Sessualità e parafilie
Salve, sono un ragazzo di quasi 22 anni.
Ho una parafilia che mi porto dietro fin da quando ero bambino, ma per motivi di privacy preferisco non specificare troppo.
I miei atteggiamenti parafiliaci si sono dimostrati fin dalla tenera età, finchè poi non si sono trasformati in masturbazione e ricerca quasi compulsiva nell'adolescenza (grazie anche alla scoperta di internet).
Alle scuole medie arrivano le prime cotte, ma anche i primi rifiuti da parte delle ragazzine di cui mi ero fortemente innamorato. Lo stesso accade nei primi anni di liceo; qui mi innamoro di un altra ragazza, ma ricevo l'ennesimo rifiuto. Tutto sembra svolgersi normalmente, se non fosse per il fatto che conducevo una "doppia vita" se così si può dire: siccome le ragazze non le associavo affatto al sesso, ma le vedevo come qualcosa da amare, in cui riporre il proprio affetto, sfogavo i miei impulsi sessuali ricercando su internet materiale attinente alla mia parafilia e agivo di conseguenza masturbandomi.
Più crescevo e più diventavo anaffettivo, misantropo e quasi contento di essere diverso dagli altri perfino nei gusti sessuali. L'idea del tabù non mi dispiaceva affatto e anzi, cominciava a svilupparsi in me una sorta di atteggiamento misogino, che serviva a darmi un "tono" di fronte al mio forte complesso di inferiorità sessuale con le donne. Molto di rado ho infatti avuto erezioni spontanee semplicemente vedendo nudità o video pornografici di ragazze e dicevo tra me "hai tutto il tempo per affrontare il sesso con le donne, intanto concentrati sulle tue passioni e sulla tua perversione che ti dà tanto piacere". Mi bastavano le mie passioni: la musica, le uscite con gli amici e i momenti di privacy dedicati alla mio disturbo.
Dall'anno scorso tutto è cambiato; mi rendevo conto che stavo crescendo, che era ora di intervenire sul serio e così iniziano a venire i primi attacchi di panico, fortissime cadute depressive e istinti suicidi. Rinizio di nuovo a sentirmi inadeguato in tutti quei contesti in cui covenzione sociale vuole che si debbano rimorchiare delle ragazze, sentendomi inferiore sia nei confronti dei miei coetanei sia e soprattutto nei confronti delle belle ragazze. Prendo psicofarmaci da un anno e frequento un dottore che pratica la Terapia dei nuclei profondi. Ho letto sul web che il primo passo per guarire dalle parafilie è quello di sottoporsi autonomamente alla cura, cosa che sto facendo. Sono fortemente disposto a cambiare, ma leggo ovunque che le parafilie sono qualcosa di difficilmente risolvibile, motivo per cui ho ancora spesso in testa pensieri suicidari. Quello che vi chiedo è: Quale dovrebbe essere il tipo di trattamento più giusto per le parafilie? Cosa ne pensate della TNP ideata dal dott. Stefano Boschi? Io vivo a Roma e da un po' stavo pensando di integrare la terapia che già faccio con un'altra più mirata per il problema, ma non conosco esperti a Roma e per questo volevo un vostro consiglio. L'ipotetica ineluttabilità della mia sorte mi terrorizza.
Ho una parafilia che mi porto dietro fin da quando ero bambino, ma per motivi di privacy preferisco non specificare troppo.
I miei atteggiamenti parafiliaci si sono dimostrati fin dalla tenera età, finchè poi non si sono trasformati in masturbazione e ricerca quasi compulsiva nell'adolescenza (grazie anche alla scoperta di internet).
Alle scuole medie arrivano le prime cotte, ma anche i primi rifiuti da parte delle ragazzine di cui mi ero fortemente innamorato. Lo stesso accade nei primi anni di liceo; qui mi innamoro di un altra ragazza, ma ricevo l'ennesimo rifiuto. Tutto sembra svolgersi normalmente, se non fosse per il fatto che conducevo una "doppia vita" se così si può dire: siccome le ragazze non le associavo affatto al sesso, ma le vedevo come qualcosa da amare, in cui riporre il proprio affetto, sfogavo i miei impulsi sessuali ricercando su internet materiale attinente alla mia parafilia e agivo di conseguenza masturbandomi.
Più crescevo e più diventavo anaffettivo, misantropo e quasi contento di essere diverso dagli altri perfino nei gusti sessuali. L'idea del tabù non mi dispiaceva affatto e anzi, cominciava a svilupparsi in me una sorta di atteggiamento misogino, che serviva a darmi un "tono" di fronte al mio forte complesso di inferiorità sessuale con le donne. Molto di rado ho infatti avuto erezioni spontanee semplicemente vedendo nudità o video pornografici di ragazze e dicevo tra me "hai tutto il tempo per affrontare il sesso con le donne, intanto concentrati sulle tue passioni e sulla tua perversione che ti dà tanto piacere". Mi bastavano le mie passioni: la musica, le uscite con gli amici e i momenti di privacy dedicati alla mio disturbo.
Dall'anno scorso tutto è cambiato; mi rendevo conto che stavo crescendo, che era ora di intervenire sul serio e così iniziano a venire i primi attacchi di panico, fortissime cadute depressive e istinti suicidi. Rinizio di nuovo a sentirmi inadeguato in tutti quei contesti in cui covenzione sociale vuole che si debbano rimorchiare delle ragazze, sentendomi inferiore sia nei confronti dei miei coetanei sia e soprattutto nei confronti delle belle ragazze. Prendo psicofarmaci da un anno e frequento un dottore che pratica la Terapia dei nuclei profondi. Ho letto sul web che il primo passo per guarire dalle parafilie è quello di sottoporsi autonomamente alla cura, cosa che sto facendo. Sono fortemente disposto a cambiare, ma leggo ovunque che le parafilie sono qualcosa di difficilmente risolvibile, motivo per cui ho ancora spesso in testa pensieri suicidari. Quello che vi chiedo è: Quale dovrebbe essere il tipo di trattamento più giusto per le parafilie? Cosa ne pensate della TNP ideata dal dott. Stefano Boschi? Io vivo a Roma e da un po' stavo pensando di integrare la terapia che già faccio con un'altra più mirata per il problema, ma non conosco esperti a Roma e per questo volevo un vostro consiglio. L'ipotetica ineluttabilità della mia sorte mi terrorizza.
[#1]
Gentile Utente,
Le parafilie, vanno accuratamente diagnosticate e curate.
Online è difficile dirle come procedere, effettui una valutazione specialistica e poi, solo allora, si stabilirà il percorso da effettuare.
Le allego delle letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Le parafilie, vanno accuratamente diagnosticate e curate.
Online è difficile dirle come procedere, effettui una valutazione specialistica e poi, solo allora, si stabilirà il percorso da effettuare.
Le allego delle letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Se lei sta facendo un trattamento integrato con psicoterapia e psicofarmaci, non credo abbia bisogno di inserire altro. Un trattamento psicologico dovrebbe essere utile per integrare affetto e sessualità nelle sue relazioni sentimentali e imparare quindi a non considerarle come "scisse".
A mio avviso dovrebbe invece uscire dall'ottica del "tutto o nulla", ossia comprendere che si può anche convivere con una "parafilia" (sempre ammesso che questa sia stata diagnosticata da un professionista e non sia il frutto di una auto-diagnosi).
Gli attacchi di panico a volte insorgono proprio nel momento in cui sussiste uno scollamento tra le richieste esterne e il suo rigido bisogno di adattamento (maschera sociale).
A mio avviso dovrebbe invece uscire dall'ottica del "tutto o nulla", ossia comprendere che si può anche convivere con una "parafilia" (sempre ammesso che questa sia stata diagnosticata da un professionista e non sia il frutto di una auto-diagnosi).
Gli attacchi di panico a volte insorgono proprio nel momento in cui sussiste uno scollamento tra le richieste esterne e il suo rigido bisogno di adattamento (maschera sociale).
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Ex utente
Sarò sincero, visto che ormai non ho più molte altre alternative:
- Mi piacciono abbastanza le donne
- Non mi interessano gli uomini
- Mi attirano i pre adolescenti di sesso maschile
Fin da quando avevo 4 anni ero attratto dalla nudità dei miei coetanei quindi è come se io fossi dovuto diventare in un certo senso omosessuale; ma purtroppo non è andata così, dato che mentre io crescevo, l'età media su cui proiettavo le mie fantasie restava bloccata.
Immaginate una doppia vita: Io che mi innamoro di ragazze, ma che associo il bisogno di eiaculare a... (avete capito).
A differenza di molti altri, sono molto coscienzioso e non farei MAI del male a nessuno. Il mio è solamente un disturbo che tenevo a bada masturbandomi tra me ed è forse per questo che mi sono spaventato tutto assieme. Ora ho assolutamente voglia di cambiare le cose, ma per la società il mio problema rimane un mostro innominabile ed è forse per questo che non si impegna a trovare metodi più mirati per risolvere il problema. Una psicologa prima di questo che attualmente frequento mi ha detto "tu cosa ti aspetti da questa terapia?" E semplicemente per non avermi dato una risposta chiara, mi ha buttato più in depressione di prima. Su internet ho letto i pareri più disparati tra chi sostiene che da tale parafilia non si guarisce affatto e tra chi dice invece che una possibilità c'è, ma non fornisce metodi precisi e parla per vie molto generiche.
Ora come ora soffro molto, ho forti cali d'autostima e d'umore e ho paura che il mio destino sia già segnato. Ho paura di rimanere solo.
- Mi piacciono abbastanza le donne
- Non mi interessano gli uomini
- Mi attirano i pre adolescenti di sesso maschile
Fin da quando avevo 4 anni ero attratto dalla nudità dei miei coetanei quindi è come se io fossi dovuto diventare in un certo senso omosessuale; ma purtroppo non è andata così, dato che mentre io crescevo, l'età media su cui proiettavo le mie fantasie restava bloccata.
Immaginate una doppia vita: Io che mi innamoro di ragazze, ma che associo il bisogno di eiaculare a... (avete capito).
A differenza di molti altri, sono molto coscienzioso e non farei MAI del male a nessuno. Il mio è solamente un disturbo che tenevo a bada masturbandomi tra me ed è forse per questo che mi sono spaventato tutto assieme. Ora ho assolutamente voglia di cambiare le cose, ma per la società il mio problema rimane un mostro innominabile ed è forse per questo che non si impegna a trovare metodi più mirati per risolvere il problema. Una psicologa prima di questo che attualmente frequento mi ha detto "tu cosa ti aspetti da questa terapia?" E semplicemente per non avermi dato una risposta chiara, mi ha buttato più in depressione di prima. Su internet ho letto i pareri più disparati tra chi sostiene che da tale parafilia non si guarisce affatto e tra chi dice invece che una possibilità c'è, ma non fornisce metodi precisi e parla per vie molto generiche.
Ora come ora soffro molto, ho forti cali d'autostima e d'umore e ho paura che il mio destino sia già segnato. Ho paura di rimanere solo.
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Comprendo la complessità della sua situazione, ma la psicoterapia rimane il trattamento migliore per curare le sue fantasie o eventualmente gestire al meglio i suoi impulsi.
>>Una psicologa prima di questo che attualmente frequento mi ha detto "tu cosa ti aspetti da questa terapia?"<<
lei cosa ha risposto e la Collega cosa le ha detto?
>>Una psicologa prima di questo che attualmente frequento mi ha detto "tu cosa ti aspetti da questa terapia?"<<
lei cosa ha risposto e la Collega cosa le ha detto?
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Ex utente
Le ho risposto che volevo dare fiducia alla terapia e vedere se era possibile intervenire in maniera concreta. La risposta che ho ricevuto è stato un semplice "ok", ma avrei preferito che mi avesse detto in faccia di non essere in grado di accogliere il mio problema. Considerando il fatto che è stata la prima persona a sapere del mio segreto, ancor prima di mia madre, ho nutrito subito forte speranza in lei. Ma col tempo tale speranza è andata scemando e mia madre stessa mi ha consigliato di andare da questo dottore che pratica la TNP ed effettivamente con lui ora mi trovo molto meglio. Il fatto è che sento (illusoriamente) che nessuno, apparte me, abbia avuto il coraggio di confessarsi prima di poter compiere un qualunque atto doloso. Io sono intenzionato a cambiare, ma ho forte sfiducia negli altri, come se avessi dato a loro un incarico troppo grande per chiunque. Mi sento inadeguato.
[#6]
>>Il fatto è che sento (illusoriamente) che nessuno, a parte me, abbia avuto il coraggio di confessarsi..<<
in realtà non è così e deve pensare che la sua presa di coscienza è molto importante e coraggiosa, anche perché è l'unico modo per intervenire in maniera efficace.
Credo abbia fatto bene a cambiare psicoterapeuta perché è molto importante l'alleanza e la possibilità di sentirsi compreso e accolto dal professionista. Questo le permetterà di sentirsi libero di verbalizzare e esplorare le sue fantasie e le sue modalità relazionali con l'altro sesso.
in realtà non è così e deve pensare che la sua presa di coscienza è molto importante e coraggiosa, anche perché è l'unico modo per intervenire in maniera efficace.
Credo abbia fatto bene a cambiare psicoterapeuta perché è molto importante l'alleanza e la possibilità di sentirsi compreso e accolto dal professionista. Questo le permetterà di sentirsi libero di verbalizzare e esplorare le sue fantasie e le sue modalità relazionali con l'altro sesso.
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Ex utente
In questo periodo ho stabilito un forte autocontrollo sul bisogno di ricercare compulsivamente su internet il materiale per dare sfogo al mio disturbo, tant'è che ora non cerco più niente di tutto ciò. Il problema è che ogni volta che esco di casa, prendo i mezzi pubblici o cammino per strada, anche il solo aver focalizzato un attimo l'attenzione su un b**** che passa, mi provoca forte senso di colpa e ansia. è come se sentissi che che non sono più io a cercare loro, ma sono loro a cercare me. Allo stesso tempo non trovo più pace nemmeno nei normali contesti sociali che da sempre frequento, perchè in qualche modo si finisce a parlare di donne o di sesso, facendomi star male.
Spesso erezioni indesiderate si manifestano semplicemente per aver pensando a video/immagini visualizzate in epoche passate, peggiorando ulteriormente la situazione e facendomi credere che da tutto ciò non c'è minimamente speranza di uscirne.
Le belle ragazze continuo a guardarle, a desiderarle quando sto in giro, ma nelle parti basse non sento assolutamente nulla. Nei video pornografici non parafiliaci non riesco a masturbarmi, neanche avessi la libido completamente soffocata.
Spesso erezioni indesiderate si manifestano semplicemente per aver pensando a video/immagini visualizzate in epoche passate, peggiorando ulteriormente la situazione e facendomi credere che da tutto ciò non c'è minimamente speranza di uscirne.
Le belle ragazze continuo a guardarle, a desiderarle quando sto in giro, ma nelle parti basse non sento assolutamente nulla. Nei video pornografici non parafiliaci non riesco a masturbarmi, neanche avessi la libido completamente soffocata.
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>>..è come se sentissi che che non sono più io a cercare loro, ma sono loro a cercare me.<<
chiaramente non è così e questa è la tipica "trappola" per deresponsabilizzarsi rispetto alle sue pulsioni.
>>perchè in qualche modo si finisce a parlare di donne o di sesso, facendomi star male..<<
il ritorno del rimosso genera spesso uno stato ansioso, significa soltanto che questi temi meritano di essere affrontati in terapia.
chiaramente non è così e questa è la tipica "trappola" per deresponsabilizzarsi rispetto alle sue pulsioni.
>>perchè in qualche modo si finisce a parlare di donne o di sesso, facendomi star male..<<
il ritorno del rimosso genera spesso uno stato ansioso, significa soltanto che questi temi meritano di essere affrontati in terapia.
[#9]
Ex utente
So che la mia domanda è un po' avventata, ma secondo lei riuscirò mai ad avere un rapporto con una donna, considerando tutta la complessa situazione che ho raccontato? Detto in parole grette: la terapia, se io sono parecchio motivato, può permettermi di praticare sesso eterosessuale non parafiliaco con tranquillità pur dovendo convivere con una parafilia?
Sono un po' scettico circa il poter controllare un'erezione, capisce?
Sono un po' scettico circa il poter controllare un'erezione, capisce?
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 8.6k visite dal 07/05/2014.
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