Amore tra cugini
Salve,cercherò molto brevemente di rappresentare la vicenda, sulla quale vorrei se possibile un parere.La mia compagna ha 32 anni,3 meno di me, ci frequentiamo da circa un anno, ma nei primi 7-8 mesi non avevo fatto caso alla situazione che vado a rappresentare. Ho notato, da circa 3-4 mesi,un rapporto molto "confidenziale" con un suo cugino, di circa 10 anni più piccolo.Non voglio dilungarmi troppo, ma accanto alla grande confidenza e complicità nei piccoli gesti o vicende quotidiane,ci sono stati anche alcuni episodi che sinceramente mi hanno lasciato molto perplesso. Lui che fa la doccia e lei che entra in bagno o viceversa; lui che la accarezza insistentemente sul fondoschiena..o atteggiamenti molto affettuosi quali lui sdraiato su di lei con i corpi a stretto contatto. Ho rappresentato a lei le mie perplessità, ma mi è stato detto che è un affetto fraterno, e mi è stato detto quasi con un rimprovero.Ora, non ho altri elementi o prove, ma sinceramente non mi sembrano più in età da atteggiamenti cosi "liberi", anche se fraterni.Inoltre, in tempi meno sospetti, hanno dormito insieme e da soli per alcune coincidenze familiari; non so cosa pensare. Un vostro parere?
[#1]
Gentile Utente,
la situazione che ci descrive è ambigua e può avere più di una spiegazione.
Chiaramente da qui e senza conoscere di persona i fatti e le persone coinvolte non possiamo fornirle una risposta certa e penso che per capire cosa sta succedendo non possa basarsi su altri elementi se non principalmente sull'osservazione diretta di quanto accade e sulle affermazioni dei diretti interessati.
Ha parlato solo con la ragazza o anche con il cugino?
Ci può dire qualcosa in più sulla storia familiare della sua compagna?
Ha vissuto a contatto con il cugino? Se sì, lo ha fatto fin dalla nascita di lui?
Questa situazione genera perplessità solo in lei o anche nei familiari della ragazza?
la situazione che ci descrive è ambigua e può avere più di una spiegazione.
Chiaramente da qui e senza conoscere di persona i fatti e le persone coinvolte non possiamo fornirle una risposta certa e penso che per capire cosa sta succedendo non possa basarsi su altri elementi se non principalmente sull'osservazione diretta di quanto accade e sulle affermazioni dei diretti interessati.
Ha parlato solo con la ragazza o anche con il cugino?
Ci può dire qualcosa in più sulla storia familiare della sua compagna?
Ha vissuto a contatto con il cugino? Se sì, lo ha fatto fin dalla nascita di lui?
Questa situazione genera perplessità solo in lei o anche nei familiari della ragazza?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Grazie della cortese risposta Dott.ssa Massaro. Venendo alle sue domande, ho parlato solo con lei, che me lo ha sempre descritto come un rapporto fraterno.
La storia familiare è sinteticamente fatta di nuclei familiari molto vicini, che si sono sempre frequentati assiduamente.
Il contatto familiare con il cugino è un qualcosa che, da quel che ho capito, avviene da sempre.
Le perplessità sono solo mie, per quel che ne so, anche perchè non ho assolutamente affrontato la cosa con altri.
Aggiungo sinteticamente una cosa; la mia compagna ha avuto diverse esperienze nella sua vita, vive il rapporto con l'altro sesso, in via amichevole, in modo a prima vista molto estroverso, che a volte può anche generare perplessità in chi le sta accanto. Ma questo forse anche grazie alla vicinanza di diversi cugini maschi che l'hanno accompagnata nella crescita.
Grazie per altri eventuali suggerimenti
La storia familiare è sinteticamente fatta di nuclei familiari molto vicini, che si sono sempre frequentati assiduamente.
Il contatto familiare con il cugino è un qualcosa che, da quel che ho capito, avviene da sempre.
Le perplessità sono solo mie, per quel che ne so, anche perchè non ho assolutamente affrontato la cosa con altri.
Aggiungo sinteticamente una cosa; la mia compagna ha avuto diverse esperienze nella sua vita, vive il rapporto con l'altro sesso, in via amichevole, in modo a prima vista molto estroverso, che a volte può anche generare perplessità in chi le sta accanto. Ma questo forse anche grazie alla vicinanza di diversi cugini maschi che l'hanno accompagnata nella crescita.
Grazie per altri eventuali suggerimenti
[#3]
Le situazioni che ha descritto segnalano sicuramente la presenza di una grande intimità che però assume un significato diverso ora che il cugino è cresciuto rispetto quando era un bambino piccolo e la sua compagna era una ragazzina, e penso che lei abbia tutto il diritto di farle presente che quantomeno parte dei comportamenti che stanno tenendo non sono appropriati.
Un conto è se si abbracciano, un altro che avvenga questo:
"Lui che fa la doccia e lei che entra in bagno o viceversa; lui che la accarezza insistentemente sul fondoschiena...".
Le chieda cosa penserebbe e come reagirebbe se fosse lei ad avere una giovane cugina che si comportasse in questo modo e con la quale avesse lo stesso tipo di intimità e le dia il tempo di rifletterci.
Il fatto che fra loro non vi sia nulla di erotico non giustifica certi atteggiamenti che costituiscono una mancanza di rispetto verso di lei.
Un conto è se si abbracciano, un altro che avvenga questo:
"Lui che fa la doccia e lei che entra in bagno o viceversa; lui che la accarezza insistentemente sul fondoschiena...".
Le chieda cosa penserebbe e come reagirebbe se fosse lei ad avere una giovane cugina che si comportasse in questo modo e con la quale avesse lo stesso tipo di intimità e le dia il tempo di rifletterci.
Il fatto che fra loro non vi sia nulla di erotico non giustifica certi atteggiamenti che costituiscono una mancanza di rispetto verso di lei.
[#4]
Utente
La ringrazio ancora Dottoressa.
Questo disagio, poi, amplifica tutto il resto, tanto che si sta eccesivamente attenti ad ogni cosa, come ad esempio un saluto che lei può dare ad un amico o gesti che in altro contesto apparirebbero normali. MI rendo però conto che da quando ho appurato le situazioni col parente ogni altra cosa mi sembra eccessiva ed insopportabile; ieri per esempio anche i suoi piedi appoggiati sulle gambe di un amico mi davano da pensare.
O ancora, il fatto che faccia apprezzamenti nei confronti di altri ragazzi.
Così, certamente, il rapporto diventa una sofferenza ed avrebbe davvero poco senso.
Non voglio descriverla come senz'altro non è, anche perchè in quel caso nessuno e niente mi spingerebbe a restare, ma solo capire se esistono situazioni che possono davevro far male alla coppia.
Grazie ancora dei suggerimenti.
cordiali saluti
Questo disagio, poi, amplifica tutto il resto, tanto che si sta eccesivamente attenti ad ogni cosa, come ad esempio un saluto che lei può dare ad un amico o gesti che in altro contesto apparirebbero normali. MI rendo però conto che da quando ho appurato le situazioni col parente ogni altra cosa mi sembra eccessiva ed insopportabile; ieri per esempio anche i suoi piedi appoggiati sulle gambe di un amico mi davano da pensare.
O ancora, il fatto che faccia apprezzamenti nei confronti di altri ragazzi.
Così, certamente, il rapporto diventa una sofferenza ed avrebbe davvero poco senso.
Non voglio descriverla come senz'altro non è, anche perchè in quel caso nessuno e niente mi spingerebbe a restare, ma solo capire se esistono situazioni che possono davevro far male alla coppia.
Grazie ancora dei suggerimenti.
cordiali saluti
[#5]
Gentile Utente,
rispetto a quel che lei riporta non posso che essere d'accordo con la collega sul fatto che atteggiamenti così intimi tra la sua ragazza e suo cugino costituirebbero, seppur fatti in modo da lei professati fraterni, una mancanza di rispetto verso qualsiasi partner. Credo che parlando, magari con entrambi dato che il cugino non è più un ragazzino, chiaramente e con calma sulla sofferenza che le provoca vederli nei loro atteggiamenti potrebbe aiutarli a "consapevolizzare" quanto, talvolta, dall'esterno i loro atteggiamenti, possano apparire intimi se non addirittura erotizzati.
Sa, molte volte, quando si cresce in cerchi familiari molto chiusi e consolidati da anni ed anni su determinati atteggiamenti non ci si rende conto che"l' aprirsi" (come in caso di fidanzamento) significa anche affrontare un altra visione che può essere diversa dalla propria. Ci dice che la sua fidanzata si è risentita dell' appunto fattole ma questo significa crescere.
Saluti
rispetto a quel che lei riporta non posso che essere d'accordo con la collega sul fatto che atteggiamenti così intimi tra la sua ragazza e suo cugino costituirebbero, seppur fatti in modo da lei professati fraterni, una mancanza di rispetto verso qualsiasi partner. Credo che parlando, magari con entrambi dato che il cugino non è più un ragazzino, chiaramente e con calma sulla sofferenza che le provoca vederli nei loro atteggiamenti potrebbe aiutarli a "consapevolizzare" quanto, talvolta, dall'esterno i loro atteggiamenti, possano apparire intimi se non addirittura erotizzati.
Sa, molte volte, quando si cresce in cerchi familiari molto chiusi e consolidati da anni ed anni su determinati atteggiamenti non ci si rende conto che"l' aprirsi" (come in caso di fidanzamento) significa anche affrontare un altra visione che può essere diversa dalla propria. Ci dice che la sua fidanzata si è risentita dell' appunto fattole ma questo significa crescere.
Saluti
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#6]
Utente
Grazie tante anche a lei Dott.ssa Spiezio.
Anche perchè, come scrivevo poc'anzi, rischio di vedere davvero tutto nero intorno alla mia partner, stando attento, glielo ripeto, ad ogni minimo suo movimento anche negli altri rapporti diversi da quello col cugino.
Ed ogni minimo atteggiamento o azione rischia di avere un'amplificazione eccessiva; un saluto, una njuova amicizia su questi malefici social network o un semplice messaggio o caffè al bar.
Certamento, come ho già scritto, lei ha un rapporto molto disinibito rispetto all'altro sesso, ma questo credo (?) non sia un problema.
Sono perlomeno contento che due professioniste del settore mi abbiano almeno rassicurato sul fatto che non io non sia un visionario.
Cercherò di mettere in atto qanto suggerito.
Grazie ancora.
Anche perchè, come scrivevo poc'anzi, rischio di vedere davvero tutto nero intorno alla mia partner, stando attento, glielo ripeto, ad ogni minimo suo movimento anche negli altri rapporti diversi da quello col cugino.
Ed ogni minimo atteggiamento o azione rischia di avere un'amplificazione eccessiva; un saluto, una njuova amicizia su questi malefici social network o un semplice messaggio o caffè al bar.
Certamento, come ho già scritto, lei ha un rapporto molto disinibito rispetto all'altro sesso, ma questo credo (?) non sia un problema.
Sono perlomeno contento che due professioniste del settore mi abbiano almeno rassicurato sul fatto che non io non sia un visionario.
Cercherò di mettere in atto qanto suggerito.
Grazie ancora.
[#7]
"Sono perlomeno contento che due professioniste del settore mi abbiano almeno rassicurato sul fatto che non io non sia un visionario".
Caro utente,
anche in psicologia la giusta misura sta nel mezzo.
Di contro alla rassicurazione che ha ricevuto rispetto ai suoi giusti sentimenti di disagio agli atteggiamenti della sua fidanzata e del cugino mi sento, ora, anche di consigliarle di non diventare iper-controllante nei confronti di ogni minimo comportamento con l'altro sesso che fa la sua ragazza e della qual cosa sembra anche rendersi conto quando scrive: "Mi rendo però conto che da quando ho appurato le situazioni col parente ogni altra cosa mi sembra eccessiva ed insopportabile; ieri per esempio anche i suoi piedi appoggiati sulle gambe di un amico mi davano da pensare". Se ciò fosse vero, il problema, oltre a diventare solo suo, potrebbe contribuire a far scoppiare la coppia. Credo che quando ha scelto di intrattenere una relazione duratura con la sua fidanzata avesse avuto sentore di ciò che descrive: "... la mia compagna ha avuto diverse esperienze nella sua vita, vive il rapporto con l'altro sesso, in via amichevole, in modo a prima vista molto estroverso, che a volte può anche generare perplessità in chi le sta accanto".. Ora si è chiesto come mai non tollera ciò, che ad uno stadio conoscenziale, aveva reputato irrilevante o magari, l'aveva anche attratta? Questi intendono essere solo spunti di riflessione che, se ritiene, può approfondire con un collega vis a vis.
Le faccio tanti auguri
[#9]
Utente
Voglio porvi un ultimo quesito molto diretto.
Altri rapporti a parte che, come detto, non devono essere un pregiudizio...
Ma è davvero possibile che esista un rapporto "cosi libero" con un cugino ormai adulto anche lui?
Così libero intendo con i particolari narrati; non vorrei davvero mancare di rispetto a nessuno.
Ma gli episodi narrati penso che avrebbero insinuato dei dubbi un pò in tutti.
Altri rapporti a parte che, come detto, non devono essere un pregiudizio...
Ma è davvero possibile che esista un rapporto "cosi libero" con un cugino ormai adulto anche lui?
Così libero intendo con i particolari narrati; non vorrei davvero mancare di rispetto a nessuno.
Ma gli episodi narrati penso che avrebbero insinuato dei dubbi un pò in tutti.
[#12]
Utente
Salve Dott.ssa Massaro, sinceramente no, come se nulla fosse. Percepisco sempre che si tratti di un rapporto diciamo "preferito", ma non le ho chiesto di questo allontanamento. Alla luce degli episodi che ho citato su, e di altri che ho omesso, questo allontanamento mi fa un po pensare. Sinceramente non so cosa fare, per paura di minare il rapporto.
[#14]
Utente
Ci ho provato, come ho scritto sopra Dottoressa, ma mi sono trovato dinanzi un muro.Non escludo l'ipotesi che avanza lei, anche perchè appena si vedono la comlicità è palese, fino ad "palpeggiamento" in pubblico, dinanzi a tutti. Aggiungendo tutti gli episodi già citati. Poi emerge anche una certa complicità non per forza finalizzata al sesso, ma certamente non aiuta il non capire. grazie
[#15]
Se la tipologia di fatti citati si ripetesse potrebbe far notare loro il comportamento inappropriato che tengono nel momento in cui questo si verifica, ma se si sono allontanati come ci diceva penso che potrebbe anche non ricapitare più nulla di simile.
In ogni caso se si dovesse ricreare la situazione precedente e non ci fosse modo di parlarne apertamente con la sua compagna le consiglierei di rivolgersi di persona ad uno psicologo per approfondire la trattazione del problema, magari richiedendo da subito una consulenza di coppia: quanto sta(va) accadendo è sicuramente fonte di tensione e magari anche di fraintendimento, quindi è importante chiarire tutto e magari concordare una diversa gestione del rapporto con il cugino da parte della sua ragazza.
In ogni caso se si dovesse ricreare la situazione precedente e non ci fosse modo di parlarne apertamente con la sua compagna le consiglierei di rivolgersi di persona ad uno psicologo per approfondire la trattazione del problema, magari richiedendo da subito una consulenza di coppia: quanto sta(va) accadendo è sicuramente fonte di tensione e magari anche di fraintendimento, quindi è importante chiarire tutto e magari concordare una diversa gestione del rapporto con il cugino da parte della sua ragazza.
[#16]
Utente
Graxie Dottoressa, qualche sera fa una situazione si è nuovamente creata. Senza entrare troppo nei particolari, perchè qui sarebbe antipatica la cosa, comunque lui ha apprezzato più volte il fondoschiena di lei, in pubblico e toccando con mano. Come se fosse la cosa più normale al mondo, da parte di entrambi. La cosa assurda è che adesso mi sento arrendevole, inizia a non farmi troppo male il loro pensiero ne quello che vedo o potrei immaginare. Tra l'altro eravamo ad una festa all'aperto, ed ho visto chiaramente una signora che osservava la cosa abbastanza incredula. Ma quel che mi lascia perplesso è la loro assoluta tranquillità. Forse sono io ad essere limitato, chissà. Ad ogni modo, penso che il consulto di coppia sia davvero un ottimo consiglio. Grazia ancora.
[#17]
Gentile Utente,
indipendentemente da quanto accade tra cugini, perchè non spetta a nessuno qui giudicare tale comportamento perchè potrebbe essere per loro due normale (cioè appreso e nel loro sistema di valori, che non coincide con il Suo, non rappresenta dunque nessun problema, anche perchè Lei dice che la Sua ragazza è molto aperta verso l'altro sesso...), a me l'aspetto più importante della vicenda è la Sua reazione.
Cioè Lei vede qualcosa che non Le piace e che in qualche modo La ferisce e tace per paura di rovinare la relazione? Allora mi spiega che senso ha raccontare tutto ciò qui a noi se poi non esprime con trasparenza tutto ciò alla Sua compagna?
Una relazione si costruisce anche partendo dalla condivisione di questi aspetti e di quelle che sono le nostre convinzioni e, se dal punto di vista dei cugini non c'è nulla di male in tutto ciò, Lei con il Suo comportamento sta dicendo che anche per Lei che scrive va tutto bene così. In altre parole, le persone non hanno la sfera di cristallo per capire cosa pensa e cosa La fa soffrire o che cosa La rallegra.
Quindi, per quanto Lei possa trovare difficile fare questo passo perchè teme di rovinare la relazione, rifletta su tutto ciò.
Posso chiederLe che cosa teme potrebbe accadere se Lei esprimesse il Suo disagio? Le capita anche per altre questioni e con altre personaedi non saper esprimere ciò che prova o pensa?
indipendentemente da quanto accade tra cugini, perchè non spetta a nessuno qui giudicare tale comportamento perchè potrebbe essere per loro due normale (cioè appreso e nel loro sistema di valori, che non coincide con il Suo, non rappresenta dunque nessun problema, anche perchè Lei dice che la Sua ragazza è molto aperta verso l'altro sesso...), a me l'aspetto più importante della vicenda è la Sua reazione.
Cioè Lei vede qualcosa che non Le piace e che in qualche modo La ferisce e tace per paura di rovinare la relazione? Allora mi spiega che senso ha raccontare tutto ciò qui a noi se poi non esprime con trasparenza tutto ciò alla Sua compagna?
Una relazione si costruisce anche partendo dalla condivisione di questi aspetti e di quelle che sono le nostre convinzioni e, se dal punto di vista dei cugini non c'è nulla di male in tutto ciò, Lei con il Suo comportamento sta dicendo che anche per Lei che scrive va tutto bene così. In altre parole, le persone non hanno la sfera di cristallo per capire cosa pensa e cosa La fa soffrire o che cosa La rallegra.
Quindi, per quanto Lei possa trovare difficile fare questo passo perchè teme di rovinare la relazione, rifletta su tutto ciò.
Posso chiederLe che cosa teme potrebbe accadere se Lei esprimesse il Suo disagio? Le capita anche per altre questioni e con altre personaedi non saper esprimere ciò che prova o pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#18]
Utente
Dott.ssa Pileci, la ringrazio dell'intervento, che mi appare però un tantino saccente e "omnicomprensivo".
Non ho mai scritto di non averne parlato con la mia compagna, ma che tale dialogo la mette senz'altro in difficoltà, ritenendolo lei un qualcosa di assolutamente normale.
Ma dato che lei Dottoressa è molto più addentrata di me nell'animo umano....le faccio io una domanda...se me lo permette.
Come la prenderebbe se vedesse la cugina del suo compagno/marito che palpeggia il suo compagno? O se la stessa cugina, grandicella e vaccinata, entrasse in bagno mentre il suo uomo sta facendo la doccia?
Troppo semplice analizzare solo secondo dottrina, ci sono aspetti umani che vanno considerati, anche lo stesso minare i rapporti.
Le volte che ho affrontato l'argomento, la mia compagna si è trincerata dietro un "rapporto fraterno"...ma sinceramente esistono, almeno secondo il mio modo "bigotto" di vedere le cose, alcuni limiti imposti anche dal comune senso del pudore nonchè dal rispetto verso chi ci sta accanto.
Non pretendo sfere di cristallo (esempio che poteva risparmiarsi) ma solo l'affrontare una problematica, mentre dall'altra parte la problematica si elude.
E non mi capita con nessun altro...io affronto sempre, forse è persino deleterio a volte.
Grazie alla dottoressa Massaro per il suggerimento sulla consulenza di coppia, penso sia una buona strada da seguire.
Non ho mai scritto di non averne parlato con la mia compagna, ma che tale dialogo la mette senz'altro in difficoltà, ritenendolo lei un qualcosa di assolutamente normale.
Ma dato che lei Dottoressa è molto più addentrata di me nell'animo umano....le faccio io una domanda...se me lo permette.
Come la prenderebbe se vedesse la cugina del suo compagno/marito che palpeggia il suo compagno? O se la stessa cugina, grandicella e vaccinata, entrasse in bagno mentre il suo uomo sta facendo la doccia?
Troppo semplice analizzare solo secondo dottrina, ci sono aspetti umani che vanno considerati, anche lo stesso minare i rapporti.
Le volte che ho affrontato l'argomento, la mia compagna si è trincerata dietro un "rapporto fraterno"...ma sinceramente esistono, almeno secondo il mio modo "bigotto" di vedere le cose, alcuni limiti imposti anche dal comune senso del pudore nonchè dal rispetto verso chi ci sta accanto.
Non pretendo sfere di cristallo (esempio che poteva risparmiarsi) ma solo l'affrontare una problematica, mentre dall'altra parte la problematica si elude.
E non mi capita con nessun altro...io affronto sempre, forse è persino deleterio a volte.
Grazie alla dottoressa Massaro per il suggerimento sulla consulenza di coppia, penso sia una buona strada da seguire.
[#19]
Gentile Utente,
se rileggesse con attenzione quanto ho scritto, forse si renderebbe conto che quando Lei stesso dice: "Come la prenderebbe se vedesse la cugina del suo compagno/marito che palpeggia il suo compagno? O se la stessa cugina, grandicella e vaccinata, entrasse in bagno mentre il suo uomo sta facendo la doccia?" sta dicendo la stessa cosa che ho detto io, ovvero sta riportando il focus della faccenda sulla Sua, di reazione, e non su quella degli altri.
E poichè nella coppia ci si parla per sapere che cosa può piacere all'altro, ma anche che cosa può dispiacere o irritare, ecc.. se manca la condivisione è un problema, ma anche se si vede il partner trincerarsi dietro un "rapporto fraterno" e non si fa nulla o non lo si fa nella maniera adeguata è altrettanto un problema, perchè qui, sebbene non voglia sentirselo dire, entra in gioco Lei che ha una parte di responsabilità in tutto questo.
E allora torno a ripetere che la Sua ragazza non ha la sfera di cristallo per capire quanto Lei sta male per tutta la situazione. E' la Sua comunicazione che sembra ambigua, perchè solleva un problema, ma in maniera debole per non urtare la sensibilità di nessuno. Questo crea il problema. O meglio lo alimenta. Perchè ogni volta che la Sua ragazza minimizza il tutto, Lei -per non ferire la sensibilità di nessuno- non riesce ad esternare come stanno davvero le cose per Lei e quanto ci sta male. Oppure se ne lamenta, ma poi attraverso il Suo comportamento non verbale Lei dice altro e la Sua ragazza non capisce quanto la situazione sia per Lei difficile e fastidiosa.
"sinceramente esistono, almeno secondo il mio modo "bigotto" di vedere le cose, alcuni limiti imposti anche dal comune senso del pudore nonchè dal rispetto verso chi ci sta accanto."
Secondo Lei la Sua ragazza ha davvero capito quanto Lei sia ferito, si senta poco rispettato, ecc... o no?
Inoltre la consulenza di coppia potrebbe portare in luce il fatto che per la Sua ragazza tutto ciò non è un problema e che lei e il cugino agiscono così in buona fede, perchè dal loro punto di vista (ma non dal Suo) tutto ciò è normale. Lei a questo punto che farà?
E se la Sua ragazza, pur comprendendo che per Lei tutto ciò è un problema, non sarà propensa a cambiare perchè dal suo punto di vista non c'è nulla di male ed è l'espressione di un amore fraterno, Lei che farà?
Quando Lei dice di non riuscire a gestire il conflitto con la Sua ragazza è qui che, ancora una volta, il focus è su di Lei che scrive.
Saluti,
se rileggesse con attenzione quanto ho scritto, forse si renderebbe conto che quando Lei stesso dice: "Come la prenderebbe se vedesse la cugina del suo compagno/marito che palpeggia il suo compagno? O se la stessa cugina, grandicella e vaccinata, entrasse in bagno mentre il suo uomo sta facendo la doccia?" sta dicendo la stessa cosa che ho detto io, ovvero sta riportando il focus della faccenda sulla Sua, di reazione, e non su quella degli altri.
E poichè nella coppia ci si parla per sapere che cosa può piacere all'altro, ma anche che cosa può dispiacere o irritare, ecc.. se manca la condivisione è un problema, ma anche se si vede il partner trincerarsi dietro un "rapporto fraterno" e non si fa nulla o non lo si fa nella maniera adeguata è altrettanto un problema, perchè qui, sebbene non voglia sentirselo dire, entra in gioco Lei che ha una parte di responsabilità in tutto questo.
E allora torno a ripetere che la Sua ragazza non ha la sfera di cristallo per capire quanto Lei sta male per tutta la situazione. E' la Sua comunicazione che sembra ambigua, perchè solleva un problema, ma in maniera debole per non urtare la sensibilità di nessuno. Questo crea il problema. O meglio lo alimenta. Perchè ogni volta che la Sua ragazza minimizza il tutto, Lei -per non ferire la sensibilità di nessuno- non riesce ad esternare come stanno davvero le cose per Lei e quanto ci sta male. Oppure se ne lamenta, ma poi attraverso il Suo comportamento non verbale Lei dice altro e la Sua ragazza non capisce quanto la situazione sia per Lei difficile e fastidiosa.
"sinceramente esistono, almeno secondo il mio modo "bigotto" di vedere le cose, alcuni limiti imposti anche dal comune senso del pudore nonchè dal rispetto verso chi ci sta accanto."
Secondo Lei la Sua ragazza ha davvero capito quanto Lei sia ferito, si senta poco rispettato, ecc... o no?
Inoltre la consulenza di coppia potrebbe portare in luce il fatto che per la Sua ragazza tutto ciò non è un problema e che lei e il cugino agiscono così in buona fede, perchè dal loro punto di vista (ma non dal Suo) tutto ciò è normale. Lei a questo punto che farà?
E se la Sua ragazza, pur comprendendo che per Lei tutto ciò è un problema, non sarà propensa a cambiare perchè dal suo punto di vista non c'è nulla di male ed è l'espressione di un amore fraterno, Lei che farà?
Quando Lei dice di non riuscire a gestire il conflitto con la Sua ragazza è qui che, ancora una volta, il focus è su di Lei che scrive.
Saluti,
[#20]
Utente
Dott.ssa Pileci, comprendo e apprezzo la parte che lei riveste qui, ma non le sembra che sia un tentativo un pò labile quello di mettere me sul banco degli imputati?
La mia ragazza sa del disagio che provo, e non perchè tento di farglielo capire ma perchè gliel'ho detto, semplicemente questo.
Nonostante ciò elude il problema, trincerandosi dietro la tesi di un "rapporto fraterno" che io, sinceramente e mi corregga se sbaglio, vedo molto poco.
Poi, che tutto debba essere discusso ed esternato ci sta; quel che non comprendo è perchè lei tenta di evidenziare eventuali mie debolezze o mancanze quando invece, più semplicemente, mi trovo dinanzi (forse) a due persone che non riescono a frenarsi.
Ed è quel che vorrei comprendere...prima di mandare all'aria tutto.
grazie comunque
La mia ragazza sa del disagio che provo, e non perchè tento di farglielo capire ma perchè gliel'ho detto, semplicemente questo.
Nonostante ciò elude il problema, trincerandosi dietro la tesi di un "rapporto fraterno" che io, sinceramente e mi corregga se sbaglio, vedo molto poco.
Poi, che tutto debba essere discusso ed esternato ci sta; quel che non comprendo è perchè lei tenta di evidenziare eventuali mie debolezze o mancanze quando invece, più semplicemente, mi trovo dinanzi (forse) a due persone che non riescono a frenarsi.
Ed è quel che vorrei comprendere...prima di mandare all'aria tutto.
grazie comunque
[#21]
E' singolare che Lei si senta messo addirittura sul banco degli imputati se qualcuno Le fa vedere la questione da un'altra prospettiva, che è complementare alla Sua: Lei vede due persone che non riescono a frenarsi e io Le domando: Lei che sta scrivendo che cosa fa?
Ed è singolare perchè se si aspetta che in una consulenza lo psicologo Le dica, magari con una pacca sulla spalla, che Lei non ha alcuna responsabilità nè un ruolo in tutto ciò, sbaglia: lo psicologo è il professionista che può aiutarLa a cercare le soluzioni, non le ragioni perchè non siamo in tribunale, nonostante Lei si senta (per dinamiche Sue che qui non possiamo nè vogliamo capire) sul banco degli imputati. Ma non siamo neppure su un campo da gioco dove qualcuno potrà vincere e qualcun altro perdere.
Le soluzioni può cercarle con l'aiuto di uno psicologo di persona, ma deve accettare che Lei con il Suo comportamento fa parte di una dinamica relazionale in cui si relaziona con queste due persone fanno ciò che fanno. Se ad una persona tutto ciò non sta bene, lo dice col proprio comportamento (verbale e non verbale) ed eventualmente, se tutto ciò è incompatibile con le proprie convinzioni, allora -pur soffrendo- si può anche arrivare alla decisione di troncare una relazione, proprio perchè le convinzioni di base non collimano.
Guardando la scena dall'esterno, invece, non è raro vedere che spesso un atteggiamento poco assertivo può essere frainteso e visto come permissivo.
E' Lei che ha detto che fa fatica a prendere posizione: "Sinceramente non so cosa fare, per paura di minare il rapporto. "
Fino a quando Lei non si sposterà dalla posizione che ha preso fin qui, non cambierà nulla.
Quindi ciò che Le sto dicendo è che Lei non vive in una bolla autistica, ma in una relazione con altre persone con le quali interagisce e alle quali inevitabilmente comunica qualcosa.
Cordiali saluti,
Ed è singolare perchè se si aspetta che in una consulenza lo psicologo Le dica, magari con una pacca sulla spalla, che Lei non ha alcuna responsabilità nè un ruolo in tutto ciò, sbaglia: lo psicologo è il professionista che può aiutarLa a cercare le soluzioni, non le ragioni perchè non siamo in tribunale, nonostante Lei si senta (per dinamiche Sue che qui non possiamo nè vogliamo capire) sul banco degli imputati. Ma non siamo neppure su un campo da gioco dove qualcuno potrà vincere e qualcun altro perdere.
Le soluzioni può cercarle con l'aiuto di uno psicologo di persona, ma deve accettare che Lei con il Suo comportamento fa parte di una dinamica relazionale in cui si relaziona con queste due persone fanno ciò che fanno. Se ad una persona tutto ciò non sta bene, lo dice col proprio comportamento (verbale e non verbale) ed eventualmente, se tutto ciò è incompatibile con le proprie convinzioni, allora -pur soffrendo- si può anche arrivare alla decisione di troncare una relazione, proprio perchè le convinzioni di base non collimano.
Guardando la scena dall'esterno, invece, non è raro vedere che spesso un atteggiamento poco assertivo può essere frainteso e visto come permissivo.
E' Lei che ha detto che fa fatica a prendere posizione: "Sinceramente non so cosa fare, per paura di minare il rapporto. "
Fino a quando Lei non si sposterà dalla posizione che ha preso fin qui, non cambierà nulla.
Quindi ciò che Le sto dicendo è che Lei non vive in una bolla autistica, ma in una relazione con altre persone con le quali interagisce e alle quali inevitabilmente comunica qualcosa.
Cordiali saluti,
[#22]
Caro ragazzo,
sono perfettamente d'accordo con la dottoressa Pileci.
Del resto, già nella settima replica di qualche tempo fa le avevo paventato una situazione simile.
Vede, il rapporto tra i due partner è un qualcosa che si co-costruisce e dove se vi è un partner che manca continuamente di rispetto è perchè ha accanto l'altro che glielo permette. Certo non intendo dire che dovrebbe arrabbiarsi pesantemente facendo scenate o prendere a pugni qualcuno (benchè tipi così esistono e comunque perseguono la LORO soluzione); piuttosto ciò a cui alludo è un'atteggiamento mentale che si gioca tra i due partner. Ciò che mi pare di capire è che, nella vostra situazione, vi è una certa immobilità da parte sua per timore di compromettere il rapporto. Ma, rifletta, un rapporto che non la rende felice è comunque, a mio modesto avviso, un rapporto già compromesso.
Cerchi di spostare l'attenzione su sè stesso e su ciò che ritiene di meritare. Una storia che non le faccia patire tutta la sofferenza che ha prodotto tutte le repliche su cui stiamo lavorando andrebbe perseguita anche attraverso colloqui con un collega vis à vis. Se riesce a portare la partner, meglio.
La saluto cordialmente
sono perfettamente d'accordo con la dottoressa Pileci.
Del resto, già nella settima replica di qualche tempo fa le avevo paventato una situazione simile.
Vede, il rapporto tra i due partner è un qualcosa che si co-costruisce e dove se vi è un partner che manca continuamente di rispetto è perchè ha accanto l'altro che glielo permette. Certo non intendo dire che dovrebbe arrabbiarsi pesantemente facendo scenate o prendere a pugni qualcuno (benchè tipi così esistono e comunque perseguono la LORO soluzione); piuttosto ciò a cui alludo è un'atteggiamento mentale che si gioca tra i due partner. Ciò che mi pare di capire è che, nella vostra situazione, vi è una certa immobilità da parte sua per timore di compromettere il rapporto. Ma, rifletta, un rapporto che non la rende felice è comunque, a mio modesto avviso, un rapporto già compromesso.
Cerchi di spostare l'attenzione su sè stesso e su ciò che ritiene di meritare. Una storia che non le faccia patire tutta la sofferenza che ha prodotto tutte le repliche su cui stiamo lavorando andrebbe perseguita anche attraverso colloqui con un collega vis à vis. Se riesce a portare la partner, meglio.
La saluto cordialmente
[#23]
Utente
Nessun immobilismo per nessuna Paura dottoressa spiezo. Semplicemente quando ho affrontato l'argomento ho trovato chiusura dall'altra parte, come ho già scritto sopra (non ricordo in quale replica in ordine numerico). Sull'atteghiamento mentale ci sarebbe forse troppo da discutere, ma sulla ricerca della serenità attraverso se stessi ha pienamente ragione. Una storia o una vita che non ci appaga non va inseguita ad ogni costo, domani potrebbe arrivare un conto troppi alto da pagare. Meglio avere coraggio..adesso. grazie a tutti
[#25]
Utente
Si Dottoressa Massaro.
Senza dilungarmi troppo, penso sia giusti finirla qui...un qualcosa che vivi o un qualcuno che ti sta accanto dovrebbe farti star meglio rispetto a come staresti in sua assenza...e con lei non è così.
Le ho esposto le mie remore,i miei dubbi, i miei timori ed i miei pensieri, ma quando non si accetta neanche il minimo confronto non ha senso andare oltre; credo non sia giusto essere additato o trattato come un "visionario".
Non condanno a priori, ma pretendo almeno un chiarimento.
Credo, sinceramente, che questa loro "storia" duri da un bel po, ed abbia attraversato anche altre relazioni vissute da entrambi, anche se lui è abbastanza più giovane.
Li vedo come una costante per le loro vite al di la di quel che vivono ogni giorno.
Ma è molto meglio (tentare) di non pensarci più...e aver coraggio e rispetto delle nostre scelte, anche quando sono dolorose.
Grazie ancora
Senza dilungarmi troppo, penso sia giusti finirla qui...un qualcosa che vivi o un qualcuno che ti sta accanto dovrebbe farti star meglio rispetto a come staresti in sua assenza...e con lei non è così.
Le ho esposto le mie remore,i miei dubbi, i miei timori ed i miei pensieri, ma quando non si accetta neanche il minimo confronto non ha senso andare oltre; credo non sia giusto essere additato o trattato come un "visionario".
Non condanno a priori, ma pretendo almeno un chiarimento.
Credo, sinceramente, che questa loro "storia" duri da un bel po, ed abbia attraversato anche altre relazioni vissute da entrambi, anche se lui è abbastanza più giovane.
Li vedo come una costante per le loro vite al di la di quel che vivono ogni giorno.
Ma è molto meglio (tentare) di non pensarci più...e aver coraggio e rispetto delle nostre scelte, anche quando sono dolorose.
Grazie ancora
[#26]
Probabilmente la sua decisione è a questo punto l'unica possibile, per quanto sia sicuramente doloroso dover porre fine ad una relazione non perchè non si provano più sentimenti, ma causa del fatto che non si riesce a risolvere un problema come quello che ci ha riferito.
Le auguro di trovare presto una compagna con la quale essere felice.
Un caro saluto,
Le auguro di trovare presto una compagna con la quale essere felice.
Un caro saluto,
[#27]
Utente
salve a tutti, inserisco quest'ultimo commento per dare un senso a tutta la conversazione e soprattutto per valorizzare i tanti interventi specialistici che vi sono stati, sperando che sia di aiuto a chi si troverà ad affrontare le stesse problematiche.
L'epilogo c'è stato circa due mesi fa dopo l'ennesimo episodio che ormai definisco "poco comprensibile", senza comunque voltarmi più indietro.
Invitato a casa loro una domenica, ad un certo punto ho notato che la mia (ex)ragazza veniva abbracciata alle spalle dal cugino, mentre era intenta a preparare il pranzo. Ho soffermato lo sguardo ed ho visto chiaramente che le stringeva il seno.
Non ho detto nulla li sul momento, non aveva senso anche perchè c'erano diversi invitati, quasi tutti parenti e comunque nessuno sembra si sia accorto di qualcosa.
A sera, le ho rappresentato il disagio in modo molto chiaro ed elementare, dicendole che "non vedevo il senso di tali carezze da parte del cugino, che vanno bene al di la di un bell'abbraccio o un bacio sulla guancia, che invece ci starebbero tutti", aggiungendo che la cosa mi creava molto disagio.
A queste mie parole lei ha ribadito che non comprendo il loro rapporto e che dovevo decidere (io) se la cosa poteva pesarmi oppure no. Ho deciso per il si...che mi pesava, ed è finita li.
Aggiungo anche, con estrema franchezza e realismo, che probabilmente l'amore non era granchè gtra di noi, altrimenti non si sarebbe arrivati a tutto ciò; l'amore (vero), per fortuna, tutto vince.
Non so se continueranno ancora in questa loro (per me) inspiegabile affinità, e sinceramente neanche mi interessa saperlo.
saluti a tutti e grazie a chi è intervenuto.
L'epilogo c'è stato circa due mesi fa dopo l'ennesimo episodio che ormai definisco "poco comprensibile", senza comunque voltarmi più indietro.
Invitato a casa loro una domenica, ad un certo punto ho notato che la mia (ex)ragazza veniva abbracciata alle spalle dal cugino, mentre era intenta a preparare il pranzo. Ho soffermato lo sguardo ed ho visto chiaramente che le stringeva il seno.
Non ho detto nulla li sul momento, non aveva senso anche perchè c'erano diversi invitati, quasi tutti parenti e comunque nessuno sembra si sia accorto di qualcosa.
A sera, le ho rappresentato il disagio in modo molto chiaro ed elementare, dicendole che "non vedevo il senso di tali carezze da parte del cugino, che vanno bene al di la di un bell'abbraccio o un bacio sulla guancia, che invece ci starebbero tutti", aggiungendo che la cosa mi creava molto disagio.
A queste mie parole lei ha ribadito che non comprendo il loro rapporto e che dovevo decidere (io) se la cosa poteva pesarmi oppure no. Ho deciso per il si...che mi pesava, ed è finita li.
Aggiungo anche, con estrema franchezza e realismo, che probabilmente l'amore non era granchè gtra di noi, altrimenti non si sarebbe arrivati a tutto ciò; l'amore (vero), per fortuna, tutto vince.
Non so se continueranno ancora in questa loro (per me) inspiegabile affinità, e sinceramente neanche mi interessa saperlo.
saluti a tutti e grazie a chi è intervenuto.
[#28]
Gentile Utente,
la cosa importante è che Lei (che ci sta scrivendo) stia bene e sia a proprio agio nella scelta compiuta.
Certamente troverà un'altra persona cui voler bene, magari con idee più vicine alle Sue.
Tanti auguri per il Suo futuro
la cosa importante è che Lei (che ci sta scrivendo) stia bene e sia a proprio agio nella scelta compiuta.
Certamente troverà un'altra persona cui voler bene, magari con idee più vicine alle Sue.
Tanti auguri per il Suo futuro
Questo consulto ha ricevuto 28 risposte e 28.1k visite dal 01/05/2014.
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