Depressione dopo un grave lutto e separazione
Buongiorno,
ho quasi 32 anni e vi scrivo per chiedervi consiglio data la mia situazione.
Sto attraversando un periodo davvero durissimo..è passato poco più di un anno dalla morte di mia mamma di 69 anni, dopo 9 mesi di malattia...è mancata tra le mie braccia, cosa che mi ha buttato in una forte depressione, sensi di colpa, non accettazione, vivere fuori dalla realtà chiusa nel dolore.Dopo un anno, finalmente con grande fatica riuscivo a tirare su un pò la testa..a vedere un minimo di speranza dopo un dolore che lacera il cuore e la voglia di non vivere più, raccogliendo i cocci del mio cuore per cercare di ricostruire qualcosa. Vedere per strada ragazze con la loro mamma non mi dava più solo rabbia..ma sentivo che loro erano fortunate..e mi sentivo un pò felice per loro. Accanto a me, fino a 2 settimane fa, c'era il mio compagno, insieme da 9 anni(con una crisi nel framezzo) che ha cercato a modo suo di starmi vicino..anche se vive all'estero per lavoro, e quindi il vedersi poco non ha aiutato. Durante il grande dolore mi sono chiusa e isolata, a volte anche trattandolo male, ma era solo la rabbia verso me stessa che riversavo sull'esterno. Mi ha sempre detto che era solo questione di tempo, che ne sarei piano piano uscita e che mi sarebbe sempre stato vicino e che mi amava.. Ecco..2 settimane fa, dopo un mese che non ci vedevamo(lui tornava in Italia per Pasqua,tra l'altro giorni vicini alla morte di mia mamma e con promesse di stare 5 giorni insieme)diventa freddo, e mi lascia.. cosi..di colpo, senza un preavviso, senza una parola,solo che "si è reso conto di non provare le cose di prima da un pò"..io sono ricaduta nella disperazione..fino a 5 giorni prima si? progetti..idee..vacanze insieme per farmi svagare..mi diceva che saremmo stati di nuovo felici...io sono davvero nel buio e confusione totale. E' vero.. a volte gli parlavo male, ma credo sia comprensibile dato quello che è successo, e lui un pò si allontanava in quei momenti. Perchè proprio ora che avevo scelto di darmi una possibilità..che non mi sentivo più cosi tanto colpevole..che riuscivo a non andare tutti i giorni al cimitero senza sentirmi una schifezza...ora che volevo davvero provare a darci una possibilità concreta(disposta a trasferirmi da lui, pur di stargli vicino) succede questo? mi sento sola e persa..sbagliata in tutto... apro il cuore e mi arrivano spine.. non ce la faccio più.. cerco di non darlo a vedere in famiglia..per non far soffrire mio padre e i miei fratelli..ma mi si legge in faccia.Sono tanto stanca di questo dolore. Avrei tanto bisogno di lui, che mi abbracciasse e fosse accanto a me, per poter provare ad essere felici davvero.
A Pasqua,due giorni dopo la rottura, mi son svegliata piangendo con una forte crisi d'ansia e credo nervosa, non riuscivo a respirare, avevo una grande paura, formicolii a mani e piedi e perdita di sensibilità. Mangio pasti molto piccoli e cerco di farli sovente, ma ho perso interesse per la vita.
Mi scuso per il lungo post
grazie
Ele
ho quasi 32 anni e vi scrivo per chiedervi consiglio data la mia situazione.
Sto attraversando un periodo davvero durissimo..è passato poco più di un anno dalla morte di mia mamma di 69 anni, dopo 9 mesi di malattia...è mancata tra le mie braccia, cosa che mi ha buttato in una forte depressione, sensi di colpa, non accettazione, vivere fuori dalla realtà chiusa nel dolore.Dopo un anno, finalmente con grande fatica riuscivo a tirare su un pò la testa..a vedere un minimo di speranza dopo un dolore che lacera il cuore e la voglia di non vivere più, raccogliendo i cocci del mio cuore per cercare di ricostruire qualcosa. Vedere per strada ragazze con la loro mamma non mi dava più solo rabbia..ma sentivo che loro erano fortunate..e mi sentivo un pò felice per loro. Accanto a me, fino a 2 settimane fa, c'era il mio compagno, insieme da 9 anni(con una crisi nel framezzo) che ha cercato a modo suo di starmi vicino..anche se vive all'estero per lavoro, e quindi il vedersi poco non ha aiutato. Durante il grande dolore mi sono chiusa e isolata, a volte anche trattandolo male, ma era solo la rabbia verso me stessa che riversavo sull'esterno. Mi ha sempre detto che era solo questione di tempo, che ne sarei piano piano uscita e che mi sarebbe sempre stato vicino e che mi amava.. Ecco..2 settimane fa, dopo un mese che non ci vedevamo(lui tornava in Italia per Pasqua,tra l'altro giorni vicini alla morte di mia mamma e con promesse di stare 5 giorni insieme)diventa freddo, e mi lascia.. cosi..di colpo, senza un preavviso, senza una parola,solo che "si è reso conto di non provare le cose di prima da un pò"..io sono ricaduta nella disperazione..fino a 5 giorni prima si? progetti..idee..vacanze insieme per farmi svagare..mi diceva che saremmo stati di nuovo felici...io sono davvero nel buio e confusione totale. E' vero.. a volte gli parlavo male, ma credo sia comprensibile dato quello che è successo, e lui un pò si allontanava in quei momenti. Perchè proprio ora che avevo scelto di darmi una possibilità..che non mi sentivo più cosi tanto colpevole..che riuscivo a non andare tutti i giorni al cimitero senza sentirmi una schifezza...ora che volevo davvero provare a darci una possibilità concreta(disposta a trasferirmi da lui, pur di stargli vicino) succede questo? mi sento sola e persa..sbagliata in tutto... apro il cuore e mi arrivano spine.. non ce la faccio più.. cerco di non darlo a vedere in famiglia..per non far soffrire mio padre e i miei fratelli..ma mi si legge in faccia.Sono tanto stanca di questo dolore. Avrei tanto bisogno di lui, che mi abbracciasse e fosse accanto a me, per poter provare ad essere felici davvero.
A Pasqua,due giorni dopo la rottura, mi son svegliata piangendo con una forte crisi d'ansia e credo nervosa, non riuscivo a respirare, avevo una grande paura, formicolii a mani e piedi e perdita di sensibilità. Mangio pasti molto piccoli e cerco di farli sovente, ma ho perso interesse per la vita.
Mi scuso per il lungo post
grazie
Ele
[#1]
Cara Ele,
mi spiace molto per la sua perdita e immagino quanto le sia costato cercare di risollevarsi dal dolore nel quale era sprofondata.
Mi sembra di capire che lei si senta un punto di riferimento per i suoi familiari al punto tale da non esternare quello che prova se ritiene che possa essere per loro fonte di preoccupazione: è così?
Si sente sola perchè per il dolore si è isolata dagli altri o non ha persone che costituiscano un punto di riferimento, a parte il papà e i fratelli?
La decisione del suo fidanzato di interrompere la relazione proprio adesso è stata probabilmente meditata nel tempo, ma immagino che non abbia avuto il coraggio di parlargliene prima per non aggiungere altro dolore a quello che stava già sopportando. Purtroppo non ha scelto il momento migliore per parlarle dei propri sentimenti e avrebbe fatto sicuramente meglio a non fare finta di nulla fino a un attimo prima, ma penso che l'abbia fatto in buona fede e che fosse in seria difficoltà, non spaendo come fosse megio comportatrsi per non farla stare male.
Non ho capito se la vostra è stata fin da subito una storia a distanza o se si è trasferito all'estero ad un certo punto, quando la vostra relazione era già iniziata da tempo: come stanno le cose?
In generale siete sempre riusciti a parlarvi sinceramente o a causa della distanza era già capitato che lui le nascondesse qualcosa (o viceversa)?
mi spiace molto per la sua perdita e immagino quanto le sia costato cercare di risollevarsi dal dolore nel quale era sprofondata.
Mi sembra di capire che lei si senta un punto di riferimento per i suoi familiari al punto tale da non esternare quello che prova se ritiene che possa essere per loro fonte di preoccupazione: è così?
Si sente sola perchè per il dolore si è isolata dagli altri o non ha persone che costituiscano un punto di riferimento, a parte il papà e i fratelli?
La decisione del suo fidanzato di interrompere la relazione proprio adesso è stata probabilmente meditata nel tempo, ma immagino che non abbia avuto il coraggio di parlargliene prima per non aggiungere altro dolore a quello che stava già sopportando. Purtroppo non ha scelto il momento migliore per parlarle dei propri sentimenti e avrebbe fatto sicuramente meglio a non fare finta di nulla fino a un attimo prima, ma penso che l'abbia fatto in buona fede e che fosse in seria difficoltà, non spaendo come fosse megio comportatrsi per non farla stare male.
Non ho capito se la vostra è stata fin da subito una storia a distanza o se si è trasferito all'estero ad un certo punto, quando la vostra relazione era già iniziata da tempo: come stanno le cose?
In generale siete sempre riusciti a parlarvi sinceramente o a causa della distanza era già capitato che lui le nascondesse qualcosa (o viceversa)?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Ele,
Mi associo alla collega nella risposta.
La perdita di un genitore è un evento atroce e destabilizzante, ancor di più se si attraversa la sofferenza e la malattia.
Dolore su dolore e perdita su perdita, sembra che nella sua vita psichica un dolore rinforzi l' altro e l'abbiano lasciata senza forze ed energie.
Chi ci ha amato, nell' andare via, ci lascia però il suo ultimo regalo più grande: la vita.
Da questo momento in poi, dovrà fare i conti con la vita che le rimane, in termini " qualitativi", solitamente infatti, anche se sembra bizzarro, al dolore atroce segue un desiderio immenso di riprendere a vivere, intensamente.
Forse lei aveva trovato nell ' amore un sostegno, supporto, una sorta di sostegno psicologico...
Si faccia aiutare da un nostro collega nell' elaborazione di queste perdite così importanti, forse questo ragazzo non era poi così adatto a lei, andare via in questo momento atroce, non denota una grande sensibilità.
La sua vita può ripartire, vedrà, ma chieda un aiuto specialistico.
Mi associo alla collega nella risposta.
La perdita di un genitore è un evento atroce e destabilizzante, ancor di più se si attraversa la sofferenza e la malattia.
Dolore su dolore e perdita su perdita, sembra che nella sua vita psichica un dolore rinforzi l' altro e l'abbiano lasciata senza forze ed energie.
Chi ci ha amato, nell' andare via, ci lascia però il suo ultimo regalo più grande: la vita.
Da questo momento in poi, dovrà fare i conti con la vita che le rimane, in termini " qualitativi", solitamente infatti, anche se sembra bizzarro, al dolore atroce segue un desiderio immenso di riprendere a vivere, intensamente.
Forse lei aveva trovato nell ' amore un sostegno, supporto, una sorta di sostegno psicologico...
Si faccia aiutare da un nostro collega nell' elaborazione di queste perdite così importanti, forse questo ragazzo non era poi così adatto a lei, andare via in questo momento atroce, non denota una grande sensibilità.
La sua vita può ripartire, vedrà, ma chieda un aiuto specialistico.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
ringrazio per le risposte e il tempo dedicatomi.
io e lui inizialmente abitavamo a circa mezz'ora di macchina e ci vedevamo piuttosto sovente.
poi dopo i primi anni lui per lavoro si è prima trasferito in un'altra regione vicina(e ci vedevamo nei weekend) e poi all'estero da circa 2 anni (momento in cui ci eravamo allontanati per diverso tempo ma mai persi di vista) e per questo ci si sentiva ogni giorno ma ci si vedeva al massimo ogni 3 settimane. Tornati insieme si cercava di alternarsi una volta lui qui e poi io là.
Mi chiedeva spesso di andare da lui per un periodo più lungo..ma in uqel momento non me la sentivo di lasciare mio papà e non andare ogni giorno al cimitero..avevo davvero bisogno di tempo e non riuscivo a forzare le cose.
Qualsiasi cosa succedesse ce lo siamo sempre detti, la sincerità prima di tutto per un rapporto serio, specie se a distanza.
Mi aveva sempre detto che qualsiasi cosa non andasse ne avremmo parlato e discusso insieme per trovare soluzioni..ma questo mi ha totalmente fatto cadere nel buio.
E' vero che ognuno deve prima di tutto trovar la forza dentro se stesso, ma in momenti cosi delicati non è sempre possibile..e si ha bisogno di punti di riferimento stabili e certi.
Ammetto come già detto, che molte volte sono stata scontrosa e antipatica, ma mai ho messo in dubbio il mio amore per lui in 9 anni e neanche ora.
Io tendo a prendermi il peso di tutto quel che accade a chi amo, cerco di risolvere le cose ma quando non riesco o, a mio parere, non ho fatto abbastanza mi colpevolizzo molto. Quindi capisco che stare con me, non è una passeggiata, specie ora.
Non ho tantissimi amici, sono per il "pochi ma buoni", ognuno ha cercato di starmi vicino, ma molti dandomi "scossoni" che ora, che mi sento come in mezzo a un uragano, invece di viverlo come un "salvagente" è come se mi spingessero la testa sott'acqua, cosi tendo a chiudermi ancora di più e sento il dolore insopportabile.
Gli unici momenti in cui stavo molto bene era quando vedevo lui, mi sentivo amata e compresa, anche con un solo abbraccio, come se in quei momenti il mio cuore smettesse di sanguinare.
Al momento non ho la voglia di "tornare a vivere" ho la sensazione che tutti i miei sforzi siano stati vani e che non ne valga più la pena.. mi sento inutile e non degna di amore.
Dopo cosi tanta fatica...mi sembra di essere nella situazione peggiore di prima.
Non ho più la mia splendida mamma.. non ho più la persona che amo al mio fianco.. la mia famiglia non è più come prima(anche se li adoro e sono tutti splendidi)..e ora non ho un lavoro stabile..e mi sento fallita in tutto..non so proprio come fare..lui mi manca da morire e avrei tanto bisogno di averlo vicino.
io e lui inizialmente abitavamo a circa mezz'ora di macchina e ci vedevamo piuttosto sovente.
poi dopo i primi anni lui per lavoro si è prima trasferito in un'altra regione vicina(e ci vedevamo nei weekend) e poi all'estero da circa 2 anni (momento in cui ci eravamo allontanati per diverso tempo ma mai persi di vista) e per questo ci si sentiva ogni giorno ma ci si vedeva al massimo ogni 3 settimane. Tornati insieme si cercava di alternarsi una volta lui qui e poi io là.
Mi chiedeva spesso di andare da lui per un periodo più lungo..ma in uqel momento non me la sentivo di lasciare mio papà e non andare ogni giorno al cimitero..avevo davvero bisogno di tempo e non riuscivo a forzare le cose.
Qualsiasi cosa succedesse ce lo siamo sempre detti, la sincerità prima di tutto per un rapporto serio, specie se a distanza.
Mi aveva sempre detto che qualsiasi cosa non andasse ne avremmo parlato e discusso insieme per trovare soluzioni..ma questo mi ha totalmente fatto cadere nel buio.
E' vero che ognuno deve prima di tutto trovar la forza dentro se stesso, ma in momenti cosi delicati non è sempre possibile..e si ha bisogno di punti di riferimento stabili e certi.
Ammetto come già detto, che molte volte sono stata scontrosa e antipatica, ma mai ho messo in dubbio il mio amore per lui in 9 anni e neanche ora.
Io tendo a prendermi il peso di tutto quel che accade a chi amo, cerco di risolvere le cose ma quando non riesco o, a mio parere, non ho fatto abbastanza mi colpevolizzo molto. Quindi capisco che stare con me, non è una passeggiata, specie ora.
Non ho tantissimi amici, sono per il "pochi ma buoni", ognuno ha cercato di starmi vicino, ma molti dandomi "scossoni" che ora, che mi sento come in mezzo a un uragano, invece di viverlo come un "salvagente" è come se mi spingessero la testa sott'acqua, cosi tendo a chiudermi ancora di più e sento il dolore insopportabile.
Gli unici momenti in cui stavo molto bene era quando vedevo lui, mi sentivo amata e compresa, anche con un solo abbraccio, come se in quei momenti il mio cuore smettesse di sanguinare.
Al momento non ho la voglia di "tornare a vivere" ho la sensazione che tutti i miei sforzi siano stati vani e che non ne valga più la pena.. mi sento inutile e non degna di amore.
Dopo cosi tanta fatica...mi sembra di essere nella situazione peggiore di prima.
Non ho più la mia splendida mamma.. non ho più la persona che amo al mio fianco.. la mia famiglia non è più come prima(anche se li adoro e sono tutti splendidi)..e ora non ho un lavoro stabile..e mi sento fallita in tutto..non so proprio come fare..lui mi manca da morire e avrei tanto bisogno di averlo vicino.
[#4]
"Mi aveva sempre detto che qualsiasi cosa non andasse ne avremmo parlato e discusso insieme per trovare soluzioni..ma questo mi ha totalmente fatto cadere nel buio"
Probabilmente questo proposito è diventato difficile da realizzare nel momento in cui essere sincero con lei avrebbe significato farla stare ancora peggio e aggiungere un altro motivo di sofferenza a quelli che aveva già.
Lei si descrive in questo modo:
"Io tendo a prendermi il peso di tutto quel che accade a chi amo"
e forse il suo ex non è come lei e non è riuscito a starle vicino fino in fondo.
Concordo con la d.ssa Randone sul fatto che sarebbe davvero il caso che si facesse aiutare da un nostro collega: vista la profonda sofferenza che esprime e la visione totalmente negativa della sua vita attuale è possibile che abbia sviluppato un disturbo depressivo e non è utile nè sensato che pensi di potercela fare da sola.
Se tende a farsi carico di tutto e a mettersi in secondo piano rispetto ai suoi cari è possibile che tenda a ritenere di dovercela fare sempre da sola, ma è arrivato il momento di abbandonare questa illusione perchè nessuno, per quanto forte e resistente sia, può affrontare sempre tutto contando sulle sole proprie forze.
In questo momento non può contare sul sostegno che vorrebbe ricevere dal suo ex, ma vorrei sottolineare che, nel caso lei soffra di un disturbo depressivo, sarebbe comunque necessario che si affidasse ad un professionista per uscirne.
Ci pensi!
Probabilmente questo proposito è diventato difficile da realizzare nel momento in cui essere sincero con lei avrebbe significato farla stare ancora peggio e aggiungere un altro motivo di sofferenza a quelli che aveva già.
Lei si descrive in questo modo:
"Io tendo a prendermi il peso di tutto quel che accade a chi amo"
e forse il suo ex non è come lei e non è riuscito a starle vicino fino in fondo.
Concordo con la d.ssa Randone sul fatto che sarebbe davvero il caso che si facesse aiutare da un nostro collega: vista la profonda sofferenza che esprime e la visione totalmente negativa della sua vita attuale è possibile che abbia sviluppato un disturbo depressivo e non è utile nè sensato che pensi di potercela fare da sola.
Se tende a farsi carico di tutto e a mettersi in secondo piano rispetto ai suoi cari è possibile che tenda a ritenere di dovercela fare sempre da sola, ma è arrivato il momento di abbandonare questa illusione perchè nessuno, per quanto forte e resistente sia, può affrontare sempre tutto contando sulle sole proprie forze.
In questo momento non può contare sul sostegno che vorrebbe ricevere dal suo ex, ma vorrei sottolineare che, nel caso lei soffra di un disturbo depressivo, sarebbe comunque necessario che si affidasse ad un professionista per uscirne.
Ci pensi!
[#5]
Utente
grazie per la risposta, non so che fare.. faccio molta fatica a parlare delle mie situazioni problematiche, tendo a tenermi tutto dentro.. ho cercato un consulto on line proprio perchè ho difficoltà ad avere un confronto "diretto", non so se riesco a spiegarmi bene.. mi blocco e divento scontrosa...non dicendo una parola..
terrò presente i suoi consigli..e spero di riuscire a venirne fuori.
grazie ancora.
terrò presente i suoi consigli..e spero di riuscire a venirne fuori.
grazie ancora.
[#6]
Gent.le Ele,
scrivendoci il primo passo lo ha già fatto, ora si tratta di proseguire in questa direzione per creare le condizioni favorevoli ad esprimere una richiesta d'aiuto.
"mi sento inutile e non degna di amore"
Il dolore per la rottura della relazione è talmente intenso che la induce a mettere in discussione il suo valore di persona ma, ognuno di noi, è degno di considerazione in quanto essere umano, a prescindere da tutto, ma per Lei in questo momento la sofferenza "copre" questi aspetti rendendoli poco accessibili alla sua consapevolezza.
Per questo sarebbe importante poter avviare un percorso attraverso il contatto diretto con uno Psicologo che le restituisca quella considerazione che in questo momento fa fatica a riconoscersi.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Può rivolgersi al Consultorio Familiare della sua ASL e chiedere un appuntamento con uno Psicologo,se avesse ulteriori difficoltà non esiti a scriverci.
scrivendoci il primo passo lo ha già fatto, ora si tratta di proseguire in questa direzione per creare le condizioni favorevoli ad esprimere una richiesta d'aiuto.
"mi sento inutile e non degna di amore"
Il dolore per la rottura della relazione è talmente intenso che la induce a mettere in discussione il suo valore di persona ma, ognuno di noi, è degno di considerazione in quanto essere umano, a prescindere da tutto, ma per Lei in questo momento la sofferenza "copre" questi aspetti rendendoli poco accessibili alla sua consapevolezza.
Per questo sarebbe importante poter avviare un percorso attraverso il contatto diretto con uno Psicologo che le restituisca quella considerazione che in questo momento fa fatica a riconoscersi.
A tal proposito le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Può rivolgersi al Consultorio Familiare della sua ASL e chiedere un appuntamento con uno Psicologo,se avesse ulteriori difficoltà non esiti a scriverci.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#8]
"ho difficoltà ad avere un confronto "diretto", non so se riesco a spiegarmi bene.. mi blocco e divento scontrosa...non dicendo una parola..."
Probabilmente è la scarsa abitudine a parlare di sè (soprattutto per chiedere aiuto) che le fa pensare di non essere in grado di esprimersi adeguatamente per farsi capire, ma giocano un ruolo importante anche (immagino) la vergogna per il fatto di dover chiedere aiuto e magari anche la sfiducia nel fatto di poter essere davvero compresa da qualcuno che non sia sua mamma, che purtroppo non c'è più.
Quelli che esprime sono sentimenti che accomunano diverse persone che si rivolgono a noi, in particolare le persone abituate ad essere il punto di riferimento della cerchia familiare e a non chiedere nulla per sè.
Per tanti prima o poi però arriva il momento di chiedere aiuto: spero che riesca anche lei ad accettare di poter essere aiutata, per una volta, e di non farsi più carico di tutto.
Ci faccia avere sue notizie!
Tanti cari auguri,
Probabilmente è la scarsa abitudine a parlare di sè (soprattutto per chiedere aiuto) che le fa pensare di non essere in grado di esprimersi adeguatamente per farsi capire, ma giocano un ruolo importante anche (immagino) la vergogna per il fatto di dover chiedere aiuto e magari anche la sfiducia nel fatto di poter essere davvero compresa da qualcuno che non sia sua mamma, che purtroppo non c'è più.
Quelli che esprime sono sentimenti che accomunano diverse persone che si rivolgono a noi, in particolare le persone abituate ad essere il punto di riferimento della cerchia familiare e a non chiedere nulla per sè.
Per tanti prima o poi però arriva il momento di chiedere aiuto: spero che riesca anche lei ad accettare di poter essere aiutata, per una volta, e di non farsi più carico di tutto.
Ci faccia avere sue notizie!
Tanti cari auguri,
[#9]
Utente
grazie per le vostre parole...
ora vedrò come muovermi...
son colpi duri..troppo duri..uno dietro l'altro e senza preavviso.
è molto difficile per me ammettere che non posso fare nulla e ho bisogno di aiuto..mi fa sentire fallita.
mi vengono in mente molte cose di questi ultimi anni..che ho cercato di superare..ma che ora sono li a far capolino come ombre dal passato...
alcuni anni fa ho avuto un aborto precoce, e l'ho scoperto dopo averlo perso, ed era anche il periodo in cui io e lui ci eravamo allontanati, mi sono sentita persa.
Tempo dopo che ci siamo riavvicinati, credevo di averlo superato..ma ora ho paura che questa ulteriore delusione in cui mi sono sentita rifiutata di punto in bianco, abbia scoperchiato un calderone che avevo sempre creduto di poter controllare e risolvere da sola.
con lui mi sentivo davvero amata, era pieno di attenzioni e mi colpevolizzo per quel che è successo.. dovevo essere più presente e meno nervosa..ma purtroppo non riuscivo..
spero di non cadere sempre più in basso ma di riuscire in qualche modo a riprendermi.
grazie ancora.
ora vedrò come muovermi...
son colpi duri..troppo duri..uno dietro l'altro e senza preavviso.
è molto difficile per me ammettere che non posso fare nulla e ho bisogno di aiuto..mi fa sentire fallita.
mi vengono in mente molte cose di questi ultimi anni..che ho cercato di superare..ma che ora sono li a far capolino come ombre dal passato...
alcuni anni fa ho avuto un aborto precoce, e l'ho scoperto dopo averlo perso, ed era anche il periodo in cui io e lui ci eravamo allontanati, mi sono sentita persa.
Tempo dopo che ci siamo riavvicinati, credevo di averlo superato..ma ora ho paura che questa ulteriore delusione in cui mi sono sentita rifiutata di punto in bianco, abbia scoperchiato un calderone che avevo sempre creduto di poter controllare e risolvere da sola.
con lui mi sentivo davvero amata, era pieno di attenzioni e mi colpevolizzo per quel che è successo.. dovevo essere più presente e meno nervosa..ma purtroppo non riuscivo..
spero di non cadere sempre più in basso ma di riuscire in qualche modo a riprendermi.
grazie ancora.
[#10]
Carissima, ascolti il consiglio dei Colleghi che condivido , si sentirà meno sola e le farà bene parlare, chiarirsi i passaggi dolorosi della sua vita, sentirsi accolta.
Sarà compito della collega valutare se sia opportuno un piccolo aiuto farmacologico per ripartire e poter via via rivedere qualche pezzetto di cielo nella sua vita, la sua mamma vorrebbe questo per lei.
Questo fidanzato fuggito non è stato in grado di reggere la lontananza e il suo lutto, non tutti sono eroi.. forse le era sembrato più forte di quel che era..
Restiamo in ascolto, augurandole di riprendersi un pò ogni giorno..
Sarà compito della collega valutare se sia opportuno un piccolo aiuto farmacologico per ripartire e poter via via rivedere qualche pezzetto di cielo nella sua vita, la sua mamma vorrebbe questo per lei.
Questo fidanzato fuggito non è stato in grado di reggere la lontananza e il suo lutto, non tutti sono eroi.. forse le era sembrato più forte di quel che era..
Restiamo in ascolto, augurandole di riprendersi un pò ogni giorno..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#11]
"Ora ho paura che questa ulteriore delusione in cui mi sono sentita rifiutata di punto in bianco, abbia scoperchiato un calderone che avevo sempre creduto di poter controllare e risolvere da sola"
Di solito in casi come il suo ci sono diversi nodi non risolti che la persona aveva pensato di aver superato tenendoli sotto controllo e cacciandoli in una angolino, ma la loro riemersione è prevedibile nel momento in cui accade qualcosa di più impegnativo da affrontare rispetto ai problemi passati.
"è molto difficile per me ammettere che non posso fare nulla e ho bisogno di aiuto..mi fa sentire fallita"
In realtà aver bisogno di aiuto non significa ammettere il fallimento, altrimenti tutti quelli che lei ha aiutato sarebbero dei falliti! ^___^
Ovviamente non lo sono e non credo che lei pensi questo di loro.
Di solito in casi come il suo ci sono diversi nodi non risolti che la persona aveva pensato di aver superato tenendoli sotto controllo e cacciandoli in una angolino, ma la loro riemersione è prevedibile nel momento in cui accade qualcosa di più impegnativo da affrontare rispetto ai problemi passati.
"è molto difficile per me ammettere che non posso fare nulla e ho bisogno di aiuto..mi fa sentire fallita"
In realtà aver bisogno di aiuto non significa ammettere il fallimento, altrimenti tutti quelli che lei ha aiutato sarebbero dei falliti! ^___^
Ovviamente non lo sono e non credo che lei pensi questo di loro.
[#13]
Utente
Salve,
mi scuso per la mia tarda risposta, ho avuto problemi con il computer e di connessione, spero ora di riuscir a pubblicare il messaggio.
Col medico di base ne avevo parlato qualche mese dopo la perdita di mia mamma(avevo somatizzato la situazione e stavo male anche fisicamente) mi aveva dato qualche calmante e mi aveva suggerito di esternare ciò che sentivo.
Il problema è che io poi mi chiudo..probabilmente ho paura che questo dolore prenda il sopravvento e non riuscire a controllarlo.. o ho paura del giudizio degli altri.
ultimamente cerco di distrarmi e star fuori il più possibile, ma appena mi ritrovo da sola..tutto il dolore torna a galla.. mia mamma mi manca da morire..e il mio ex fidanzato anche..mi sento molto sola e incapace di venirne fuori.
mi scuso per la mia tarda risposta, ho avuto problemi con il computer e di connessione, spero ora di riuscir a pubblicare il messaggio.
Col medico di base ne avevo parlato qualche mese dopo la perdita di mia mamma(avevo somatizzato la situazione e stavo male anche fisicamente) mi aveva dato qualche calmante e mi aveva suggerito di esternare ciò che sentivo.
Il problema è che io poi mi chiudo..probabilmente ho paura che questo dolore prenda il sopravvento e non riuscire a controllarlo.. o ho paura del giudizio degli altri.
ultimamente cerco di distrarmi e star fuori il più possibile, ma appena mi ritrovo da sola..tutto il dolore torna a galla.. mia mamma mi manca da morire..e il mio ex fidanzato anche..mi sento molto sola e incapace di venirne fuori.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 13.6k visite dal 06/05/2014.
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