Philofobia accertata da psicologo. Cosa fare?
Gentili dottori, sono una donna di 30 anni e circa un anno fa ho conosciuto un ragazzo, mio coetaneo. Molto solare, divertente e socievole. Con me in maniera molto semplice e graduale si è creata una bella empatia, confidenza e complicità. Il rapporto però si è evoluto in maniera strana, perchè non si è mai dato al 100%, diceva che aveva sofferto nel passato e voleva fare le cose graduali, voleva prima conoscermi per non incombere in errori. Ci incontravamo ogni settimana, per andare a cena, per fare una passeggiata o semplicemente per chiacchierare su un gradino, ma mai per due sere consecutive. Nelle sere in cui stavamo insieme, si stava bene, eravamo coinvolti anche fisicamente, e mi ribadiva che tra di noi c'era un bene profondo, un forte sentimento. Con me si è sempre comportato bene, mi ha dato rispetto e sincerità, di questo ne sono sicura. Dopo alcuni mesi ho messo in chiaro i miei sentimenti e gli ho detto che non riuscivo a capire dove mi stesse portando. Queste "aspettative" gli hanno creato ansia e ha iniziato a mostrarmi le sue difficoltà, continuava a dirmi che lui non stava bene, che doveva ritrovare la sua identità. il giorno di san valentino siamo andati a cena, l'ho visto molto piu coinvolto delle altre volte, ma dal giorno dopo lui ha diminuito i nostri incontri fino al non vederci più. Alla mia richiesta di chiarimento, dopo molti tentativi mi ha incontrato dicendomi che ha avuto la forza di andare dallo psicologo per capire questo suo malessere. Il vostro collega gli ha detto di avere la Philofobia, anche causato dall'aver vissuto l'infanzia con i nonni poichè i genitori lavoravano. Mi ha detto che sta facendo terapia di gruppo con persone che vivono le sue stesse paure. da allora si è chiuso a riccio e solo tramite messaggio mi dice che non mi merita perchè lui non sa amare, è una brutta persona e che io devo trovare vivere. Dice che non è più quello di prima, e che chi conoscevo io è morto. Io questa cosa non riesco ad accettarla, perchè io non so se ne sono innamorata, perchè l'amore si deve vivere, però so di essere stata bene al suo fianco e che eravamo felici. A volte sono un po' dura con lui, perchè gli dico che ora ritornerà ad avere rapporti frivoli che appagano solo il suo corpo e non il suo cuore, ma lui mi dice che ora non posso capire e che un domani capirò, in ballo c'è la sua rinascita. Io non riesco a capire e non so che fare. Quando sono dura lui mi dice che da me ha solo durezza, quando sono dolce dice che non può amarmi e che non vuole farmi perdere tempo. Ma io che devo fare? Io non capisco niente, ma so solo che gli voglio bene e che mi manca. Grazie per ogni vostra risposta.
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Se questo ragazzo non è ben disposto nei suoi confronti non vedo perché continuare ad insistere, dovrebbe a mio avviso cominciare a guardarsi intorno e ricercare relazioni affettive più gratificanti.
Queste persone associano l'amore alla sofferenza per il timore della perdita, sviluppando talvolta sintomi ansiosi quando il legame con l'altro è più profondo e sentimenti depressivi ogni qualvolta si teme la separazione (reale o presunta).
Queste persone associano l'amore alla sofferenza per il timore della perdita, sviluppando talvolta sintomi ansiosi quando il legame con l'altro è più profondo e sentimenti depressivi ogni qualvolta si teme la separazione (reale o presunta).
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 30/04/2014.
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