Una brutta figura,di non durare abbastanza
Gentilissimi medici,vorrei richiedervi un consulto.So che su questo argomento sono stati aperti numerosi post,ma vorrei riportarvi il mio caso specifico.Sono fidanzata con il mio ragazzo da due anni.Ha 22 anni e io 19.Ha spingere per avere il nostro primo rapporto sessuale è stato lui dopo circa 9 mesi che ci conoscevamo,ma da quel giorno fino ad oggi non siamo mai riusciti.Lui si presenta molto eccitato anche con una giusta erezione,ma al momento della penetrazione la perde completamente.Le prime volte potevano essere normali ma adesso la situazione è diventata insostenibile.Da quello che mi ha detto ha avuto precedentemente esperienze sessuali,gli era già successo di avere perdita di erezione ma poi "ingranata la marcia" tutto si risolveva.Con me questa "marcia" non si vuole proprio inserire.Abbiamo scelto di chiedere aiuto perchè la teoria "proviamo cento volte alle centounesima ci riusciremo" non mi sembrava la scelta migliore.La visita dall'andrologo ha escluso eventuali problemi fisici(gli è stato effettuato un ecodopler dinamico del pene eretto)con la rassicurazione del fatto che molti ragazzi avevano il suo problema.Gli è stata prescritta una pillola(mi dispiace ma non mi ricordo il nome)da prendere mezz'ora prima del rapporto sessuale che fungeva da inebitore di quegli ormoni che con l'ansia facevano perdere l'erezione e dicendo che sicuramente dopo la prima volta non avrebbe più dovuto assumere pastiglie perchè il suo problema era il primo rapporto.Questa pastiglia non so perchè non ha assolutamente funzionato assunta correttamente mezz'ora prima senza alcol senza aver assunto a cena troppi grassi.Ha riprovato ha riprenderla ma niente.Come mai???
Ulteriore sconfitta per il mio ragazzo che si è rivolto da uno psicolgo/sessuologo seguendo i numerosi consigli su internet che vedono in questo problema un fattore psicologico. Non potendo permettersi uno psicologo privato si è rivolto ad un consultorio.Una volta alla settimana effettua un colloquio.Si trova bene con la psiologa.Ha effettuato 5 sedute ma ora c'è la pausa estiva ci si rivede a settembre come si vuol dire. Abbiamo riprovato ad avere una rapporto( è sempre lui a richiedermelo perchè io non voglio forzarlo) ma niente appena nella sua mente balena la realtà che da lì a poco ci sia un rapporto perde l'erezione in continuazione con la fatica e la stanchezza da parte mia di fargliela in quelche modo recuperare finchè o lasciamo perdere o eiacula anche non avendo l'erezione. Il fattore d'ansia prima era generato dal fatto di fare una brutta figura,di non durare abbastanza. Ho sempre spiegato al mio ragazzo che questo non mi interessava perchè per noi ragazze l'importante prima di tutto è stare bene mentalmente e poi allora verrà il piacere fisico e insieme e con una certa confidenza dato che stiamo insieme da due anni avremmo potuto scoprire quello che ci piaceva.Ora però è subentrato il problema della paura del fallimento e di non riuscire a mantenere l'erezione.Non so più che fare,il nostro rapporto si sta rovinando,non ho più voglia di provare a fare l'amore di tentare per un'ora di fargli avere un'erezione.penso che lui non prenda seriamente il percorso psicologico,non mi piace questa pausa estiva e pensavo che dopo un po' di sedute ci fossero dei miglioramenti.Cosa devo fare??Aiutatemi.
Ulteriore sconfitta per il mio ragazzo che si è rivolto da uno psicolgo/sessuologo seguendo i numerosi consigli su internet che vedono in questo problema un fattore psicologico. Non potendo permettersi uno psicologo privato si è rivolto ad un consultorio.Una volta alla settimana effettua un colloquio.Si trova bene con la psiologa.Ha effettuato 5 sedute ma ora c'è la pausa estiva ci si rivede a settembre come si vuol dire. Abbiamo riprovato ad avere una rapporto( è sempre lui a richiedermelo perchè io non voglio forzarlo) ma niente appena nella sua mente balena la realtà che da lì a poco ci sia un rapporto perde l'erezione in continuazione con la fatica e la stanchezza da parte mia di fargliela in quelche modo recuperare finchè o lasciamo perdere o eiacula anche non avendo l'erezione. Il fattore d'ansia prima era generato dal fatto di fare una brutta figura,di non durare abbastanza. Ho sempre spiegato al mio ragazzo che questo non mi interessava perchè per noi ragazze l'importante prima di tutto è stare bene mentalmente e poi allora verrà il piacere fisico e insieme e con una certa confidenza dato che stiamo insieme da due anni avremmo potuto scoprire quello che ci piaceva.Ora però è subentrato il problema della paura del fallimento e di non riuscire a mantenere l'erezione.Non so più che fare,il nostro rapporto si sta rovinando,non ho più voglia di provare a fare l'amore di tentare per un'ora di fargli avere un'erezione.penso che lui non prenda seriamente il percorso psicologico,non mi piace questa pausa estiva e pensavo che dopo un po' di sedute ci fossero dei miglioramenti.Cosa devo fare??Aiutatemi.
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Gentile ragazza,
vediamo di fare un po' di ordine
Intanto avete fatto bene a rivolgervi ad uno specialista per escludere le possibili cause mediche. Anche la scelta di rivolgervi ad una psicologa mi sembra centrata. Il problema qui, forse, è però che:
1) probabilmente il tuo ragazzo si sarebbe trovato meglio con uno psicologo maschio. Al di là della professionalità dello specialista, spesso alcune caratteristiche di personalità fanno la differenza. Io penso che un ragazzo di 20 anni riesca ad "aprirsi" meglio con uno psicologo maschio, soprattutto se l'argomento è il sesso
2) presso i consultori non è detto che si riesca trovare una persona specializzata nel trattamento dei disturbi sessuali. Magari la vostra psicologa andrà bene lo stesso, ma dovreste mettere in conto che potrebbe servirvi più tempo
3) la consulenza privata non escludetela a priori. Infatti è un luogo comune che i privati abbiano prezzi insostenibili. Intanto ci sono tanti giovani professionisti che magari hanno poca esperienza pratica ma molto più entusiasmo di uno psicologo che lavora d 20 anni; inoltre un giovane professionista è di solito più disposto a venirvi incontro con le tariffe, o magari riducendo la frequenza degli incontri. Questo è legato anche al tipo di orientamento psicoterapico: molti indirizzi, invece, adottano regole più rigide sulla frequenza e sui pagamenti.
4) provate a fare un giro di telefonate, chiedendo tariffe, cercando di negoziare, sottolineando che siete ragazzi giovani. Parlo al plurale perchè il problema sessuale è della coppia, non solo del singolo. Magari adesso è più evidente nel tuo ragazzo. Per questo, se davvero hai fretta di risolvere il problema e pensi che questa psicologa non va tanto bene, perchè non cercare un altro professionista insieme, dal quale andarci la prima volta INSIEME, e magari aiutando il tuo ragazzo a pagare le sedute?
Altrimenti devi portare pazienza, perchè ti assicuro che anche per il tuo ragazzo non è un momento semplice
vediamo di fare un po' di ordine
Intanto avete fatto bene a rivolgervi ad uno specialista per escludere le possibili cause mediche. Anche la scelta di rivolgervi ad una psicologa mi sembra centrata. Il problema qui, forse, è però che:
1) probabilmente il tuo ragazzo si sarebbe trovato meglio con uno psicologo maschio. Al di là della professionalità dello specialista, spesso alcune caratteristiche di personalità fanno la differenza. Io penso che un ragazzo di 20 anni riesca ad "aprirsi" meglio con uno psicologo maschio, soprattutto se l'argomento è il sesso
2) presso i consultori non è detto che si riesca trovare una persona specializzata nel trattamento dei disturbi sessuali. Magari la vostra psicologa andrà bene lo stesso, ma dovreste mettere in conto che potrebbe servirvi più tempo
3) la consulenza privata non escludetela a priori. Infatti è un luogo comune che i privati abbiano prezzi insostenibili. Intanto ci sono tanti giovani professionisti che magari hanno poca esperienza pratica ma molto più entusiasmo di uno psicologo che lavora d 20 anni; inoltre un giovane professionista è di solito più disposto a venirvi incontro con le tariffe, o magari riducendo la frequenza degli incontri. Questo è legato anche al tipo di orientamento psicoterapico: molti indirizzi, invece, adottano regole più rigide sulla frequenza e sui pagamenti.
4) provate a fare un giro di telefonate, chiedendo tariffe, cercando di negoziare, sottolineando che siete ragazzi giovani. Parlo al plurale perchè il problema sessuale è della coppia, non solo del singolo. Magari adesso è più evidente nel tuo ragazzo. Per questo, se davvero hai fretta di risolvere il problema e pensi che questa psicologa non va tanto bene, perchè non cercare un altro professionista insieme, dal quale andarci la prima volta INSIEME, e magari aiutando il tuo ragazzo a pagare le sedute?
Altrimenti devi portare pazienza, perchè ti assicuro che anche per il tuo ragazzo non è un momento semplice
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Utente
Grazie mille per la sua risposta.Ha ragione nel dirmi che i prezzi elevati dei privati forse saranno falsi miti ma comunque sono un costo e soprattutto nel nostro caso in quanto suppongo che la terapia non sia di breve durata anche se lo desidererei.
Per quanto riguarda la scelata di uno psicologo maschio ha ragione anche qua ma in questo consultorio di uomini proprio non ce ne sono e non conoscendo nessuno abbiamo preso quello che è arrivato.Da quello che mi racconta si trova molto bene e si riesce ad aprire,però è vero che le donne non avranno mai sperimentato in prima persona questo problema.La cosa che invece non vedo giusta è che per avere effetto una terapia va effettuata con continuita giusto?? Smettere per tre mesi le sembra corretto??ovviamente per il consultorio i tempi sono questi.Per quanto riguarda il fatto di gestire il problema insieme...su qua non sono proprio convinta.Nel senso che lo so potrà ritenermi stupida o egoista ma non riesco a pensare di iniziare a soli 19 anni un cammino di psicoterapia di coppia, è un fattore che vedrei più in là nel futuro.cioè mi sembra veramente impossibile che già da giovanissimi ci debbano essere questi problemi.La psicologa attuale comunque ha deciso lei di intraprendere un percorso solo con lui.Resta il fatto comunque che io gli sono sempre vicino lo ascolto e sono stata io a consigliarli tutto questo.quindi un po' "insieme"il problema lo stiamo cercando di risolvere.
Per quanto riguarda la scelata di uno psicologo maschio ha ragione anche qua ma in questo consultorio di uomini proprio non ce ne sono e non conoscendo nessuno abbiamo preso quello che è arrivato.Da quello che mi racconta si trova molto bene e si riesce ad aprire,però è vero che le donne non avranno mai sperimentato in prima persona questo problema.La cosa che invece non vedo giusta è che per avere effetto una terapia va effettuata con continuita giusto?? Smettere per tre mesi le sembra corretto??ovviamente per il consultorio i tempi sono questi.Per quanto riguarda il fatto di gestire il problema insieme...su qua non sono proprio convinta.Nel senso che lo so potrà ritenermi stupida o egoista ma non riesco a pensare di iniziare a soli 19 anni un cammino di psicoterapia di coppia, è un fattore che vedrei più in là nel futuro.cioè mi sembra veramente impossibile che già da giovanissimi ci debbano essere questi problemi.La psicologa attuale comunque ha deciso lei di intraprendere un percorso solo con lui.Resta il fatto comunque che io gli sono sempre vicino lo ascolto e sono stata io a consigliarli tutto questo.quindi un po' "insieme"il problema lo stiamo cercando di risolvere.
[#3]
Gentile utente,
d'accordo con il collega, io credo che i problemi sessuali così come descritti devono prevedere la partecipazione di ambedue i membri della coppia. Il problema non è fare una psicoterapia di coppia su cui sono totalmente d'accordo con lei, ma le terapie psicosessuali, sopratutto nelle forme e nei modi da quello presentate dal suo ragazzo, possono essere risolte, se non ci sono evidenti complicazioni, attraverso terapie brevi che prevedono degli esercizi che devono essere svolti in due e, quindi, necessariamente prevedono la partecipazione di ambedue i membri.
Intanto restando a disposizione, non posso che farle i migliori auguri.
d'accordo con il collega, io credo che i problemi sessuali così come descritti devono prevedere la partecipazione di ambedue i membri della coppia. Il problema non è fare una psicoterapia di coppia su cui sono totalmente d'accordo con lei, ma le terapie psicosessuali, sopratutto nelle forme e nei modi da quello presentate dal suo ragazzo, possono essere risolte, se non ci sono evidenti complicazioni, attraverso terapie brevi che prevedono degli esercizi che devono essere svolti in due e, quindi, necessariamente prevedono la partecipazione di ambedue i membri.
Intanto restando a disposizione, non posso che farle i migliori auguri.
Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it
[#4]
Gentile Utente,
puoi trovare altre informazioni sull'ansia in generale sul nostro sito alla pagina
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
puoi trovare altre informazioni sull'ansia in generale sul nostro sito alla pagina
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.1k visite dal 18/07/2008.
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