatto esperienze. Ora mi sento troppo avanti rispetto a questi ragazzi, tant'è che stando vicino loro non trovo più punti in comune come prima. Questo è quanto credo dovessi dire a lei gentile dottoressa.
[#3]
Gentile utente,
già in un precedente consulto aveva manifestato il suo bisogno di esprimere se stesso più liberamente e al di fuori di schemi seguiti in passato.
La sua domanda e i suoi tentativi vanno quindi nella stessa direzione, ma come spesso accade, nei periodi di transizione ci sono delle resistenze, dei dubbi, delle incertezze.
Se lei manifestasse chiaramente la sua volontà di interrompere i rapporti con i vecchi amici probabilmente dopo un po' la lascerebbero stare, ma questa scelta forse non sarebbe ottimale.
Il buono non sta tutto da una parte, questi suoi vecchi amici probabilmente hanno dei lati positivi per cui potrebbe essere un peccato perderli del tutto. Nessuno d'altra parte può proibirle di avere più comitive o gruppi di amici, non necesariamente in contatto tra loro.
già in un precedente consulto aveva manifestato il suo bisogno di esprimere se stesso più liberamente e al di fuori di schemi seguiti in passato.
La sua domanda e i suoi tentativi vanno quindi nella stessa direzione, ma come spesso accade, nei periodi di transizione ci sono delle resistenze, dei dubbi, delle incertezze.
Se lei manifestasse chiaramente la sua volontà di interrompere i rapporti con i vecchi amici probabilmente dopo un po' la lascerebbero stare, ma questa scelta forse non sarebbe ottimale.
Il buono non sta tutto da una parte, questi suoi vecchi amici probabilmente hanno dei lati positivi per cui potrebbe essere un peccato perderli del tutto. Nessuno d'altra parte può proibirle di avere più comitive o gruppi di amici, non necesariamente in contatto tra loro.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
D'accordo con la dott. Sciubba penso che forse non è necessario essere così netti nei cambiamenti, li veda qualche volta e dica .. no oggi no , perchè ho un impegno, devo andare, fare.. altro,.. non possono pretendere l'esclusiva e lei può certo avere molti interessi anche diversi.. senza drammi.. magari crescono anche loro..
Cosa ne pensa ?
Cosa ne pensa ?
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#5]
Ex utente
Gentili Dr.sse Sciubba e Fregonese,
Sono in linea teorica d'accordo con voi, ma il taglio netto forse sarebbe la cosa migliore perché il vedere anche ogni tanto questi ragazzi alimenta ancora false speranze in loro di un'amicizia eterna e idilliaca. Ho pensato più volte a questa cosa, col ragazzo che conosco da 7 anni si può dire che non è nuova questa idea. Per me potrebbe anche continuare l'amicizia ma non per come la concepisce lui. Inoltre sono arrivato ad un punto dove non riesco più a ricavarci nulla da queste persone, e mi sento spesso regredire accanto a loro. E non per ultimo, ognuno di questi tre ragazzi è diverso dall'altro, per cultura, intelligenza e sensibilità, quindi mi è difficile dalla mia posizione trattare con tutti e tre contemporaneamente per un eventuale distacco. Non credo serva specificare che non posso trattare solamente con ognuno di loro, perché qualora accadesse anche gli altri due verrebbero a dare man forte all'altro per mettermi spalle al muro con scene di fratellanza e cameratismo, facendomi passare per una persona pesante. Qui finisco dicendo che loro guadagnano molto socialmente nell'uscire con me, io invece non guadagno alcunché e talvolta vado a perderci (energie, tempo da dedicare ad altro etc.).
Sono in linea teorica d'accordo con voi, ma il taglio netto forse sarebbe la cosa migliore perché il vedere anche ogni tanto questi ragazzi alimenta ancora false speranze in loro di un'amicizia eterna e idilliaca. Ho pensato più volte a questa cosa, col ragazzo che conosco da 7 anni si può dire che non è nuova questa idea. Per me potrebbe anche continuare l'amicizia ma non per come la concepisce lui. Inoltre sono arrivato ad un punto dove non riesco più a ricavarci nulla da queste persone, e mi sento spesso regredire accanto a loro. E non per ultimo, ognuno di questi tre ragazzi è diverso dall'altro, per cultura, intelligenza e sensibilità, quindi mi è difficile dalla mia posizione trattare con tutti e tre contemporaneamente per un eventuale distacco. Non credo serva specificare che non posso trattare solamente con ognuno di loro, perché qualora accadesse anche gli altri due verrebbero a dare man forte all'altro per mettermi spalle al muro con scene di fratellanza e cameratismo, facendomi passare per una persona pesante. Qui finisco dicendo che loro guadagnano molto socialmente nell'uscire con me, io invece non guadagno alcunché e talvolta vado a perderci (energie, tempo da dedicare ad altro etc.).
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.2k visite dal 10/05/2014.
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