Rapporti d'amore tribolati e non duraturi
Buongiorno,
Volevo spiegare la mia situazione e vedere se fosse possibile chiarire cosa mi passa per la testa perchè evidentemente io non sono in grado di trovare il bandolo della matassa..
Sono un ragazzo di 29 anni, neo laureato alla ricerca di un impiego, con una vita (come molti della nostra generazione)ricca di ansie e frustrazioni dovute al senso di malessere e di insicurezza che ci accompagna in questi tempi di crisi.
Nella mia vita son stato realmente innamorato di due persone, la prima avevo all'incirca sui 20 anni ed erauna persona sfuggevole, immatura (anche dovuto alle'età), che mi ha tradito più e più volte lasciandoci ogni volta che questi peisodi si ripetevano per poi tornare assieme. In tutti tre gli anni che son stato con lei posso dire che nei momenti in cui lei era "tranquilla" io ero un compagno perfetto, premuroso, pensavo alla mia vita e alla mia realizzazione e non ero pressante e opprimente, quando tuttavia lei andava in crisi io andavo in crisi più di lei e mi ritrovavo a essere una persona che annullava se stessa per tentare di riprendersela, che chiamava 10 volte al giorno al cellulare o mandava molti messaggi nel tentativo di tornare con lei. Questo ovviamente si è ripetuto nel tempo fintanto che lei non mi ha lasciato definitivamente. Perdipiù ogni separazione lho vissuta con profondo malessere e lansia di perderla mi poneva ad essere una persona veramente pressante e gelosa.
Son passati poi sette anni in cui avevo annullato ogni tipo di relazione amorosa, mi vedevo e mi frequentavo con delle ragazze sporadicamente, e ogni volta che una persona si avvicinava troppo a me iniziavo ad andare in ansia e notavo tutti i difetti fisici che le caratterizzavano e lasciavo perdere. Posso dire che probabilmente ho passato quel periodo della mia vita essendo bulimico a livello di sentimenti.
Successivamente a questi sette anni ho conosciutouna ragazza di cui mi son nuovamente innamorato. Lei ha tre anni in meno di me ma con un bagaglio di impegni e pressioni abbastanza serio: benche di famiglia molto buona studia medicina,lavora e ha un figlio. Nella sua storia clinica è una ragazza molto complicata: è stata adottata, ha sofferto di anoressia per il rapporto con sua madre e ha ancora episodi bulimici di tanto in tanto, inoltre durante la gravidanza è stata lasciata dal padre di suo figlio al terzo mese di gravidanza. Che dire.. Ci siamo innamorati tutti e due nel mentre lei frequentava un'altra persona, a me allinizio non interessava perchè lei è sessualmente molto attiva e io non cercavo una storia, poi lei ha chiuso con questa persona e abbiamo iniziato una storia damore. Poi sono iniziati i problemi... Da amici eravamo pereftti, ci dicevamo tutto e avevamo un rapporto stupendo, le mi spiegava tutti i suoi continui e incessanti dubbi sentimentali e io le spiegavo i miei. Nel rapporto di coppia tutto è scoppiato perchè regnava l'incertezza, viviamo distanti kme le volte che potevamo vederci erano poche, lei lavorava con una
Volevo spiegare la mia situazione e vedere se fosse possibile chiarire cosa mi passa per la testa perchè evidentemente io non sono in grado di trovare il bandolo della matassa..
Sono un ragazzo di 29 anni, neo laureato alla ricerca di un impiego, con una vita (come molti della nostra generazione)ricca di ansie e frustrazioni dovute al senso di malessere e di insicurezza che ci accompagna in questi tempi di crisi.
Nella mia vita son stato realmente innamorato di due persone, la prima avevo all'incirca sui 20 anni ed erauna persona sfuggevole, immatura (anche dovuto alle'età), che mi ha tradito più e più volte lasciandoci ogni volta che questi peisodi si ripetevano per poi tornare assieme. In tutti tre gli anni che son stato con lei posso dire che nei momenti in cui lei era "tranquilla" io ero un compagno perfetto, premuroso, pensavo alla mia vita e alla mia realizzazione e non ero pressante e opprimente, quando tuttavia lei andava in crisi io andavo in crisi più di lei e mi ritrovavo a essere una persona che annullava se stessa per tentare di riprendersela, che chiamava 10 volte al giorno al cellulare o mandava molti messaggi nel tentativo di tornare con lei. Questo ovviamente si è ripetuto nel tempo fintanto che lei non mi ha lasciato definitivamente. Perdipiù ogni separazione lho vissuta con profondo malessere e lansia di perderla mi poneva ad essere una persona veramente pressante e gelosa.
Son passati poi sette anni in cui avevo annullato ogni tipo di relazione amorosa, mi vedevo e mi frequentavo con delle ragazze sporadicamente, e ogni volta che una persona si avvicinava troppo a me iniziavo ad andare in ansia e notavo tutti i difetti fisici che le caratterizzavano e lasciavo perdere. Posso dire che probabilmente ho passato quel periodo della mia vita essendo bulimico a livello di sentimenti.
Successivamente a questi sette anni ho conosciutouna ragazza di cui mi son nuovamente innamorato. Lei ha tre anni in meno di me ma con un bagaglio di impegni e pressioni abbastanza serio: benche di famiglia molto buona studia medicina,lavora e ha un figlio. Nella sua storia clinica è una ragazza molto complicata: è stata adottata, ha sofferto di anoressia per il rapporto con sua madre e ha ancora episodi bulimici di tanto in tanto, inoltre durante la gravidanza è stata lasciata dal padre di suo figlio al terzo mese di gravidanza. Che dire.. Ci siamo innamorati tutti e due nel mentre lei frequentava un'altra persona, a me allinizio non interessava perchè lei è sessualmente molto attiva e io non cercavo una storia, poi lei ha chiuso con questa persona e abbiamo iniziato una storia damore. Poi sono iniziati i problemi... Da amici eravamo pereftti, ci dicevamo tutto e avevamo un rapporto stupendo, le mi spiegava tutti i suoi continui e incessanti dubbi sentimentali e io le spiegavo i miei. Nel rapporto di coppia tutto è scoppiato perchè regnava l'incertezza, viviamo distanti kme le volte che potevamo vederci erano poche, lei lavorava con una
[#2]
Utente
(Grazie della risposta, A quanto pare avevo ecceduto nei caratteri e mi ha tagliato la seconda parte che qui sotto allego)
Nel rapporto di coppia tutto è scoppiato perchè regnava l'incertezza, viviamo distanti e le volte che potevamo vederci erano poche, lei lavorava con una persona con cui era stata a letto assieme e che per sua ammissione ci provava, e continuava ad intrattenere un rapporto con l'altra persona cui aveva "chiuso". Le sue parole erano altalemanti: "vivo male il rapporto di coppia, benchè sono innamorata di te, mi crea tensioni interne e ansie" e questo collimava ogni giorno in repentini cambiamenti emotivi, dal "ti amo" al " non so se ti amo", " mi piacerebbe avere una storia più leggera", " trasferisciti da me e facciamo una famiglia, facciamo un bambino", "vorrei tornare ad avere un rapporto leggero senza coinvolgimento emotivo". Tutta questa situazione di estrema incertezza mi ha portato ad essere quello che ero stato con la prima mia ragazza: scorbutico, geloso pressante insistente. Cosicchè piano piano lamore da parte di entrambi è calato e lei mi ha lasciato, e due giorni dopo la nostra separazione è tornata al mezzo rapporto con laltro tipo(che tra laltro le ha detto ti amo e lei no), e aggiungendo un'altra persona ( anche questa che le ha detto che la ama), e confrontandosi con me (imbecille io a permetterle di farlo) sul fatto che non sapesse con chi dei due mantenere un rapporto "più tranquillo" e espondendomi i suoi dubbi sentimentali sui due. Purtroppo, son stato per una buona settimana (dopo la fine del rapporto) pressante come il mio primo rapporto dei vent'anni, sentendomi dire le peggio cose e vedendo rifiutato per esser stato troppo pressante. Io poi ho realizzato che fossimo una coppia che non aveva le caratteristiche per stare assieme, viste le difficili condizioni sentimentali che caratterizzavano entrambi, però concentrandomi su di me e tentando di migliorare, cos'è che mi rende una persona totalmente tranquilla indipendente e autonoma quando le situazione è gestita bene, e invece una persona impossibile quando le cose vanno male?
Nel rapporto di coppia tutto è scoppiato perchè regnava l'incertezza, viviamo distanti e le volte che potevamo vederci erano poche, lei lavorava con una persona con cui era stata a letto assieme e che per sua ammissione ci provava, e continuava ad intrattenere un rapporto con l'altra persona cui aveva "chiuso". Le sue parole erano altalemanti: "vivo male il rapporto di coppia, benchè sono innamorata di te, mi crea tensioni interne e ansie" e questo collimava ogni giorno in repentini cambiamenti emotivi, dal "ti amo" al " non so se ti amo", " mi piacerebbe avere una storia più leggera", " trasferisciti da me e facciamo una famiglia, facciamo un bambino", "vorrei tornare ad avere un rapporto leggero senza coinvolgimento emotivo". Tutta questa situazione di estrema incertezza mi ha portato ad essere quello che ero stato con la prima mia ragazza: scorbutico, geloso pressante insistente. Cosicchè piano piano lamore da parte di entrambi è calato e lei mi ha lasciato, e due giorni dopo la nostra separazione è tornata al mezzo rapporto con laltro tipo(che tra laltro le ha detto ti amo e lei no), e aggiungendo un'altra persona ( anche questa che le ha detto che la ama), e confrontandosi con me (imbecille io a permetterle di farlo) sul fatto che non sapesse con chi dei due mantenere un rapporto "più tranquillo" e espondendomi i suoi dubbi sentimentali sui due. Purtroppo, son stato per una buona settimana (dopo la fine del rapporto) pressante come il mio primo rapporto dei vent'anni, sentendomi dire le peggio cose e vedendo rifiutato per esser stato troppo pressante. Io poi ho realizzato che fossimo una coppia che non aveva le caratteristiche per stare assieme, viste le difficili condizioni sentimentali che caratterizzavano entrambi, però concentrandomi su di me e tentando di migliorare, cos'è che mi rende una persona totalmente tranquilla indipendente e autonoma quando le situazione è gestita bene, e invece una persona impossibile quando le cose vanno male?
[#3]
Gentile ragazzo,
lei si fa una domanda, direi, ovvia. "cos'è che mi rende una persona totalmente tranquilla indipendente e autonoma quando le situazione è gestita bene, e invece una persona impossibile quando le cose vanno male?"
Le dirò che la maggior parte delle persone è tranquilla in una relazione dove vive situazioni di appagamento, rispetto, stabilità. A leggerla mi pare che nella sua relazione, di ciò, vi fosse ben poco.
Semmai la domanda che si sarebbe dovuto porgere e che le porgo io è perchè non ha dato un taglio molto prima alla relazione?
Si respira una certa aria di collusione tra lei e la sua ex perchè sembra che ognuno di voi due, in un circolo poco virtuoso , alimentasse in modo alternato le più profonde paure dell'altro.
" Io poi ho realizzato che fossimo una coppia che non aveva le caratteristiche per stare assieme, viste le difficili condizioni sentimentali che caratterizzavano entrambi, però concentrandomi su di me e tentando di migliorare.."
D'accordo con questa sua ultima analisi le consiglierei, se lo ritiene, di intraprendere dei colloqui con un collega dal vivo.
Le faccio tanti auguri.
lei si fa una domanda, direi, ovvia. "cos'è che mi rende una persona totalmente tranquilla indipendente e autonoma quando le situazione è gestita bene, e invece una persona impossibile quando le cose vanno male?"
Le dirò che la maggior parte delle persone è tranquilla in una relazione dove vive situazioni di appagamento, rispetto, stabilità. A leggerla mi pare che nella sua relazione, di ciò, vi fosse ben poco.
Semmai la domanda che si sarebbe dovuto porgere e che le porgo io è perchè non ha dato un taglio molto prima alla relazione?
Si respira una certa aria di collusione tra lei e la sua ex perchè sembra che ognuno di voi due, in un circolo poco virtuoso , alimentasse in modo alternato le più profonde paure dell'altro.
" Io poi ho realizzato che fossimo una coppia che non aveva le caratteristiche per stare assieme, viste le difficili condizioni sentimentali che caratterizzavano entrambi, però concentrandomi su di me e tentando di migliorare.."
D'accordo con questa sua ultima analisi le consiglierei, se lo ritiene, di intraprendere dei colloqui con un collega dal vivo.
Le faccio tanti auguri.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#4]
Gentile Utente,
La sua storia è ricca di contenuti, emozioni, rabbia e sofferenza, credo che un nostro collega di persona potrà sicuramente ascoltarla empaticamente ed adeguatamente de visu.
Le allego, alle riflessioni della Collega, due letture sulle dinamiche inconscio che regolamentano la scelta del partner, potrebbero aiutarla a riflettere.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html
La sua storia è ricca di contenuti, emozioni, rabbia e sofferenza, credo che un nostro collega di persona potrà sicuramente ascoltarla empaticamente ed adeguatamente de visu.
Le allego, alle riflessioni della Collega, due letture sulle dinamiche inconscio che regolamentano la scelta del partner, potrebbero aiutarla a riflettere.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.2k visite dal 02/05/2014.
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