Dipendenza affettiva

Salve,ho un grande probl di dipendenza affettiva,seguito dalla paura dell'abbandono.
Sono cresciuta lontano dall'amore famigliare..lasciata a casa dei miei nonni quando avevo tre giorni di vita,per nin essere mai più ripresa e riportata a casa.
Padre assente,madre altrettanto..con l'aggiunta dell'incapacità a prendersi le proprie responsabilità.
Tutto questo mi ha fortemente segnato nei miei rapporti sentimentali.
Da due anni ho una storia con un uomo impegnato(se fosse stato single,sono sicura che non ci sarei stata tutto questo tempo).
Ci siamo innamorati..dipendiamo l'uno dall'altra...ovviamente un uomo immaturo,che non sta bene a casa,ma dice di non voler lasciare la famiglia perchè non vuol perdere i figli.
Mi fa stare tra i suoi alti e i suoi bassi..ci separiamo per un pò e poi facciamo un passo indietro.
Ma il probl è che lui ha capito benissimo che di me può fare quel che vuole,perchè mi ritrova sempre dove mi ha lasciata.
Questo succede perchè non ho la forza di chiudere davvero..senza di lui mi manca l'aria..sto davvero male..non dormo,non mangio,mi sveglio con la tachicardia..
Spesso,invece di chiamarlo per nome,lo chiamavo papà...perchè rivedo in lui la figura di mio padre....che non ho mai avuto.
In cuor mio,vorrei che quest'uomo capisse di avermi persa e tornasse indietro una volta per tutte,ma dall'altro lato vorrei riuscire a superare questa dipendenza...
MI annullo del tutto..sia con lui che senza di lui...non riesco nemmeno a mangiare.
Descritta così la situazione,mi rendo conto quanto possa sembrare banale e scontata,ma vi assicuro che lui,per me,farebbe qualsiasi cosa...è davvero molto legato a me..solo che il mio atteggiamento gli ha dato la sicurezza di poter fare quel che vuole di me..e me l'ha anche detto..
Adesso abbiamo rotto nuovamente...con conseguente mio malessere..
Non so più cosa fare nè per riportare alla "normalità" questo nostro rapporto,nè a riportare alla normalità me
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Non so più cosa fare nè per riportare alla "normalità" questo nostro rapporto,nè a riportare alla normalità me

Gentile Utente,
la sua storia familiare così dolorosa rende ben conto delle difficoltà che sta incontrando e della scelta sentimentale che ha fatto.

Descrive un rapporto di coppia malato,nel quale addirittura lei non ci sarebbe stata tutto questo tempo se quest'uomo fosse stato libero...paradigmatico questo e ogni elemento da lei citato; sono lo specchio fedele delle sue difficoltà affettive, nodi dolorosi da sciogliere.

Non c'è nulla di banale né scontato in quello che ci descrive, sarebbe davvero opportuno che lei si facesse aiutare direttamente da un nostro collega che la possa accompagnare a far fronte in modo efficace alle sue difficoltà, non solo quella di riuscire ad uscire da questo rapporto recuperando un buon equilibrio, ma a tutto quello che ci sta dietro e che determina le sue scelte affettive e il modo di porsi nei rapporti.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Ho provato a fare terapia,ma non riesco nemmeno ad aprire bocca...mi blocco e non esce nemmeno una sillaba.
So bene che è un rapporto malato,ma la cosa che mi fa stare peggio,è la mia reazione nei confronti dei vari distacchi.Ci sono abituata e dovrei prenderla più tranquillamente..ma ogni volta è un'angoscia tremenda...è quasi come se io non volessi smettere di soffrire,perchè se lo facessi è come se accettassi di aver chiuso con lui.
In aggiunta a tutto il mio malessere,ci sta anche il senso di colpa:lui ha appena perso il padre e sta soffrendo tanto,,ed io non sono riuscita a sopportare i suoi sbalzi di umore che,almeno stavolta,potrebbero essere motivati.
Non riesco ad alleviare la mia ansia e la mia angoscia,non voglio nemmeno pensare che potrei non rivederlo più.
In questi due anni siamo stati in completa simbiosi..dipendevamo davvero l'uno dall'altra..e non sento di potercela fare.
Ho provato e riprovato a fare terapia con vari psicologi,ma niente da fare.Non riesco a dire mezza parola..sono così avvilta
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Utente
Utente
Lui si è sempre preso cura di me...abbiamo sempre diviso tutto...e questa lontananza mi uccide....non ce la faccio
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Ho provato e riprovato a fare terapia con vari psicologi,ma niente da fare.Non riesco a dire mezza parola..sono così avvilta>

Gentile Signora,
è necessario che lei prenda consapevolezza che per far fronte ai problemi descritti un percorso psicologico sarebbe opportuno.

La soluzione alle sue difficoltà non sta nel trattenersi in rapporti di dipendenza affettiva né nel reiterare scelte impossibili, ma in un lavoro su se stessa.

L'incastro relazionale che descrive le sta rendendo ancora più difficile le cose...

Ci può dire di più in merito ai tentativi di terapia fatti?
Di che tipo (approccio/orientamento?
Dopo quanto li abbandonava?
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
"Lui si è sempre preso cura di me..."

Gent.le Sig.ra,
è proprio questo l'aspetto carente nella sua storia personale e ciò a cui non è disposta a rinunciare anche se arriva da un uomo che in realtà sta offrendo delle "briciole" ad un'affamata reduce da un lunghissimo "digiuno" affettivo.

Lei ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, aiutandola a crescere, a diventare consapevole dei suoi bisogni affettivi, ad utilizzare le risorse che sono dentro di Lei per realizzare le sue potenzialità, questi sono obiettivi che rientrano in percorso psicoterapeutico.
Non si tratta di sopportare gli sbalzi d'umore del partner ma di vivere una relazione pienamente gratificante che abbia una progettualità e non sia solo il "temporaneo rifugio" dalle reciproche insoddisfazioni.
Il silenzio è una forma di comunicazione non verbale che può essere pieno di significato, è compito dello psicologo cogliere il senso del suo silenzio e creare le condizioni favorevoli ad instaurare un rapporto di fiducia che le consenta di sentirsi "al sicuro" e quindi disponibile a condividere la sua sofferenza.
Purtroppo finora non ha incontrato uno Psicologo con il quale instaurare un'alleanza terapeutica, ma non è un buon motivo per smettere di chiedere aiuto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Tutte le volte che andavo ad una secìduta,non riuscivo a dire nulla...ero bloccata e,molto spesso,mi sentivo chiedere il perchè della mia presenza,visto che non parlavo...abbandonavo dopo due o tre sedute...mi vergognavo di questa mia incapacità di parlare e perdevo fiducia..in me principalmente
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Anche io, come le Collghe, le suggerisco di farsi aiutare.
Dovrà imparare a bastare a se stessa, a prendersi cura di sè, a non vivere di briciole di affettività, iniziare a pensare di meritare un amore vero, con la a maiuscola.
Anche in terapia, come in amore, bisogna trovare il parten giusto...
Dalla dipendenza d' amore si guarisce, coraggio.

Le allego delle letture sulla " fame d' amore" e sulle dinamiche che muovono le fina di amori con uomini spostati....



http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html



https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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