La terapia cognitivo comportamentale, mi sto anche informando, leggo libri che spiegano
Salve sono una ragazza di 25 anni e ''soffro''di fobia sociale seguo la terapia cognitivo comportamentale, mi sto anche informando, leggo libri che spiegano di questo disturbo e come superare questa fobia. In quasi tutti i libri che ho letto ho riscontrato che è opportuno seguire una terapia assieme a farmaci (xanax,tavor ecc)beta-bloccanti..anche il mio stesso psicoterapeuta mi ha consigliato di farne uso ma io sono contraria perchè ho paura che poi mi creano dipendenza..per ora prendo solo cose naturali fiori di bach e ansiolev e noto che a volte le prendo anche quando ne potrei farne a meno..i farmaci sono utili o no?C'è il rischio di diventare dipendenti assumendo questi farmaci?
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Gentile ragazza, i farmaci ben scelti e ben dosati da uno psichiatra sono utili, aiutano il contatto col terapeuta, funzionano da starter, gradualmente poi vanno abbandonati sempre con la supervisione dello specialista che valuta de visu, caso per caso, può darsi che questI aiuti naturali per lei siano anche sufficienti, cosa dice il suo psicoterapeuta ora ?
Come si esprime questa sua fobia sociale ?
E' contenta dei progressi ottenuti ?
Restiamo in ascolto..
Come si esprime questa sua fobia sociale ?
E' contenta dei progressi ottenuti ?
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
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Utente
Il mio psicoterapeuta dice che è dovuta da una bassa autostima,la mia fobia sociale si scatena con attacchi di panico mi si gela il sangue ed inizio a tremare scatta come un allarme anche quando non cè nulla di cui temere poi ansia anticipatoria se devo fare qualcosa tipo andare a mangiare con i miei genitori familiari,sconosciuti,firmare in poche parole a stare a contatto con persone a volte si scatena l attacco senza un motivo preciso anche se affronto il problema ad esempio se faccio una cosa tipo mangio con i miei familiari ho ansia ecc magari dopo sto anche bene a stare insieme a loro ma se il giorno seguente mi rivitano a mangiare con loro si riscatena ansia e attacchi è un circolo vizioso.I progressi sono pochi pochissimi.Grazie per avermi risposto
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Gentile ragazza, ma quando è cominciato tutto questo, perchè c'è stato un tempo in cui mangiare coi genitori era normale, vero ?
Ripensi alla sua storia passata, perchè è da lì che viene tutto questo.. Vista l'intensità dei disturbi , mi sembra di capire che, come dice il suo terapeuta,un aiuto farmacologico ci vuole, senza paura.. ha paura di mettere benzina nella sua macchina ?. no... ecco.. si rilassi, aiuti ci sono, il mondo non è così nemico, tantissime persone passano momenti duri, si curano e ne escono più forti..
Restiamo in ascolto, se vuole..
Ripensi alla sua storia passata, perchè è da lì che viene tutto questo.. Vista l'intensità dei disturbi , mi sembra di capire che, come dice il suo terapeuta,un aiuto farmacologico ci vuole, senza paura.. ha paura di mettere benzina nella sua macchina ?. no... ecco.. si rilassi, aiuti ci sono, il mondo non è così nemico, tantissime persone passano momenti duri, si curano e ne escono più forti..
Restiamo in ascolto, se vuole..
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Gentile Ragazza,
lo psicoterapeuta con cui è in terapia è psicologo o psichiatra?
Le domando questo perché, di solito, si preferisce tenere separati gli interventi e affidare la prescrizione della farmacoterapia ad un secondo professionista, diverso da chi sta portando avanti la psicoterapia.
Da quanto tempo ha iniziato questo percorso di cura?
Cordialmente,
lo psicoterapeuta con cui è in terapia è psicologo o psichiatra?
Le domando questo perché, di solito, si preferisce tenere separati gli interventi e affidare la prescrizione della farmacoterapia ad un secondo professionista, diverso da chi sta portando avanti la psicoterapia.
Da quanto tempo ha iniziato questo percorso di cura?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#5]
Utente
Il psicoterapeuta è un psicologo sono in terapia da 6 mesi,penso di prendere xanax perchè così non posso continuare alla fine sono prigioniera di me stessa avevo pensato anche di andare da un psicoterapeuta che utilizza l'ipnosi,a volte penso che sono impazzita prima facevo tutto senza alcun problema.Posso fare una domanda la mia ansia oltre a un fattore psicologico può essere un problema fisico? ho problemi alla mandibola che poi mi ha portato un inclinazione della colonna vertebrale..ho letto anche che il fumo influisce sugli attacchi di panico dovrei fare un schema più dettagliato del mio disturbo..comunque soffro anche di dipendenza affettiva e si può ricollegare alla fobia sociale e cioè bassa autostima ok stop il cervello mi va in fumo.Grazie per le risposte
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Gentile Utente,
se lo psicologo psicoterapeuta da cui è in cura Le ha prescritto un farmaco, ha certamente commesso un grave errore, perchè la prescrizione di farmaci è un atto medico e compete solo al medico.
Inoltre, da specialista in psicoterapia, non mi risulta che per trattare la fobia sociale sia indispensabile associare alla psicoterapia anche la farmacoterapia...
Lo psicoterapeuta ha messo a fuoco con Lei degli obiettivi terapeutici? Quali?
Le ha fornito delle prescrizioni? Quali?
se lo psicologo psicoterapeuta da cui è in cura Le ha prescritto un farmaco, ha certamente commesso un grave errore, perchè la prescrizione di farmaci è un atto medico e compete solo al medico.
Inoltre, da specialista in psicoterapia, non mi risulta che per trattare la fobia sociale sia indispensabile associare alla psicoterapia anche la farmacoterapia...
Lo psicoterapeuta ha messo a fuoco con Lei degli obiettivi terapeutici? Quali?
Le ha fornito delle prescrizioni? Quali?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#7]
Utente
Non mi ha prescritto nulla mi ha consigliato di prendere qualcosa mi detto di fare respiri profondi lasciare il mio fidanzato mi ha consigliato poi altro nulla visto che ogni volta che vado da lui dal psicoterapeuta piango e non riesco a smettere mi sento stupida e a volte non voglio andarci.mi hanno consigliato uomo per via che con il sesso opposto mi sento a disagio..comunque non intendevo indispensabile ma sono arrivata ad un punto che non posso continuare così quindi un ausilio una ''stampella''serve..poi ogni dottore la pensa in maniera diversa dei farmaci cè che dice si chi no
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"Non mi ha prescritto nulla ..."
Gentile Utente,
da come descrive il tipo di psicoterapia che ha intrapreso non mi pare certo una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, che ha caratteristiche molto precise,ma sinceramente mi lascia un po' perplessa...
Per un problema legato al disturbo d'ansia in genere la psicoterapia è decisamente strutturata e non mi risulta che il terapeuta possa suggerire di lasciare il fidanzato... eventualmente si potrebbe ragionare in terapia sul tipo di relazione con questo fidanzato, sugli aspetti critici della relazione, ecc...
In ogni caso, anzichè leggere libri o documentarsi altrove, potrebbe rivolgersi al curante o, se non vede risultati in terapia, cambiare terapeuta.
Cordiali saluti,
Gentile Utente,
da come descrive il tipo di psicoterapia che ha intrapreso non mi pare certo una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, che ha caratteristiche molto precise,ma sinceramente mi lascia un po' perplessa...
Per un problema legato al disturbo d'ansia in genere la psicoterapia è decisamente strutturata e non mi risulta che il terapeuta possa suggerire di lasciare il fidanzato... eventualmente si potrebbe ragionare in terapia sul tipo di relazione con questo fidanzato, sugli aspetti critici della relazione, ecc...
In ogni caso, anzichè leggere libri o documentarsi altrove, potrebbe rivolgersi al curante o, se non vede risultati in terapia, cambiare terapeuta.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.8k visite dal 02/05/2014.
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