Cinquantenne che scappa
Gentili dottori,
mi rivolgo a voi usando l'account di un'amica che ha trovato qui risposte utili.
Sono una donna di 38 anni, che, da circa 4 mesi, frequenta un uomo di 50. Abitiamo a 230 km di distanza, ci conosciamo da anni, ma, il nostro interesse si è palesato soltanto a partire dall'estate scorsa. Dopo le vacanze trascorse nel suo paesello di mare, abbiamo iniziato a messaggiarci e a tenerci in contatto. Si capiva che il corteggiamento era reciproco, tant'è vero che, a Gennaio, sono andata da lui, e c'è stato un bacio. Ci siamo parlati, e ci siamo scoperti entrambi interessati a conoscerci meglio. Lui mi ha rivelato fin dall'inizio le sue paure riguardo ad un rapporto a distanza. E' molto routinario, ha paura a spostarsi da solo in macchina e ha un forte senso di responsabilità verso i genitori anziani (di cui uno molto malato). Quindi, senza presentarsi come Superman, fin dall'inizio mi ha fatto capire che, per questi suoi " limiti", sarei dovuta esser io ad andargli incontro. Nel pratico: inforcare la macchina e raggiungerlo. L'ho fatto, perché pensavo (penso) ne valesse la pena. Inoltre, l'ultima sua storia risale a 12 anni fa. Dopo ha avuto diverse avventure, ma non si è più voluto legare a nessuna.Parla della sua ex come di una donna molto autoritaria, che l'ha sminuito molto. Spesso dice di aver paura di "sbagliare" di nuovo.
Io sto cercando di rassicurarlo, di essere comprensiva il più possibile, di assecondarlo. Tuttavia sento che,quando gli propongo di raggiungerlo per un week-end, una sorta di ansia ed irrigidimento s'impadroniscono di lui. E' come se "sballassi" la sua routine, i suoi programmi. Addirittura, il giorno precedente la mia partenza, lui si fa latitante: risponde poco al tel, non chiama, è laconico se lo chiamo io.
Una volta giunta lì, poi, la giornata passa nel migliore dei modi.
Lui è accorto, mi porta in casa, mi ha presentato ai suoi.
Tre settimane fa, mentre eravamo in riva la mare, dal niente, dice di aver dei dubbi riguardo il nostro rapporto. Ha paura di sbagliare di nuovo, paura di investire in una storia che potrebbe poi rivelarsi un flop (così lui etichetta la sua storia passata), paura che per me sia un peso stargli vicino in questo suo essere eccessivamente routinario, un po' fobico e geloso dell'indipendenza e dell'autonomia raggiunte in questi lunghi anni trascorsi da single.
Telefonicamente è presentissimo: mi chiama, mi scrive, mi rassicura a parole dicendo che condividiamo gli stessi valori, che per lui sono un punto di riferimento, poi, però, nel pratico, non si espone.
Per essere ancora più chiara: sono andata da lui sei volte da Gennaio e non abbiamo fatto l'amore. Solo baci. Dice che se non è sicuro non vuole illudermi e considera il venire a letto con me come un suggellare il nostro rapporto.
Insomma: io sono una donna pratica, ed ora, per la prima volta, mi trovo disorientata di fronte ad una persona così enigmatica.
Cosa mi consigliate? Scusate la prolissità, era per spiegarvi al meglio.
mi rivolgo a voi usando l'account di un'amica che ha trovato qui risposte utili.
Sono una donna di 38 anni, che, da circa 4 mesi, frequenta un uomo di 50. Abitiamo a 230 km di distanza, ci conosciamo da anni, ma, il nostro interesse si è palesato soltanto a partire dall'estate scorsa. Dopo le vacanze trascorse nel suo paesello di mare, abbiamo iniziato a messaggiarci e a tenerci in contatto. Si capiva che il corteggiamento era reciproco, tant'è vero che, a Gennaio, sono andata da lui, e c'è stato un bacio. Ci siamo parlati, e ci siamo scoperti entrambi interessati a conoscerci meglio. Lui mi ha rivelato fin dall'inizio le sue paure riguardo ad un rapporto a distanza. E' molto routinario, ha paura a spostarsi da solo in macchina e ha un forte senso di responsabilità verso i genitori anziani (di cui uno molto malato). Quindi, senza presentarsi come Superman, fin dall'inizio mi ha fatto capire che, per questi suoi " limiti", sarei dovuta esser io ad andargli incontro. Nel pratico: inforcare la macchina e raggiungerlo. L'ho fatto, perché pensavo (penso) ne valesse la pena. Inoltre, l'ultima sua storia risale a 12 anni fa. Dopo ha avuto diverse avventure, ma non si è più voluto legare a nessuna.Parla della sua ex come di una donna molto autoritaria, che l'ha sminuito molto. Spesso dice di aver paura di "sbagliare" di nuovo.
Io sto cercando di rassicurarlo, di essere comprensiva il più possibile, di assecondarlo. Tuttavia sento che,quando gli propongo di raggiungerlo per un week-end, una sorta di ansia ed irrigidimento s'impadroniscono di lui. E' come se "sballassi" la sua routine, i suoi programmi. Addirittura, il giorno precedente la mia partenza, lui si fa latitante: risponde poco al tel, non chiama, è laconico se lo chiamo io.
Una volta giunta lì, poi, la giornata passa nel migliore dei modi.
Lui è accorto, mi porta in casa, mi ha presentato ai suoi.
Tre settimane fa, mentre eravamo in riva la mare, dal niente, dice di aver dei dubbi riguardo il nostro rapporto. Ha paura di sbagliare di nuovo, paura di investire in una storia che potrebbe poi rivelarsi un flop (così lui etichetta la sua storia passata), paura che per me sia un peso stargli vicino in questo suo essere eccessivamente routinario, un po' fobico e geloso dell'indipendenza e dell'autonomia raggiunte in questi lunghi anni trascorsi da single.
Telefonicamente è presentissimo: mi chiama, mi scrive, mi rassicura a parole dicendo che condividiamo gli stessi valori, che per lui sono un punto di riferimento, poi, però, nel pratico, non si espone.
Per essere ancora più chiara: sono andata da lui sei volte da Gennaio e non abbiamo fatto l'amore. Solo baci. Dice che se non è sicuro non vuole illudermi e considera il venire a letto con me come un suggellare il nostro rapporto.
Insomma: io sono una donna pratica, ed ora, per la prima volta, mi trovo disorientata di fronte ad una persona così enigmatica.
Cosa mi consigliate? Scusate la prolissità, era per spiegarvi al meglio.
[#1]
Gentile utente, quest'uomo mi sembra attratto, affascinato da lei, ma forse, anche un pò, diciamo allarmato.. penso che man mano che lo conosce, che vi conoscete, possa essere possibile instaurare un ritmo di reciprocità diverso.. Valuti lei però se quest'uomo sensibile , interessante, prudente le piace , le piace abbastanza da volerlo .. aspettare.. forse ne vale la pena..Che lavoro fa lui ? e che interessi ha ? veda se è possibile valorizzare interessi comuni , sguardi sul mondo complementari, che possono essere fonte di rassicurazione per tutti e due..
Restiamo in ascolto, con molti auguri..
Restiamo in ascolto, con molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile utente,
non è sicuramente una situazione facile da gestire questa, proprio perchè Lei ne è coinvolta emotivamente.
Ma ha, giustamente, osservato come la motivazione del suo compagno sia poco pregnante. Il fatto che lui si neghi o cerchi di farlo quando si appresta a incontrarsi con Lei, lo rende ai suoi occhi come una persona molto fragile e ansiosa.
Cerchi capire se questa storia vale la pena di essere vissuta, cerchi di capire cosa la lega a lui e perchè è disposta a sostituirsi a lui nella vostra relazione, così ancora acerba.
E' curioso, poi, che lui parli della sua ex compagna come di una persona autoritaria che certamente aveva il peso di dover decidere e disporre di lui anche in quell'occasione, probabilmente. Non crede che stia cercando di darLe la stessa responsabilità, in modo da viversi l'eventuale fine della relazione libero da ogni senso di colpa?
Io ci rifletterei.
Cordialmente
non è sicuramente una situazione facile da gestire questa, proprio perchè Lei ne è coinvolta emotivamente.
Ma ha, giustamente, osservato come la motivazione del suo compagno sia poco pregnante. Il fatto che lui si neghi o cerchi di farlo quando si appresta a incontrarsi con Lei, lo rende ai suoi occhi come una persona molto fragile e ansiosa.
Cerchi capire se questa storia vale la pena di essere vissuta, cerchi di capire cosa la lega a lui e perchè è disposta a sostituirsi a lui nella vostra relazione, così ancora acerba.
E' curioso, poi, che lui parli della sua ex compagna come di una persona autoritaria che certamente aveva il peso di dover decidere e disporre di lui anche in quell'occasione, probabilmente. Non crede che stia cercando di darLe la stessa responsabilità, in modo da viversi l'eventuale fine della relazione libero da ogni senso di colpa?
Io ci rifletterei.
Cordialmente
Dr.ssa Francesca Orlando
Psicologa Psicoterapeuta
www.francescaorlandopsy.altervista.org
[#3]
Gentile Ragazza,
Mi associo alle colleghe nella risposta.
L' eccesso di prudezza in amore, non è mai una cosa buona.... quest' uomo mi sembra troppo attendista, con un passato ancora troppo presente, forse ancora troppo figlio....
Non mi sembra che l ' età anagrafica corrisponda a quella di un ragazzino...
Cos afa nella vita quest' uomo?
L' amore ha anche bisogno di follia, di irrazionalità, di tatto e Contatto, di sensi e di cose senza senso....
Altrimenti che amore è?
Le allego qualche lettura sull' amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
Mi associo alle colleghe nella risposta.
L' eccesso di prudezza in amore, non è mai una cosa buona.... quest' uomo mi sembra troppo attendista, con un passato ancora troppo presente, forse ancora troppo figlio....
Non mi sembra che l ' età anagrafica corrisponda a quella di un ragazzino...
Cos afa nella vita quest' uomo?
L' amore ha anche bisogno di follia, di irrazionalità, di tatto e Contatto, di sensi e di cose senza senso....
Altrimenti che amore è?
Le allego qualche lettura sull' amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gentili dottoresse, grazie mille per le vostre risposte.
@Randone Sono d'accordo con lei quando dice che l'amore ha anche bisogno di irrazionalità, follia, tatto e contatto. E' vero: lui è una persona molto fragile ed insicura, che si autopunisce e sminuisce. Tempo fa, mi disse che pensava di poter fare tutto seguendo il cuore MA, invece, alla fine, la mente filtra sempre tutto e la razionalità prevale (parole sue).
Lui fa l'impiegato, e, anche in ambito lavorativo, si sente non apprezzato. Soprattutto, subisce molto il giudizio e l'autorità del suo capo, da cui non si sente mai gratificato.
@Orlando Mi sono chiesta il perché io mi sia "sostituita" a lui in questa relazione ancora acerba. La risposta che mi son data è che, essendo io una persona risoluta e determinata, non voglio gettare la spugna di punto in bianco senza prima capire. Quindi, non avendo io le sue "paure logistiche", ad esempio, spostarmi in macchina, e nemmeno dei vincoli familiari (il padre malato), ho pensato che valesse la pensa investire in qualcosa che mi sembrava vero, spontaneo, genuino.
Cosa devo fare? Devo essere io ad auto-invitarmi per raggiungerlo? Ora stavo usando la tattica dell'attesa, vedere se m'invitava di sua spontanea volontà. Proseguo, vedendo fino a che punto arriva e quando sente la necessità/voglia di vedermi o bypasso il non sentirmi troppo desiderata e propongo di scendere e mi organizzo per l'ennesima volta?
@Randone Sono d'accordo con lei quando dice che l'amore ha anche bisogno di irrazionalità, follia, tatto e contatto. E' vero: lui è una persona molto fragile ed insicura, che si autopunisce e sminuisce. Tempo fa, mi disse che pensava di poter fare tutto seguendo il cuore MA, invece, alla fine, la mente filtra sempre tutto e la razionalità prevale (parole sue).
Lui fa l'impiegato, e, anche in ambito lavorativo, si sente non apprezzato. Soprattutto, subisce molto il giudizio e l'autorità del suo capo, da cui non si sente mai gratificato.
@Orlando Mi sono chiesta il perché io mi sia "sostituita" a lui in questa relazione ancora acerba. La risposta che mi son data è che, essendo io una persona risoluta e determinata, non voglio gettare la spugna di punto in bianco senza prima capire. Quindi, non avendo io le sue "paure logistiche", ad esempio, spostarmi in macchina, e nemmeno dei vincoli familiari (il padre malato), ho pensato che valesse la pensa investire in qualcosa che mi sembrava vero, spontaneo, genuino.
Cosa devo fare? Devo essere io ad auto-invitarmi per raggiungerlo? Ora stavo usando la tattica dell'attesa, vedere se m'invitava di sua spontanea volontà. Proseguo, vedendo fino a che punto arriva e quando sente la necessità/voglia di vedermi o bypasso il non sentirmi troppo desiderata e propongo di scendere e mi organizzo per l'ennesima volta?
[#5]
Non possiamo dirle cosa fare, quelli sono gli amici, non i clinici; ma può sicuramente chiedersi se ne vale veramente la pena aspettare ancora e continuare a sostituirsi al suo volere, sentire e potere...
Se desidera un aiuto maggiore, può trovare dei nostri colleghi anche in convenzione , che l' aiuteranno nella disamina di questa imbrogliata matassa psichica e relazionale, che è più quello che le toglie, che quello che le da ...
Se desidera un aiuto maggiore, può trovare dei nostri colleghi anche in convenzione , che l' aiuteranno nella disamina di questa imbrogliata matassa psichica e relazionale, che è più quello che le toglie, che quello che le da ...
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.7k visite dal 03/05/2014.
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