Capire cosa non va
salve, sono una ragazza di 22 anni e da circa un anno sto con un ragazzo. Sono ansiosa, ho attacchi di panico, e a volte crisi isteriche. Vivo in un modo difficile col mio ragazzo. Stiamo insieme quasi sempre, e ci sono due pensieri contrastanti in me. Da una parte vorrei una vita piu' variegata e libera, dall'altra invece mi fa piacere e potrebbe essere un punto di forza di questa coppia e mi piace stare con lui. Tuttavia mi sento spesso oppressa, anche per una stupida domanda come ''con chi sei stata?'' ''cos'avete fatto in uni?'' che nella mia mente vorrei sopportare ma che poi di fatto mi da ai nervi e mi fa voler lasciare il mio ragazzo.Abbiamo vissuto un momento difficile, lui era immaturo e geloso, e io ero completamente sottomessa. Mi vestivo come voleva lui e non parlavo con nessuno. Ora lui ha capito le cose. Resta ad esempio che mi dice che sarebbe infastidito se io uscissi senza di lui per andare a ballare, o se uscissi anche con maschi senza invitarlo. E sono cose che comprendo, ma mi sento oppressa ugualmente a volta, o ''impazzisco'' perchè mi dice ad esempio "ah non mi avevi detto di aver visto questo tuo amico in università". Voglio cambiare io però, voglio sopportare la sua gelosia che ora non è piu' ossessiva, voglio vivere bene lo stare sempre insieme senza sentirmi oppressa o innervosirmi alla prima stupidata. Voglio saper gestire i momenti di nervosismo senza drammatizzarli sempre, perchè questo è quello che faccio, forse in conseguenza alla troppa sopportazione che ho avuto per circa 6 mesi e che mi ha fatto stare malissimo. E, come dice il mio ragazzo di fare, voglio riuscire a fare quello che voglio. Sentirmi libera, perchè in fondo lui non mi vieta nulla, semplicemente, com'è giusto che sia, mi dice cosa gli puo' dar fastidio.Credo che ora il problema sia in me. Forse sono stata segnata dall'inizio che è stato veramente una sorta di dittatura nella coppia. Ho anche perso numerosi amici, ma anche per colpa mia, perchè avevo commesso un errore e quindi non uscivo piu' per i sensi di colpa. Ora addosso tutto il mio malessere a questo ragazzo, che però per me rinuncia a tanto, e si fa un ora e mezza di auto almeno ogni giorno per me. Come posso cambiare e staccarmi dalla rabbia che provo nei suoi confronti? Devo anche riuscire a agire. A impormi e dire ''stamattina voglio star sola'', cosa che non riesco a fare, perchè di fronte al suo dispiacere e ''muso'', perche comunque è normale ci possa rimanere male, cedo. Puo' anche essere il nervosismo quotidiano che peggiora le cose, e il fatto che sono ansiosa e sempre pensierosa, e penso al punto di vista peggiore da cui si puo' guardare una situazione. Per il resto, a parte il sentirmi un po' oppressa per qualche stupida domanda che voglio imparare a sopportare, con lui mi trovo bene, sono completamente libera di essere me stessa con lui. In fondo ora tocca a me accettare il suo difetto no?
Ah vorrei aggiungere che a volte io stessa mi ritrovo dalla parte della gelosa e penso ''caspita ma lo faccio anche io'' e allora perchè faccio fatica a tollerare?
Ah vorrei aggiungere che a volte io stessa mi ritrovo dalla parte della gelosa e penso ''caspita ma lo faccio anche io'' e allora perchè faccio fatica a tollerare?
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<Sono ansiosa, ho attacchi di panico, e a volte crisi isteriche. >
Gentile Ragazza,
cosa ha fatto finora per far fronte a questi disagi? Sono mai stati diagnosticati a livello specialistico?
Da quanto riferisce sembra che siano in qualche modo alimentati dal suo rapporto di coppia, nel quale le modalità controllanti del suo ragazzo contribuirebbero a sostenere la sua condizione.
D'altra parte riferisce che anche lei stessa finirebbe per usare le medesime modalità, forse in una sorta di ping pong tra voi due che non fanno bene né al benessere personale né alla coppia.
Gli spazi personali (amicizie proprie, svaghi ecc.) dovrebbero trovare comunque spazio nel rapporto di coppia, nel rispetto dell'altro. Stare in coppia non significa appropriarsi della vita dell'altro che non è di nostra proprietà.
Dunque a mio parere, non si tratta tanto di sopportare, quanto di ritrovare un equilibrio diverso e più consono al benessere nel vostro rapporto e personale. In particolare per quanto riferito in merito ai suoi disagi, sarebbe opportuna una consultazione presso un nostro collega per una valutazione diretta e per essere accompagnata a farvi fronte in modo efficace.
restiamo in ascolto
Gentile Ragazza,
cosa ha fatto finora per far fronte a questi disagi? Sono mai stati diagnosticati a livello specialistico?
Da quanto riferisce sembra che siano in qualche modo alimentati dal suo rapporto di coppia, nel quale le modalità controllanti del suo ragazzo contribuirebbero a sostenere la sua condizione.
D'altra parte riferisce che anche lei stessa finirebbe per usare le medesime modalità, forse in una sorta di ping pong tra voi due che non fanno bene né al benessere personale né alla coppia.
Gli spazi personali (amicizie proprie, svaghi ecc.) dovrebbero trovare comunque spazio nel rapporto di coppia, nel rispetto dell'altro. Stare in coppia non significa appropriarsi della vita dell'altro che non è di nostra proprietà.
Dunque a mio parere, non si tratta tanto di sopportare, quanto di ritrovare un equilibrio diverso e più consono al benessere nel vostro rapporto e personale. In particolare per quanto riferito in merito ai suoi disagi, sarebbe opportuna una consultazione presso un nostro collega per una valutazione diretta e per essere accompagnata a farvi fronte in modo efficace.
restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 29/04/2014.
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